sabato 31 gennaio 2015

DAL MONDO DEL BIANCO - ELECTROLUX, NEL 2014 UTILE SU DELL'8%

Il mondo del "bianco", è ormai diventato un terreno di lotta fra giganti globali, Samsung, Lg, Haier, Whirlpool (con Indesit) e Electrolux (in attesa di GE). In questi giorni la multinazionale scandinava ha pubblicato i consuntivi dell'anno 2014. Rispetto al 2013, fatturato in aumento e utile operativo a +8%. L’ultimo quadrimestre 2014 ha addirittura fatto registrare un incremento dell’utile operativo del 20%. Fatturato +2,7% (12 miliardi di euro, Emea 150 milioni di euro) contro un aumento dell’ultimo quadrimestre a +8,7% (le vendite nette sono state di 3,38 miliardi di euro, con particolare positività della regione Emea, che ha registrato un risultato di 66,7 milioni di euro).
Il Brand svedese comunica che la domanda di mercato degli elettrodomestici è aumentata in Europa in media del 2% (+3% in Europa occidentale, +1% in Europa Orientale).
Crescita forte  nei paesi Iberici e del Benelux, in crescita in Germania, Regno Unito e Italia, debole in Francia e i Paesi Nordici. La svalutazione del rublo ha invece influenzato negativamente il mercato in Russia.
Dati positivi anche per America Latina e la regione Asia Pacifico, mentre per il Nord America ha registrato un Ebit di 183 milioni di euro.
Nell’ultimo trimestre 2014 sono aumentate le vendite dei prodotti con marchi premium, dei prodotti da incasso per cucina e dei prodotti per il lavaggio.
Questo il commento di Keith McLoughlin, presidente e CEO del Brand: «Il 2014 è stato senza dubbio un anno positivo per Electrolux. Questi dati sono il risultato di una ripresa operativa in diverse regioni: Europa, America Latina e Asia / Pacifico. Le iniziative per ripristinare la redditività delle nostre attività in Europa continuano a mostrare buoni risultati. La riduzione dei costi in combinazione con una maggiore efficienza nella produzione e una gestione oculata del portafoglio dei prodotti hanno portato a un significativo incremento del risultato operativo. Un miglioramento del mix di prodotto ha compensato minori volumi di vendita e una pressione strutturale sui prezzi. Ci aspettiamo che il mercato europeo cresca del 1-2% nel 2015, anche se la situazione di mercato in Russia è molto incerta. Il programma di ottimizzazione produttiva avviato nel 2004 è giunto alla sua fase finale. Il suo obiettivo è aumentare la competitività del Gruppo attraverso lo spostamento di produzione da regioni ad alto costo in regioni a basso costo. Oggi, quasi il 70% della nostra produzione è in Paesi a basso costo rispetto al 25% di dieci anni fa. Ci aspettiamo di chiudere l’acquisizione di GE Appliances durante l’anno, attività che contribuirà fortemente alla nostra crescita ulteriore».

METASALUTE: ELENCO STRUTTURE SANITARIE CONVENZIONATE


UniSalute ha predisposto per gli iscritti al Fondo mètaSalute un sistema di convenzionamenti con strutture sanitarie private che garantiscono elevati standard qualitativi e medici. 
Come si usano
Cerca sul sito di mètaSalute la struttura più vicina al tuo domicilio e contatta la Centrale Operativa al numero verde gratuito per effettuare la prenotazione.
Vantaggi
I pagamenti delle prestazioni avvengono direttamente tra il Fondo mètaSalute, la società e la struttura convenzionata, nei limiti della somma annua a disposizione. Il Fondo mètaSalute provvederà a pagare, quindi, direttamente alla struttura convenzionata le competenze per le prestazioni sanitarie autorizzate fatte salve le franchigie eventualmente previste dal Piano sanitario.
L’erogazione delle prestazioni avviene in tempi rapidi ed in presidi sanitari di cui UniSalute, quindi il Fondo mètaSalute, garantiscono i livelli di qualità ed efficienza.
L’elenco delle strutture convenzionate è disponibile cliccando sul link sottostante:
fondometasalute.it/strutture-sanitarie-convenzionate



giovedì 29 gennaio 2015

DAL MONDO DEL BIANCO: ACCORDO DI PROGRAMMA ANTONIO MERLONI, BUONE NOTIZIE DAL RENDEZ-VOUZ DI ROMA DI OGGI

C'era molta attesa e apprensione sull'incontro al Mise di oggi a Roma, inerente la vicenda industriale della ex Antonio Merloni, una volta il maggior terzista europeo del settore del bianco. Ebbene dopo un silenzio assordante durato dallo scorso luglio ad oggi, qualcosa sembra muoversi. Infatti l'Accordo di programma per sostenere la reindustrializzazione delle zone di Marche e Umbria, che nei suoi stabilimenti di Gaifana, Santa Maria e Maragone occupava 1400 operai, non riassorbiti successivamente dalla J & P che aveva rilevato alcuni asset della Ardo, colpite dalla crisi dell'ex Antonio Merloni, e che vede sul piatto 35 milioni di euro, ad oggi totalmente inutilizzati, verrà prorogato di due anni, e i criteri di accesso,  ai benefici per le imprese interessate saranno semplificati, così come chiedevano i rappresentanti dei lavoratori.
E' già stata già preparata una bozza di decreto ministeriale, attualmente all'esame della Conferenza Stato-Regioni, che prorogherà di due anni la data di scadenza dell'Accordo, prevista per il 19 marzo prossimo, e che renderà più agevoli i criteri di accesso ai benefici per le imprese interessate. Saranno modificati i regimi di garanzia e di erogazione dei finanziamenti, e l'ambito dell'intervento di cui è previsto un ampliamento. Per quanto invece concerne la JP, la società che tre anni fa ha rilevato dall'amministrazione straordinaria le fabbriche del bianco dell'A. Merloni, il ministero ha assicurato che si sta elaborando un Contratto di ricerca e sviluppo, e non si esclude di poter attivare in aggiunta anche un Contratto di sviluppo.

mercoledì 28 gennaio 2015

DOCUMENTI NECESSARI PER COMPILARE IL NUOVO ISEE

Come noto il modello Isee ha subito una vera e propria rivisitazione, partita dal 1° Gennaio scorso. Una rivoluzione copernicana, che sicuramente ed indubitabilmente lo rende più severo rispetto al vecchio. Perché c'è un esame più stringente delle voci reddituali, dovendo essere presi in considerazione anche i redditi esenti irpef e degli assetti patrimoniali, ma anche perché si potranno usare meglio le banche dati fiscali, non solo ed esclusivamente per i controlli a posteriori, ma anche in fase di elaborazione del modello stesso. Una evidente complessità per il fruitore, che al fine dovrebbe portare secondo il legislatore all'obiettivo dell'equità, soddisfacendo effettivamente coloro che si trovano in situazioni di maggior bisogno.
Ecco il prospetto preparato dal Caf Cisl Marche con indicati i documenti necessari per la compilazione dell'Isee.
 

