venerdì 30 giugno 2017

ALBACINA, VERSO LA REINDUSTRIALIZZAZIONE

A dodici mesi dalla sua chiusura, per quello che riguarda la produzione (avvenne a fine giugno) nuove prospettive per lo stabilimento di Albacina, in cui ora opera solo il reparto monopresse, nei prossimi mesi trasferito a Melano e l'outlet, il mercatino riservato a dipendenti Whirlpool e convenzionati.
Questo quanto emerso dal rendez vouz svoltosi ieri presso la sede di Confindustria in Ancona, tra l'imprenditore il potentino Francesco Marella, interessato alla reindustrializzazione dello storico plant, il rappresentante di Confindustria e le organizzazioni sindacali. Un progetto che è al di fuori di quanto stabilito in sede ministeriale nel 2015, così come invece avvenuto ad esempio per il polo logistico di None, al centro di un articolato progetto di outplacement. Progetti di reindustrializzazione dei propri siti, non più rientranti nel perimetro del core-businness, ossia quello del bianco, della multinazionale americana di Benton Harbor, per i quali Whirlpool sta profondendo, così come occorso alcuni mesi fa per quello di Teverola, che diventerà un polo per la produzione di celle al litio per accumulatori e batterie, ricollocando almeno settantacinque lavoratori di Carinaro; parecchie energie, dal punto di vista della sostenibilità sociale dei territori in cui opera. L'imprenditore della Basilicata rappresenta la terza generazione di una famiglia impegnata da sempre in edilizia, sia civile che cimiteriale, è pronto a investire svariati milioni di euro, quindi una cifra di tutto rispetto, per produrre manufatti in cemento armato per l'edilizia cimiteriale, sia per quello che riguarda la creazione di nuove strutture o il loro ampliamento. A regime potrebbero essere occupati 115 lavoratori. In primis, eventuali esuberi Whirlpool, qualora dovessero esserci, o coloro fossero interessati, La trattativa in corso è in fase avanzata, nelle prossime settimane dovrebbero esserci altri passaggi istituzionali a testimonianza che i tempi per il closing della trattativa e l'eventuale startup della riconversione del sito potrebbero essere davvero molto stretti. Un imprenditore che è sembrato motivato, che vuole investire nel fabrianese senza accedere ad alcun beneficio, almeno in questa fase, che ha scelto Albacina per una questione strategica rispetto al proprio businness commerciale. Sperando che questa operazione, possa fare da traino anche per altri progetti di reindustrializzazione sul territorio, che possano far tornare a brulicare di lavoratori i tanti, troppi capannoni ormai desolatamente vuoti da troppo tempo.


giovedì 29 giugno 2017

UNA SENTENZA CHE FARA' DISCUTERE, LAVORATORE LICENZIATO TRAMITE WHATSAPP

Una sentenza che sicuramente farà discutere, ma che indubitabilmente è un po' figlia dei tempi attuali, ossia quelli dello smartphone e dei social network dei quali facciamo sicuramente un uso smodato. Una vita sempre connessa, ma che oltre ai vantaggi di poterci pemettere di sapere in tempo reale cosa succede dall'alta parte del mondo, ha anche dei rischi, quelli delle truffe, delle bufale, delle fake news, con tutti i risvolti che essi hanno sulla vita civile di oggigiorno. Ma anche sulla vita lavorativa, come decretato da una recente sentenza. Un dipendente può essere licenziato anche via social network. Lo ha stabilito il Tribunale civile di Catania, qualche giorno orsono, che ha ritenuto che la fine del rapporto di lavoro intimato su whatsapp possa "assolvere l'onere della forma scritta, trattandosi di un documento informatico". Con tanto di prova di avvenuta ricezione, ossia il baffo blu che testimonia la lettura da parte del ricevente del messaggio inviato. Lo scrive il giudice del Lavoro Mario Fiorentino, rigettando il ricorso presentato da una lavoratrice di un'azienda che aveva ricevuto la notizia di venir lasciata a casa sulla chat di Whatsapp, il servizio di messaggistica più usato al mondo.
Secondo l'ordinanza del giudice giudice "la modalità utilizzata dal datore di lavoro nel caso di fattispecie appare idonea ad assolvere ai requisiti formali in esame, in quanto - si legge nell'ordinanza - la volontà di licenziare è stata comunicata per iscritto alla lavoratrice in maniera non equivoca, come del resto dimostra la reazione da subito manifesta dalla predetta parte". Per questo il Tribunale ha dichiarato inammissibile il ricorso.

