sabato 30 maggio 2015

DAL 1° MAGGIO SONO PARTITI LA NASPI E L'ASDI. COME FUNZIONANO I NUOVI AMMORTIZZATORI SOCIALI

Lo scorso 1° maggio sono entrati in funzione  altri due ammortizzatori sociali previsti dal Jobs act, Naspi e Asdi. Particolare attenzione sulla Naspi, acronimo di  Nuova assicurazione sociale per l’impiego, che sostituisce l’Aspi e la mini Aspi, fornendo un sostegno ai lavoratori dipendenti che abbiano perso il posto. L’Asdi, invece, introdotto in via sperimentale per il 2015, intende venire incontro ai disoccupati che, esaurita la Naspi, siano ancora senza lavoro e in gravi difficoltà economiche. Ma vediamo come funzionano. A chi spetta la Naspi – L’indennità è riservata ai lavoratori dipendenti che perdono il posto di lavoro in modo involontario a partire dal’1° maggio. La platea di beneficiari comprende anche gli apprendisti, gli artisti con contratto di lavoro dipendente e i soci lavoratori di cooperative di produzione lavoro. Il sussidio è riconosciuto anche ai dipendenti che hanno rassegnato le dimissioni per giusta causa, secondo i termini di legge, e nei casi di risoluzione consensuale del contratto durante la procedura di conciliazione obbligatoria. Sono esclusi gli assunti a tempo indeterminato dalle pubbliche amministrazioni e gli operai agricoli, che seguono normative specifiche. Per avere accesso alla Naspi il richiedente, oltre ad essere disoccupato, deve avere versato i contributi per almeno 13 settimane nei quattro anni precedenti la perdita del lavoro e deve avere lavorato per almeno 30 giorni nei dodici mesi prima dell’evento di disoccupazione. Il beneficiario dell’indennità sarà poi vincolato a partecipare alle iniziative di attivazione lavorativa e ai percorsi di riqualificazione professionale proposti dai centri per l’impiego. In caso contrario, l’erogazione del sussidio sarà interrotta.
A quanto ammonta il sussidio – Se la retribuzione media mensile del richiedente non supera i 1.195 euro (valore relativo al 2015 e rivalutabile annualmente), l’indennità sarà pari al 75% di questa cifra. Se invece il tetto viene superato, a questo valore bisogna aggiungere il 25% della differenza tra la retribuzione media mensile e 1.195 euro. A ogni modo, l’importo del sussidio non può superare i 1.300 euro nel 2015 e anche in questo caso si tratta di una cifra da rivalutare ogni anno. Infine, bisogna ricordare che il valore dell’assegno viene ridotto del 3% ogni mese, a partire dalla quarta mensilità di fruizione.
Quanto dura l’assegno - Per calcolare la durata della Naspi, bisogna prendere il numero delle settimane di contribuzione degli ultimi quattro anni e dividerlo per due. Ma dal conteggio vanno esclusi i periodi che hanno già dato luogo all’erogazione di altre indennità di disoccupazione. In ogni caso, l’erogazione del sussidio non può superare i 24 mesi fino al 2016. Dal 1 gennaio 2017, la durata massima dell’indennità sarà ridotta a 18 mesi.

Asdi, il sussidio per chi esaurisce la Naspi - E come detto, il 1° maggio è anche il primo giorno dell’Asdi, Assegno di disoccupazione, anch’esso introdotto a marzo dal Jobs act. Si tratta di una misura sperimentale, valida solo per il 2015. Il sussidio è pensato per quei disoccupati che, una volta esaurita la Naspi, si trovino ancora senza lavoro e in condizioni di particolare disagio economico, secondo i parametri Isee. L’assegno sarà erogato in via prioritaria ai disoccupati con figli minorenni e a quelli prossimi al pensionamento. Anche in questo caso, come per la Naspi, prima di potere fare richiesta dell’ammortizzatore sociale bisogna attendere la pubblicazione della relativa circolare Inps. Eppure, stavolta i tempi si preannunciano più lunghi: i ministeri del Lavoro e dell’Economia devono prima emanare un decreto interministeriale che disciplini la materia. In ogni caso, la durata massima dell’Asdi sarà di sei mesi e l’importo corrisponderà al 75% dell’ultimo trattamento Naspi. Il disoccupato dovrà partecipare ai corsi di formazione, di orientamento e di ricerca attiva di una nuova occupazione, proposti dai centri per l’impiego: in caso contrario, il sussidio non gli sarà erogato.

martedì 26 maggio 2015

SPECIALE ELEZIONI AMMINISTRATIVE 2015: NORMATIVA SUI LAVORATORI CHIAMATI A SVOLGERE FUNZIONI PRESSO GLI UFFICI LETTORALI

In occasione delle consultazioni elettorali coloro che adempiono a funzioni presso gli uffici elettorali hanno diritto ad assentarsi dal lavoro per tutto il periodo corrispondente alla durata delle relative operazioni (art.119 del Dpr 30 marzo 1957, n. 361).
Questa disposizione e` stata oggetto di progressive modifiche nel corso degli anni. La previsione legislativa e` stata, inoltre, estesa ai rappresentanti di lista o di partito e ai promotori dei referendum con la legge 21 marzo 1990, n. 53, ponendo così ine alla discussa questione in merito alla possibilità  meno di riconoscere anche a questi soggetti il diritto di godere dei permessi elettorali.
E' opportuno chiarire che la lettera della legge parla di un vero e proprio diritto, per cui il datore di lavoro non può in alcun caso impedire al lavoratore di espletare le funzioni elettorali che gli sono demandate.
Il lavoratore deve comunicare con un congruo preavviso la propria assenza
L'attività svolta presso l'ufficio elettorale e` equiparata a tutti gli effetti all'attività normalmente svolta dal lavoratore.
Ciò significa che i giorni lavorativi trascorsi al seggio (solitamente il lunedì, dedicato allo spoglio delle schede, ed eventualmente i giorni successivi) vengono retribuiti come se il lavoratore avesse normalmente lavorato.
Invece, nei giorni festivi o non lavorativi (e quindi il sabato, se il contratto di lavoro prevede la prestazione su cinque giorni, e la domenica), il lavoratore ha diritto a percepire, in aggiunta alla normale retribuzione, un'ulteriore retribuzione specifica (stabilita contrattualmente, e solitamente pari ad un ventiseiesimo della retribuzione ordinaria) oppure, in alternativa, può optare per il godimento del riposo compensativo
Il diritto del lavoratore di godere dei riposi compensativi o di percepire le maggiorazioni retributive e` subordinato alla presentazione al datore di lavoro della documentazione che attesti la sua effettiva assenza per motivi elettorali. Il lavoratore e` tenuto, pertanto, a presentare la comunicazione di convocazione dell'ufficio elettorale (o il documento di nomina a rappresentante di lista), e inoltre un attestato per i giorni effettivamente trascorsi al seggio, sottoscritto dal presidente di seggio con il timbro della sezione elettorale.
La mancata produzione di tali documenti preclude al lavoratore la possibilità di godere del riposo compensativo o della retribuzione maggiorata.
La norma contenuta nell'articolo 119 del Dpr n. 361 del 1957 equipara l'attività svolta al seggio elettorale alla normale attività lavorativa, e questa equiparazione si estende per tutto il periodo corrispondente alla durata delle relative operazioni.
Pertanto se lo spoglio delle schede si protrae solo per alcune ore del giorno successivo (ad esempio l'attività elettorale si conclude dopo la mezzanotte e quindi il mattino del martedì) da luogo al sorgere dei benefici (retributivi o compensativi) previsti per l'intera giornata.
La documentazione da consegnare al datore
Scrutatori e segretari
Nomina del comune -o del presidente di seggio se trattasi di provvedimento di urgenza- e dichiarazione successiva a cura del presidente che attesta la presenza al seggio corredata da indicazione dell'orario iniziale e finale delle operazioni.
Presidenti di seggio
Decreto di nomina e dichiarazione (vistata dal vicepresidente) che comprovi giorno e ora di inizio delle operazioni presso i seggi.
Rappresentanti di lista
Certificato redatto dal presidente di seggio che attesta l'esecuzione dell'incarico ricevuto dalla lista e recante l'orario di presentazione al seggio e quello conclusivo delle operazioni di spoglio dell'ultimo giorno.
N.B. Il rappresentante di lista ha la facoltà di presentarsi la domenica mattina al seggio, invece che nel pomeriggio di sabato; il suddetto certificato, pertanto, deve portare menzione specifica dell'accreditamento nella giornata di sabato, in caso contrario il sabato non viene considerato.
 Permessi elettorali e Cassa integrazione
Si può configurare il caso di un lavoratore posto in cassa integrazione sia la settimana precedente le votazioni, come, soprattutto, la settimana successiva quando il lavoratore è impegnato (di lunedì o eccezionalmente di martedì) ai seggi.
Sembra ragionevole sostenere il diritto alla retribuzione aggiuntiva (1/26) per le giornate di sabato e domenica (l’eventuale conversione in riposo compensativo, al di là del diritto o meno, a questo punto non è interessante perché dovrebbe essere recuperato al rientro della cassa!) in quanto il lavoratore in giorno di riposo e di festa è impegnato ai seggi. Mentre per il lunedì (ed eventualmente il martedì) essendo sospeso in cassa non ha diritto alla retribuzione.