martedì 27 gennaio 2015

FONDO COMETA, COMPARTO SICUREZZA, INFORMAZIONE IMPORTANTE PER GLI ADERENTI

 
Il 28 febbraio scadrà l’ultima finestra utile per passare dagli altri comparti di Cometa verso il comparto Sicurezza. Infatti, come noto, il comparto Sicurezza, che continuerà la gestione per gli attuali iscritti fino al 30/04/2020, non accetterà nuovi iscritti dal 30/04/2015.
Chi dunque tra gli iscritti  volessero aderire all’attuale Comparto Sicurezza dovrà effettuare lo switch accedendo alla propria posizione individuale tramite cometamatica entro e non oltre il termine del 28 febbraio 2015.
Il Consiglio di Amministrazione del Fondo Pensione Complementare Cometa, nel corso della riunione del 12/01/2015 ha deliberato di procedere mediante gara alla selezione dei gestori delle risorse finanziarie di un nuovo comparto garantito del Fondo, denominato “Sicurezza 2015”. Al termine del processo di selezione, presumibilmente marzo 2015, verranno tempestivamente comunicate agli aderenti le condizioni e le garanzie offerte dal nuovo comparto garantito.Il nuovo comparto affiancherà (ma non sostituirà) l’attuale comparto garantito Sicurezza.

lunedì 26 gennaio 2015

IMU SUI TERRENI AGRICOLI, VERIFICA SE DEVI PAGARE OPPURE NO

Con Decreto Legge n. 4 del 24/01/2015, contenente misure urgenti in materia di esenzione IMU, sono stati ridefiniti i parametri precedentemente fissati, per l’esenzione dell’imposta IMU per i terreni agricoli.
Nel link in allegato è possibile verificare se il proprio Comune, in base a quanto stabilito dall'Istat ha mantenuto l'esenzione dal pagamento. Consultando il link, nella colonna montani, se a fianco del proprio comune risulta la lettera T (totalmente montani), non si dovrà pagare nulla di imposta municipale sui terreni agricoli, sia per il 2014 che in futuro, eccezion fatta per le aree edificabili. Se invece risultasse caratterizzato dalla lettera P (parzialmente montani), l'Imu  è dovuta dai proprietari, che non risultano essere coltivatori diretti o imprenditori agricoli professionali. Infine i terreni situati in comuni catalogato con le lettere NM (non montani), l'imposta dovrà essere pagata entro il prossimo 10 febbraio.
 
 
Consulta il link sottostante per verificare la classificazione del tuo comune:

venerdì 23 gennaio 2015

POLO MELALBA: ASSETTO DEL MESE DI FEBBRAIO

La Direzione Aziendale degli stabilimenti di Melano ed Albacina, ha comunicato nei giorni scorsi alle rispettive RSU l'assetto del mese di febbraio. Per lo stabilimento di Albacina, oltre ai tre giorni di Cigs effettuati ad inizio di 2015, ne verranno effettuati altri cinque dal 26 al 30. Invece saranno nove le giornate di stop produttivo collettivo che verranno effettuate nel mese di febbraio.
Invece per Melano, altro stabilimento del polo Melalba, nel mese di gennaio, non verranno effettuate ulteriori giornate di cassa integrazione straordinaria. Saranno invece tre le giornate di fermo collettivo che verranno effettuate nel mese di febbraio.

IMU SUI TERRENI AGRICOLI, FORSE TROVATA LA SOLUZIONE

Il governo, con un Consiglio dei ministri straordinario, ha corretto in "zona Cesarini" il pasticciaccio brutto dell’Imu agricola montana, riscrivendo i criteri per il pagamento e prevedendo l’esenzione totale per 3.456 comuni (prima erano 1.498) e l’esenzione parziale per altri 655. Il  pagamento dallo scorso 12 dicembre era stato fatto slittare al 26 gennaio. In pratica, con questa decisione, tutti i comuni montani non dovranno pagare l’Imu sui terreni agricoli. Per tutti gli altri è stato deciso un ulteriore slittamento dei pagamenti, questa volta l’ultimo, al 10 febbraio.  
Sotto accusa, fin dal suo debutto avvenuto molto a ridosso della prima scadenza di pagamento poi fatta slittare, è il parametro altimetrico adottato per l’imposta 2014 che non tiene conto delle peculiarità territoriali (il riferimento altimetrico era infatti quello della sede del municipio) e delle coltivazioni. L’applicazione del tributo prevedeva, infatti, un’esenzione in modo indifferenziato solo per i terreni montani al di sopra di 600 metri d’altitudine; esenti invece quelli coltivati da imprenditori agricoli professionisti e coltivatori diretti tra i 600 metri e i 281 metri d’altitudine, mentre al di sotto erano tutti tenuti all’intero versamento.  
I nuovi criteri adottati ieri si rifanno all’elenco dei comuni della cosiddetta “montagna legale” elaborato dall’Istat ai sensi della legge 991/1952, e quindi ripristinando la situazione originaria di totale esenzione dal pagamento dei terreni agricoli montani, che fissa tra i suoi parametri che almeno l’80% del territorio comunale sia posto sopra i 600 metri di altitudine, e da più parti indicato come il criterio più corretto da applicare. Questi terreni saranno completamente esentati. Come pure saranno esentati i terreni posseduti e condotti da coltivatori diretti e imprenditori agricoli professionali, iscritti nella previdenza agricola, e ubicati nei comuni classificati come parzialmente montani dagli elenchi Istat. Tutti gli altri dovranno invece pagare. Anche se la nota di palazzo Chigi precisa che “per l’anno 2014 non è comunque dovuta l’Imu per quei terreni che erano esenti in virtù del decreto del Mef del 28 novembre 2014 e che invece risultano imponibili per effetto dei criteri sopra elencati”.  
 
