mercoledì 30 luglio 2014

INDESIT, ECCO I DATI DEL I° SEMESTRE, L'UTILE TORNA POSITIVO

Indesit chiude il secondo trimestre tornando in terreno positivo, con un utile netto di 5,3 milioni a fronte di un rosso di 21,2 milioni nello stesso periodo del 2013. E' in deciso aumento anche l'ebit a 20 milioni da 1 milione dello stesso periodo dello scorso anno. Al netto degli oneri non ricorrenti il margine operativo e' risultato pari a 20 milioni (1 milione nel secondo trimestre 2013). Il sensibile miglioramento del margine operativo rispetto al 2013 e' dovuto al contributo del price/mix e all'incessante attivita' di riduzione nei costi di acquisto, di produzione e di SG&A.. I ricavi del Gruppo nel secondo trimestre 2014 sono stati pari a 624,2 milioni di euro (648,5 milioni di euro), in diminuzione del 3,8% rispetto allo stesso periodo del 2013. Sono diminuiti in particolare del 4,2% i ricavi per prodotti finiti in conseguenza del calo dei volumi di vendita e dell’andamento negativo delle valute (ad eccezione della Sterlina inglese). 
Il price/mix ha contribuito positivamente, durante il corso del trimestre, nel bilanciare i suddetti effetti negativi. I ricavi per servizi hanno registrato un incremento dell’1,5%. L'indebitamento finanziario netto e' pari a 498 milioni, in miglioramento rispetto ai 520 milioni dello stesso periodo dell'anno precedente
Per l'intero 2014 il gruppo, assumendo tassi di cambio in linea con quelli del secondo trimestre 2014, prevede: un fatturato sostanzialmente in linea con l'anno precedente; un margine operativo al lordo degli oneri non ricorrenti (ebit adjusted) almeno pari al 3,5% del fatturato realizzato; un indebitamento finanziario netto sostanzialmente in linea con l'anno precedente.
Nel secondo trimestre del 2014 il mercato degli elettrodomestici  ha registrato, rispetto allo stesso periodo del 2013, una contrazione sia in Europa Occidentale (- 0,4%) sia in Europa Orientale (-0,8%). Complessivamente la domanda nella cosiddetta Greater Europe evidenzia un calo pari allo 0,5%. 
Nel semestre il mercato degli elettrodomestici  evidenzia, rispetto al primo semestre del 2013, un incremento intorno all’1% in Europa Occidentale  ed una sostanziale invarianza in Europa Orientale. Complessivamente la domanda nella Greater Europe migliora di circa 0,7%.  
Attese secondo semestre 2014 
Per la seconda parte del 2014 è atteso un miglioramento nella domanda di mercato di elettrodomestici, che sull’intero anno è prevista in lieve crescita (0/+1%) rispetto all’anno precedente. 
In tale scenario, per l’esercizio 2014, assumendo tassi di cambio in linea con quelli del secondo trimestre 2014, il Gruppo prevede: 
un fatturato sostanzialmente in linea con l’anno precedente;  un margine operativo al lordo degli oneri non ricorrenti  almeno pari al 3,5% del fatturato realizzato; un indebitamento finanziario netto sostanzialmente in linea con l’anno precedente.  
Per il resto del 2014 si prevede una domanda di mercato in lieve miglioramento, con incertezze legate a Russia e Ucraina e viene confermato l'impegno della società a continuare a migliorare la profittabilità del gruppo", ha aggiunto Milani, comunque non molto preoccupato della situazione in Russia e in Ucraina: "non vediamo una situazione che si deteriora giorno dopo giorno. E' un tipo di contesto in cui la domanda scende dal momento che le persone diventano più prudenti.
Tuttavia, ha ammesso, la situazione non permette di fare previsioni precise. Quello che è certo è che Indesit
lancerà nuovi prodotti, andrà avanti con il piano industriale, cercherà di migliorare la performance in Europa occidentale, peraltro molto legata all'andamento della situazione economica, e dedicherà molta attenzione all'Ucraina e alla Russia.
In borsa il titolo Indesit
 resta intorno al prezzo dell'opa lanciata da Whirlpool a 11 euro: ora scambia a quota 10,86 euro (+0,18%). L'opa sulle minoranze di Indesit dovrebbe chiudersi nel corso del primo semestre 2015. La fusione dei due gruppi in Europa dovrebbe garantire un ebit margin combinato tra il 7%-8% in circa tre anni.