mercoledì 28 giugno 2017

CHIUSURA ANTICIPATA DELLA MALATTIA? SERVE IL CERTIFICATO

L’Inps, con messaggio n. 6973 dello scorso 12 settembre fornisce un importante chiarimento circa il rientro anticipato dalla malattia. In particolare afferma che il lavoratore in malattia che, considerandosi guarito, intenda riprendere anticipatamente il lavoro rispetto alla prognosi formulata dal proprio medico curante, potrà essere riammesso in servizio solo in presenza di un certificato medico di rettifica dell’originaria prognosi.
L’Inps con la Circolare 79 del 2 maggio 2017 ha rilasciato le istruzioni sull’obbligo di rettifica del certificato di malattia, spiegando cosa deve fare il lavoratore in caso di rientro anticipato dalla malattia, rispetto ai giorni di prognosi prevista.
E’ fatto obbligo dunque, per il dipendente che intendesse rientrare anticipatamente al lavoro dopo l’evento di morbilità, recarsi dal proprio medico di base e farsi “rettificare” il certificato in corso, modificando i termini della prognosi, diverso quindi dal produrre un nuovo certificato che attesti la chiusura della malattia.
Naturalmente ricadrà sul medico certificatore la responsabilità di verificare che l’evento sia veramente concluso e che ciò non pregiudichi la riammissione in salute del lavoratore.
E qualora il dipendente decidesse di chiudere la malattia durante il fine settimana o quando il proprio medico sia assente, potrà rivolgersi al servizio di guardia medica che vaglierà la possibilità di effettuare la “rettifica” necessaria.

giovedì 22 giugno 2017

COORDINAMENTO NAZIONALE WHIRLPOOL, COMUNICATO UNITARIO SITUAZIONE ITALIA


CI SIAMO DIMENTICATI DI PAGARE L'IMU O LA TASI? TRANQUILLI C'E' IL RAVVEDIMENTO OPEROSO

Se ci siamo dimenticati o non abbiamo avuto la possibilità di poter pagare l'acconto imu e tasi entro il 16 giugno scorso, come possiamo fare per rimediare? Attraverso il Ravvedimento operoso. Ossia verseremo le cifre dovute, maggiorate delle sanzioni e degli interessi, che saranno tanto minori, quanto saremo rapidi nel saldare il debito.
Esistono 4 tipi diversi di ravvedimento operoso per Imu e Tasi 2017. 

Analizziamo nel dettaglio le 4 diverse tipologie di ravvedimento operoso per Imu e Tasi 2017:
Ravvedimento operoso sprint: Imu e Tasi si possono pagare in ritardo entro 14 giorni dalla scadenza (ossia il 30 giugno). In questo caso c’è una sanzione dello 0,1% giornaliero in base al valore dell’imposta. In più si devono pagare gli interessi giornalieri calcolati sul tasso di riferimento annuale.
Ravvedimento operoso breve: Imu e Tasi si possono pagare dal 15esimo al 30esimo giorno di ritardo (entro il 16 luglio), con una sanzione fissa del 1.5% dell’importo più gli interessi calcolati sul tasso di riferimento annuale.
Ravvedimento operoso medio: si applica dopo il 30esimo giorno di ritardo, fino al 90esimo giorno. La sanzione fissa è del 1.67% e in più si devono pagare gli interessi calcolati sul tasso di riferimento annuale.
Ravvedimento operoso lungo: le regole scattano dal 90esimo giorno di ritardo ed entro i termini di presentazione della dichiarazione relativa all’anno in cui è stata commessa la violazione. La sanzione fissa è del 3,75% e si pagano sempre gli interessi giornalieri calcolati sul tasso di riferimento annuale.