(A cura dell'ufficio Sindacale Nazionale Fim-Cisl)

MELALBA: ASSETTO DEL MESE DI GIUGNO

Mese di giugno a scartamento ridotto per le fabbriche di Melano ed Albacina. Mentre si attende con impazienza l'evolversi della vertenza Indesit/Whirlpool, la direzione aziendale dei due siti fabrianesi di Melalba, ha comunicato nei giorni scorsi alle rispettive RSU l'assetto per il mese di giugno. Lo stabilimento di Melano, che all'interno del piano industriale di Whirlpool, dovrebbe accorpare anche i lavoratori di Albacina, nel prossimo mese, osserverà 8 giornate di cigs, delle quali sette (12-22-23-25-26-29-30) in maniera collettiva ed una a rotazione, ossia con squadre di lavoratori che quotidianamente, osserveranno un turno di stop lavorativo. A ciò va ad aggiungersi un altro giorno di chiusura, il 1° giugno con un Par collettivo, previsto dal contratto nazionale dei metalmeccanici e se si aggiungono le due festività mensili, il 2 e il 24, quest'ultima festa del patrono di Fabriano, i giorni lavorativi del mese si ridurranno a 12.
Per quello che concerne invece il plant di Albacina, sarà previsto un giorno di fermo il 1° giugno, da coprire con un Par collettivo, mentre saranno 10 le giornate di cassa integrazione straordinaria ( 12-15-16-17-18-19-25-26-29-30).

lunedì 25 maggio 2015

FIM, UILM, UGL, IL TAVOLO DI TRATTATIVA E' QUELLO MINISTERIALE PROMOSSO DAL MINISTRO GUIDI - COMUNICATO STAMPA

Il gruppo Whirlpool ha convocato un incontro in sede sindacale rivolto alle Organizzazioni Sindacali e al Coordinamento Nazionale Whirlpool ed Indesit per il giorno 28 maggio prossimo a Firenze. FIM UILM UGL ed il Coordinamento Nazionale non parteciperanno all’incontro visto che è attivo un tavolo permanente presso il Ministero dello Sviluppo Economico sulla vicenda relativa al Piano industriale Whirlpool e alle drammatiche ricadute che contiene. Qualora intervengano novità positive che riguardino la modifica delle posizioni aziendali relative alla chiusura dei siti e ai agli esuberi presentati, ci aspettiamo che venga informato anche il Ministero e che questo si attivi per un’immediata convocazione come confermato dal Ministro Guidi. Incontri in sede sindacale che ribadiscono le posizioni aziendali relative alle chiusure dei siti e agli esuberi e che puntano ad aprire il confronto su ammortizzatori sociali e incentivi, rischiano di far detonare definitivamente il clima di esasperazione derivato da quanto annunciato nel Piano Whirlpool che chiediamo di modificare. 
Invitiamo Whirlpool ad evitare forzature che sembrano voler creare spaccature tra organizzazioni sindacali. 
Invitiamo i colleghi della FIOM a non intraprendere discussioni solitarie sui modi di gestione di un Piano Industriale inaccettabile, poiché ciò potrebbe far credere che una parte del sindacato abbia già accettato il piano, e apparirebbe in contraddizione con la decisione in precedenza assunta di indire uno sciopero nazionale unitario il giorno 12. 
Roma, 25 maggio 2015 
Uffici Stampa Fim Uilm UglM

sabato 23 maggio 2015

ELEZIONI ASSEMBLEA DEI DELEGATI METASALUTE, VOTA ONLINE DA LUNEDI' 25 MAGGIO FINO AL 7 GIUGNO




Se volete darmi una mano io ci sono e vi ringrazio sin d'ora. Vorrei ricordarvi che per votare, lo si potrà fare solo online attraverso il sito del fondo www.fondometasalute.it .
Modalità di voto:
Si potrà votare dal 25 maggio al 7 giugno.
Attraverso le credenziali il lavoratore, che ha ricevuto la comunicazione dal fondo, potrà accedere alla “AREA RISERVATA” e in questa selezionare “Elezione Assemblea dei Delegati” e procedere al voto.
Il lavoratore potrà scegliere di votare la lista, oppure esprimere la preferenza (UNA SOLA), oppure scheda bianca. Al termine di questa fase, apparirà una schermata che comunicherà la correttezza del voto espresso.
IMPORTANTE: se hai diritto al voto ma non riesci ad accedere alla sezione dedicata, richiedi la tua “user ID” e “password” all’indirizzo: assistenzaweb@fondometasalute.it oppure telefonando (da lunedì a venerdì dalle 9 alle 18) al numero 010.8171444
Possono votare tutti gli aderenti a Metasalute che risultano iscritti al 31.12.2014 e che hanno la posizione attiva al 31.03.2015