 
 


martedì 29 luglio 2014

CECED ITALIA: LIEVE RIPRESA DEL SETTORE DEL BIANCO, GRAZIE ANCHE ALL'ECOBONUS

Ceced Italia  è l'Associazione di Categoria che rappresenta in Italia i produttori di Apparecchi Domestici e Professionali. Costituisce il ramo italiano del CECED che è il Comitato Europeo dei Costruttori di Apparecchi Domestici - European Committee of Domestic Equipment Manufacturers che è l'organizzazione europea con sede a Bruxelles.
Ceced Italia è membro di Confindustria ed ha una attività non solo a favore delle aziende associate, ma più in generale degli interessi comuni, favorendo la diminuzione dei consumi elettrici e la sicurezza dei cittadini-utenti.
Ebbene secondo i dati rilevati da Confindustria Ceced Italia, le vendite di apparecchi domestici e professionali in Italia sono leggermente cresciute nei primi sei mesi dell’anno, risultato che l’associazione dei costruttori di elettrodomestici imputa anche all’entrata in vigore degli incentivi legati alle ristrutturazioni edilizie (ecobonus). Una timida inversione di tendenza, soprattutto nei grandi elettrodomestici (+0,8% in numero e +1,3% in valore) che interrompe uno stato di crisi che perdura ormai dalla seconda metà del 2008.
Le vendite, nota Ceced Italia, hanno evidenziato un buon andamento a inizio anno per poi diminuire nei mesi primaverili: da gennaio a giugno l’andamento è stato particolarmente positivo per lavabiancheria (+5,2%) e il comparto della cottura: piani di cottura (+5%) e forni (+ 1,1 %). Non si registrano invece miglioramenti per i piccoli elettrodomestici e il comparto del freddo mantiene un andamento negativo.
La lenta dinamica del comparto degli apparecchi professionali per il food-service non ha modificato risultati e tendenze nel primo semestre e le previsioni per l’intero anno si confermano cautamente positive.
Per quanto concerne la produzione, i volumi nel primo semestre 2014 sono aumentati nella cottura (piani + 11,8%; forni + 8,7%) e, in misura minore, nei frigoriferi (+1,7%), ma in quest’ultimo caso il trend va inquadrato in una fluttuazione statistica in confronto al primo semestre dello scorso anno; si conferma infatti la costante diminuzione dei volumi.
Le vertenze aziendali degli ultimi mesi hanno condizionato il segmento delle lavabiancheria, che, nel primo semestre 2014, registrano un calo di -10% in volumi rispetto al periodo corrispondente dello scorso anno.
"Il 2014 si va manifestando quale anno di importanti cambiamenti nella struttura del settore con conseguenze, a questo punto non prevedibili, sui volumi produttivi e i livelli occupazionali - nota Ceced Italia -. Il prodotto made in Italy ha una sola strada da percorrere: verso l’alto gamma, in una logica di piena collaborazione con le filiere contigue e di ulteriore valorizzazione delle eccellenze dell’Italian Lifestyle apprezzate in tutti i mercati”.

 