Nel link sottostante l'elenco dei comuni della "montagna legale", per verificare se si è esentati dal pagamento:
 
 
 
 

mercoledì 21 gennaio 2015

LA CORTE COSTITUZIONALE BOCCIA IL REFERENDUM ABROGATIVO SULLA LEGGE FORNERO, MA L'INTERVENTO PER AVERE PENSIONI PIU' GIUSTE E' QUANTO MAI NECESSARIO

La legge Fornero non sarà sottoposta a referendum abrogativo. La Corte Costituzionale ha dichiarato inammissibile il quesito proposto dalla Lega sulla norma che ha riformato le pensioni.
La sentenza, che sarà depositata prossimamente, permetterà di capire perché la Corte ha `bocciato´ il referendum. Certo, un peso lo avrebbe avuto il fatto che il quesito referendario si proponeva di abbattere l’art. 24 del decreto legge 201/2011, la manovra cosiddetta Salva-Italia: l’art. 75 della Costituzione dice che non è ammesso il referendum per leggi tributarie e di bilancio e tra la tenuta dei conti dello Stato e la riforma delle pensioni c’è un nesso, reso più stringente dai vincoli sul pareggio di bilancio previsti in Costituzione, da quando l’art.81 della Carta è stato modificato.
La riforma Fornero varata con il Salva Italia ha elevato i requisiti per le pensioni di vecchiaia delle donne, ha dato un giro di vite sull’anzianità contributiva eliminando le quote e innalzando il limite per l’uscita, ha esteso a tutti il metodo di calcolo contributivo al posto del retributivo. La norma ha prodotto il fenomeno degli esodati, persone che avevano concordato un’uscita anticipata dal lavoro con le aziende e, per effetto dell’innalzamento dell’età pensionabile, si sono ritrovate all’improvviso senza stipendio, senza assegno di pensione e anche senza ammortizzatori sociali.
"L'inammissibilità del quesito referendario per la cancellazione della legge Fornero non vanifica la necessità di rivedere le regole del sistema pensionistico". Lo ha dichiarato il Segretario Generale della Cisl, Annamaria Furlan, commentando la decisione della Corte Costituzionale di dichiarare inammissibile la proposta referendaria abrogativa della legge Fornero.
"I problemi previdenziali derivanti dalla cancellazione delle pensioni di anzianità, l'esigenza di rafforzare le tutele previdenziali per i lavoratori più giovani e per tutti coloro che partecipano al mercato del lavoro con carriere discontinue e retribuzioni ridotte, il diritto a pensioni più giuste ed adeguate e la necessità di rilanciare la previdenza complementare rendono indispensabile rivedere l'impianto del sistema previdenziale modificato dagli interventi legislativi adottati negli ultimi 10 anni, anche per rispondere alla complessità della crisi economica e alle nuove emergenze sociali", sottolinea Furlan. "Per questi motivi il Governo deve avviare quanto prima il confronto con le Parti sociali per trovare un nuovo equilibrio fra la sostenibilità finanziaria e la sostenibilità sociale del sistema previdenziale. Occorre rimettere nella disponibilità dei lavoratori e delle lavoratrici le scelte legate al pensionamento anche per rispondere più efficacemente ai problemi derivanti dalla gestione delle crisi aziendali e al tema dei lavori più faticosi e pesanti. Bisogna riscrivere un nuovo Patto fra le generazioni, per i giovani, per il lavoro e per una previdenza più equa e sostenibile", ha concluso Furlan.

IMU TERRENI AGRICOLI, IL TAR DEL LAZIO CONFERMA LA SCADENZA DEL 26 GENNAIO, MA....

La seconda sezione del Tar del Lazio, ha deciso, oggi gennaio 21 Gennaio 2015, respingendo il ricorso presentato dall'Anci di Umbria, Veneto, Liguria e Abruzzo, e dal alcuni Comuni, che non vi sarà nessuna proroga ulteriore per l'Imu terreni agricoli e non 2014-2015 e che si dovrà pagare il 26 Gennaio, data in cui la scadenza sarà ufficiale, anche se ovviamente sembra essere insostenibile viste le tempistiche. Saranno ufficiali e rimangono inalterati anche i metodi di calcolo, le regole e le esenzioni e le detrazioni e, dunque, gli importi da pagare per tutti i terreni e i Comuni sia montani che non.
Come già detto, comunque, c'è già una nuova sentenza di ricorso a questa decisione che si attende al 4 Febbraio. La confusione regna quindi più che mai sovrana, a cinque giorni dalla deadline del pagamento.
Totalmente esenti dal pagamento Imu tutti i terreni agricoli montani. Ricordiamo che per il calcolo Imu sui terreni bisogna seguire le stesse modalità di calcolo dell’imposta seguite per gli altri immobili, considerando l’aliquota fissa del 7,6 per mille. 

INDESIT-WHIRLPOOL: CONVOCAZIONE A ROMA AL MISE IL 19 FEBBRAIO


domenica 18 gennaio 2015

COMUNICATO UNITARIO DELLE RSU DELLE SEDI IMPIEGATIZIE DI FABRIANO E MILANO


 

Dopo la RSU delle stabilimento di Melano, anche le RSU delle sedi impiegatizie di Fabriano (Corporate, Cà Maiano, Campo Sportivo, via Lamberto Corsi) e Milano esprimono il loro pensiero, in merito alla situazione attuale.

sabato 17 gennaio 2015

ONLINE I NUOVI MODELLI FISCALI 2015, LA CERTIFICAZIONE UNICA ED IL 730

L’Agenzia delle Entrate ha definitivamente approvato e pubblicato sul propri sito internet i nuovi modelli dichiarativi (con le relative istruzioni di compilazione) validi per l’anno 2015, che conterranno i dati relativi al 2014.
Il nuovo 730
Tra queste, la novità più significativa è quella che riguarda il 730 che a partire dal 15 aprire prossimo l’Agenzia delle Entrate metterà a disposizione dei contribuenti interessati, in forma precompilata.
All’interno del nuovo 730 troveranno posto per la prima volta:
• il bonus Irpef di €. 80, introdotto dal Governo per i lavoratori con redditi medio/bassi;
• la detrazione innalzata al 26% per le erogazioni liberali alle Onlus;
• la deduzione del 20% legata alle spese di acquisto o costruzione di immobili abitativi da destinare a locazione a canone concordato per la durata minima di otto anni.
La nuova Certificazione Unica (CU)
Per quanto riguarda il nuovo modello CU, che ha mandato in pensione il vecchio modello CUD, è da segnalare la suddivisione dello stesso in due distinte sezioni, una per le certificazioni delle ritenute sui redditi di lavoro dipendente, l’altra per le certificazioni dei lavoratori autonomi, oltre a provvigioni e redditi diversi.
Le due sezioni (lavoro dipendente e autonomo) potranno essere inviate separatamente dai sostituti.
 