Dopo il termine ultimo previsto dal ravvedimento operoso per Imu e Tasi 2017, viene applicata una sanzione del 30% dell’imposta, inoltre il contribuente non potrà più utilizzare l’agevolazione del ravvedimento operoso.

L'ultima chance per fare il ravvedimento operoso per l'Imu o la Tasi è il 30 giugno dell'anno successivo a quello dell'omesso o insufficiente versamento e ciò vale anche per il saldo Imu e Tasi che scade il 16 dicembre. Ad esempio, per ravvedere l'omesso pagamento del saldo 2016, scaduto il 16 dicembre 2016, si potrà versare l'imposta, le sanzioni ridotte al 3,75% (30% / 8) e gli interessi legali entro il prossimo 30 giugno 2017 e non “entro un anno dall'omissione o dall'errore”, cioè entro il 16 dicembre 2017.

mercoledì 21 giugno 2017

CAMBIO AL VERTICE DI WHIRLPOOL CORPORATION

(Marc Bitzer, incontra l'allora governatore delle Marche,
Gianmario Spacca, prima dell'acquisizione di Indesit,
era l'aprile 2014)
Dal prossimo 1° ottobre, cambio al vertice di Whirlpool Corporation. Il colosso americano degli elettrodomestici di Benton Harbor in Michigan,  ha fatto sapere che Jeff Fettig, attuale amministratore delegato e presidente del consiglio di amministrazione, lascera' la carica di Ceo, mantenendo invece quella di presidente. Jeff Fettig ricopre entrambi gli incarichi dal 2004.  Il Consiglio di Amministrazione ha nominato Marc Bitzer, attuale direttore operativo, come nuovo amministratore delegato. Fettig ha lavorato per Whirlpool per 36 anni ed e' stato, dal 2004 direttore generale e operativo. 
Marc Bitzer, 52 anni,  è stato nominato presidente e chief operating officer ed eletto al consiglio nel mese di ottobre 2015. Prima di questo incarico, ha servito come vice presidente, che comprendeva la leadership del Nord America di Whirlpool e in Europa, Medio Oriente e le regioni Africa. È entrato in Whirlpool nel 1999, anche se prima aveva lavorato con l'azienda come consulente 





martedì 20 giugno 2017

CCNL METALMECCANICI, NUOVI VALORI INDENNITA' DI TRASFERTA IN VIGORE DAL 1° GIUGNO 2017


Il contratto collettivo nazionale dei metalmeccanici, prevede due diverse modalità di remunerazione per il lavoratore "trasfertista". Oltre al rimborso a piè di lista per le spese di vitto e alloggio, c'è l'indennità di trasferta, che non ha natura retributiva e che quindi non va ricalcolata sugli istituti contrattuali e di legge, compreso il Tfr.
Inoltre oltre all'indennità è previsto un compenso di natura retributiva, per il tempo di viaggio pari al normale trattamento economico per le ore coincidenti con il normale orario di lavoro e l'85% per il periodo eccedente l'orario di lavoro. Per tale periodo non sono previste maggiorazioni.

sabato 17 giugno 2017

PENSIONE IL DECRETO ATTUATIVO "PRECOCI" PUBBLICATO IN GAZZETTA UFFICIALE

Dopo mesi di attesa arriva la pubblicazione dei decreti attuativi sulle pensioni (Ape social e Ape precoci) in Gazzetta Ufficiale. Ora spetta all’Inps pubblicare le circolari necessarie per presentare domanda di pensione anticipata nel rispetto dei requisiti richiesti. Andiamo a vedere nel dettaglio quanto previsto per i lavoratori precoci.
Il testo dei decreti attuativi per precoci ammessi alla Quota 41 e per l’Ape Sociale prevedono che si possa presentare domanda fino al 15 luglio 2017.