lunedì 28 luglio 2014

INDESIT- WHIRLPOOL, UN MATRIMONIO DA SEDICI MILIARDI DI EURO, MA GLI AMERICANI PREVEDONO UTILI PIU' ALTI

A distanza di oltre due settimane dalla merger di Indesit con Whirlpool, si comincia a ragionare sui numeri futuri. Sedici miliardi di euro, anzi 16miliardi e 471 milioni di euro, per la precisone. A tanto ammontano, euro più, euro meno, i ricavi nel 2013 di Whirlpool Corporation (13.800 mln di euro) e Indesit Company  (2.671 mln). Il matrimonio tra i due gruppi produttori di elettrodomestici bianchi, porterà in dote alla multinazionale americana anche 15.790 lavoratori, attualmente in forze al colosso di Fabriano, che si andranno ad aggiungere ai 69.000 dipendenti di Whirlpool.
Numeri da capogiro per scrivere un nuovo capitolo del romanzo industriale, non più italiano ma con connotati globali, con il mondo dell'elettrodomestico che non sarà più come prima, con questo colosso che ha detronizzato Bosch-Siemens in Europa, ed è pronto a battagliare con gli altri player del settore, che come noto è uno di quelli tra i beni di consumo che hanno risentito maggiormente della crisi congiunturale, determinata, anche dalla globalizzazione.
Whirlpool, inoltre prevede in futuro utili molto più alti grazie a Indesit.  Questo è quello che nei giorni scorsi la holding di Benton Harbor, nel Michigan,  ha raccontato ai suoi azionisti, anticipando i primi dettagli dell'acquisizione del pacchetto di controllo di Indesit. Per il colosso Usa degli elettrodomestici, la società marchigiana è «tremendamente strategica e complementare sotto tutti i profili, dal posizionamento per paese, ai prodotti, ai marchi alla distribuzione». Grazie a quest'operazione, il colosso Usa trasformerà un mercato, abbastanza refrattario, che finora ha dato poche soddisfazioni come l'Europa in un bacino di crescita futura. Nell'arco di tre anni, Whirlpool si aspetta di aumentare il risultato operativo dal 7 all'8% delle vendite. Ma l'operazione, come noto, deve ancora ricevere il via libera del tribunale di Ancona e quello dell'Antitrust. Numeri alla mano, secondo le prime indicazioni fornite da Whirlpool, in tre anni il gruppo genererà 280 milioni di dollari di utili in più realizzando un ritorno sull'investimento di tutto rispetto.

domenica 27 luglio 2014

FIM- CISL , PRIMA ORGANIZZAZIONE ALLA INDESIT COMPANY A FABRIANO


( Corinna, Falcioni e Farneti, alcuni degli rsu di Albacina)
La vittoria della Fim-Cisl nelle recenti elezioni della Rsu dello stabilimento di Melano-Marischio, conferma la leadership dell'organizzazione dei metalmeccanici della Cisl in Indesit Company nel fabrianese. Difatti nei due siti produttivi, quello di Albacina e di Melano appunto, unitamente agli uffici del Campo sportivo, via Lamberto Corsi, Cà Maiano e la Corporate della sede centrale, la Fim Cisl può vantare complessivamente ben 13 delegati eletti (5 ad Albacina, 3 a Melano, 3 a Cà Maiano, 1 al Campo Sportivo ed 1 presso la Sede Centrale), contro gli 11 della Fiom-Cgil e gli 8 della Uilm-Uil. Questi i nomi degli alfieri della Fim-Cisl: ALBACINA: Ramponi Francesco, Farneti Vincenzo, Marcucci Mirko, Corinna Roberto, Falcioni Fabio; MELANO: Balestra Stefano, Ruggeri Angelo, Vernarecci Maurizio, IMPIEGATI: Ciarlantini Piero (Sede Centrale), Leri Roberta, Chiariotti Andrea, Sborzacchi Giampiero (Cà Maiano), Fabbretti Gabriele (Campo Sportivo).
(Sborzacchi, Fabbretti e Ciarlantini, alcuni degli rsu impiegati)
I lavoratori, hanno riconosciuto ai delegati della Fim-Cisl, l'autenticità, la passione, l'averci sempre creduto, mettendoci sempre  l'anima,  la faccia e gettando sempre il cuore oltre l'ostacolo anche in momenti estremamente difficili e decisamente complicati come quelli della vertenza infinita dello scorso anno, impegnandosi nel governare nel migliore dei modi, i cambiamenti che la globalizzazione ha imposto anche alla holding fabrianese, portandola fino alla vendita alla Whirlpool. Un grosso contributo a sostegno dei delegati, è indubbiamente da ascrivere all'operato di Andrea Cocco e Massimo Bellucci della Fim-Cisl provinciale ed ora regionale.

