domenica 30 giugno 2013

MELALBA TODAY DAY 26 LA DOMENICA DEL PRESIDIO. INDESIT PAGHERA' LA GIORNATA DI LIBERTA'




DOPO LA GRIGLIATA SOLIDALE DEL SABATO SERA PER ALTRO PARTECIPATISSIMA, E' STATA LA VOLTA DELLA DOMENICA AL PRESIDIO, MOLTO PARTECIPATA ANCHE DAI PIU' PICCOLI.
La Indesit Company ha comunicato a Fiom, Fim e Uilm e alle Rsu di fabbrica che pagherà regolarmente la giornata lavorativa di venerdì 28 giugno ai circa mille addetti degli stabilimenti di Melano e Albacina messi in libertà, perchè, a detta dell’azienda, gli scioperi a scacchiera avrebbero impedito di rifornire di materie prime le linee produttive. Un segnale di distensione dei rapporti sindacali. Fiom, Fim e Uilm però insistono: il piano da 1.425 esuberi in Italia va ritirato, e questa posizione verrà ribadita nell’incontro del 3 luglio prossimo al tavolo con il ministero del Lavoro.
Domani la produzione riprende a Melano, martedì ad Albacina (domani era già programmata una giornata di cassa integrazione). Anche la notte scorsa gli operai hanno dato vita a presidi notturni davanti ai cancelli, anche una grigliata “di solidarietà”.


sabato 29 giugno 2013

MELALBA TODAY: DAY 25 STANCHI MA MAI DOMI!!!







SECONDA NOTTATA CONSECUTIVA DI PRESIDIO DAVANTI ALLO STABILIMENTO DI MELANO MARISCHIO. TANTA STANCHEZZA MA MORALE ALTO, NONOSTANTE ANCHE LE CONDIZIONI METEO INUSUALI PER IL PERIODO. SU TUTTI LA VOGLIA DI NON MOLLARE FINO ALLA FINE.

venerdì 28 giugno 2013

MELALBA TODAY: DAY 24, UNA TRANQUILLA GIORNATA DI...








LA 24^ GIORNATA DI PROTESTA SI ERA APERTA CON IL PRESIDIO NOTTURNO DAVANTI AI CANCELLI DI MELANO. NELLA TARDA MATTINATA, LA INDESIT DECIDEVA IN MANIERA DEL TUTTO PRETESTUOSA DI PASSARE ALLE MANIERE FORTI, PER CONTRASTARE L'ATTIVITA' DI PROTESTA, METTENDO IN LIBERTA' DALLE ORE 12,00 TUTTI I LAVORATORI DEGLI STABILIMENTI DI MELANO ED ALBACINA, PERCHE' A SUO DIRE LE MODALITA' DELLO SCIOPERO AVREBBERO IMPEDITO IL CORRETTO AFFLUSSO DEI MATERIALI, TALE DA CONSENTIRE ALLE LINEE DI MONTAGGIO DI POTER LAVORARE. IN REALTA' NESSUN MATERIALE MANCAVA ALL'INTERNO DELLO STABILIMENTO TALE DA GIUSTIFICARE QUESTA SCELLERATA DECISIONE, SE NON LA CHIARA VOLONTA' DI ESASPERARE GLI ANIMI  E FAR SALIRE IL TERMOMETRO DELLA  TENSIONE, GETTANDO BENZINA SUL FUOCO DELLA PROTESTA DEGLI OPERAI. MA TALE INCOMPRENSIBILE ATTEGGIAMENTO NON FA ALTRESI CHE AUMENTARE LA COESIONE DEI LAVORATORI NELLA DIFESA DEI 1425 POSTI DI LAìVORO MESSI A RISCHIO DAL PIANO DI SALVAGUARDIA DELLA INDESIT, 480 DEI QUALI NEL POLO FABRIANESE DI MELALBA. SECONDO FIM FIOM E UILM UNA CHIARA CONDOTTA ANTISINDACALE DA ARTICOLO 28. E LA SENSAZIONE E' CHE QUESTO NON RIMARRA UN EPISODIO ISOLATO.