venerdì 22 maggio 2015

WHIRLPOOL/INDESIT: SCIOPERO GENERALE DI TUTTO IL GRUPPO IL 12 GIUGNO CON MANIFESTAZIONE A VARESE

Si intensifica lo scontro tra Whirlpool e i sindacati. Infatti, è stato proclamato lo sciopero generale di 8 ore di tutti i lavoratori Whirlpool per il prossimo 12 giugno unitamente ad una manifestazione che si terrà a Varese, luogo simbolo in Italia della multinazionale americana del bianco. Lo hanno deciso i leader di Fim-Cisl, Fiom-Cgil e Uilm-Uil, contro il piano industriale della holding stelle e strisce, che prevede la chiusura dei siti di Albacina, Carinaro, None e una corposa sforbiciata agli impiegati amministrativi, con circa 2 mila esuberi complessivi.
La decisione è arrivata a poche ore dall'avvio dello sciopero generale dell'industria che si è svolto oggi a Caserta a sostegno della vertenza."È necessario mettere in campo la mobilitazione generale di tutto il Gruppo Whirlpool per impedire licenziamenti e chiusure di stabilimenti ed affermare un piano industriale e di investimenti che qualifichi progettazione e produzione di elettrodomestici nel nostro paese", spiegano i segretari generali di Fim, Fiom e Uilm, Marco Bentivogli, Maurizio Landini e Rocco Palombella. Nei prossimi giorni sarà convocato, su questo, il coordinamento sindacale unitario.
Intanto lunedì prossimo Fiom, Fim e Uilm e le Rsu degli stabilimenti Indesit di Albacina e Melano e degli uffici di Fabriano hanno indetto uno sciopero per lunedì 25 maggio, dalle 11 alle 14. E’ previsto anche un presidio davanti alla storica sede centrale di Indesit a Fabriano.

mercoledì 20 maggio 2015

WHIRLPOOL/INDESIT: IL PIANO VA CAMBIATO!! - COMUNICATO FIM-CISL

WHIRLPOOL/INDESIT, PIOVE SUL BAGNATO, ALTRI 480 ESUBERI TRA GLI IMPIEGATI, 200 DEI QUALI A FABRIANO

Come era facilmente prevedibile, anche se si sperava in una soluzione più indolore, Whirlpool, oggi al Mise, nel presentare il piano di ristrutturazione degli uffici amministrativi, aggiunge ulteriori 480 esuberi a quelli finora annunciati. Gli esuberi complessivi nel perimetro  Italia salgono così a 2.060 su 6.700 dipendenti, anche se da questi andranno detratti i 280 nuovi assunti nel plant di Cassinetta. Di questi: 1.430 nelle fabbriche, 150 nella R&S e 480 nell'amministrazione appunto. 200 dei 480 esuberi, riguarderebbero gli impiegati di Fabriano, mentre altrettanti la sede di Comerio e 80 la sede di Milano. Inoltre Whirlpool sta valutando di accorpare i siti di Comerio (Varese) e di Milano in un'unica sede ancora da individuare in Lombardia, e anche per gli impiegati, Whirlpool dichiara la disponibilità a non licenziare fino al 2018, a patto di avere gli ammortizzatori sociali necessari. La richiesta di Whirlpool viene definita «irresponsabile» dal segretario generale della Fim-Cisl, Marco Bentivogli che chiede al «Governo una risposta chiara e forte o lo scontro sarà inevitabile». Bentivogli spiega che «anche il Ministro Guidi ha giudicato il piano inqualificabile» sottolineando che «alla vigilia dello sciopero generale del settore industria di Caserta, ci aspettavamo un quadro diverso e la conferma di una missione produttiva per Carinaro e una prospettiva industriale per None.
La retromarcia innestata dall'azienda, rispetto ai già timidi spiragli della scorsa settimana, è irresponsabile e nella direzione opposta a quella che serve ad arrivare ad un accordo e merita una risposta forte di tutto il Governo, altrimenti la mobilitazione e lo scontro non potrà che aumentare».
Il governo a sua volta bolla come “inqualificabile” il piano, che “taglia di un terzo la forza lavoro del gruppo in Italia”. La riduzione “non può compensare gli aspetti positivi previsti pur presenti nel progetto, come gli investimenti da mezzo miliardo di euro e il trasferimento di alcune linee di produzione del gruppo attualmente all’estero”. Guidi ha espresso “delusione” e “preoccupazione” per il tempo perso nell’ultimo mese di discussioni con l’azienda. Il sottosegretario al Lavoro Teresa Bellanova ha parlato di “una dinamica del confronto che punta all’esasperazione“, affermando che il governo non accetterà una tattica che punti a dividere i vari stabilimenti del gruppo in Italia. Per altro l’azienda sarebbe disponibile a congelare gli esuberi fino al 2018 solo a patto di poter contare fino ad allora sugli ammortizzatori sociali. Il ministro Guidi, che insieme a Bellanova ha presieduto l’incontro, ha ribadito la disponibilità a riconvocare le parti “anche immediatamente” ma soltanto dopo che l’azienda avrà presentato nuove proposte “credibili e tangibili” che diano certezze ai lavoratori del gruppo e che rispondano all’esigenza di preservare gli aspetti occupazionali del piano Whirlpool originario.

venerdì 15 maggio 2015

WHIRLPOOL/INDESIT, PROSEGUE IL CONFRONTO. PROSSIMO APPUNTAMENTO IL 20 MAGGIO AL MISE

È continuato oggi pomeriggio il confronto tra la direzione di  Whirlpool e le segreterie nazionali di Fim, Fiom, Uilm e Ugl con un incontro a Roma in sede sindacale. 
Whirlpool ha annunciato che sta individuando per la fabbrica di Napoli una nuova piattaforma aggiuntiva di lavatrici, con un investimento  aggiuntivo stimato tra i 5 e 10 milioni di euro  e sta cercando soggetti per rilevare l'attività di logistica di None, che dà occupazione a 45 persone su 90. Per Caserta ad oggi c'è solo una generica disponibilità a cercare soluzioni occupazionali 'industriali o non industriali, con o senza il logo Whirlpool. Inoltre la multinazionale americana avrebbe rimarcato la disponibilità a ricorrere ad incentivi non solo per gli esodi volontari, ma anche per favorire i trasferimenti da uno stabilimento all'altro. 
Gli investimenti per potenziare l'area campana, come spiegano Fim Fiom e Uilm, si riferirebbero ad una piattaforma nuova e aggiuntiva sullo stabilimento di Napoli. Investimenti in ricerca&sviluppo e in prodotto e processo, con la produzione di una nuova lavatrice realizzabile entro 18 mesi con la creazione di occupazione entro il 2018 per circa 100 nuovi posti di lavoro, di cui 2/3 diretti e 1/3 nell'indotto. Per quanto riguarda la sede di None, invece, l'azienda starebbe lavorando alla possibilità di trovare nuove attività, privilegiando quelle legate alla logistica, sulle quali discutere entro la fine del mese di maggio. Dal punto di vista degli strumenti a sostegno del piano industriale, ammortizzatori e incentivi, l'azienda starebbe lavorando per individuare strumenti che possano accompagnare il piano e diminuire il numero degli esuberi previsti, a cominciare da 300-350 lavoratori che potrebbero maturare i requisiti per andare in pensione entro il tempo di durata del piano, o attraverso la mobilità interna al Gruppo. Tra gli strumenti anche quelli legati all'esodo incentivato rivolto però a tutti, operai e impiegati. E a proposito dei colletti bianchi Whirlpool si è impegnata a presentare il piano sugli impiegati già nel nuovo round al Mise previsto per il 20 maggio prossimo.
Incontro interlocutorio per la Fim che richiama invece l'attenzione dell'azienda sul nodo 'Carinaro'. «È stata una riunione tecnica sulle opportunità che l'azienda sta vagliando e se apprezziamo la disponibilità di Whirlpool a fare una ricognizione a 360 gradi sulle soluzioni, per noi il vero problema resta la chiusura del sito di Carinaro», spiega Michele Zanocco, segretario nazionale Fim. «Per noi è sempre più complicato tenere la situazione a Caserta visto che ancora non è chiaro verso dove si debba andare», aggiunge sottolineando come il sindacato privilegi «ovviamente soluzioni a marchio Whirlpool». Risposte che l'azienda dunque, «dovrà dare quanto prima e che saranno per noi dirimenti».  