sabato 26 luglio 2014

ELEZIONI ASSEMBLEA DEI DELEGATI COMETA, ISTRUZIONI PER L'USO

Il  1° luglio scorso, sono state presentate rispettivamente da FIM FIOM UILM FISMIC UGL le liste dei candidati per il rinnovo dellí Assemblea dei Delegati di Cometa. Ecco di seguito, un breve riepilogo delle prossime scadenze ed i relativi impegni in relazione alla fase elettorale in corso per il rinnovo.
I lavoratori riceveranno nel mese di settembre per posta la scheda elettorale che non può essere duplicata e deve essere utilizzata per votare; oltre alla scheda ad ogni iscritto viene inviato un allegato contenente le liste.
La scheda elettorale contiene i cinque loghi; si vota la lista barrando il logo; non si esprimono preferenze.
La scheda può essere rispedita a livello individuale utilizzando la busta preaffrancata o riconsegnata, sempre allí interno della busta, presso il punto di raccolta se questo è stato costituito in azienda.
I “punti di raccolta “ come previsto dal regolamento elettorale possono essere costituiti in ogni azienda su richiesta dei rappresentanti sindacali delle organizzazioni sindacali che hanno presentato lista, dandone informazione alle altre parti istitutive.
Su richiesta delle rappresentanze sindacali lí Azienda dovrà fornire lí elenco degli aventi diritto al voto in quanto iscritti a Cometa.
Cometa metterà a disposizione il materiale per il punto di raccolta in tutti i casi in cui si segnalerà la volontà di istituire il punto di raccolta almeno un mese prima del voto, e quindi entro i primi giorni del mese di settembre.
La comunicazione in tal senso può essere inviata direttamente al fondo Cometa.
Le operazioni di voto inizieranno il 1 ottobre ; nei punti di raccolta dal 6 al 10 ottobre.
Chi ha organizzato il punto di raccolta dovrà spedire, a spese del Fondo e utilizzando il materiale ricevuto da Cometa, le schede raccolte.
Saranno valide tutte le schede  votate pervenute entro la fine di ottobre.
 

mercoledì 23 luglio 2014

HAI DIMENTICATO DI RICHIEDERE L'ASSEGNO PER IL NUCLEO FAMILIARE? TRANQUILLO PUOI CHIEDERE GLI ARRETRATI FINO A CINQUE ANNI INDIETRO. ECCO COME FARE

Dal 1° luglio sono in vigore le nuove tabelle per l'assegno per il nucleo familiare  (ANF), valide fino al 30 giugno 2015.
Però può capitare di dimenticarsi di richiederlo al proprio datore di lavoro tramite l'apposita modulistica. E addirittura può capitare di dimenticarsi per più anni. Come fare allora per non perdere quanto spettante? Tranquilli basta seguire questo semplice procedimento.
Con la circolare n. 110 del 17 aprile 1992, art. 21, l’Inps ha affermato che “Il diritto del lavoratore alla percezione dell’assegno si prescrive nel termine di cinque anni. Il termine di prescrizione decorre dal primo giorno del mese successivo a quello nel quale è compreso il periodo di lavoro cui l’assegno si riferisce. Le richieste per periodi arretrati possono quindi essere accolte limitatamente al periodo di cinque anni precedente il mese in cui viene formulata la domanda. La prescrizione è interrotta dall’intimazione dell’Ispettorato del Lavoro al datore di lavoro, oltrechè in caso di richiesta scritta del lavoratore all’Inps o all’Ispettorato del Lavoro”.
Quindi il lavoratore può richiedere gli arretrati dell’Anf fino a 5 anni indietro, anche se non si è più alle dipendenze dell’azienda.
La richiesta va effettuata tramite l’apposito modulo predisposto dall’Inps (Mod. ANF/DIP – COD. SR16), compilato in ogni sua parte con i dati esatti riferiti al periodo per cui si richiedono gli arretrati; in particolare quindi bisogna avere a disposizione i dati relativi al reddito riferito all’anno della richiesta, la composizione del nucleo familiare e la Ragione Sociale dell’azienda a cui si presenta la domanda di arretrati.
Tutta la procedura risulta più semplice  ovviamente se il datore di lavoro è stato sempre il medesimo, problemi invece potrebbero sorgere per aziende presso le quali non si lavora più ed è sempre meglio valutare attentamente se è conveniente o meno fare la richiesta, anche perchè non tutte le aziende sono disponibili a venire incontro ai lavoratori. Resta comunque inteso che in caso di domanda l’azienda è tenuta a versare gli arretrati, quindi in caso contrario ci si può appellare all’Ispettorato del lavoro o al giudice del lavoro.