giovedì 27 giugno 2013

ASSEMBLEA NAZIONALE DELEGATI DEL SETTORE ELETTRODOMESTICO

Le segreterie nazionali di Fim, Fiom, Uilm convocano l'assemblea nazionale unitaria dei delegati
dell'elettrodomestico per lunedì 8 luglio 2013, a Roma.
E' necessario confrontarsi e discutere sulla grave situazione produttiva e occupazionale che investe
tutte le aziende del settore, i grandi gruppi e l'indotto, mettendone a rischio le prospettive future,
nonché decidere le iniziative da intraprendere.
Fim, Fiom, Uilm da tempo sollecitano al Ministero dello Sviluppo Economico l'attivazione di un tavolodi settore e l'adozione di scelte di politica industriale, con l'obiettivo di contrastare un ulteriore processo di delocalizzazione delle produzioni di elettrodomestici e salvaguardare anche le piccolee medie imprese dell'indotto dislocate su tutto il territorio nazionale.
In queste settimane sono aperte importanti vertenze per contrastare il progressivo smantellamento
delle produzioni in Italia ; in generale temiamo, nel settore, una accelerazione e un aggravarsi
dei programmi di riorganizzazione e ristrutturazione che determinerebbero ulteriori situazioni di
crisi occupazionali.
A fronte di questa gravissima situazione, la nostra iniziativa deve mettere al centro il ruolo
strategico dell'industria dell'elettrodomestico, seconda per importanza solo all'automotive, e che
merita, nel paese, la massima attenzione da parte di tutti, inclusi i massimi livelli istituzionali.

MELALBA TODAY: 23° GIORNO, TRA QUELLI DEL GATTO SELVAGGIO E DEL COMPLEANNO



(Stanchi ma mai domi, avanti si va!!)

TANTE SONO LE VARIAZIONI METEO, MA DI PIU' E' LA FANTASIA DEI LAVORATORI DI MELANO; GATTO SELVAGGIO, UNO SI E UNO NO, IL MESE DI NASCITA, E DOMANI DI CHE SEGNO SEI? CON PRESIDIO PACIFICO ALL'INGRESSO DEL PLANT DI MELANO, SENZA MOLLARE UN CENTIMETRO, CON LA CONVINZIONE  E LA DETERMINAZIONE CHE AUMENTA MINUTO DOPO MINUTO, ORA DOPO ORA, GIORNO DOPO GIORNO CON L'INTENTO DI FAR RECEDERE LA INDESIT DAL PROPRIO SCIAGURATO PIANO INDUSTRIALE, CHE CANCELLEREBBE LO STORICO IMPIANTO DI MELANO.

VERTENZA INDESIT, ANCORA NULLA DI FATTO NELL'INCONTRO TRA MILANI, ZANONATO ED I GOVERNATORI DI MARCHE E CAMPANIA,NUOVO INCONTRO MERCOLEDI' PROSSIMO


L'incontro di oggi tra il ministro dello Sviluppo, Flavio Zanonato, e l'Ad di Indesit, Marco Milani con i governatori di Marche e Campania, si sarebbe chiuso con l'intenzione di convocare per mercoledì della prossima settimana un primo tavolo tra ministero, azienda e sindacati. Lo si apprende da fonti presenti all'incontro.

mercoledì 26 giugno 2013

1425 VOLTE NO!!!!!

DA SEGUIRE OGGI

BUON POMERIGGIO SPAZIO CISL
MERCOLEDI'26 GIUGNO 
dalle ore 18 alle ore 18,45 
in diretta su èTV MARCHE CANALE 12 del digitale terrestre e su
RADIO CENTER MUSIC 99,100FM

DALLA INDESIT ALLA RAFFINERIA API : 
LE VERTENZE CHE SCOTTANO

PARLIAMONE CON 
ANDREA COCCO
Segretario FIM CISL MARCHE
GESSICA ROSCIOLI
RSU FIM CISL Indesit di Melano

DANIELE PAOLINELLI
Segretario FEMCA CISL MARCHE

Siete invitati a partecipare via sms al 3493918169 inviando, durante
la diretta, richieste di chiarimento ed opinioni

martedì 25 giugno 2013

IL NOSTRO INNO: LA STORIA SIAMO NOI!!!

La storia siamo noi, nessuno si senta offeso,
siamo noi questo prato di aghi sotto il cielo.
La storia siamo noi, attenzione, nessuno si senta escluso.
La storia siamo noi, siamo noi queste onde nel mare,
questo rumore che rompe il silenzio,
questo silenzio così duro da masticare.
E poi ti dicono "Tutti sono uguali,
tutti rubano alla stessa maniera".
Ma è solo un modo per convincerti a restare chiuso dentro casa quando viene la sera.
Però la storia non si ferma davvero davanti a un portone,
la storia entra dentro le stanze, le brucia,
la storia dà torto e dà ragione.
La storia siamo noi, siamo noi che scriviamo le lettere,
siamo noi che abbiamo tutto da vincere, tutto da perdere.
E poi la gente, (perchè è la gente che fa la storia)
quando si tratta di scegliere e di andare,
te la ritrovi tutta con gli occhi aperti,
che sanno benissimo cosa fare.
Quelli che hanno letto milioni di libri
e quelli che non sanno nemmeno parlare,
ed è per questo che la storia dà i brividi,
perchè nessuno la può fermare.
La storia siamo noi, siamo noi padri e figli,
siamo noi, bella ciao, che partiamo.
La storia non ha nascondigli,
la storia non passa la mano.
La storia siamo noi, siamo noi questo piatto di grano.
Francesco De Gregori
Album: Schacchi e Tarocchi