 
Se vuoi consultare i nuovi modelli e le relative istruzioni di compilazione, clicca sul link sottostante:
 

venerdì 16 gennaio 2015

DAL MONDO DEL BIANCO: FINALMENTE C'E' LA CONVOCAZIONE PER L'ACCORDO DI PROGRAMMA DELLA ANTONIO MERLONI



Finalmente è arrivata a poco più di due mesi dalla scadenza la convocazione da parte del Ministero dello Sviluppo Economico, per l'Accordo di programma dell'Antonio Merloni. Il pressing di Fim-Fiom e Uilm riapre la discussione intorno  a tale strumento, specificatamente alla sua proroga ed alla sua rimodulazione per facilitare l'accesso alle risorse economiche (35 milioni di euro), dopo che dalla scorsa estate, più precisamente dal mese di luglio, era calato intorno ad esso un assordante silenzio.

COMUNICATO UNITARIO DELLA RSU DELLO STABILIMENTO DI MELANO


giovedì 15 gennaio 2015

INDESIT-WHIRLPOOL, FIM-FIOM-UILM NAZIONALI SOLLECITANO IL MISE PER L'INCONTRO UNITARIO

 
I coordinatori nazionali di Fim-Fiom-Uilm della Indesit Company scrivono al Ministero dello Sviluppo Economico per sollecitare l'effettuazione della riunione, annunciata  e calendarizzata per lo scorso dicembre, nell'incontro di verifica dell'ottobre 2014, dai rappresentanti del dicastero di Federica Guidi. Visto che il trapasso da Indesit a Whirlpool è ormai avvenuto e dal 1° gennaio scorso è in carica il nuovo management guidato da Esther Berrozpe, si attendono conferme da parte del gigante stelle e strisce dell'elettrodomestico sugli impegni sottoscritti su occupazione, produzione e impianti produttivi, dall'allora dirigenza di Indesit Company il 16 dicembre 2013.

mercoledì 14 gennaio 2015

FONDO COMETA: RENDIMENTI MESE DICEMBRE 2014

 
Si chiude in maniera più che positiva il 2014 del fondo complementare dei metalmeccanici, con rendimenti mesi di gran lunga superiori a quelli offerti dal Tfr. Ai sensi della circolare Covip del 9 gennaio 2015 i valori di quota di dicembre sono stati calcolati applicando l'aliquota dell'11,5% sui rendimenti dei comparti. L'adeguamento alla nuova imposta prevista dalla legge di stabilità avverrà con la quota di gennaio alla luce delle emanande istruzione dell’agenzia delle entrate.

lunedì 12 gennaio 2015

IMU SUI TERRENI AGRICOLI, SCADENZA IL 26 GENNAIO, FORSE SI, FORSE NO....

Passato il clima spensierato delle festività natalizie, si torna alla realtà di tutti i giorni a volte poco piacevole, perché costellata di tasse, balzelli e tartufismi vari che complicano la nostra quotidianità. Si discute infatti da dicembre della novità Imu che ha visto l'introduzione  del pagamento anche sui terreni agricoli, fino a quest’anno sempre stati esenti dal versamento della tassa. La decisione scatenò non poche polemiche tanto che il primo pagamento inizialmente previsto per lo scorso 16 dicembre venne prorogato al prossimo 26 gennaio, anche se il condizionale è quanto mai d'obbligo visto che Il Tar del Lazio ha sospeso, qualche settimana fa, il decreto sull’Imu dei terreni agricoli, accogliendo il ricorso presentato dall’Anci di quattro regioni: Abruzzo, Liguria, Umbria e Veneto. L’udienza collegiale chiamata a confermare la sospensiva è fissata per il 21 gennaio: cinque giorni prima della scadenza dei pagamenti, fissata per il 26 gennaio dal D.L. 16 dicembre 2014 n. 185.  Ricordiamo che il decreto dello scorso novembre, aveva diviso in tre fasce i terreni secondo il quale gli unici terreni che avrebbero continuato a non pagare l’Imu sarebbero stati solo e soltanto quelli situati in Comuni sopra i 600 metri di altitudine; i terreni situati in Comuni tra i 281 e i 600 metri di altitudine avrebbero goduto di esenzioni parziali valide per i terreni posseduti e coltivati da coltivatori diretti e imprenditori agricoli professionali; mentre per tutti gli altri la tassa avrebbe dovuto essere regolarmente calcolata e pagata, come per gli altri immobili, con bollettino postale o con modello F24.
 


 

domenica 11 gennaio 2015

RIPRENDE IL LAVORO DOPO LA PAUSA NATALIZIA

Dopo la lunga pausa per le festività natalizie, riapriranno domani lunedì 12 gennaio i siti  fabrianesi, del polo Melalba della Indesit Company. Lo stabilimento di Albacina aveva chiuso i battenti il 17 dicembre, mentre quello di Melano aveva visto l'attività lavorativa concludersi il 19 dicembre scorso.
Si riprende il lavoro in un anno denso di impegni, aspettative, cambiamenti, soprattutto per lo stabilimento di Melano, che dovrebbe vedere, secondo quanto stabilito nell'accordo del 16 dicembre 2013, siglato al MISE, l'uscita definitiva delle produzioni dei piani cottura in direzione Carinaro e l'internalizzazione dei forni da incasso, acquistati da altri fornitori nel secondo semestre, anche se è chiaro che il rilancio, dovrà passare anche per il rafforzamento delle produzioni attualmente in essere, come le cucine semipro, le Range, i blocchi speciali ed i maxiforno, per i quali è previsto un cospicuo piano di investimenti, per garantirne il progressivo adeguamento normativo.
Mentre per Albacina nel secondo trimestre ci sarà l'allocazione dei forni da incasso prodotti a Lodz, e che in tale ottica ha visto lo scorso anno un riammodernamento dello stabilimento.
Ma inoltre in prospettiva, c'è attesa per l'incontro che dovrebbe tenersi al Ministero dello Sviluppo Economico con la Whirlpool, originariamente previsto entro dicembre 2014. Incontro, che i rappresentanti del dicastero di Federica Guidi, lo scorso ottobre in occasione della riunione romana sulla verifica dell'accordo del dicembre 2013, ribadendo la sua "intangibilità" avevano ritenuto essere quanto mai  necessario. Ma poi c'è stato il rimescolamento del board dirigenziale di Indesit, guidato come noto dal 1° gennaio 2015 dalla spagnola Esther Berrozpe, in luogo dell'ex ad Marco Milani, uscito di scena a fine 2014.