WHIRLPOOL/INDESIT, OGGI NUOVO VERTICE A ROMA

Oggi pomeriggio, alle ore 15,00, nuovo faccia a faccia in ristretta, tra il management di Whirlpool e Fim, Fiom, Uilm e Ugl nell'ottica di risolvere o quanto meno fare significante passi in avanti  nella diatriba che oramai si trascina dallo scorso 16 aprile, data in cui, la multinazionale americana rese noto il piano industriale Italia, con il quale riorganizzava la propria presenza in Italia. Presso la sede romana dell'azienda, per la seconda volta questa settimana, dopo l'incontro al Mise dello scorso mercoledì 13 maggio, alla presenza della reggente del dicastero Federica Guidi e del sottosegretario al lavoro Teresa Bellanova,  il "face to face", sarà in sede sindacale, con la speranza di fare un ulteriore passo in avanti nella vertenza, che vedrà la prossima riunione, sempre in ristretta, questa volta di nuovo al Mise mercoledì 20 maggio prossimo, con la presenza del Ministro. Intanto la rabbia e la tensione in Campania, in quel di Carinaro è tornata ad alzarsi, con blocchi stradali, operai incatenati ai cancelli e la proclamazione per il 22 maggio prossimo di uno sciopero generale unitario dell'industria nel Casertano. Ormai sembra chiara e netta la posizione dell'azienda, irremovibile sulla bontà delle proprie scelte che caratterizzano le linee guida del piano industriale, dichiarato l'unico sostenibile ed in grado di dare continuità ad essa. La chiave di questa vertenza, a questo punto, per cercare di trovare una soluzione sembra essere l'internalizzazione delle produzioni dall'estero negli stabilimenti interessati dalla chiusura, come detto quello di Carinaro e di None, i cui esuberi sono quelli dichiarati "strutturali" dalla Whirlpool. Questo il tema, se sostenibile industrialmente, anche visto il perdurare della lunga fase di congiuntura negativa del mercato del bianco, in grado di dare, forse  una svolta alla vertenza.

giovedì 14 maggio 2015

TORNANO LA TASI E L'IMU, SCADENZA IL 16 GIUGNO

Neanche il tempo di partire con il modello 730 precompilato e tutte le complicazioni che sono derivate dalla sua introduzione, che all'orizzonte si profilano, due tasse "incubo" degli ultimi anni, la  Tasi e l'Imu. Le tasse sulla casa che compongono, insieme alla Tari la IUC non differiscono molto da quelle dello scorso anno anche se alcune novità ci sono.  Facciamo allora un piccolo riepilogo su scadenze, aliquote, pagamento di Imu, Tasi e Tari, le tre parti della IUC che dal 2016 lascerà spazio alla Local Tax.
Imu 2015: aliquote e scadenze
L'Imu, erede della defunta Ici, va pagata dai proprietari di immobili o da chi ne ha diritti di godimento.  La scadenza della prima rata di acconto Imu è il 16 giugno e l'aliquota la stessa dello scorso anno, la scadenza della seconda rata a saldo è il 16 dicembre e l'aliquota verrà decisa in seguito dai singoli Comuni e pubblicata sul sito del Ministero dell'Economia e delle Finanza entro il 28 ottobre, altrimenti varranno in toto le aliquote 2014.
Tasi 2015, aliquote e scadenze, chi deve pagare
Devono pagare la Tasi 2015, la tassa sui servizi indivisibili, i proprietari di immobili o chi ha un diritto di godimento; in particolare per le abitazioni in affitto, paga la Tasi anche l'inquilino in una percentuale tra il 10% ed il 30% circa a seconda delle delibere dei singoli Comuni. Scadenza prima rata Tasi 2015: 16 giugno - Scadenza seconda rata Tasi 2015: 16 ottobre (le stesse dell'Imu quindi). Aliquote Tasi 2015: come per l'Imu la prima rata sarà con le aliquote dello scorso anno, mentre per la seconda si applicano quelle del 2014 solo se il Comune ove è ubicato l'immobile di riferimento non ne delibera di nuove in tempo per la pubblicazione sul sito del MEF entro il 28 ottobre.
Tari 2015, scadenze e tariffe
La tassa sui rifiuti, anch'essa è stata  introdotta per la prima volta lo scorso anno. Deve pagare la Tari chi occupa fisicamente la casa o l'immobile qualunque esso sia, dunque il proprietario se vi risiede o lo usa a fini commerciali o altro, oppure l'inquilino/locatario/affittuario/usufruttuario ecc...
Valgono le aliquote specificate nelle delibere dei Comuni adottate entro il 30 novembre 2014, se non sono state fatte o adottate per tempo valgono le tariffe Tares 2013.
Le scadenze della Tari variano da città a città, in ogni caso sono due rate semestrali secondo le date stabilite dal Comune, che di norma dovrebbe provvedere ad inviare al contribuente il bollettino o l'F24 per il pagamento.

