domenica 29 maggio 2016

NUOVO PART - TIME AGEVOLATO, ECCO LE ISTRUZIONI DELL'INPS

Con la circolare n. 90 del 26 maggio 2016, l’Inps fornisce le istruzioni operative per fruire del nuovo part-time agevolato, che scatterà dal prossimo 2 giugno, introdotto dalla Legge di Stabilità 2016  a favore dei lavoratori del settore privato, che raggiungeranno il requisito anagrafico per la pensione di vecchiaia entro il 31 dicembre 2018, a condizione che siano già in possesso dei requisiti minimi contributivi per il suddetto trattamento ( 20 anni di contributi).
Il lavoratore, a tempo indeterminato e ad orario pieno, in possesso di questi requisiti può accedere a questo meccanismo, concordando con il datore di lavoro la riduzione dell’orario di lavoro (tra il 40% ed il 60%) fino al compimento del requisito anagrafico per la pensione di vecchiaia.
Il lavoratore si vedrà riconosciuta, oltre alla contribuzione figurativa commisurata alla differenza tra la prestazione lavorativa a tempo pieno e quella ridotta, una somma pari alla contribuzione a carico del datore di lavoro commisurata alla prestazione lavorativa non effettuata.
Per effettuare la richiesta, il lavoratore dovrà rivolgersi all'Inps, rivolgendosi al patronato Inas-Cisl ed ottenere la certificazione che attesti la sussistenza del requisito contributivo e la maturazione di quello anagrafico entro il 31 dicembre 2018. Tale certificazione consentirà al lavoratore e all'azienda di stipulare un contratto di lavoro a tempo parziale agevolato.

Fonte: Inps



VISUALIZZA LA CIRCOLARE INPS



venerdì 27 maggio 2016

ASSEGNO PER IL NUCLEO FAMILIARE, L'INPS RENDE NOTE LE NUOVE TABELLE 2016 -2017. PER LA DEFLAZIONE GLI IMPORTI RIMANGONO GLI STESSI DELL'ANNO PRECEDENTE

Con la circolare numero 92 del 27 maggio 2016 l’INPS ha reso note le nuove tabelle per il calcolo degli assegni familiari valide dal 1° luglio 2016 al 30 giugno 2017. Le nuove tabelle, allegate alla circolare Inps n. 92 del 27 maggio 2016, non subiscono modifiche rispetto a quelle dell’anno scorso. Infatti, il Dipartimento delle politiche per la famiglia con il Comunicato emanato sulla G.U. n. 35 del 12.02.2016, ha reso noto che, in base ai calcoli effettuati dall'ISTAT, la variazione percentuale dell'indice dei prezzi al consumo tra l'anno 2014 e l'anno 2015 è risultata pari a – 0,1 per cento.
A tale proposito, l’articolo 1, comma 287 della legge 28 dicembre 2015, n. 208, ai fini della rivalutazione da applicare sulle prestazioni assistenziali e previdenziali, ha stabilito che “con riferimento alle prestazioni previdenziali e assistenziali e ai parametri ad esse connessi, la percentuale di adeguamento corrispondente alla variazione che si determina rapportando il valore medio dell’indice ISTAT dei prezzi al consumo per famiglie di operai ed impiegati, relativo all’anno precedente il mese di decorrenza dell’adeguamento, all’analogo valore medio relativo all’anno precedente non può essere inferiore a zero”.
Quindi, restano fermi a causa dello stato deflattivo, per l’anno 2016 i livelli reddituali contenuti nelle tabelle relative all’anno 2015 (circolare INPS n. 109/2015), nonché i corrispondenti importi mensili della prestazione, da applicare dal 1° luglio 2016 al 30 giugno 2017, alle diverse tipologie di nuclei familiari.
Gli stessi livelli di reddito avranno validità per la determinazione degli importi giornalieri, settimanali, quattordicinali e quindicinali della prestazione.
Cliccando sui link sottostanti, si potranno consultare e scaricare le tabelle in vigore dal 1° luglio 2017, nonchè il relativo modulo di richiesta. 