 

sabato 10 gennaio 2015

STRUMENTI PER CAPIRE: PER I LAVORATORI INVALIDI BONUS CONTRIBUTIVO DI CINQUE ANNI

I lavoratori dipendenti invalidi possono, dal 2002, chiedere un bonus contributivo da utilizzare per andare in pensione anticipatamente, fino a cinque anni, o per incrementare l’importo della stessa, se già in godimento.
Il beneficio in pratica consiste in un incremento dell’anzianità contributiva di due mesi per ogni anno di lavoro, fino a un massimo di cinque anni.
Possono avvalersi della maggiorazione contributiva le seguenti categorie di lavoratori: gli invalidi per qualsiasi causa ai quali sia stata riconosciuta un’invalidità superiore al 74%; i sordi civili, vale a dire i soggetti affetti da sordità congenita o acquisita durante l’età evolutiva che abbia impedito loro il normale apprendimento del linguaggio parlato; gli invalidi di guerra, civili di guerra e gli invalidi per causa di servizio nel rapporto di pubblico impiego con un’invalidità che rientri nelle prime quattro categorie della Tabella A allegata al Testo unico delle norme in materia di pensione di guerra.
Sono esclusi dal beneficio i titolari di pensione o di assegno di invalidità riconosciuti dall’Inps, in quanto per tali trattamenti non è prevista una valutazione in percentuale del grado di invalidità. La maggiorazione contributiva spetta per gli anni di lavoro prestati come invalido alle dipendenze di aziende private, pubbliche amministrazioni e cooperative. Non sono utili i periodi di lavoro precedenti al riconoscimento dell’invalidità e neppure i periodi non lavorati, anche se coperti da contribuzione volontaria, figurativa o da riscatto non correlato ad attività lavorativa.
Quando chiederlo
Il beneficio, riconosciuto solo al momento della liquidazione della pensione o del supplemento, è utile anche per il calcolo della stessa, limitatamente alla quota calcolata con il sistema retributivo. Non è utile , invece, per determinare la quota calcolata con il metodo contributivo dei trattamenti pensionistici liquiditati con il sistema misto, oppure di quelli liquidati integralmente con il sistema contributivo.
Per richiedere il bonus bisogna presentare la documentazione relativa all’invalidità riconosciuta (verbale di accertamento sanitario delle Commissioni mediche dell’Asl, provvedimento di concessione della pensione di guerra eccetera).

venerdì 9 gennaio 2015

BONUS BEBE' 2015, 960 EURO L'ANNO, INFORMZIONI E REQUISITI PER AVERNE DIRITTO

Dal 1° gennaio 2015 al 31 dicembre 2017 le famiglie in difficoltà economiche potranno usufruire di un bonus per ogni figlio nato o adottato in questo periodo. Ecco tutte le informazioni utili per presentare la richiesta ed usufruire dei benefici.
La nuova Legge di Stabilità ha infatti stabilito che nel triennio 2015 - 2017 a partire dal primo gennaio 2015 le famiglie in difficoltà economica potranno usufruire di uno speciale contributo per ogni figlio nato o adottato, pari a 960 euro all’anno diviso in una rata mensile da 80 euro. Il bonus sarà concesso sin quando il bambino avrà compiuto il terzo anno di età, permanendo le condizioni economiche della famiglia, previste per poter accedere al contributo economico.
I requisiti indispensabili sono un ISEE non superiore a 25 mila euro l’anno, se meno di sette mila, il bonus viene raddoppiato a 160 euro mensili, la cittadinanza italiana o di uno Stato membro dell’Unione europea o extracomunitari con regolare permesso di soggiorno. La domanda del bonus bebè deve essere inviata per via telematica al sito ufficiale dell’Inps al momento della nascita o dell’adozione del neonato, anche tramite i Caf o i Patronati in regola per effettuare la richiesta.
Dopo l’invio della domanda l’Inps effettuerà tutti i controlli necessari alla verifica della reale situazione economica della famiglia richiedente. Dopo avere verificato la regolarità dei requisiti richiesti alla famiglia verranno comunicate le indispensabili informazioni per usufruire del bonus.

AREA EX MERLONI, PROROGARE LA SCADENZA DELL'ACCORDO DI PROGRAMMA E SEMPLIFICARE I CRITERI

L’Accordo di Programma per l’area ex Merloni siglato tra le regioni Marche, Umbria e Ministero dello Sviluppo, per la la Cisl e la Fim Marche continua ad essere, per dimensione di risorse e per vastità territoriale,  una occasione importante per attivare iniziative di qualificazione e riconversione produttiva dei territori interessati con l’obiettivo di incentivare la ricollocazione dei lavoratori e la creazione di ulteriore occupazione attraverso nuove iniziative imprenditoriali, anche in forma cooperativa.
Il sindacato e  i lavoratori hanno fortemente voluto la firma dell’Accordo di Programma e anche con l’iniziativa del  7 novembre scorso  a Fabriano hanno rilanciato la sua  importanza e la richiesta di superare le difficoltà che ne compromettono l’efficacia.
Per la Cisl è necessario che si proroghino i termini dell’Accordo di Programma in scadenza a marzo e siano rivisitati i criteri per la valutazione dei progetti.
Il 12 dicembre si è già svolto un incontro tra Ministero e Regioni; Cisl e Fim Marche chiedono al  Ministero dello Sviluppo economico che al più presto convochi anche il sindacato per dare  ai lavoratori la certezza che lo strumento dell’Accordo di Programma sarà ancora attivo con possibilità più concrete di promozione di investimenti e di lavoro.

mercoledì 7 gennaio 2015

TFR IN BUSTA PAGA, UNA SCELTA POCO CONVENIENTE....