MELALBA TODAY: TRA ASSEMBLEE, RICORDI E SCIOPERI A "GATTO SELVATICO"






ANCORA UNA LUNGA GIORNATA DI PASSIONE, LOTTA E CONDIVISIONE, APERTA CON LE PARTECIPATISSIME ASSEMBLEE, ANCHE NEL RICORDO, ATTRAVERSO UN MINUTO DI SILENZIO DI MARCO BUONOMO, COLLEGA DI ALBACINA, RECENTEMENTE SCOMPARSO A 42 ANNI IN UN TRAGICO INCIDENTE STRADALE, E CHIUSA DAGLI SCIOPERI A "GATTO SELVATICO", DIFFERENZIATI CATENA PER CATENA, FRA UOMINI E DONNE, IL TUTTO NELL'INTENTO DI FAR CAPIRE ALLA INDESIT COMPANY, CHE "NON MOLLIAMO"

"IL LAVORO E' DIGNITA' E VITA" FIACCOLATA PER IL LAVORO



Sono coinvolti tutti i lavoratori che stanno soffrendo per la crisi.
La chiesa di Fabriano è e continua ad essere vicina a chi soffre anche a motivo della perdita del lavoro.
Sono stati invitati tutti, dalli sindaci dei 5 comuni del territorio ai leader religiosi delle confessioni religiose cattoliche e non, presenti sul territorio.
Dobbiamo essere veramente in molti per essere accanto l'uno all'altro

lunedì 24 giugno 2013

ERA UNA NOTTE BUIA E TEMPESTOSA!!

NONOSTANTE LA SERATA TEMPESTOSA SOTTO IL PROFILO METEO, DURANTE LA SERATA FINALE DEL PALIO DI SAN GIOVANNI, SANTO PATRONO DI FABRIANO,ABBIAMO LETTO UN MESSAGGIO PER SENSIBILIZZARE L'OPINIONE PUBBLICA FABRIANESE SULLA NOSTRA VICENDA, CHE POI IN DEFINITIVA PER TANTI VERSI E' UN PO' DI TUTTI.
ECCO IL TESTO DEL MESSAGGIO

Buonasera a tutti, sono Stefano Balestra, lavoratore e delegato RSU dello stabilimento di Melano. Ringraziando anticipatamente il Presidente dell'ente palio, il Sindaco di Fabriano e tutti voi presenti, a nome di Fim-Cisl, Fiom-Cgil e Uilm-Uil, vorrei rubarvi solo 5 minuti dalla festa del Palio di San Giovanni per esprimere le difficoltà che stanno affrontando i lavoratori Indesit e tutta la nostra comunità.

Le organizzazioni sindacali dei metalmeccanici di Cgil Cisl e Uil, insieme a tutte le RSU e a tutti i lavoratori stanno battendosi in merito al piano di riorganizzazione che il management Indesit ci ha illustrato il 4 giugno e confermato nell'incontro di venerdì scorso, che prevede la chiusura dello stabilimento di Melano e quella dello stabilimento di Teverola di Caserta, passando dai 5 stabilimenti attuali a solo tre impianti produttivi, e con la riduzione di oltre 1425 dipendenti, il conseguente dimezzamento dell'attività produttiva in Italia.

Siamo contrari a questo progetto per due semplici motivi:

u il Management Indesit per esclusive logiche finanziarie e non industriali, riduce la produzione e taglia il personale a Fabriano ed in Italia proponendo semplici e leggeri impegni nello sviluppo industriale, per delocalizzare ed aumentare la produzione in Polonia e Turchia,
u la terza generazione della famiglia Merloni dopo aver fatto un passo indietro dalla guida dell'azienda, dà un chiaro segnale di disimpegno industriale e di mancata  responsabilità sociale  in un territorio ed in una collettività  dove  grazie al sudore di tre generazioni di lavoratrici e lavoratori l'hanno fatta crescere fino ed essere una tra le più grandi multinazionali del settore elettrodomestico al mondo.

Siamo convinti che quello che si vuole fare in Indesit non riguardi solo i lavoratori della Indesit, ma tutti i cittadini di Fabriano, delle Marche e dell'Umbria;
se passa questo principio socialmente devastante con una grande impresa come Indesit, questi territori rischiamo la chiusura di tante piccole realtà imprenditoriali e commerciali con la perdita di ulteriori posti di lavoro, cioè la desertificazione industriale ed economica che metterà in difficoltà migliaia di famiglie, già in forte sofferenza per una crisi che non abbiamo creato noi, ma che paghiamo sotto tutti i punti di vista.