CONSULTA E SCARICA LE TABELLE 01.07.2016 - 30.06.2017


SCARICA IL MODULO PER LA RICHIESTA DELL'ANF

CCNL, FUMATA NERA NEL NEGOZIATO, SI TORNA AD INCROCIARE LE BRACCIA



Che la trattativa per il rinnovo del CCNL dei metalmeccanici 2016-2018, questa volta sarebbe stata dura come scalare l’Everest, lo si era capito sette mesi orsono, lo scorso novembre, ancor prima dei diciassette incontri che si sono svolti, quando Federmeccanica, con il tasso di crescita sottozero, chiese la restituzione di 75 euro quale differenza tra l’inflazione programmata e quella reale riconosciuta dal vecchio contratto, 2013-2015, che aveva accordato a regime 130 euro di aumento lordi al mese. La nuova piattaforma (2016-2018) di Fim e Uil chiedeva 105 euro lordi al mese, quella targata Fiom il 3% l’anno. Un muro contro muro, dove nessuno vuole cedere dalle posizioni iniziali. Dopo sette mesi di trattativa, Federmeccanica è ferma, di fatto, sullo schema proposto lo scorso 22 dicembre, secondo cui il Ccnl non riconosce più alcun aumento salariale alla stragrande maggioranza dei metalmeccanici, e addirittura si penalizza chi in questi anni ha svolto la contrattazione nei luoghi di lavoro. L'unica disponibilità, dopo tutto questo tempo, è la semplice riedizione e applicazione dello schema, in altre parole un Ccnl a valere per una quota di lavoratori inferiore al 5% della categoria. L’obiettivo di Fim-Fiom-Uilm, tornate a ricompattarsi dopo otto anni di divisioni intersindacali e con due contratti firmati solo da Fim e Uilm, come dimostrato anche dallo sciopero generale di quattro ore dello scorso 20 aprile, è riaffermare un Ccnl che garantisca il potere d'acquisto del salario per tutti i metalmeccanici. E anche se sono apprezzabili le soluzioni condivise su welfare (Metasalute e Fondo Cometa) e formazione è inaccettabile la rigidità sugli aumenti salariali, e il tentativo di marginalizzare il contratto nazionale. Da qui la decisione di tornare a far incrociare le braccia alle tute blu italiane, con blocchi degli straordinari e un pacchetto di dodici ore di sciopero, da eseguirsi entro il 10 giugno prossimo, le prime quattro ore saranno organizzate a livello locale nei prossimi giorni, e un’intera giornata di sciopero il 9 e 10 giugno, a seconda delle regioni.

PILLOLE FIM: QUANTO VARRA' LA TUA PENSIONE?


martedì 24 maggio 2016

ESONERO CANONE TV, ANCORA UN PO' DI TEMPO PER I RITARDATARI

Come noto quest’anno la Legge di Stabilità ha previsto l’inserimento del canone Tv direttamente nella bolletta per la fornitura dell’energia elettrica in modo tale che si possa arginare l’evasione dell’imposta, una delle più odiate dagli italiani.
A una settimana dal termine per la presentazione dell'autodichiarazione di non possesso dell'apparecchio televisivo (la scadenza era fissata lunedì scorso, 16 maggio), c'è una nuova scadenza da rispettare per chi non possiede in casa alcuna televisione: è quella del 30 giugno 2016. Entro tale data i non possessori di apparecchi televisivi potranno presentare il modello compilato di autodichiarazione online sul sito dell’Agenzia delle Entrate, o utilizzando la raccomandata da inviare all’indirizzo Agenzia delle Entrate, ufficio di Torino 1, S.A.T. - Sportello abbonamenti tv, casella postale 22, 10121, Torino ma, in questo caso, si vedranno comunque addebitare i primi sei mesi del corrente anni di abbonamento tv nella bolletta dell'elettricità del mese di luglio.


Infatti, chi non ha provveduto all'autodichiarazione entro il 16 maggio scorso, pagherà comunque sei mesi di canone tv all'Erario. Come è illustrato, infatti, dall'Agenzia delle Entrate nelle informazioni inerenti al canone tv 2016, la dichiarazione presentata in ritardo avrà effetto solo per il secondo semestre dell'anno in corso. Inoltre, vale la pena ricordare che per non vedersi addebitare il canone Rai di 100 euro, il cittadino che non possegga una televisione debba ripetere l'autocertificazione anche l'anno prossimo e per tutti gli anni di non possesso. L'autocertificazione inviata o le relative ricevute devono, inoltre, essere conservate per dieci anni.