lunedì 21 luglio 2014

TRA STORIA E REALTA': 20 LUGLIO 1930 - 21 LUGLIO 2006. L'INIZIO DELL'AVVENTURA E L'ULTIMO FRIGORIFERO

(Il primo opificio di Aristide Merloni)


(L'ultimo frigorifero)
(L'ultimo frigorifero)
 
Il 20 luglio del 1930, quindi ottantaquattro anni orsono, Aristide Merloni avviò a Fabriano una piccola attività per la produzione di bilance. L'idea di ''portare il lavoro a casa degli operai'' aveva spinto Aristide Merloni, ex emigrante, a tornare nelle Marche da Pinerolo, dove aveva lavorato alla fabbrica Buroni e Opessi, produttrice di bascule, stadere ed altri strumenti per pesare, prestandosi anche, per arrotondare lo stipendio, a lavori straordinari esterni, a favore di un tessuto di piccole officine subappaltatrici e assemblatrici. A Pinerolo Aristide, compì una rapida ascesa professionale e, nel 1925, divenne direttore dello stabilimento. Nel 1930 tornò appunto ad Albacina con la moglie e tre figli (Ester, 1922; Francesco, 1925 e Antonio, 1926; il quarto, Vittorio, nacque nel 1933) e con circa 12.000 lire di risparmi, con cui – unitamente al prestito iniziale di cinquemila lire di don Titta, parroco del paese – poté iniziare l’attività di produzione di bilance in una sorta di piccola rimessa, con cinque-sei dipendenti mal pagati e privi di tutele assicurative e sindacali. Nel 1933 nacque la Società anonima Merloni Aristide (SAMA), a struttura familiare: il padre, Antonio,  si occupava delle paghe, del magazzino e dell’economato, il cognato fu impiegato come capo operaio e in azienda, per qualche lavoretto, presto circolarono anche i figli maggiori. Il periodo di maggior fulgore, venne denominato la "costellazione dell'Orsa Maggiore", con gli otto stabilimenti che , partendo dal nocciolo paterno e diversificando successivamente il prodotto, i Merloni avevano creato e potenziato nelle Marche, intorno alla centrale di Fabriano: Melano, Genga, Arcevia, Albacina, Borgo Tufico, Cerreto d'Esi, Matelica, nonchè Comunanza. Questi erano gli albori dell'inizio dello sviluppo del modello marchigiano e di una potenza economica senza eguali costellata di infiniti successi e di patimenti, come in questi ultimi anni, fino ad arrivare ai giorni nostri con la vendita agli americani della Indesit Company, di Vittorio Merloni.

Ma un'altra data simbolo, è il 21 luglio 2006, quando a Melano si chiuse un'epoca, durata oltre trenta anni, con la produzione dell'ultimo frigorifero, la cui realizzazione venne spostata in Polonia, a Lodz ed avviando la riconversione verso i prodotti della cottura, piani cottura, cucine libera installazione, maxi forno, dopo che nel sito oggetto della visita di Pertini prima e Giovanni Paolo II° poi, erano usciti milioni di frigoriferi. Sembra ieri, ma le vicissitudini di questo ultimo anno, fanno sembrare queste pagine, quasi di archeologia industriale, lontane secoli fa.

ELEZIONI RSU INDESIT MELANO: SEMPLICEMENTE GRAZIE!!!!


sabato 19 luglio 2014

WHIRLPOOL ACQUISISCE IL PRIMO PACCHETTO AZIONARIO DI INDESIT COMPANY. ELECTROLUX , BATTUTA D'ARRESTO NELLE VENDITE.