Inoltre chiediamo alla politica e alle istituzioni a tutti i livelli, dai sindaci, ai presidenti di provincia, passando per i governatori delle Marche ed Umbria, per arrivare al ministro del lavoro, dello sviluppo economico fino al presidente del consiglio Letta, di passare dalle belle parole a fatti concreti, partendo dal lavoro, investendo su chi produce, chi crea la vera ricchezza e chi paga le tasse; non abbiamo più tempo a disposizione, va fatto Ora!!!!

Nei prossimi giorni aumenteremo le azioni di lotta negli stabilimenti e vi coinvolgeremo e chiederemo la vostra partecipazione per il 12 di luglio, dove è previsto uno sciopero generale dei lavoratori Indesit con una manifestazione nazionale a Fabriano per il lavoro e contro qualsiasi logica finanziaria che non preveda responsabilità sociale nei confronti di tutti voi e di questo Territorio.

NOI NON MOLLIAMO! !!!

e vi chiediamo di sostenerci, e di lottare con noi per il lavoro, per la dignità e l'orgoglio dei nostri padri e per le speranze future dei nostri figli.

Indesit 1425 volte no!!
La storia siamo noi

GRAZIE E BUON PROSEGUIMENTO

DOMANI 25 GIUGNO ASSEMBLEA

                                           ASSEMBLEA

DOMANI 25 GIUGNO ASSEMBLEA AI LAVORATORI DI MELANO E ALBACINA, DOVE ALESSANDRO PAGANO COORDINATORE NAZIONALE GRUPPO INDESIT DELLA FIOM, A NOME DI FIM-FIOM E UILM ILLUSTRERA' IL PUNTO DELLA SITUAZIONE, ALLA LUCE DI QUANTO EMERSO NELL'INCONTRO DEL 21 GIUGNO E TUTTE LE INIZIATIVE CHE SARANNO INTRAPRESE.

VERTENZA INDESIT: COMUNICATO UNITARIO SU INCONTRO CON IL MINISTRO ZANONATO DI OGGI 24 GIUGNO

LAVORI IN CORSO- SERVIZIO SULLA MANIFESTAZIONE DEL 18 GIUGNO 2013 DEI LAVORATORI INDESIT




CONTIENE SERVIZIO SULLA MANIFESTAZIONE DEL 18 GIUGNO A FABRIANO DEI LAVORATORI DELLA INDESIT COMPANY

domenica 23 giugno 2013

MANIFESTAZIONE 22 GIUGNO 2013, INTERVENTO DI BONANNI CHE PARLA ANCHE DELLA VERTENZA INDESIT COMPANY

UNA SPLENDIDA GIORNATA- LAVORO E' DEMOCRAZIA








A ROMA, C'ERANO TANTI LAVORATORI DELLA INDESIT COMPANY, PROVENIENTI DA FABRIANO  TANTE FAMIGLIOLE CON BIMBI AL SEGUITO, PER DIFENDERE IL LAVORO, NEL RICORDO DEL PASSATO CHE FU, MA TENENDO DURO SUL NOSTRO PRESENTE E DIFENDERE IL FUTURO E LE PROSPETTIVE DELLE GENERAZIONI A VENIRE, SULLE QUALI SI BASERA' LA NOSTRA VECCHIAIA...

sabato 22 giugno 2013

UNA PROTESTA SENZA SOSTA, ANCHE A ROMA

 
“SONO al vostro fianco in questa vertenza”.
Sono le parole del segretario nazionale Cisl Raffaele Bonanni pronunciate mentre riceve in dono dai lavoratori Indesit una delle magliette indossate dagli stessi operai giunti a Roma per assistere alla manifestazione nazionale per la difesa del lavoro organizzata da Cgil, Cisl e Uil. L'odierno viaggio della speranza e della protesta è iniziato ancor prima dell'alba e si concluderà con il ritorno in città a tarda sera dopo un'altra giornata caldissima non solo sotto il profilo meteo. Quasi 250 gli operatori fabrianesi dell'azienda di elettrodomestici, in gran parte trasferitisi nella capitale a bordo di 4 pullman, che hanno raggiunto piazza San Giovanni. Tutti rigorosamente in t-shirt bianca con la scritta “1.425 volte no: la storia siamo noi” i lavoratori che hanno sfilato con tanto di striscione sia dello stabilimento fabrianese di Albacina, sia di quello gemello di Melano annunciato in chiusura dall'azienda che nella sola Fabriano, secondo il 'piano Italia' conta 80 esuberi. Cori e slogan contro la proprietà che fa riferimento ai figli di Vittorio Merloni, ma anche un confronto diretto con i massimi esponenti nazionali dei sindacati.
Sul palco, infatti, il segretario nazionale Cgil Susanna Camusso ha voluto ribadire in sede nazionale le parole forti già pronunciate lunedì a Fabriano in occasione del comizio in piazza. “Quello del'Indesit – ha ribadito la Camusso davanti alle telecamere di tv nazionali e internazionali – è il caso limite di un'azienda che fa utili ma decide di tagliare il personale in modo inaccettabile e di fatto di scommette sul declino del nostro Paese andando ad investire altrove”.