sabato 21 maggio 2016

IL PUNTO SUL CONTRATTO. METALMECCANICI: E' MURO CONTRO MURO, VERSO NUOVO SCIOPERO GENERALE

Si avvia alla paralisi, dopo sei mesi di negoziato, la trattativa tra Federmeccanica e sindacati per il rinnovo del contratto dei metalmeccanici. Anche l'ultimo tentativo di accantonare il tema del salario e di concentrarsi sugli altri capitoli del negoziato, dal welfare aziendale alla formazione, infatti, sembra naufragato: gli incontri tecnici di queste ultime due settimane non hanno portato ad alcun passo avanti.
Falliti appaiono anche i tentativi diplomatici di questi giorni per cercare una soluzione al braccio di ferro in corso sul salario tra Federmeccanica, che non vuole concedere aumenti in busta paga che non siano legati alla contrattazione aziendale e alla produttività, e i sindacati, che invece chiedono il recupero del potere di acquisto del reddito indistintamente per tutti i lavoratori nel contratto nazionale. E nonostante il nuovo appuntamento in Confindustria, che dovrà tirare le somme della trattativa, sia stato aggiornato dal 18 al 24 maggio prossimo, il rischio è che il confronto si traduca in un nuovo buco nell'acqua.
Per questo Fim Fiom e Uilm, che accusano Federmeccanica di 'immobilismo', stanno valutando la proclamazione di un nuovo sciopero generale, nazionale, con cui cercare di dare una scossa al negoziato. La decisione sui tempi e i modi (8 ore o anche solo stop agli straordinari, con o senza manifestazione nazionale) sarà presa domani nel corso di una riunione a tre tra i leader di Fim Fiom e Uilm che tracceranno un bilancio del negoziato. Che il tempo virasse a tempesta si era comunque capito già la scorsa settimana quando Marco Bentivogli, Maurizio Landini e Rocco Palombella avevano inviato al presidente Federmeccanica, Fabio Storchi, una lettera dai toni ultimativi: "o si apre un negoziato vero o sarà mobilitazione".
Critiche rinnovate ancora oggi dai tre leader, interpellati dall'Adnkronos. "Meraviglia la scelta antagonista di Federmeccanica", accusa la Fim di Bentivogli che giudica "totalmente inaccettabile" l'ostinato immobilismo con cui gli industriali meccanici hanno confermato per sei mesi la loro proposta contrattuale sul salario. "Meglio dirlo chiaramente che non si vuole fare il contratto. Così si rischia di far naufragare la migliore spinta all'innovazione", aggiunge il leader Fim, rispedendo al mittente l'unica apertura arrivata da Federmeccanica per una applicazione 'graduale' del nuovo modello contrattuale: "proposta impensabile".
All'attacco anche il leader Fiom, Maurizio Landini. "Siamo ad un passaggio decisivo. il 24 si rischia lo stallo e per fare il contratto rapidamente dobbiamo mettere in campo le iniziative più opportune per sbloccare la situazione. Se non sono sufficienti le nostre argomentazioni mostreremo alle imprese cosa pensa la maggioranza dei lavoratori", dice. E se il sospetto è che in realtà dietro a questo immobilismo Federmeccanica nasconda la "voglia di fare a meno del contratto" se ne assumerà "la responsabilità, perché gli industriali non hanno la patente dell'innovazione e noi quella della conservazione" e la loro proposta con cui cancellare i due livelli contrattuali e puntare solo su quello aziendale "è inaccetabile",conclude.
"Nessuna apertura nè passi avanti" anche per la Uilm di Rocco Palombella: "la proposta di applicazione graduale del nuovo contratto non va bene e anche gli altri aspetti sono rimasti al palo. Lo stesso pacchetto Welfare è più evanescente. E' il salario dunque lo scoglio principale. Per questo dobbiamo ripartire da cose più incisive, da una mobilitazione. Non c'è altro modo nè alternativa: o cediamo noi o loro. Proviamo a far cedere loro", sintetizza.