    



mercoledì 13 maggio 2015

WHIRLPOOL/INDESIT, TOUR DE FORCE PER LA RICERCA DI UNA SOLUZIONE

Due incontri di media a settimana, cinque faccia a faccia sin qui svolti e altri due previsti per il prossimo venerdì 15 maggio e un altro programmato per mercoledì 20 maggio. Un vero e proprio tour de force intorno alla vertenza Whirlpool/Indesit, con tutti gli attori protesi alla ricerca di una soluzione industriale sostenibile e soddisfacente per tutti, intorno al piano Italia della multinazionale americana, presentato circa un mese fa, lo scorso 16 aprile. Il tutto guardando il calendario, con il macigno temporale dei sei mesi, termine oltre il quale, secondo l'azienda il piano potrebbe non avere più ragione di esistere.
Ed in tale ottica, tavolo Whirlpool è proseguito ieri al Ministero dello Sviluppo economico presieduto dal ministro Federica Guidi e dal sottosegretario al Lavoro Teresa Bellanova, con il confronto tra il management di Whirlpool Emea, guidato dall'ad di Whirlpool Italia, Davide Castiglioni ed i segretari nazionali di Fim, Fiom, Uilm e Ugl. Come detto, una nuova riunione in sede ministeriale è stata convocata per mercoledì 20 alle ore 12. Nel frattempo le organizzazioni sindacali e l'azienda, presenti all'incontro di ieri, hanno deciso di vedersi in sede sindacale venerdì 15 maggio alle ore 15. L'azienda, pur confermando i contenuti del piano industriale, che prevede la polarizzazione dei siti italiani, ma anche investimenti per 500 milioni di euro nel quadriennio, ha ribadito la propria intenzione a non procedere con licenziamenti unilaterali fino al 2018, anche se la gestione degli esuberi, andrà gestita in parallelo con il piano industriale, dando inoltre disponibilità a ricercare progetti e attività che creino occupazione, con particolare riferimento alle regioni Campania e Piemonte. Questi temi verranno ulteriormente approfonditi nel corso dei prossimi incontri fissati per il 15 e 20 maggio. La strada per trovare un'intesa è ancora lunga, anche se  sembra essersi  aperto un piccolo spiraglio che tuttavia, andrà confermato e consolidato nel prosieguo del negoziato. L'azienda ha, per la prima volta dato la disponibilità a ricercare soluzioni industriali per i siti che intende chiudere, a partire da quello di Carinaro. Sul fronte impiegatizio l'azienda ha dichiarato l'intenzione di svelare il piano ad essi collegato, forse qualche giorno prima della fine del mese.

martedì 12 maggio 2015

WHIRLPOOL/INDESIT, OGGI RISTRETTA AL MISE A ROMA

Dopo il trittico di incontri esplorativi delle scorse settimane da oggi a Roma, presso il  Ministero dello Sviluppo Economico, dopo tre tavoli di consultazioni, esplorazioni e approfondimenti sul piano industriale presentato lo scorso 16 Aprile, oggi la vertenza sarà affidata ad una disamina più tecnica ed aggiornata, anche alla luce, delle migliori intenzioni rivelate,  dal management statunitense di rafforzare la capacità produttiva delle unità italiane. Stamattina sotto la regia del reggente del dicastero di palazzo Piacentini, il Ministro Federica Guidi, torneranno a confrontarsi in maniera ristretta il management della zona Emea della multinazionale americana e le segreterie nazionali di Fim-Cisl, Fiom-Cgil, Uilm-Uil e Ugl metalmeccanici. Sarà decisivo o no questo incontro? Difficile stabilirlo, anche se la speranza in tal senso è alta, ma appare chiaro che il primo scoglio da rimuovere sarà la conferma della chiusura di Carinaro fino ad ora confermato da Whirlpool in tutti i faccia a faccia sin qui svolti, perchè parte integrante di un piano industriale, che la holding americana ritiene l'unico sostenibile in prospettiva futura, ma che il sindacato, su questo punto ha sempre rigettato. Chiusura da scongiurare al sito casertano anche magari grazie all'attribuzione di una nuova mission produttiva. Ma dovrà essere fatta chiarezza anche sulle sorti degli impiegati, che l'azienda americana sembra essere disposta a svelare entro maggio e non più giugno, come inizialmente annunciato. Una partita, su questo tema, che il sindacato, non intende giocare in due tempi.

lunedì 11 maggio 2015

FONDO COMETA: RENDIMENTI MESE DI APRILE 2015 IN FRENATA.



Dopo alcuni mesi  a gonfie vele, Cometa, il fondo pensione dei metalmeccanici, fà registrare una flessione nei rendimenti. A determinare la frenata è la componente obbligazionaria, sia per effetto delle incerte aspettative sulla politica monetaria della FED, la Banca Centrale degli Stati Uniti, che intenderà intraprendere nei prossimi mesi, ancorchè le nuvole che appaiono all'orizzonte e che non sembrano diradarsi sulla questione greca, sempre di attualità. La crisi di Atene, resta un'incognita per l'Europa e gli investitori internazionali, finendo quindi per condizionare i mercati. Resta comunque sempre di gran lunga più vantaggioso investire in Cometa in rapporto alla rivalutazione del Tfr lasciato in azienda. Infatti l'inflazione piatta congela il rendimento della liquidazione.

venerdì 8 maggio 2015

VERTENZA WHIRLPOOL/INDESIT, CHIUSO IL TRITTICO DI INCONTRI, MARTEDI' RISTRETTA A ROMA

Si è concluso oggi il trittico di incontri istruttori calendarizzati presso il Ministero dello Sviluppo Economico sulla difficile vertenza Whirlpool/Indesit. Nel corso dell’incontro l’azienda ha riferito che sta verificando quali volumi e/o piattaforme possono essere inseriti nel “Piano Italia” per incrementare attività nel nostro paese, consapevoli che l’emergenza è la Campania e in primis il sito di Carinaro.  Il 12 maggio, alle ore 12,00 inizierà il confronto per capire stato avanzamento delle verifiche.
Sul sito di None (To) resta confermata la chiusura, per concentrare le attività su Piacenza, ma con la possibilità di trovare soluzioni occupazionali per tutti i lavoratori. Per il sito di Napoli, la vecchia piattaforma prodotta  non  ha dato i risultati sperati, si punta su un nuovo modello e  volumi maggiori. A Comunanza, nelle Marche, l’obiettivo è portare la produzione del  lavaggio a 800 mila pezzi all’anno ( soglia di sostenibilità ) tra lavatrici e lavasciuga e per poi incrementarne i volumi, per recuperare i 170 esuberi dichiarati.
Per quanto riguarda il sito di Siena, l’azienda conferma di voler puntare al raddoppio dei  volumi internalizzando dalla Cina e recuperando il protagonismo del ex-Indesit nel mercato inglese. Si lavora per sviluppare altri prodotti con caratteristiche “limitrofe” legate al ciclo del freddo. Per quello che riguarda il sito di Fabriano, sono stati chiesti chiarimenti in merito agli investimenti previsti di 25 milioni di euro, con il management di Whirlpool che si è dichiarato disposto, ad illustrarlo prossimamente senza problemi, così come chiarimenti sono stati chiesti in merito ai 250 esuberi, "congiunturali", piuttosto che "strutturali".
Il 12 maggio in sessione ristretta, al  tavolo con  il governo alla presenza dei Ministri del Lavoro e dello Sviluppo Economico si dovrebbe avviare il confronto con l’obiettivo di sciogliere i principali nodi critici del “Piano Whirlpool”, che per  sono le chiusure di None e Carinaro gli unici considerati ad oggi strutturali dall’azienda, così come gli esuberi che ne deriverebbero.
La soluzione va trovata identificando i volumi di prodotto e le piattaforme con cui confermare e rilanciare l’attività produttiva a Carinaro.