STORIE DI CHI NON SI ARRENDE



DA " CONQUISTE DEL LAVORO" QUOTIDIANO DELLA CISL DEL 22 GIUGNO 2013, LE STORIE DI GESSICA, VINCENZO E STEFANO, DELEGATI RSU FIM-CISL DEGLI STABILIMENTI DI MELANO MARISCHIO ED ALBACINA DELLA INDESIT COMPANY.

venerdì 21 giugno 2013

VERTENZA INDESIT, LUNEDI' INCONTRO CON I PRESIDENTI DELLE PROVINCE DI MARCHE E UMBRIA

Vertenza Indesit: lunedì prossimo protestano anche le Province di Marche e Umbria: "Un gesto di dissenso contro la decisione di Indesit di smantellare i siti locali".

Iniziativa congiunta dell'Unione delle Province di Marche e Umbria dopo la rottura delle trattative sul piano di ristrutturazione di Indesit Company. Lunedi' 24 giugno, i presidenti delle 5 Province marchigiane, il presidente della Provincia di Perugia e dell'Upi dell''Umbria, i sindaci, le organizzazioni sindacali, si ritroveranno a Fabriano. Una manifestazione decisa insieme al sindaco di Fabriano Giancarlo Sagramola e al sindaco di Comunanza Domenico Annibali. ''L'Upi Marche - spiega la presidente Patrizia Casagrande, commissario della Provincia di Ancona - decide di stare accanto ai lavoratori in agitazione, manifestando apertamente il proprio dissenso su un piano di riassetto aziendale dai risvolti drammatici per un territorio come il nostro, gia' duramente colpito dalla crisi occupazionale''. L'Ufficio di presidenza dell''Unione delle Province marchigiane si riunira' lunedi', alle 16:30, nella sala del Consiglio comunale di Fabriano. ''In quell'occasione - annuncia Casagrande - valuteremo tutti gli aspetti della spinosa vertenza insieme ai delegati sindacali di tutti gli stabilimenti coinvolti, insieme al sindaco e a Marco Vinicio Guasticchi, presidente dell'Upi dell'Umbria e della provincia di Perugia che abbiamo invitato perche' i gravi effetti della delocalizzazione dell'Indesit non ricadono solo sulle province delle Marche, colpite con la meta' dei 1.425 esuberi annunciati, ma sull'intero territorio nazionale e in particolare l'Umbria''.

22 GIUGNO MANIFESTAZIONE A ROMA, ORARI PULLMANS

VERTENZA INDESIT, ANNA TROVO': NO A LOGICHE FINANZIARIE MA SI RAGIONI IN PROSPETTIVA DI INDUSTRIA E LAVORO

VERTENZA INDESIT: COMUNICATO UNITARIO

VERTENZA INDESIT, I SINDACATI ABBANDONANO IL TAVOLO, L'AZIENDA CONFERMA IL PIANO




Indesit, i sindacati abbandonano il tavolo
L'azienda conferma il piano. Melano occupato
Confermate purtroppo le previsioni pessimistiche La proprietà: «Rammarico, pronti a nuovo dialogo» Rottura delle trattative sul piano da 1.425 esuberi di Indesit Company. L'azienda lo ha confermato nell'incontro di oggi a Roma con il coordinamento sindacale nazionale, e Fiom, Fim e Uilm hanno abbandonato il tavolo. A Fabriano sono scattati scioperi immediati negli impianti di Melano e Albacina. In una nota, l'azienda afferma di prendere atto «con rammarico della decisione sindacale di interrompere il confronto sul Piano presentato dall'azienda per la salvaguardia e razionalizzazione dell'assetto di Indesit Company in Italia». «Indesit - si legge - si rende fin d'ora disponibile a riavviare un confronto costruttivo, finalizzato all'individuazione di ogni soluzione possibile e sostenibile a sostegno dell'occupazione dei dipendenti coinvolti».
«Non permetteremo mai ad Indesit di calpestare la dignità dei lavoratori» afferma il segretario
regionale della Fim Cisl delle Marche Andrea Cocco, ricordando che il Piano industriale del gruppo elettrodomestico prevede anche la chiusura di due stabilimenti, quello di Melano e quello di Teverola, a Caserta.
Gli operai della Indesit Company dello stabilimento di Melano a Fabriano hanno occupato per protesta la mensa dello stabilimento. «L'adesione dei lavoratori è al 100%»
(Nelle foto alcuni momenti dell'assemblea)