(FONTE: ADNKRONOS)


ABC SINDACALE, PREMIO DI RISULTATO INDESIT COMPANY, MALATTIE NON COMPUTABILI NEL CALCOLO DEL PREMIO DI RISULTATO

Secondo quanto stabilito dal Contratto Integrativo Indesit, attualmente in vigore, ci sono alcuni tipi di malattia che non influiscono nel calcolo del Premio di Risultato.
La liquidazione del PdiR per una quota fino a 1756 euro lordi avverrà al raggiungimento degli obiettivi annuali e sulla scorta di un coefficiente di moltiplicazione determinato dalla presenza individuale sul posto di lavoro, rilevata nel corso dell’anno di riferimento.
Per la determinazione della classe di assenteismo individuale, saranno considerate esclusivamente le assenze derivanti da malattia ad esclusione dei periodi di ricovero ospedaliero, i day-surgery, i day-hospital e conseguenti periodi di convalescenza e le patologie riguardanti il morbo di Cooley, neoplasia ed emodialisi, alcune delle quali previste dalle declaratorie contrattuali del ccnl dei metalmeccanici, per quello che riguarda il trattamento economico in caso di malattia  non sul lavoro
A tal fine il lavoratore fornirà all’azienda le dovute informazioni che la medesima tratterà nel rispetto della legge vigente in materia di tutela della privacy .

lunedì 16 maggio 2016

DETASSAZIONE DEL 10% DEI PREMI DI RISULTATO, PUBBLICATO IN GAZZETTA UFFICIALE IL DECRETO ATTUATIVO

Sulla Gazzetta Ufficiale dello scorso 14 maggio, numero 112, e’ stato pubblicato, il comunicato relativo all'entrata in vigore del Decreto Interministeriale 25 marzo 2016 (Lavoro-Economia),attuativo dell'art.1, commi da 182 a 191, L. n.208/16, che disciplina l'erogazione dei premi di risultato e la partecipazione agli utili di impresa con tassazione agevolata, pertanto il decreto è ora operativo. 
In particolare, il Decreto disciplina i criteri di misurazione degli incrementi di produttività, redditività, qualità, efficienza ed innovazione ai quali i contratti aziendali o territoriali legano la corresponsione di premi di risultato di ammontare variabile nonché i criteri di individuazione delle somme erogate sotto forma di partecipazione agli utili dell’impresa.
Il Decreto, inoltre, regolamenta gli strumenti e le modalità attraverso cui le aziende realizzano il coinvolgimento paritetico dei lavoratori nell’organizzazione del lavoro e l’erogazione tramite voucher di beni, prestazioni e servizi di welfare aziendale (come, ad esempio, servizi di educazione e istruzione per i figli, o di assistenza ai familiari anziani o non autosufficienti, ecc.).
Il Decreto applica i contenuti della legge di stabilità 2016, che prevede una tassazione agevolata, con imposta sostitutiva del 10%, per i premi di risultato e per le somme erogate sotto forma di partecipazione agli utili dell’impresa, entro il limite di 2.000 euro lordi (che sale a 2.500 euro per le aziende che «coinvolgono pariteticamente i lavoratori nell’organizzazione del lavoro») in favore di lavoratori con redditi da lavoro dipendente fino a 50 mila euro.


BONUS MOBILI GIOVANI COPPIE, GUIDA DELL'AGENZIA DELLE ENTRATE



La Legge di Stabilità 2016 ha introdotto una nuova detrazione Irpef per le giovani coppie che sostengono spese per l’arredo dell’immobile acquistato e destinato ad abitazione principale. 
Clicca nel link sottostante per approfondire al meglio il tema e chiarire tutti i dubbi per avere accesso all'agevolazione fiscale.


CONSULTA E SCARICA LA GUIDA

NON SOLO DICHIARAZIONE DEI REDDITI, IL 16 GIUGNO SCADE L'ACCONTO TASI E IMU (QUANDO E' DOVUTO)

Mentre da alcune settimane si è nel pieno della campagna fiscale 2016, con le dichiarazioni dei redditi 2015, modello 730 o Unico 2016, entrate nel vivo, si avvicina la prima scadenza della TASI, la tassa sui servizi indivisibili. Per l'anno in corso sono confermate le aliquote deliberate per il 2015. La TASI si versa in due rate con scadenza il 16 giugno e il 16 dicembre oppure in unica soluzione entro il 16 giugno. Ma ci sono importanti novità, contenute nella legge di stabilità 2016:
-l'eliminazione dalla TASI 2016 degli immobili destinati ad abitazioni principali ad eccezione di quelli classificati nelle categorie catastali A/1, A/8 e A/9 (c.d. immobili di lusso).
- rimangono invece soggetti al tributo i fabbricati costruiti e destinati dall'impresa costruttrice alla vendita fintanto che permanga tale destinazione e non siano in ogni caso locati e i fabbricati rurali ad uso strumentale.
Anche per quanto riguarda l'Imu per l'anno 2016 si confermano le aliquote deliberate per l'anno 2015. Anche l'Imu si versa in due rate con scadenza il 16 giugno e il 16 dicembre oppure in unica soluzione entro il 16 giugno. Queste le principali novità:
- Immobili concessi in comodato gratuito le impostazioni valide per gli anni precedenti sono completamente eliminate e viene introdotta una sola forma di comodato gratuito con riduzione del 50% della base imponibile. Si tratta di una impostazione molto restrittiva in quanto limita le possibilità del comodato gratuito a pochi casi.
- Immobili locati a canone concordato: per gli immobili locati a canone concordato di cui alla legge 9 dicembre 1998, n. 431, l'imposta, determinata applicando l'aliquota stabilita dal comune, è ridotta del 25 per cento.
- Esenzione IMU estesa agli immobili di cooperative edilizie a proprietà indivisa destinate a studenti universitari soci assegnatari, anche in deroga al richiesto requisito della residenza anagrafica.