giovedì 7 maggio 2015

LA FIM CISL PRIMA NEL RINNOVO DELLA RSU DELLA TECNOWIND DI FABRIANO


Si sono svolte ieri ed oggi le elezioni per il rinnovo delle Rappresentanze Sindacali alla Tecnowind di Fabriano, azienda che produce l’assemblaggio di cappe, piani cottura e macchine caffè. La Fim Cisl risulta  il sindacato più rappresentativo con l’elezione  di  2 componenti su 3  all’interno delle Rsu aziendali   ottenendo la maggioranza dei voti. Vengono eletti tra gli operai Patrizia Forgia  e tra gli impiegati Raffaela Storari .
«Il voto dei Lavoratori premia la Fim Cisl per il lavoro svolto fino ad ora e ci responsabilizza ulteriormente per i prossimi anni. FIM CISL si conferma 100% Sindacato» afferma con soddisfazione  Andrea Cocco della Fim Cisl Marche.

mercoledì 6 maggio 2015

DOMANI A MELANO 1 ORA DI ASSEMBLEA RETRIBUITA

Domani 07 maggio 2015, si terrà l'assemblea unitaria retribuita,
con il seguente orario:


Dalle ore 09.30 alle ore 10,30 primo turno e centrale


Dalle ore 14.00 alle ore 15.00 secondo turno 


L'assemblea sarà tenuta dalla Rsu e servirà per fare il punto sulla situazione inerente la vertenza Whirlpool/Indesit.


WHIRLPOOL/INDESIT, TRATTATIVA IN STALLO

Non sono stati sufficienti neanche i 50 milioni di euro stanziati dalla Giunta regionale della Campania, all'interno della  proposta di intervento “La Campania per Carinaro”, a favore del gruppo Whirlpool Corporation, a far recedere la multinazionale americana dalla decisione di chiudere il sito di Carinaro.  Nel dettaglio, la delibera fissa entro l’ammontare di 50 milioni di euro, a valere sulle risorse della Programmazione unitaria 2014-2020, la dotazione finanziaria complessiva massima a disposizione per l’attuazione della suddetta proposta; subordina l’attivazione degli strumenti negoziali ritenuti più idonei all’attuazione della proposta “La Campania per Carinaro” alla conclusione di un accordo con Governo, Azienda e Sindacati che assicuri adeguate prospettive di crescita allo stabilimento sito in Carinaro e alle altre strutture di ricerca e sviluppo, produttive o commerciali dell’Azienda, operanti in Campania. Per l'azienda l'impegno assunto dalla Regione Campania per le politiche attive del lavoro e l'ammodernamento della struttura è considerato condizione necessaria, ma non sufficiente per modificare l'assetto industriale del perimetro Italia, attualmente previsto dal piano. Nei fatti secondo quanto asserito dall'azienda al momento attuale c'è una fabbrica in più in Italia e l'assetto industriale, mette a rischio il futuro degli altri siti. Sempre secondo l'azienda le scelte industriali, frutto anche di compromessi, vanno fatte e bisognerà trovare le soluzioni meno impattanti sulle persone, anche se al momento non ne è stata trovata nessuna. L'azienda ha rimarcato come sia disposta a trovare soluzioni sostenibili  per Carinaro, in un arco di tempo medio-lungo. Una strada ipotizzata è riportare a Carinaro volumi produttivi da altri siti del perimetro Emea, soluzione al momento non praticabile, in quanto la saturazione media degli impianti italiani, ossia i pezzi prodotti, rispetto alla capacità installata si attesterebbe intorno al 50%, oltre che dall'esigenza di specializzare ogni impianto su specifiche piattaforme di prodotto.
Di fatto la vertenza è entrata in una fase di stallo. L'incontro di oggi al Mise tra sindacati e azienda infatti non ha segnato nessun passo avanti, un incontro fotocopia con quello dello scorso 29 aprile. Un braccio di ferro e spiragli concreti per una evoluzione del negoziato, al momento, non sembrano possibili, ne di rapida risoluzione. Fim, Fiom, Uilm e Ugl continuano a chiedere di togliere dal tavolo di negoziato, in via preliminare, ogni ipotesi di chiusura degli stabilimenti di Carinaro e None e un dietrofront sui 1350 esuberi; la multinazionale americana di elettrodomestici, invece, conferma le ragioni economiche del piano che prevede la chiusura dei due siti. Inoltre l'azienda ha fornito altri particolari in merito al polo fabrianese, che sarà realizzato nello stabilimento di Melano,  al termine del processo di integrazione che dovrebbe durare non oltre i sei/sette mesi.  Inoltre l'azienda ha spiegato, conti alla mano, le scelte sul versante logistico che premia il polo di Piacenza, determinando la chiusura di None. Se ne tornerà a discutere venerdì prossimo alle ore 11,00, partendo da quegli spiragli che qualcuno ha intravisto e che possano diventare delle porte in grado di risolvere i problemi che al momento ci sono.

martedì 5 maggio 2015

WHIRLPOOL/INDESIT, OGGI NUOVO INCONTRO AL MINISTERO

Oggi alle 14,00 presso Palazzo Piacentini a Roma, sede del Ministero dello Sviluppo Economico continuerà il tour de force tra Whirlpool e sindacati, che proseguirà poi venerdì prossimo con il secondo incontro settimanale programmato, il terzo dopo quello del 29 aprile scorso. Il Ministro, Federica Guidi, ha assicurato la propria presenza. La dirigenza della Whirlpool, dovrebbe fornire alcune risposte, così come promesso ad alcuni quesiti posti nell'ultimo incontro del 29 Aprile. Verranno valutate ed esaminate anche le proposte emerse negli ultimi giorni, come ad esempio l'impegno annunciato dal presidente della regione Campania, Stefano Caldoro. Infatti la Regione Campania, ha deliberato di finanziare un intervento di sostegno e sviluppo della presenza del gruppo Whirlpool in Campania. 
Lo strumento che la Regione Campania mette a disposizione per l’attuazione della proposta e’ il Contratto di Programma Regionale (L.R. 12/2007) che consente di finanziare, con contributi a fondo perduto, entro i limiti stabiliti per ciascuna categoria di aiuto, progetti relativi a settori ritenuti strategici ai fini dello sviluppo e della crescita dell’economia regionale. 
Quindi sarà un incontro che farà fare dei passi sostanziali in avanti alla vertenza, con proposte che faranno recedere o quanto meno rivedere alla multinazionale americana la posizione espressa nel piano industriale, illustrato lo scorso 16 aprile? Oppure, pur valutando tutte le proposte per migliorare il piano che emergeranno, sarà un passaggio interlocutorio, in attesa dell'ultimo appuntamento del trittico, fissato per il prossimo venerdì 8 maggio.  Nel pomeriggio di oggi ne sapremo sicuramente di più.

domenica 3 maggio 2015

SE UNO PERDE IL LAVORO, PERDIAMO TUTTI -Messaggio di Mons. Giancarlo Vecerrica , Vescovo di Fabriano-Matelica

La Chiesa di Fabriano, nella persona del suo presule, Mons. Giamcarlo Vecerrica è stata sempre vicina ai lavoratori in questi anni di crisi profonda del sistema economico e produttivo di Fabriano, a cominciare dalla crisi della Antonio Merloni, passando alle vicende legate alla vertenza Indesit del 2013, con la fiaccolata Fabriano-Melano del 1° luglio di quell'anno, un pò il simbolo. "Io sto con i lavoratori", la frase più volte pronunciata allora dal Vescovo. Ed anche in questi momenti di difficoltà ed incertezza, non manca il suo messaggio di speranza.