INCONTRO RSU E AZIENDA DEL 20 GIUGNO 2013

SI E' SVOLTO OGGI L'INCONTRO TRA LA RSU E LA DIREZIONE AZIENDALE DELLO STABILIMENTO DI MELANO-MARISCHIO PER L'ASSETTO PRODUTTIVO  DEL MESE DI LUGLIO ED AGOSTO.
NEL MESE DI LUGLIO, SI FARA' RICORSO A 5 GIORNATE DI FERMO PRODUTTIVO E PIU' SPECIFICATAMENTE NEI GIORNI 8-9-10-11-12 LUGLIO CON COPERTURA CIGO ED INOLTRE L'ASSETTO PRODUTTIVO RIMARRA' IMMUTATO O QUASI RISPETTO A GIUGNO.
INOLTRE IL PERIODO FERIALE COLLETTIVO, ANDRA' DAL 5 AL 23 AGOSTO, CON RIPRESA DELL'ATTIVITA' LAVORATIVA IL GIORNO 26 AGOSTO.

giovedì 20 giugno 2013

LA QUESTIONE INDUSTRIALE- LA CRISI INDEBOLISCE LA FABBRICA DEL "BIANCO"

ESATTAMENTE 50 ANNI FA, NEL 1963, CRESCEVAMO COME OGGI CINA, BRASILE E INDIA MESSI INSIEME. VENDEVAMO ELETTRODOMESTICI A TUTTO IL MONDO, OGGI FORSE QUEL MIRACOLO SI E' INFRANTO E CON ESSO ANCHE I SIMBOLI DI QUELL'EPOCA, DEL BOOM ECONOMICO, UNO DEI QUALI FU PROPRIO LA PRODUZIONE DI ELETTRODOMESTICI