Ecco di seguito il testo dei decreti attuativi pubblicati in Gazzetta Ufficiale del 16 giugno 2017 per la pensione anticipata di precoci, ovvero tutti i dettagli su requisiti, domanda e documenti da presentare all’Inps.
Nel testo del decreto attuativo per la pensione anticipata dei lavoratori precoci si dispone che potranno presentare domanda di accesso al prepensionamento i lavoratori con almeno dodici mesi di contribuzione per periodi di lavoro effettivo precedenti il raggiungimento del diciannovesimo anno di età e che si trova in una delle seguenti condizioni:
  • stato di disoccupazione per licenziamento, anche collettivo, dimissioni per giusta causa o risoluzione consensuale del contratto di lavoro e che ha esaurito da almeno tre mesi la fruizione della NASPI;
  • al momento della richiesta assiste da almeno sei mesi il coniuge, la persona in unione civile o un parente di primo grado, convivente, con handicap in situazione di gravità;
  • è riconosciuto invalido civile di grado almeno pari al 74 per cento;
  • alla data della domanda di accesso al beneficio svolge da almeno sei anni, in via continuativa, una o più delle attività gravose.
La domanda dovrà essere presentata entro il 15 luglio dai lavoratori che perfezionano i requisiti richiesti entro il 31 dicembre 2017. I precoci che perfezioneranno i requisiti negli anni seguenti dovranno presentare domanda entro il 1° marzo di ciascun anno.
Nel testo del decreto attuativo precoci pubblicato in Gazzetta Ufficiale sono indicati documenti da allegare alla domanda e come verrà formata la graduatoria degli aventi diritto alla pensione anticipata a decorrenza retroattiva dal 1° maggio 2017.

Resta comunque  come detto da attendere l'ultimo passaggio operativo. Si aspettano infatti le circolari Inps contenenti le istruzioni operative da seguire per poter procedere con le domande, nonché la relativa modulistica da utilizzare per la preparazione della pratica. Resta il fatto che i tempi sono comunque stringenti, visto che la scadenza ultima fissata per procedere all'invio è stata fissata al prossimo 15 luglio 2017. 



venerdì 16 giugno 2017

LA PARTE ECONOMICA DEL CONTRATTO NAZIONALE, DAL 1° GIUGNO 2017

CONGEDO OBBLIGATORIO PER PAPA', COME FUNZIONA

Il congedo obbligatorio per il padre lavoratore dipendente è stato prorogato anche per nascite e adozioni/affidamenti avvenuti nel 2017 e nel 2018: il papà deve astenersi dal lavoro per un periodo di 2 giorni per il 2017 e di 4 per il 2018.
Inoltre, il prossimo anno sarà possibile, in via facoltativa, restare a casa con il bebè per un ulteriore giorno, previo accordo con la madre e in sua sostituzione, in relazione al periodo di astensione obbligatoria che le spetta. Questo tipo di congedo potrà essere fruito e indennizzato solo per il 2018 e non per l'anno in corso.
I giorni di congedo (obbligatorio e facoltativo), in ogni caso, possono essere goduti anche in via non continuativa, entro i 5 mesi di vita o dall'ingresso in famiglia o in Italia (in caso di adozione/affidamento nazionale o internazionale) del minore.
Il congedo obbligatorio è un diritto proprio del papà, riconosciuto a prescindere dalla situazione occupazionale della madre ed è fruibile anche contemporaneamente al congedo di maternità della lavoratrice, in aggiunta ad esso. Inoltre, è riconosciuto anche al lavoratore che fruisce del congedo di paternità.
La generalità dei lavoratori, che per accedere al congedo - non frazionabile ad ore - comunica al proprio datore di lavoro i giorni richiesti, con un anticipo di almeno 15 giorni (se la richiesta si riferisce alla nascita, si prende a riferimento la data presunta del parto) in forma scritta, non deve presentare domanda all’Inps. Sarà in seguito l’azienda a comunicare all’ente previdenziale le giornate di congedo utilizzate.
Sono invece tenuti a fare richiesta all’istituto i lavoratori per i quali il pagamento delle indennità è erogato direttamente dall'ente, cioè i percettori di Naspi, di indennità di mobilità, del trattamento di integrazione salariale a carico della cassa integrazione guadagni e coloro che si collocano nel periodo di 60 giorni dalla sospensione o cessazione del rapporto di lavoro.
Il padre lavoratore dipendente ha diritto, per i giorni di congedo, ad un'indennità giornaliera a carico dell’Inps, pari al 100% della retribuzione, anticipata dal datore di lavoro. Il trattamento normativo e previdenziale è il medesimo previsto per il congedo di paternità.