Una delle norme più controverse e forse incomprensibili della Legge di stabilità è quella inerente alla possibilità di percepire il Tfr maturando, direttamente in busta paga ogni mese, piuttosto che accantonarlo per la pensione. Una misura messa in campo per cercare di rilanciare i consumi, fornendo una maggiore quantità di denaro nelle tasche di chi vi aderirà, ma che stando alle prime statistiche, non sembra avere molti consensi.
Comunque dopo l’approvazione della Legge di Stabilità 2015, si concretizza la possibilità di ottenere il Tfr in busta paga, per i lavoratori dipendenti. Il comma 26 dell’art. 1 della L. 190/2014 rende, infatti, operativa la possibilità, introdotta dalla L. 296/2006, per il lavoratore dipendente, del settore privato, di chiedere al proprio datore di lavoro la liquidazione in busta paga dell’importo mensile del Trattamento di Fine Rapporto, maturato ai sensi dell’art. 2120 del Codice Civile, per il periodo che va dal 1 Marzo 2015 al 30 Giugno 2018.
Fino al momento attuale, la possibilità di ottenere il Tfr in busta paga non era ancora esercitabile. In base alla riforma della previdenza complementare (D. Lgs. 252/2005) era possibile, dal 2007, solo destinare il Tfr a un fondo pensione integrativo, di natura complementare rispetto alla posiziomne pensionistica obbligatoria per legge presso l’INPS. Tale misura era stata messa in campo, soprattutto per offrire la possibilità di aumentare i trattamenti pensionistici, dopo il passaggio dal retributivo al sistema contributivo di calcolo della pensione che aveva ridotto notevolmente gli importi delle liquidazioni.
L’opzione resa operativa dalla legge di stabilità prevede che tutti i lavoratori soggetti a contratto di lavoro dipendente in un’azienda privata, con almeno sei mesi di servizio, possano scegliere di ricevere la loro quota mensile di trattamento di fine rapporto in busta paga. 
Sono però esclusi da questa possibilità:
i lavoratori agricoli e i lavoratori domestici;
i lavoratori delle aziende sottoposte a procedure concorsuali;
i lavoratori delle aziede in crisi (secondo i criteri dell’art. 4 L. 297/1982);
Il testo della Legge di Stabilità prevede che una volta manifestata la volontà di ricevere il Tfr in busta paga, l’opzione non possa essere modificata fino al 30 giugno 2018.
Tfr in busta paga: aspetti fiscali e reddituali
La quota mensile di trattamento di fine rapporto che il lavoratore deciderà di ricevere in busta paga, avrà i seguenti effetti ai fini fiscali:
sarà cumulata con il reddito percepito nello stesso periodo d’imposta;
sarà, quindi, soggetta a tassazione ordinaria;
inciderà sulla determinazione delle detrazioni d’imposta;
inciderà sulla determinazione degli assegni familiari;
inciderà sul nuovo Isee in vigore dal 2015;
La quota di Tfr ottenuta in busta paga non produrrà, invece, effetti su:
bonus 80 euro: in questo caso il reddito complessivo che si terrà in considerazione per l’assegnazione del bonus non considererà la quota di Tfr percepita;
contributi previdenziali: verranno comunque calcolati escludendo, dalla base imponibile, la quota di Tfr percepita;
Ora si dovranno attendere i decreti attuativi del Ministero dell’Economia per sciogliere alcune importanti questioni riguardanti il Tfr. L’opzione resa operativa dalla Legge di Stabilità, infatti, rischia di modificare le scelte precedenti, dal momento che la norma prevede che la scelta della monetizzazione può riguardare non solo la quota di Tfr maturata nel mese per il quale si percepisce la retribuzione ma anche la quota già destinata al fondo pensione.
In questo caso rimangono aperti dei conflitti con le norme precedenti, dal momento che le disposizioni del D. Lgs. 252/2005 prevedevano che la scelta del trasferimento del Tfr a un fondo pensionistico integrativo non fosse revocabile, se non in caso di riscatto totale della posizione pensionistica. 
Occorre inoltre ricordare che l’opzione sarà esercitabile anche dai lavoratori che stanno già versando il Tfr in un fondo di previdenza complementare: in questo caso, nel periodo compreso tra 1 Marzo 2015 e il 30 Giugno 2018, l’accantonamento al Fondo sarà costituito solo dal contributo del dipendente e del datore di lavoro mentre la quota mensile del Tfr verrà destinata alla busta paga del lavoratore stesso.

WHIRLPOOL - INDESIT COMPANY, ALIOTI SULLE FUTURE NUOVE SINERGIE SINDACALI

(Gianni Alioti)
Come sapete dal 1° gennaio la Indesit Company e' guidata da Esther Berrozpe. Il manager spagnolo ha assunto la direzione e sarà responsabile del business integrato dell’azienda e per l'operatività congiunta di Whirlpool e Indesit Company, anche in prospettiva dell'integrazione con Whirlpool Europa, Medio Oriente e Africa. Marco Milani si è dimesso dalla carica di amministratore delegato e presidente di Indesit Company dallo scorso 31 dicembre 2014.
La nuova azienda europea avrà un fatturato intorno ai 5 miliardi e una buona complementarietà geografica.  Il Gruppo nel corso del 2014, oltre all'acquisizione del 100% di Indesit Company ha preso il controllo di maggioranza con il 51% di  Hefei Rongshida Sanyo Electric, un'azienda leader nella produzione di elettrodomestici con base a Hefei, in Cina.
Con Esther Berrozpe entrerà a regime la nuova squadra, composta da sette vicepresidenti per le funzioni chiave, quattro in carico alla Whirlpool e tre a Indesit Company. Tra di essi il fabrianese Franco Secchi, fino a ieri responsabile del mercato Italia di Indesit, nonché presidente di Ceced Italia, l'associazione che riunisce le imprese degli elettrodomestici, che nella prossima primavera dovrebbe rinnovare i vertici. Inoltre alle relazioni istituzionali e alla comunicazione del gruppo americano, è stato designato Alessandro Magnoni, ex-direttore delle relazioni esterne di Coca Cola.
Le relazioni industriali in Indesit Company hanno subito nei mesi scorsi un vero e proprio black-out, per l'esautoramento di fatto del management esistente da parte della nuova proprieta'. La cosa ha riguardato anche la funzionalita' del CAI. La riunione plenaria non c'e' stata e le due riunioni del comitato ristretto hanno scontato l'assenza di un interlocutore aziendale nel pieno delle sue responsabilita'. 
Adesso la cosa da fare e' avviare le procedure di rinegoziazione di un nuovo accordo CAE con Whirlpool Emea, che tenga in conto del processo di fusione con Indesit Company. Per l'avvio della procedura devono essere inviate richieste scritte alla Direzione Aziendale dai sindacati di almeno due paesi.  La normativa (anche per Whirlpool si applica la legislazione italiana di riferimento) prevede la costituzione di una Delegazione Speciale di Negoziazione. I rappresentanti nella DSN saranno designati per paese in base al numero degli occupati: uno ogni 10% (o frazione) sul totale dei dipendenti + 3 rappresentanti ex-CAE Whirlpool e 3 rappresentanti ex-CAI Indesit Company.
Fintanto che non si arriva al nuovo accordo i due organismi esistenti rimarranno in funzione. Come coordinatore europeo chiedero' formalmente che sia convocata una riunione plenaria del CAI indesit Company alla luce dei cambiamenti societari e del management.

Voglio augurare a tutti voi un Felice Anno Nuovo.
 