( 2013, la consegna della maglia simbolo della vertenza,
 al termine della fiaccolata)
Questo è il tempo in cui siamo tutti chiamati a crescere e non a diminuire, a dare e non a togliere. Il futuro di questa nostra terra così disastrata in questo periodo è nelle mani di coloro che rischiano nel positivo, nel custodire il posto di lavoro per le persone, nel tenere unite le famiglie. La notizia di esuberi nella Whirlpool, la ex Indesit, mi preoccupa e mi sorprende. Coloro che hanno ricevuto questa azienda, nata dalla passione di coloro che hanno amato e valorizzato le persone e il territorio, sono chiamati a rispettare questa storia. La salvezza dei posti di lavoro è la salvezza delle persone e un’azienda cresce con le persone. Amici che siete venuti a Fabriano per continuare un’opera, ascoltate il nostro grido, la paura dei nostri lavoratori, le preoccupazioni delle nostre famiglie. Non alimentate “la cultura della scarto” (Papa Francesco). Ascoltate questo accorato appello del Pastore di questo territorio Fabrianese. Nel vostro futuro ci siamo anche noi, nessuno deve essere escluso: se un lavoratore perde il lavoro, perdiamo tutti. Non è retorica, è realismo; è umanesimo nuovo; è la civiltà dell’amore portata dal cristianesimo. Il Vescovo e la Chiesa di Fabriano-Matelica si mettono a disposizione perché il dialogo vinca sulle trattative; perché i lavoratori siano messi al centro di ogni realtà di lavoro: essi sono il cuore e la ragione di una azienda, ed anche di una economia sana, che non “uccide” (Papa Francesco). Come comunità cristiana non vogliamo più questa opposizione o parallelismo tra chi dirige e chi lavora. La diocesi invita tutti a pregare e a compiere i gesti di amicizia cristiana per questa situazione che crea problema nel territorio. Il Vescovo, i sacerdoti e i fedeli si mettono in preghiera perché vinca l’amore vero, che è la radice di ogni buona economia e di ogni vera azienda umana. Ringrazio tutti coloro che accoglieranno questo mio accorato appello e questa mia piena disponibilità a collaborare.

+ Giancarlo Vecerrica, Vescovo di Fabriano-Matelica

sabato 2 maggio 2015

SETTORE DEGLI ELETTRODOMESTICI: UN COMPARTO SULL'ORLO DEL BARATRO. URGONO SOLUZIONI PIUTTOSTO CHE CHIACCHIERE.