(FONTE: INAS CISL)

lunedì 12 giugno 2017

FONDO COMETA:RENDIMENTI MESE DI MAGGIO 2017, CONTINUA IL TREND POSITIVO


Continua il trend positivo dei comparti di Cometa. Infatti a maggio tutti gli asset hanno conseguito un rendimento positivo anche se di lieve entità. E si tratta del terzo mese consecutivo di seppur lenta ma costante crescita, con dati significativi per quelli con componente azionaria.

sabato 10 giugno 2017

MARCO BENTIVOGLI CONFERMATO SEGRETARIO GENERALE DELLA FIM-CISL

I delegati puntano ancora sul leader del cambiamento
(Marco Bentivogli)
Marco Bentivogli, 47 anni, confermato alla guida della segreteria dei metalmeccanici della Cisl con il 97 % dei voti. Si sono chiusi oggi a Roma i lavori del XIX Congresso della Fim.

Una tre giorni ricca di appuntamenti, in cui sono stati affrontati diversi temi. Tra gli appuntamenti di rilievo: la tavola rotonda “Le sfide rigenerative del sindacato delle nuove generazioni”, con la partecipazione di Alessandro Rosina, Fabiano Longoni, Leonardo Becchetti, Peppe Pagano; “Il Lavoro 4.0”, con il ministro allo Sviluppo Economico, Carlo Calenda, Francesco Seghezzi e Marco Bentivogli.
Importante il contributo offerto dagli ospiti del sindacato internazionale, Valter Sanches (IndustriAll Global Union) e Luc Triangle (IndustriAll Europe Union). Diversi gli spunti emersi durante il ricco dibattito dei delegati, nonché del report “Position paper Fim” su formazione professionale e della ricerca sulle pensioni realizzata dal Network Giovani della Fim.
(La riconfermata segreteria, Zanocco, Uliano, Bentivogli,
Alberta e Roncone)
Lavori congressuali iniziati con l’orchestra della “Sanitansamble” e con i saluti del direttore della Caritas di Roma, Don Enrico Feroci.
Il 19mo congresso della Fim si è aperto nel segno della speranza, contro le cassandre che ogni giorno ci propinano una visione del futuro sempre peggiore. C’è invece la necessità di guardare con speranza al futuro e al cambiamento, un cambiamento che deve trovare spazio e rinnovamento anche nel sindacato a partire dalla necessità di partecipazione e inclusione dei giovani: il sindacato deve tornare ad essere il luogo dove poter esprimere le migliori aspettative dei giovani.
Populismo e disinformazione erodono la democrazia, il sindacato non può stare a guardare deve tornare ad essere soggetto educatore. La tecnologia e i cambiamenti in atto nel lavoro aprono molte opportunità, per liberarci non del lavoro, ma nel lavoro, il cambiamento va affrontato e umanizzato non combattuto. L’Europa, l’euro, la globalizzazione e la tecnologia hanno fatto meglio al lavoro, rispetto ai tanti soldi, anche pubblici, spesi male.
(Una parte della delegazione della Fim Marche)

