venerdì 27 maggio 2016

CCNL, FUMATA NERA NEL NEGOZIATO, SI TORNA AD INCROCIARE LE BRACCIA



Che la trattativa per il rinnovo del CCNL dei metalmeccanici 2016-2018, questa volta sarebbe stata dura come scalare l’Everest, lo si era capito sette mesi orsono, lo scorso novembre, ancor prima dei diciassette incontri che si sono svolti, quando Federmeccanica, con il tasso di crescita sottozero, chiese la restituzione di 75 euro quale differenza tra l’inflazione programmata e quella reale riconosciuta dal vecchio contratto, 2013-2015, che aveva accordato a regime 130 euro di aumento lordi al mese. La nuova piattaforma (2016-2018) di Fim e Uil chiedeva 105 euro lordi al mese, quella targata Fiom il 3% l’anno. Un muro contro muro, dove nessuno vuole cedere dalle posizioni iniziali. Dopo sette mesi di trattativa, Federmeccanica è ferma, di fatto, sullo schema proposto lo scorso 22 dicembre, secondo cui il Ccnl non riconosce più alcun aumento salariale alla stragrande maggioranza dei metalmeccanici, e addirittura si penalizza chi in questi anni ha svolto la contrattazione nei luoghi di lavoro. L'unica disponibilità, dopo tutto questo tempo, è la semplice riedizione e applicazione dello schema, in altre parole un Ccnl a valere per una quota di lavoratori inferiore al 5% della categoria. L’obiettivo di Fim-Fiom-Uilm, tornate a ricompattarsi dopo otto anni di divisioni intersindacali e con due contratti firmati solo da Fim e Uilm, come dimostrato anche dallo sciopero generale di quattro ore dello scorso 20 aprile, è riaffermare un Ccnl che garantisca il potere d'acquisto del salario per tutti i metalmeccanici. E anche se sono apprezzabili le soluzioni condivise su welfare (Metasalute e Fondo Cometa) e formazione è inaccettabile la rigidità sugli aumenti salariali, e il tentativo di marginalizzare il contratto nazionale. Da qui la decisione di tornare a far incrociare le braccia alle tute blu italiane, con blocchi degli straordinari e un pacchetto di dodici ore di sciopero, da eseguirsi entro il 10 giugno prossimo, le prime quattro ore saranno organizzate a livello locale nei prossimi giorni, e un’intera giornata di sciopero il 9 e 10 giugno, a seconda delle regioni.

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