Gianni Alioti ( Coordinatore del Cai di Indesit Company)
 
Cliccando nel link sottostante troverete in allegato alcune slides  sulla nuova azienda riprese da una recente presentazione della Whirlpool Corporation a livello mondiale .
 

domenica 4 gennaio 2015

LA LEGGE DI STABILITA' 2015, CANCELLA LA PENALIZZAZIONE PER LA PENSIONE ANTICPATA PRIMA DEI 62 ANNI

È stata cancellata la penalizzazione, prevista dalla legge Fornero del 2011 per tutti quanti conseguiranno i requisiti per fruire della pensione anticipata dal 31/12/2014 alla fine del 2017. Sarà necessaria almeno la maturazione di 42 anni e 6 mesi di contributi per gli uomini e 41 anni e 6 mesi di contributi per le donne.
Si tratta di una novità introdotta dall’articolo 1 comma 115 della Legge di Stabilità 2015, già approvata in forma definitiva. I precedenti dispositivi normativi avevano previsto delle penalizzazioni dell’1% per ogni anno di anticipo rispetto ai 62 anni di età per fruire della pensione anticipata e del 2% per ogni anno precedente al compimento dei 60 anni di età.
Le penalizzazioni non interessavano quanti disponevano dell’età contributiva di 42 anni e 6 mesi (nel caso di uomini) e 41 anni e 6 mesi (nell’eventualità di donne). Con l’approvazione della Legge di Stabilità 2015 si è verificato l’annullamento delle penalizzazioni dal 2015 al 2017.
Inps pensione anticipata e penalizzazioni: l’aspettativa di vista e i requisiti
Con l’incremento della speranza di vita, il requisito contributivo andrà ad aumentare già a partire dal 2016, quando l’accesso alla pensione anticipata sarà riservato a chi ha maturato almeno 41 anni e 10 mesi di contributi per le donne, e 42 e 10 mesi per i lavoratori uomini.
Godranno di queste novità i lavoratori che hanno sostenuto periodi che in base all’attuale legislazione dovevano essere recuperati, quali, ad esempio, disoccupazione indennizzata, mobilità, cigs, maggiorazioni contributive da invalidità, congedi matrimoniali, scioperi e riscatto da contribuzione volontaria
Pensione anticipata senza penalizzazioni: per chi e per quanto?
Ma chi potrà realmente beneficiarne e soprattutto per quanto tempo? Vi è da dire che i requisiti pre-Fornero che permettevano ai lavoratori precoci di poter accedere alla pensione anticipata senza penalizzazione prima di aver maturato i 62 anni d’età scatterà nuovamente solo per coloro che accederanno alla quiescenza dal 1/1/2015 fino al 31/12/2017.  Per questi lavoratori sarà sufficiente aver maturato i requisiti contributivi richiesti per legge ossia 41 anni e 6 mesi per le donne e 42 anni e 6 mesi per gli uomini, che dal 2016 per effetto dell’innalzamento della speranza di vita dovranno essere 41 e 10 mesi per le donne e 42 e 10 mesi per gli uomini.
Pensione anticipata senza penalizzazione: cosa accadrà dopo il 2018?
La domanda é : che ne sarà di coloro che hanno già maturato i requisiti nel 2014 o di coloro che li matureranno nel 2018? per loro resteranno vigenti le penalizzazioni nell’ordine dell’1% da 60-62 anni e del 2% per ogni anno per coloro che hanno optato per l’opzione anticipata prima dei 60 anni? Si confida che l’esecutivo Renzi possa estendere la pensione anticipata senza penalizzazioni anche oltre il 2018, per coloro che sono già andati in pensione si starebbe valutando di azzerare le penalizzazioni a partire dal 2015. Il lavoratore interessato dovrebbe nel caso la misura passasse, fare apposita domanda all’Inps.
 
 
 

LAVORI USURANTI 2015, DOMANDA DI PENSIONE DA PRESENTARE ENTRO IL 1° MARZO 2015

Con il messaggio n°9963 del 30/12/2014 emanato dalla Direzione Centrale Pensioni, l'INPS fornisce indicazioni per l'accesso alla pensione dei lavoratori che sono impiegati in attività cosiddette "usuranti".
La domanda di prepensionamento (che può portare ad un riduzione di 5 anni) , devono essere fatte , entro lo 01/03/2015 per chi matura i requisiti agevolati per l'accesso al trattamento pensionistico alla nel corso dello stesso anno 2015.
L'Inps comunicherà, agli interessati, l'accoglimento dell'istanza, entro il termine del 30 ottobre 2015.
Le tipologie di lavori usuranti si distinguono in tre categorie:
1.lavori faticosi e pesanti, quali ad esempio: lavoro in miniera, cave, in galleria, lavori in produzioni insalubri, altiforni, catene di montaggio e similari; ma anche addetti al trasporto collettivo su gomma o su rotaia o marittimo, o trasporto merci , lavoratori notturni con un minimo di 78 giornate annue con successivi scaglioni e fino ad arrivare all'intero anno(in possesso di un’anzianità contributiva di almeno 35 anni e, se lavoratori dipendenti, di un’età minima di 61 anni e 3 mesi, fermo restando il raggiungimento di quota 97,3, se lavoratori autonomi, di un’età minima di 62 anni e 3 mesi, fermo restando il raggiungimento di quota 98,3)
2.lavoratori notturni con un minimo di 64 giornate annue con successivi scaglioni e fino ad arrivare all'intero anno (in possesso di un’anzianità contributiva di almeno 35 anni e, se lavoratori dipendenti, di un’età minima di 63 anni e 3 mesi, fermo restando il raggiungimento di quota 99,3, se lavoratori autonomi, di un’età minima di 64 anni e 3 mesi, fermo restando il raggiungimento di quota 100,3)
3.lavoratori notturni con un minimo di 72 giornate annue con successivi scaglioni e fino ad arrivare all'intero anno (in possesso di un’anzianità contributiva di almeno 35 anni e, se lavoratori dipendenti, di un’età minima di 62 anni e 3 mesi, fermo restando il raggiungimento di quota 98,3, se lavoratori autonomi, di un’età minima di 63 anni e 3 mesi, fermo restando il raggiungimento di quota 99,3).
 