Whirlpool Corporation, ha iniziato la lunga corsa per far sventolare sul pennone della Indesit la bandiera a stelle e strisce,  perfezionando l'acquisto di un pacchetto di azioni rappresentanti il 4,41% del capitale di Indesit dalle mano di  Claudia Merloni. L'operazione è contemplata all'interno dell'accordo stipulato il 10 luglio scorso.
Nel dettaglio, Whirlpool e Fineldo hanno reso noto, il 10 luglio scorso, la sottoscrizione da parte di Whirlpool, Fineldo e alcuni membri della famiglia Merloni (inclusa Claudia Merloni) di accordi per l'acquisto da parte di Whirlpool di un numero complessivo di azioni rappresentanti il 66,8% dei diritti di voto in Indesit.
L'acquisto del 4,4% di Indesit rappresenta la prima parte di questa operazione a essere perfezionata. L'acquisizione della parte restante delle azioni, che rappresentano una partecipazione di maggioranza in Indesit, è soggetta all'autorizzazione del tribunale e delle autorità antitrust ed è previsto venga completata entro la fine del 2014.  Claudia Merloni, che ha quindi azzerato la propria partecipazione dentro la company fabrianese, è figlia di Francesco Merloni, fratello del patriarca della Indesit, Vittorio, e aveva ridotto, nei primi mesi dell'anno, la propria partecipazione nel capitale sociale di Indesit, che dall'operazione dovrebbe incassare circa 50 milioni di euro, è sposata con il banchiere d'affari Giuseppe Cornetto Bourlot, senior Advisor di Schroders Italy Sim, uno dei registi dell'operazione insieme a Goldman Sachs. Nel frattempo il mercato borsistico sembrerebbe aver perso interesse per la diatriba finanziaria, protrattasi per circa un anno e mezzo, tanto che il valore del titolo, sembrerebbe essersi allineato a quello dell'Opa.
Intanto uno degli altri big player del settore, accostata dai rumors dei mesi scorsi, all'interesse per la holding (ormai ex) fabrianese del bianco, nel secondo trimestre ha fatto registrare una perdita di 92 mln di corone svedesi, circa 9,97 mln di euro. Era stato di 642 mln di corone l’utile del pari periodo 2013. L'utile operativo adjusted sale da 1,04 a 1,17 mld di corone (consenso 1,04 miliardi). Ad influire è soprattutto il calo riscontrato nel mercato sudamericano: le vendite hanno subito un calo del 4,8%, fino a 26,44 mld di corone (pari a 2,86 mld di euro). Anche se  alla borsa di Stoccolma il titolo sale del 4%.

"SIAMO UNA SQUADRA FORTISSIMI" - LA FIM-CISL VINCE LE ELEZIONI PER LA RSU A MELANO

" SIAMO UNA SQUADRA FORTISSIMI...."
LA FIM CISL VINCE LE ELEZIONI PER IL RINNOVO DELLA RSU NELLO STABILIMENTO FABRIANESE DI MELANO DELLA INDESIT COMPANY, OTTENENDO TRE DELEGATI SUI SEI IN PALIO, UN RISULTATO CHE SI COMMENTA DA SOLO. LA FIM CISL HA OTTENUTO COMPLESSIVAMENTE PIU' VOTI DELLE ALTRE DUE ORGANIZZAZIONI MESSE INSIEME. ELETTI SONO STATI: STEFANO BALESTRA, PIU' VOTATO IN ASSOLUTO, RUGGERI ANGELO E MAURIZIO VERNARECCI. UN GRAZIE DI CUORE ANCHE A CINZIA GAMBINI, GESSICA ROSCIOLI, ALBANO GNAGNI, EZIO DE VITO, ALESSANDRO GAMBINI, PAOLO RAGNACCI MA ANCHE A TUTTI COLORO CHE CON IL LORO FATTIVO CONTRIBUTO HANNO PERMESSO DI OTTENERE QUESTO BRILLANTE RISULTATO. ANCORA UNA VOLTA GLI ISCRITTI ED I LAVORATORI, A CUI VA IL NOSTRO RINGRAZIAMENTO, CON IL LORO VOTO OLTRE CHE CONSEGNARCI LA MAGGIORANZA, HANNO VOLUTO MANIFESTARE IL LORO APPREZZAMENTO PER CHI HA SCELTO DI ESSERE COERENTE, PRATICO CON LE PROPRIE IDEE, DIFESE CON PASSIONE ED IMPEGNO. COSI' COME NEI DIFFICILI MESI DELLO SCORSO ANNO, CONTINUEREMO AD IMPEGNARCI IN OGNI CONTESTO E CIRCOSTANZA ANCHE NEL PROSSIMO ED IMPEGNATIVO FUTURO. LA FIM SI CONFERMA, CON ALBACINA, QUINDI LA PRIMA ORGANIZZAZIONE SINDACALE DI RIFERIMENTO DENTRO IL POLO FABRIANESE MELALBA DELLA INDESIT COMPANY.
 