(Ufficio Stampa Fim Cisl)

venerdì 9 giugno 2017

CCNL METALMECCANICI, MINIMI TABELLARI IN VIGORE DAL 1° GIUGNO 2017


Gli aumenti retributivi riguardano, il prossimo triennio, ossia quello di vigenza contrattuale, quello che comprende gli anni 2017, 2018 e 2019. L’inflazione sarà recuperata nelle retribuzioni dei metalmeccanici non più ex ante, ma ex post. In altri termini, a partire dal 1° giugno 2017, nelle buste paga dei lavoratori entrerà un aumento pari all’inflazione verificatasi nell’anno precedente, cioè nel 2016, misurata in base all’indice Ipca (Indice dei prezzi al consumo) e rapportata ai minimi tabellari.
Il salario minimo fissato dai vari livelli dell’inquadramento professionale crescerà, dunque, della stessa percentuale in cui, nell’anno precedente, è cresciuta l’inflazione. In questo passaggio risalta in modo evidente che i minimi contrattuali, e con essi il contratto nazionale, hanno mantenuto efficacia e senso di prospettiva. Inoltre, gli effetti dell’inflazione verranno rapportati ai salari contrattuali e non più ai salari di fatto. Il meccanismo del recupero dell’inflazione, così come definito nel 2017, sarà applicato anche al 2018 e al 2019, sempre alla scadenza di ogni mese di giugno.

domenica 4 giugno 2017

ADDETTI AI LAVORI USURANTI: ANCHE PER LORO APE SOCIALE E PENSIONE AGEVOLATA

L’accesso all'Ape sociale e alla pensione “agevolata” per i precoci è previsto anche per gli addetti ai lavori usuranti, oltre che per i lavoratori che svolgono attività gravose.
Vediamo dunque, nel dettaglio, quali categorie possono godere di questi benefici.

Addetti ai lavori usuranti

lavoratori impegnati in mansioni particolarmente usuranti, indicati nel decreto ministeriale del 19 maggio 1999
addetti a lavorazioni su linea a catena
conducenti di veicoli pesanti adibiti a servizi pubblici di trasporto di persone
lavoratori notturni che svolgono attività per almeno 3 ore tra la mezzanotte e le 5 del mattino per l'intero anno lavorativo o per almeno 78 (o 64) notti di lavoro all'anno
lavoratori che prestano la loro attività per almeno 3 ore nell'intervallo tra la mezzanotte e le cinque del mattino, per periodi di lavoro di durata pari all'intero anno lavorativo.

Lavoratori che svolgono attività gravose

operai dell’industria estrattiva, dell’edilizia e della manutenzione degli edifici
conduttori di gru o di macchinari mobili per la perforazione nelle costruzioni
conciatori di pelli e pellicce
conduttori di convogli ferroviari e personale viaggiante
conduttori di mezzi pesanti e camion
personale delle professioni sanitarie infermieristiche ed ostetriche ospedaliere con lavoro organizzato in turni
addetti all’assistenza personale di persone in condizioni di non autosufficienza
insegnanti della scuola dell’infanzia ed educatori degli asili nido
facchini, addetti allo spostamento merci e assimilati
personale non qualificato addetto ai servizi di pulizia
operatori ecologici e altri raccoglitori e separatori di rifiuti

Ricapitolando, può richiedere l’Ape sociale chi ha cessato l’attività lavorativa, non è titolare di trattamento pensionistico diretto, ha compiuto almeno 63 anni di età ed è un lavoratore dipendente in possesso di almeno 36 anni di contributi che, alla data della domanda di accesso a questa indennità, svolge da almeno 6 anni, in via continuativa, attività gravose o lavori usuranti.

Le stesse categorie - che alla data della domanda abbiano svolto le attività in questione da almeno 6 anni, in via continuativa - possono accedere alla pensione per i lavoratori precoci, a prescindere da età e senza penalizzazioni, con 41 anni di contributi, di cui almeno 12 mesi effettivi maturati prima dei 19 anni di età.

(FONTE: INAS.IT)