venerdì 13 maggio 2016

IL 30 GIUGNO SI CHIUDE LA SECONDA FINESTRA PER POTER ADERIRE A METASALUTE, AFFRETTIAMOCI!!!!


Il 30 giugno si chiuderà la seconda finestra per aderire a Metasalute, il fondo di previdenza sanitaria dei metalmeccanici. L’iscrizione decorrerà dal 1° giorno del trimestre successivo alla compilazione del modulo (nei mesi di: gennaio, aprile, luglio, ottobre) mentre le prestazioni sanitarie decorreranno dal 1° giorno del trimestre successivo a quello di iscrizione. Ad esempio, per i lavoratori che aderiscono entro il 30/06/2016 l’iscrizione partirà dal 1° luglio 2016, mentre le prestazioni decorreranno dal 1° ottobre 2016
Per cui è importantissimo che chi voglia aderire lo faccia in tempi rapidi, prima ci si iscrive e prima si comincia ad usufruire delle numerose ed interessanti prestazioni previsto dal piano sanitario 2016. L'iscrizione, avviene ricordiamo compilando il modulo da consegnare alla propria azienda, che provvederà ad inoltrarlo al fondo.
Il lavoratore che aderisce a MètaSalute dovrà versare al fondo 3 € al mese. Il contributo viene trattenuto direttamente in busta paga ed è deducibile dal reddito. Sarà il datore di lavoro ad effettuare il versamento e la deduzione fiscale senza alcun pensiero per il lavoratore. E’ prevista, inoltre, una quota a carico dell’azienda pari a 6 euro mensili per finanziare la tua copertura sanitaria.
Contribuzione lavoratore
La contribuzione a carico del lavoratore è quella prevista dal CCNL dell’industria metalmeccanica e dell’installazione degli impianti nonché per gli orafi e gli argentieri dall’Accordo del 25 luglio 2013 sottoscritto da Confindustria Federorafi e dall’Associazione Argentieri.
A decorrere dal 1 gennaio 2016, e per tutto l’anno, il contributo a carico del lavoratore che deciderà di iscriversi a mètaSalute è pari a 3 euro mensili.
Il datore di lavoro provvederà a trattenere la quota direttamente dalla busta paga e la verserà - unitamente a quella a suo carico - con cadenza trimestrale al Fondo.
Le somme versate a mètaSalute non concorrono a formare reddito imponibile e vengono dedotte direttamente dall’azienda in quanto sostituto d’imposta. I contributi dedotti, presenti nel CUD rilasciato dal datore di lavoro, dovranno successivamente essere riportati nella dichiarazione dei redditi.
Contribuzione datore lavoro
La contribuzione a carico del datore di lavoro è quella prevista dal CCNL dell’industria metalmeccanica e dell’installazione degli impianti nonché per gli orafi e gli argentieri dall’Accordo del 25 luglio 2013 sottoscritto da Confindustria Federorafi e dall’Associazione Argentieri.
A decorrere dal 1 gennaio 2016, e per tutto l’anno, il contributo a carico del datore di lavoro per ogni lavoratore iscritto al Fondo è pari a 6 euro mensili.
Le aziende versano trimestralmente la quota di contribuzione prevista, sia quella a carico del datore di lavoro sia quella a carico del lavoratore, sul conto corrente bancario intestato al Fondo MètaSalute tramite bonifico.
Inoltre si stanno stringendo i tempi per l'estensione delle prestazioni sanitarie anche ai membri del nucleo familiare, sul quale a breve dovrebbero esserci novità in merito.
Per informazioni, chiarimenti e delucidazioni, ci si può rivolgere ai delegati presenti in fabbrica.