La recente dichiarazione della Indesit Company di voler dimezzare i livelli occupazionali della produzione in Italia, si inserisce nella più ampia crisi del settore dell’elettrodomestico che un tempo rappresentava la seconda industria del Paese (come fatturato e livelli occupazionali), dopo quella dell’auto. La filiera del bianco nel 2012, rispetto all’anno precedente, ha proseguito il trend di riduzione delle vendite: - 4% per le lavatrici, - 4,7% per i frigoriferi, - 6,7% per le lavastoviglie, - 8% per i forni a incasso e addirittura - 18% per le cucine a libera installazione.
Non se la passano meglio nemmeno i piccoli elettrodomestici con i cali di friggitrici, ferri da stiro, asciugacapelli , microonde etc. I volumi complessivi si sono dimezzati in soli dieci anni, passando da 30 a 15 milioni di pezzi prodotti, con i frigoriferi che sono quasi spariti dalle nostre fabbriche; il calo è dovuto quasi principalmente alla competizione di nuovi produttori (turchi, coreani, asiatici in generale, Europa dell’Est), alle delocalizzazioni verso i Paesi a basso costo del lavoro, la stagnazione dei mercati occidentali.
Sono rimaste alcune produzioni (quelle che le aziende indicano come quelle a maggior valore aggiunto) e i laboratori di riceca; eppure l’industria dell’elettrodomestico fattura ancora 12 miliardi di euro (60% di export) e occupa circa 130.000 addetti tra diretti e indiretti.
A pesare è il calo della domanda europea di elettrodomestici “bianchi” che negli ultimi anni ha fatto registrare un – 20% in Italia e – 45% in Spagna, Portogallo e Grecia accelerando i processi di delocalizzazione produttiva verso i Paesi dell’Est e le chiusure di alcuni Gruppi.
Tutti i principali Gruppi e distretti hanno pesantemente ridimensionato produzioni e livelli occupazionali.
La Lombardia, che un tempo era una delle aree che ospitava una delle maggiori concentrazioni di industria del bianco, adesso sta perdendopezzo dopo pezzo. La Candy ha chiusolo stabilimento di Santa Maria (Lecco) ed ha accorpato tutta la produzione a Brugherio annunciando 266 esuberi e ricorrendo ad un
piano di contratti di solidarietà e ancora in questi mesi si palesano grandi difficoltà. Le produzioni Candy di Santa Maria sono state trasferite in Cina. In provincia di Varese la Whirlpool ha annunciato nel 2011 495 esuberi, poi ridotti a 295 grazie all’esodo incentivato di 200 persone: intende chiudere una linea di produzione presso lo stabilimento di Cassinetta. La Indesit ha chiuso lo stabilimento in provincia di Bergamo dove lavoravano 388 addetti ed è in corso un difficile processo di reindustrializzazione del sito.
A Casale Monferrato, un tempo il “polo del freddo”, sono rimaste una decina di aziende con un migliaio di addetti in totale. Per questo Casale guarda a Smirne, città turca, con 450 aziende del freddo, delle quali 80 di grandi dimensioni. Ovviamente il vantaggio della Turchia rispetto al Piemonte è il basso costo del lavoro; così mentre in Italia possono rimanere solo alcune parti (o prodotti) di produzione, nei paesi emergenti si spostano grandi quantità di produzione. E così a Casale rimangono solo quote minori, come per la
Embraco (che produce compressori per refrigerazione) la cui parte produttiva prevalente è in Brasile, Cina e Slovacchia.
Sul versane Nord Est del Paese, la Electrolux ha realizzato in questi anni pesanti piani di ristrutturazione (sempre dietro minaccia di delocalizzazioni ancor più dure di quelle effettivamente realizzate) con la riduzione dei volumi produttivi (Susegana da oltre 1 milione di pezzi a 725.000, Porcia da 2 milioni di pezzi a 1,3 milioni) e con immediate conseguenze occupazionali: 250 eccedenze a Susegana, 198 a Porcia e 171 a Forlì. Poiché la gestione delle eccedenze si è rivelata insufficiente con il “solo” utilizzo della Cassa Integrazione (per tentare operazioni di esodi incentivati o di avviamento verso nuovi lavori, che ovviamente
non ci sono), in marzo è stato definito anche un accordo per il ricorso a 24 mesi di contratti di solidarietà difensivi. L’utilizzo dei lavoratori è improntato alla massima flessibilità tutta a vantaggio dell’azienda: nell’agosto 2012 a fronte di una grossa commessa Ikea i lavoratori sono stati richiamati dalla Cig e dalle ferie per lavorare a pieno ritmo.
Anche nelle Marche la crisi si è fatta sentire. Il terzista Antonio Merloni privo di marchi forti è in amministrazione straordinaria (aveva 3.000 addetti). Ma anche per le altre aziende del territorio, Indesit, Ariston, Elica, Faber, Tecnowind, Thermowatt, Best, le cose non vanno certo bene con le vendite in pesante calo come ben documentato nello studio della Fondazione Merloni; una situazione di difficoltà che aveva già cominciato a manifestarsi nel 2004 e che poi è esplosa con la crisi nel 2009. Ormai anche i produttori di componenti si spostano all’estero inseguendo le delocalizzazioni dei produttori – assemblatori
(essendo i produttori sostanzialmente degli assemblatori, la pressione sui fornitori, ormai anch’essi
globalizzati, è fortissima). Ad esempio alcuni fornitori di Elica, che ha stabilimenti in Polonia, Cina, India, Messico hanno deciso di seguirla anche all’estero per non perdere le commesse. Anche la Indesit si rifornisce in tutto il mondo, le imprese del distretto forniscono solo le componenti a maggior valore
tecnologico, ma motori elettrici e frontalini della lavatrici arrivano dalla Cina. Per questo la Vic (Viterie) hanno seguito in Europa dell’Est Indesit, Electrolux e Whirlpool; la Comelit di Castelfidardo ha aperto uno
stabilimento a Bejing in Cina ecc.
In questa situazione di pesante ridimensionamento dell’elettrodomestico è arrivato il recente annuncio della Indesit dell’ennesimo Piano di riorganizzazione che, dopo le chiusure degli anni precedenti (Treviso,Bergamo, Torino), annuncia un Piano da 1.425 esuberi; a questi se ne devono aggiungere altri 330 in quanto risultano tutt’ora a carico della Indesit 110 lavoratori a Bergamo, 200 a Torino e 20 a Treviso.
Nel giro di tre anni, quindi, la Indesit si propone di ridimensionare in maniera pesantissima la propria presenza in Italia: si tenga presente, infatti, che dei 1.425 esuberi dichiarati, ben 1.250 sono operai. Questa cifra corrisponde al 50% dei lavoratori destinati alla produzione industriale che verrebbe così ulteriormente ridotta e trasferita all’estero. E’chiaro che così facendo la Indesit prepara il disimpegno definitivo dal nostro Paese. A Fabriano verrebbe chiusa la produzione dei piani cottura (in parte delocalizzati nell’Est
Europa) con la chiusura del sito di Melano; Caserta perderebbe le lavatrici con la chiusura di Teverola; Ascoli perderebbe una parte di lavatrici. Due anni fa, quando ci furono le chiusure dei tre stabilimenti del Nord, Indesit delocalizzò le produzioni in Polonia dove un operaio viene pagato l’equivalente di 250
euro al mese.
Per questo serve immediatamente da parte del Governo   una politica industriale per l’intero settore, che renda competitive le produzioni sfornate nella penisola e permetta alle aziende di non essere fuori mercato.