"Whirlpool e Indesit, se fossero andate avanti separatamente, probabilmente un futuro non lo avrebbero mai avuto". Le parole di Davide Castiglioni, ad di Whirlpool Emea, espresse all'interno della trattativa per la vertenza Whirlpool/Indesit che si stà svolgendo in queste settimane, oltre che rafforzare la bontà del merger dello scorso anno, fotografano il settore del bianco in Italia. Ovviamente il riferimento è anche agli altri player del settore, soprattutto quelli provenienti dai paesi degli occhi a mandorla,  come Lg, Samsung, Haier, ma anche dalla Turchia che giocano questa partita globale con regole diverse e a loro più vantaggiose, nonchè la concorrenza dei paesi dell'Est Europa, frequente meta di delocalizzazione da parte degli stessi produttori italiani.
Un altro scivolone per l’industria degli elettrodomestici italiana, alle prese con una crisi che non è congiunturale, ma strutturale, il settore, negli ultimi anni, ha subito pesanti processi di riorganizzazione e ristrutturazione, con un forte ridimensionamento della capacità produttiva e dei livelli occupazionali. L’anno scorso la produzione nel Belpaese di grandi elettrodomestici si è assestata sotto i 12 milioni di pezzi, esattamente a 11,65 milioni stimato da Ceced Italia, l’associazione dei costruttori. Il dato negativo è che, dopo anni di cali, nel 2014 la produzione si è ulteriormente contratta del 2%, contro il -0,1% dell’industria manifatturiera. In una dozzina di anni la produzione nell’ex fabbrica europea del Bianco si è più che dimezzata: è scivolata da oltre 30 milioni di pezzi a meno di 12. Spesso le produzioni hanno preso la via della Polonia o dell’Est o sono state tagliate a causa di una domanda europea debole. A valore il calo è stato contenuto nel 30% grazie agli investimenti in innovazione tecnologica.  «Se i volumi produttivi hanno un impatto significativo sui livelli occupazionali - spiega Franco Secchi, fabrianese, presidente appena riconfermato di Ceced Italia (ora vice presidente di Whirlpool ma ex direttore mercato Italia di Indesit) - non raccontano la verità del cambiamento vissuto dal settore: il passaggio dalle produzioni di massa, entry level, a un’offerta qualificata nell’alto di gamma, dove premia il valore aggiunto dell’Italian lifestyle». Infatti è arrivata al 70% la produzione in Italia degli elettrodomestici di maggior efficienza energetica. Il valore aggiunto del  design italiano, unito alla tecnologia, è palpabile anche nell’incremento (+ 16,6%) dell’export dei piani cottura nel primo trimestre 2015. Tuttavia il forte calo produttivo in Italia è stato uno choc: negli ultimi anni sono stati chiusi diversi stabilimenti e delocalizzate produzioni con un ricorso massiccio agli ammortizzatori sociali da parte di big player come Whirlpool (che ha in ballo la chiusura del polo di Carinaro e del centro di ricerche di None), Electrolux, Indesit e Candy. Fino alla stessa cessione di Indesit da parte dei Merloni. A margine poi ci sono le migliaia di piccole aziende della componentistica, che non fanno notizia, ma che hanno chiuso i battenti, ridotto l’attività o sono state costrette a  seguire il commmittente all’estero. Nonostante tutto l’industria del Bianco rimane uno dei comparti di punta della nostra manifattura per il contributo oggetto alla bilancia commerciale: il giro d’affari rimane vicino ai 15 miliardi, con un export non lontano dai 10 miliardi e un saldo attivo prossimo ai 7 miliardi, senza dimenticare che occupava nel nostro paese circa 130,000 addetti tra diretti ed indiretti e rappresenta il secondo settore manifatturiero dopo l'automotive.  Per bloccare l’emorragia, l’anno scorso le imprese hanno proposto al Governo “Il progetto Orizzonte”, che punta sulle produzione dell’alto di gamma, più ecologiche e performanti. Servono però un mix di misure: dagli incentivi di lunga durata al sostegno alla ricerca fino allo sblocco delle risorse incappate nelle maglie della burocrazia. Il tavolo ministeriale per il rilancio degli elettrodomestici era stato avviato il 4 febbraio 2014 ma dopo «la tiepida accoglienza (per non dire il disinteresse) riservata al Progetto Orizzonte - aggiunge Secchi - il Governo, impegnato nella gestione delle crisi, ha continuato a non ritenere prioritario il tavolo elettrodomestici aperto al Mise, con due soli incontri nel 2014». Il governo però ha concesso il bonus sulle ristrutturazioni edilizie (65%), il bonus mobili (50%) esteso agli elettrodomestici, il recepimento della Direttiva Raee 2 e il successivo Accordo di programma con le controparti del Sistema Raee, il credito fiscale del 30% per le apparecchiature professionali per la ristorazione comprese nelle ristrutturazioni alberghiere. E ora? «Dobbiamo far ripartire il tavolo elettrodomestici - conclude Secchi - spingere sui certificati bianchi e rendere più incisive e stabili le misure per far spingere la domanda». 
Ed anche intorno alla vicenda Whirlpool/Indesit, un pò simbolo del malessere del settore, in queste settimane si sono succedute tante parole da parte dei politici, chiacchiericcio nauseante, sterile, quanto inutile, se la vendita di Indesit agli yankees fosse stata più o meno un'operazione fantastica, per lo più pronunciate in chiave elettoralistica che altro, la solita caterva di tante quanto inutili interrogazioni parlamentari. Eppure sarebbe bastato ad esempio che i politici avessero sollecitato negli anni scorsi l'attivazione del tavolo dell'elettrodomestico, così come il sindacato aveva richiesto all'allora ministro Passera, nell'anno 2012, facendo pressing sul Governo. Ma probabilmente molti di essi neanche sanno di cosa si tratti. 
Ecco i punti di quella "piattaforma" sindacale di settore:
Definire un piano pluriennale di incentivi all'acquisto delle apparecchiature a maggior efficienza e a minor consumo energetico, anche attraverso la rottamazione delle vecchie apparecchiature e prevedendo limiti sulle caratteristiche delle classi energetiche commercializzabili nel nostro paese, nonché riservando gli incentivi alle apparecchiature dei produttori “socialmente responsabili” secondo gli standard europei.
1. ha un effetto positivo sul risparmio della bolletta energetica nazionale e delle famiglie, qualificando il consumo energetico,
2. sostiene le attività degli stabilimenti italiani focalizzati da anni su queste produzioni,
3. produce ritorni per l'occupazione e per la fiscalità, diretta e indiretta.
Introdurre controlli di conformità sulle apparecchiature importate da paesi Ue ed extra-Ue.
1. aumenta la sicurezza dei consumatori e diminuisce gli infortuni domestici con ricadute positive sulla spesa sanitaria delle famiglie e della collettività,
2. favorisce la consapevolezza dell'acquisto responsabile.
Incentivare fiscalmente le aziende che non delocalizzano le produzioni, mantengono i
livelli occupazionali ed effettuano nel nostro paese investimenti e attività di R&D, in sinergia con le Regioni maggiormente coinvolte, potenziando il concetto di “Italian
Engineering, Italian Style, Italian Made”.
1. dovrebbe passare innanzitutto attraverso l’incentivazione e la defiscalizzazione degli investimenti sia in Ricerca e sviluppo, sia in impianti fissi, con evidenti effetti positivi di moltiplicatore del reddito.
2. Dovrebbe giungere ad un generale alleggerimento fiscale sulle attività che devono competere sui mercati internazionali e che sono rivolte all’export, anche interno all’Europa come tipicamente è quello degli elettrodomestici.
Incentivare politiche attive del lavoro e ripristinare gli incentivi alla occupazione, oltre
che giovanile, di quanti attualmente sono in cassa integrazione o addirittura in mobilità.
Definire modalità di utilizzo degli ammortizzatori sociali utili a superare il limite di tre anni nel quinquennio, finanziando adeguatamente la cassa integrazione in deroga, particolarmente utile per le imprese dell’indotto spesso di piccole dimensioni, e sostenendo i contratti di solidarietà “difensivi” per i quali chiediamo, in prospettiva per i prossimi anni:
1. il finanziamento necessario a garantire l'attuale integrazione (pari all'80% all'epoca, oggi al 70%) del trattamento perso dai lavoratori a seguito della riduzione di orario
2. il finanziamento necessario a sostenere la decontribuzione alle imprese che utilizzano il contratto di solidarietà (così come è stato previsto dalla legge 236/93 art.5 e dal 1993 sostenuto attraverso il rifinanziamento fino a tutto il 2008).
Rafforzare i criteri utili al riconoscimento delle “mansioni usuranti” con particolare riferimento al lavoro in catena di montaggio.

POLO MELALBA: ASSETTO DEL MESE DI MAGGIO

La Direzione Aziendale degli stabilimenti di Melano ed Albacina, ha comunicato nei giorni scorsi alle rispettive RSU l'assetto produttivo del mese di Maggio e le giornate di Cassa Integrazione Straordinaria. 
Per lo stabilimento di Albacina, saranno nove le giornate di stop produttivo collettivo che verranno effettuate nel mese di Maggio (4-11-12-13-14-15-22-28-29).
Invece per Melano, altro stabilimento del polo Melalba, saranno  cinque le giornate di fermo collettivo produttivo che verranno effettuate nel mese di Maggio (4-14-15-22-29). Come del resto successo anche nei mesi scorsi, tale assetto, potrebbe essere soggetto a variazioni successive, in base alle esigenze produttive e tecnico organizzative.

STEFANO BALESTRA: DOLOROSO CANCELLARE UN PEZZO DI STORIA

STEFANO BALESTRA: DOLOROSO CANCELLARE UN PEZZO DI STORIA: A pagina 3 del settimanale fabrianese L'Azione di questa settimana un mio articolo sulla vicenda Indesit/Whirlpool. Eccolo qui ripropos...

venerdì 1 maggio 2015

730 PRECOMPILATO, DA OGGI SCATTA LA FASE DUE




Dichiarazione dei redditi precompilata, scatta la fase due. A partire da oggi, primo maggio, ma in realtà da domani, essendo oggi giorno festivo, infatti, sarà possibile modificare il proprio 730, che l’Agenzia delle Entrate ha reso scaricabile a partire dallo scorso 15 aprile. Un'operazione che sarà necessaria secondo alcune stime fornite sui dati delle dichiarazioni online, in almeno 3 casi su 4.
Le strade che si aprono dinanzi ai contribuenti, a partire dal prossimo primo maggio, sono essenzialmente due: accettare la dichiarazione dei redditi 2014 così come è stata elaborata dalle Entrate, oppure apportare modifiche, il tutto in maniera autonoma, oppure avvalendosi del supporto o della consulenza di un Caf o di un professionista abilitato. La data finale per la riconsegna del 730 precompilato all’ Agenzia delle Entrate sarà quella del 7 luglio 2015.
Nel video-tutorial allegato predisposto dall'Agenzia delle Entrate, i passi necessari per capire come compilare il proprio 730 precompilato, al quale si potrà accedere tramite pin, da richiedere in maniera autonoma o conferendo apposita delega all'intermediario, presso il quale si desidererà rivolgersi.