lunedì 9 maggio 2016

FONDO COMETA: RENDIMENTI MESE DI APRILE 2016


Non riescono a decollare i rendimenti dei cinque comparti del fondo di previdenza complementare dei metalmeccanici. Infatti si continua a rimanere intorno al valore di chiusura dello scorso anno, complice la velocità dei movimenti dei mercati alquanto instabili e l'incertezza degli operatori del settore nell'interpretare le variabili economiche che ne derivano. Ed intanto sono cominciate ad arrivare le prime buste arancioni, dove oltre alla data di pensionamento, ci sarà da considerare e valutare il gap previdenziale, ossia il tasso di sostituzione che rappresenta in percentuale la differenza tra la prima rata di pensione e l'ultimo stipendio percepito in qualità di lavoratore. Una attenta pianificazione previdenziale futura, in grado di assicurare un tenore di vita, abbastanza simile tra dipendente e pensionato è la chiave di lettura per costruirsi una pensione complementare in grado di supportare quella pubblica.

sabato 7 maggio 2016

DETRAZIONE SPESE UNIVERSITARIE PER ATENEI PRIVATI, FISSATE NUOVE REGOLE

Con l'avvio della modifica del 730 precompilato, oltre alla detrazione per le mense scolastiche, l'altra questione rimasta in sospeso, era quella del tetto massimo alle spese per le università private. Infatti fino allo scorso anno, era possibile utilizzare dei calcoli empirici, sulla base delle spese richieste dalle università più vicine. Ma da quest'anno non è più possibile e si deve utilizzare l'importo indicato dal decreto. Con decreto n. 288 del 29 aprile 2016, il MIUR ha individuato - per ciascuna area disciplinare di afferenza e regione in cui ha sede il corso di studio - l’importo massimo della spesa relativa alle tasse e ai contributi di iscrizione per la frequenza dei corsi di laurea, laurea magistrale e laurea magistrale a ciclo unico delle Università non statali, detraibile dall'imposta lorda sui redditi dell'anno 2015.
Modificando l'art. 15, comma 1, lettera e), TUIR, la legge di Stabilità 2016 ha previsto che siano detraibili - a partire dall’anno d’imposta 2015 - "le spese per frequenza di corsi di istruzione universitaria presso università statali e non statali, in misura non superiore, per le università non statali, a quella stabilita annualmente per ciascuna facoltà universitaria con decreto del Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca da emanare entro il 31 dicembre, tenendo conto degli importi medi delle tasse e contributi dovuti alle università statali".
Con decreto n. 288 del 29 aprile 2016, il MIUR ha individuato - per ciascuna area disciplinare di afferenza e regione in cui ha sede il corso di studio - l’importo massimo della spesa relativa alle tasse e ai contributi di iscrizione per la frequenza dei corsi di laurea, laurea magistrale e laurea magistrale a ciclo unico delle Università non statali, detraibile dall'imposta lorda sui redditi dell'anno 2015.


La spesa massima riferita agli studenti iscritti ai corsi di dottorato, di specializzazione e ai master universitari di primo e secondo livello è posta pari all'importo massimo di cui alla stessa tabella, pari a:
- 3.700 euro per i corsi e i master aventi sede in regioni del Nord,
- 2.900 euro per il Centro
- 1.800 euro per il Sud e le isole.
Agli importi - che verranno aggiornati con decreto ministeriale entro il 31 dicembre di ogni anno - va sommato l'importo relativo alla tassa regionale per il diritto allo studio.