VERTENZA INDESIT COMPANY: IL 26 GIUGNO L'ASSEMBLEA DEGLI IMPIEGATI


Le organizzazioni sindacali Fim-Cisl, Fiom-Cgil e Uilm-Uil, hanno predisposto per il 26 giugno alle ore 16, l’assemblea per gli impiegati della sede centrale del gruppo Indesit Company a Fabriano.
In quella sede verranno illustrate le proposte aziendali del progetto illustrato ai sindacati il 4 giugno e si parlerà anche degli esiti dell’incontro di domani 21 giugno a Roma, il primo tra Organizzazioni Sindacali e azienda dopo l'annuncio shock di 1425 esuberi, 150 dei quali impegati e 25 manager.

martedì 18 giugno 2013

1425 VOLTE NO!!! LA STORIA SIAMO NOI

35 GRADI ED UN SOLE A PICCO TIPICI DI UNA GIORNATA AGOSTANA NON CI HANNO FERMATO!!! ERAVAMO TANTI E NON SOLO MELANO ED ALBACINA MA ANCHE LAVORATORI DI ALTRE PICCOLE AZIENDE DEL COMPRENSORIO IN DIFFICOLTA'  ED I COLLEGHI DELLA THERMOWATT DI ARCEVIA CHE VOGLIAMO RINGRAZIARE PER LA VICINANZA. 700 VOLTE GRAZIE, TANTI ERAVAMO PER DIRE 1425 VOLTE NO!! PERCHE' LA STORIA SIAMO NOI...

lunedì 17 giugno 2013

MANIFESTAZIONE UNITARIA 22 GIUGNO 2013: NOTE LOGISTICHE

Manifestazione Unitaria 22 giugno ’13 Roma: nota logistica.
Indicativamente il comizio da parte dei tre Segretari Generali Nazionali inizierà alle 11,00 in Piazza S. Giovanni dove confluiranno i vari cortei. Sempre indicativamente il comizio terminerà alle 12,00, successivamente si procederà al rientro recandosi verso i pullman.  Per ogni partecipante prevediamo di fornire un cestino per il pasto.
Orari pullman Cisl Provincia d’Ancona:
· Partenza da Osimo ore 4,00  maxi parcheggio
· Partenza da Senigallia ore 4,00   parcheggio uscita autostrada
· Partenza da Ancona ore  4,15 piazza d’armi
· Falconara Marittima 4,30 Stazione
· Partenza da Jesi ore 4,40 Porta Valle
· Partenza da Fabriano ore 5,20  Giardini
Arrivo previsto a Roma alle 8,30 circa
La Fim sta organizzando un pullman per la Provincia di Ancona,  gli orari indicativamente sono gli stessi di Jesi e Fabriano, a breve comunicheremo con certezza le note logistiche.
Per quanto riguarda la Indesit i pullman saranno organizzati in luogo.

domenica 16 giugno 2013

CASO INDESIT, SE NE PARLA ANCHE NEL MONDO

Quanto stà avvenendo in Italia, trova risalto anche a livello mondiale, questo è quanto riportato nel sito INDUSTRIALL GLOBAL UNION, il sindacato mondiale dell' industria.

Italian unions protest against 1,425 layoffs at Indesit
The Italian trade unions protest against the reorganization announced by the company early in June.
IndustriALL affiliates FIOM-CGIL, FIM-CISL and UILM organized a series of protests against the company plans to reorganize production at the Indesit plants in Comunanza (Ascoli Piceno), Caserta and Fabriano (Ancona) by closing two plants in Melano (Ancona) and Teverola (Caserta).
Implementation of the announced plans will mean additional 1,425 redundancies, one third of the company total workforce, on top of the 330 layoffs resulted from the restructuring conducted by the company in 2010 and 2012 in Brembate (Bergamo), Refrontolo (Treviso) and None (Turin).
The company announced of a 70 million euros worth plan to reshape its production in Italy from 2014 to 2016 by leaving only high-end appliances manufacturing in the country and concentrating low-cost appliance production in Poland and Turkey.
The unions believe the plan is not acceptable in its present shape and organize a number of protest actions. The unions demand from the company to hold assemblies of information and discussion at all factories as well as the involvement of conciliatory institutions dealing with labour disputes.

VERTENZA INDESIT, LA VICINANZA DELLA CHIESA



LA CHIESA E' STATA SIN DA SUBITO, ATTRAVERSO IL VESCOVO DI FABRIANO E MATELICA MONS. GIANCARLO VECERRICA AI LAVORATORI DELLA INDESIT COMPANY.

giovedì 13 giugno 2013

FONDO COMETA: RENDIMENTI MAGGIO 2013


Nel mese di maggio si evidenzia il buon risultato del comparto Crescita che con un  +5,05% arriva a valutare la sua quota a € 16,071( la più alta di tutti i comparti ). Nello stesso mese il comportato Monetario Plus conferma il risultato da inizio anno  + 0,60% e i comparti Sicurezza e Reddito fanno segnare una leggera flessione mantenendo comunque un buon rendimento da inizio anno.