Cliccando sul link sottostante si potrà visualizzare il messaggio Inps relativo

MESSAGGIO INPS N° 9963 DEL 30/12/2014

DAL 1° GENNAIO E' SCATTATO IL NUOVO ISEE, ECCO TUTTE LE TIPOLOGIE CHE SI POTRANNO UTILIZZARE

Dal 1° gennaio 2015 è entrato in vigore  il Nuovo ISEE con le sue differenziazioni socio/economiche
Con i suoi 3 modelli l'ISEE (DSU) diventa così più mirata per favorire l'equità delle prestazioni dando vita alle seguenti sottoclassificazioni:
Si configurano così, oltre ad un ISEE standard o ordinario, più ISEE in situazioni specifiche, diversi in ragione della prestazione che si andrà a richiedere e delle caratteristiche del richiedente e del suo nucleo.Vengono stabilite delle modalità di calcolo differenziate dell’indicatore con la conseguenza che non vi è più un solo ISEE, valido per tutte le prestazioni, ma una pluralità di indicatori, calcolati in funzione della specificità delle situazioni
1.Isee standard o ordinario, che si calcola tenendo conto dei redditi di tutti i componenti del nucleo familiare come risultano dallo stato di famiglia. Utilizzato per la generalità delle prestazioni sociali agevolate e per tutte le agevolazioni di carattere fiscale a livello locale,  per le addizionali Irpef, per il pagamento della Tari, ma anche per il bonus gas e elettricità,
2.Isee Università, per richiedere la riduzione delle tasse di iscrizione all'università e per fare domanda per le borse di studio. Tiene conto dei redditi del nucleo familiare di appartenenza anche nel caso di studenti residenti altrove;
3.Isee Sociosanitario, per l'accesso a prestazioni come l'assistenza domiciliare per persone del nucleo familiare disabili e/o non autosufficienti. Si basa su un nucleo familiare ristretto (solo beneficiario, coniuge e figli se minorenni) o nucleo composto dal solo soggetto disabile maggiorenne, anche se vive con i genitori, per facilitare l'accesso alle prestazioni;
4.Isee Sociosanitario-Residenze, per ricoveri presso residenze socio-sanitarie assistenziali, come le case di cura e altre strutture per le persone non assistibili nel loro domicilio. Si basa su un nucleo ristretto rispetto a quello standard, ma tiene conto della condizione economica anche dei figli del beneficiario non inclusi nel nucleo familiare;
5.Isee Minorenni con genitori non coniugati tra loro e non conviventi, per le prestazioni agevolate rivolte ai figli, che prende in considerazione la condizione del genitore non convivente per stabilire se essa incida o meno nell'Isee del nucleo familiare del figlio;
6.Isee Corrente, che consente di calcolare un Isee in un arco di tempo più  ravvicinato al momento della richiesta della prestazione (ha validità 2 mesi). Serve nel caso in cui un componente del nucleo familiare perda il posto di lavoro, andando a considerare i redditi reali al momento della presentazione della certificazione.
 
NEL LINK SOTTOSTANTE LA CIRCOLARE ESPLICATIVA  N° 171 DEL 18/12/2014  DELL'INPS SUL NUOVO ISEE

https://drive.google.com/file/d/0BxBm3GuA69CdVy1BN0VHcTJqSlE/view?usp=sharing



venerdì 2 gennaio 2015

CONTRATTO DI SOLIDARIETA' INTEGRATO AL 60% DAL 1° GENNAIO 2015

Nel testo del decreto Milleproroghe, pubblicato il 31 dicembre in Gazzetta Ufficiale, non trova spazio l’integrazione del 70% per i contratti di solidarietà, che scende al 60%.
Non ha trovato quindi spazio nel Milleproroghe  l’integrazione del 70% della retribuzione persa a causa della riduzione dell’orario di lavoro legata ai contratti di solidarietà: per legge tale integrazione, dovuta alla cassa integrazione guadagni straordinaria, è pari al 60% ma fino al 31 dicembre 2014 si poteva contare su un  contributo aggiuntivo dello stato del 10% , che però non è stato prorogato. Nei fatti quindi, dal 1° gennaio i contratti di solidarietà difensivi di tipo A, ossia quelli utilizzabili dalle aziende che rientrano nel campo di applicazione della Cassa Integrazione Guadagni Straordinaria (Cigs), non saranno più integrati al 70% ma al 60%. Fino al 2013 i lavoratori posti in solidarietà avevano potuto contare su un aiuto pari all'80% della retribuzione persa, grazie a una maxi integrazione del 20 per cento. Dal 1° gennaio 2014 questa integrazione era scesa al 10% come previsto dalla Legge di stabilità. Nella Finanziaria del 2015 (legge 190/2014), non è stato introdotto alcun allungamento, per cui l’ultima spiaggia era rappresentata dal Milleproroghe, ma così non è stato.

WHIRLPOOL-INDESIT, COMINCIATA L'ERA DI ESTHER BERROZPE



(Esther Berrozpe)
(Marco Milani, esce di scena)
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Dal 1° gennaio è cominciata l'era di Esther Berrozpe che ha assunto  la guida e sarà responsabile del business integrato dell’azienda e per l'operatività congiunta di Whirlpool e Indesit Company, anche in prospettiva delle prossime attività di integrazione con Whirlpool Europa, Medio Oriente e Africa. Una scelta fondamentale commentano nella holding stelle e strisce del bianco, visto che il business è stato improntato alla crescita e alla continua creazione del valore, attraverso i processi di integrazione e con un occhio rivolto ai consumatori, all'innovazione di prodotto e all'espansione del margine. Compito della manager spagnola, sviluppare quelle sinergie ed economie di scala che negli ultimi 11 anni, sono stati il tallone di Achille ed  hanno fatto perdere a Whirlpool Emea, qualcosa come 200 milioni di euro. La nuova azienda europea avrà un fatturato intorno ai 5 miliardi e una buona complementarietà geografica.
Inoltre Marco Milani si è dimesso dalla carica di amministratore delegato  di Indesit Company dallo scorso 31 dicembre 2014. Milani in Indesit dal lontano 1980, ricopriva il ruolo di A.d. dal 2004 succedendo  ad Andrea Guerra, passato il Luxottica, nonché presidente, ricoprendone contemporaneamente entrambe le cariche dal 7 maggio del 2013.
E con Esther Berrozpe entrerà a regime la nuova squadra, composta da sette vicepresidenti per le funzioni chiave, quattro in carico al marchio yankee e tre  a quello fabrianese. Tra di essi il fabrianese Franco Secchi, fino a ieri responsabile del mercato Italia di Indesit, nonché presidente di Ceced Italia, l'associazione che riunisce le imprese degli elettrodomestici, che nella prossima primavera dovrebbe rinnovare i vertici. Inoltre alle relazioni istituzionali e alla comunicazione del gruppo americano, è stato designato Alessandro Magnoni, direttore delle relazioni esterne di Coca Cola, fino ai primi giorni di questo mese.