DETRAIBILITA' DELLE SPESE DELLA MENSA SCOLASTICA, CHIARIMENTI DELL'AGENZIA DELLE ENTRATE

Le spese per la mensa scolastica possono essere detratte in dichiarazione dei redditi anche se il servizio è fornito dal Comune o da altri soggetti terzi rispetto alla scuola, purché il bonifico o la ricevuta di pagamento contenga anche i dati dell’alunno e della scuola. Poiché non erano state ancora fornite istruzioni in materia, e visto che la campagna fiscale del modello 730 è partita da alcune settimane, l’Agenzia delle Entrate chiarisce che nel caso in cui la documentazione dei pagamenti del servizio mensa per il 2015 sia incompleta, basterà annotare i dati relativi all’alunno o alla scuola sul documento di spesa. Sono queste alcune delle precisazioni contenute nella circolare n. 18/E del 6 maggio 2016, con cui l’Agenzia fornisce le risposte ad alcuni quesiti relativi alle spese detraibili formulati dai Caf e dagli operatori del settore.
Come chiarito nella circolare n. 3/E del 2016, le spese per la mensa scolastica rientrano tra le spese di istruzione scolastica e pertanto sono agevolabili anche se il servizio è fornito da soggetti diversi dalla scuola. Per fruire dell’agevolazione, nella causale del bonifico o del bollettino postale andranno indicati il servizio mensa, il nome e cognome dell’alunno e la scuola di frequenza. I contribuenti che pagano il servizio in contanti o con altre modalità diverse dal bonifico (es. bancomat o buoni mensa), dovranno chiedere alla scuola o al soggetto che riceve il pagamento un’attestazione che certifichi l’ammontare della spesa sostenuta nell’anno e i dati dell’alunno. L’Agenzia chiarisce che sia la domanda del contribuente sia l’attestazione sono esenti da imposta di bollo.
La detrazione spese mensa scolastica 2016 è pari al 19% per un limite massimo di spesa pari a 400 euro, per cui 76 euro all’anno per ogni studente. Tale detrazione spetta a prescindere dal livello di scuola frequentato ossia, se primaria o secondaria, se statale o privata.

venerdì 6 maggio 2016

CCNL METALMECCANICI, OGGI RIPRESO IL NEGOZIATO, INSUFFICENTI LE PROPOSTE DI FEDERMECCANICA


31 MAGGIO, DATA IMPORTANTE PER LE SCADENZE DI COMETA



Il 31 maggio è data da tenere a mente nello scadenzario di Cometa. Infatti si chiuderà la seconda finestra per l'adesione al fondo, con decorrenza dal 1° luglio. Anche se si vorrà variare la percentuale contributiva individuale, che mensilmente si versa a Cometa, la finestra si chiuderà il 31 maggio, sempre con decorrenza 1° luglio, per poi dovere aspettare quella del 30 novembre con decorrenza 1° gennaio dell'anno successivo. Infine, anche chi decidesse di cambiare comparto, potrà sfruttare la finestra che si chiuderà il 31 maggio, la prossima sarà ad agosto. Nell'infografica sopra illustrata, maggiori chiarimenti.

martedì 3 maggio 2016

VENERDI' 6 MAGGIO RIPRENDE IL NEGOZIATO PER IL RINNOVO DEL CCNL DEI METALMECCANICI

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orneranno a sedersi intorno  al tavolo in Confindustria a Roma, venerdì 6 maggio alle ore 10.30, Federmeccanica e Assistal, che  hanno convocato Fim, Fiom, Uilm . All’ordine del giorno la ripresa della trattativa per il rinnovo del Ccnl dei metalmeccanici, sospesa lo scorso 24 marzo, e dopo il riuscitissimo sciopero generale nazionale di quattro ore del 20 aprile scorso, che ha visto le unions dei metalmeccanici italiani, unite a fianco a fianco dopo otto anni di divisioni.
Obiettivo, ritrovare al più presto la via del negoziato per il rinnovo del Ccnl di settore scaduto lo scorso 31 dicembre, ripartendo dal punto dove il confronto si era interrotto. Gli imprenditori metalmeccanici devono rivedere la proposta contrattuale che hanno presentato e riproposto anche prima e dopo la nostra mobilitazione, a partire dalla questione salariale.
Si cerca dunque di riannodare i fili del dialogo anche se la distanza tra le parti resta profonda soprattutto, come detto sul versante del salario.
Federmeccanica, infatti, non sembra intenzionata ad abbandonare uno schema contrattuale che veda aumenti salariali solo se legati ad aumenti di produttività mentre nulla è previsto sul contratto nazionale eccezion fatta per quei salari di sotto il minimo di garanzia che però rappresentano non più del 5% del totale.
Fim Fiom e Uilm invece continuano a chiedere aumenti in busta paga per tutti i lavoratori unitamente ad una contrattazione aziendale, ma anche territoriale, forte. È su questo punto, essenzialmente, che le parti dovranno mediare visto che sulla parte relativa al welfare aziendale proposto da Federmeccanica c'è una sostanziale condivisione.