mercoledì 16 luglio 2014

ULTERIORI DETTAGLI SUGLI ACCORDI CON WHIRLPOOL

L'accordo di esclusiva sottoscritto tra Fineldo e Whirlpool, attraverso il quale la famiglia Merloni ha ceduto il 60,4% di Indesit alla societa' americana, scade il 31 dicembre prossimo.
E' quanto si evince dall'estratto delle pattuizioni comunicate a Consob, nel quale si legge che "l'accordo di Esclusiva ha durata dal 10 luglio 2014 fino alla data del 31 dicembre 2014, qualora la suddetta autorizzazione del tribunale di Ancona sia stata negata; ovvero alla precedente data tra la data del closing e il 31 luglio 2015. Si precisa inoltre che le parti non hanno previsto alcun rinnovo automatico alla scadenza dell'accordo di esclusiva". Il tribunale di Ancona e' competente per l'autorizzazione alla vendita in ragione del regime di tutela a cui e' sottoposto Vittorio Merloni, azionista di controllo di Fineldo.
L'accordo, prosegue il documento, prevede, tra l'altro, "che nessuno dei Venditori potra', e i venditori dovranno far si' che nessuna delle proprie rispettive parti correlate possa, direttamente o  indirettamente, intraprendere, sollecitare o rispondere a sollecitazioni o richieste, o incoraggiare qualsiasi richiesta, discussione, negoziazione, offerta o proposta riguardante un'operazione alternativa, continuare, proporre o intraprendere discussioni o negoziazioni relative a un'operazione alternativa, concludere qualsiasi contratto o accordo relativo a, ovvero partecipare altrimenti in, un'operazione alternativa, o fornire qualsiasi informazione a qualsiasi soggetto terzo al fine di fare, valutare o determinare se fare o perseguire qualsiasi richiesta, offerta o proposta in relazione a, un'operazione alternativa. Per operazione alternativa, da interpretarsi in senso lato, si intende qualsiasi acquisizione o acquisto diretto o indiretto di diritti di voto in, o strumenti finanziari di, o partecipazioni in, Fineldo, Indesit o alcuna delle sue controllate,  qualsiasi fusione, scissione, consolidamento, vendita di una significativa parte di beni, ricapitalizzazione, liquidazione, scioglimento o altra operazione straordinaria avente ad oggetto Fineldo, Indesit o alcuna delle sue controllate ovvero qualsiasi altra operazione che si possa ragionevolmente ritenere ostacoli, interferisca con, impedisca, ritardi significativamente, o limiti i benefici economici per Whirlpool derivanti da, l'operazione, inclusa qualsiasi opzione o patto parasociale".
In caso di violazione dell'accordo di esclusiva da parte di Fineldo, o di una parte correlata di Fineldo, e' previsto il pagamento da parte della societa' in favore dell'acquirente di un importo pari a 40.000.000 euro a titolo di penale o indennizzo, a seconda del caso, "fatto salvo il maggior danno e gli ulteriori rimedi disponibili". L'accordo non prevede l'istituzione di alcun organo del patto parasociale e non contiene obblighi di deposito delle azioni.

sabato 12 luglio 2014

C'ERA UNA VOLTA...PICCOLA STORIA DI UNA GRANDE DINASTIA INDUSTRIALE


INDESIT COMPANY, STORIA DI UNA PUBLIC COMPANY FAMILIARE

Indesit Company nasce nel 1975 dallo scorporo dalle Industrie Merloni fondate dal capostipite Aristide nel 1930, con la denominazione originaria di Merloni Elettrodomestici S.p.A., e la guida di Vittorio Merloni (figlio di Aristide).
Negli anni ottanta, l'azienda diventa il primo produttore nazionale del settore, grazie alla sua crescita e la concomitante progressiva cessione di altre aziende italiane di elettrodomestici a gruppi stranieri. Nei primi anni 80 la società attraversa un periodo di difficoltà che si chiude solo nel 1984 quando Vittorio Merloni, conclusa la sua presidenza di Confindustria, ritorna a tempo pieno alla guida dell'azienda. Gli utili e il fatturato della società crescono e nel 1987 Merloni quota l'azienda alla borsa di Milano.
Nello stesso anno l'azienda acquista la Indesit, fino ad allora grande rivale nel mercato italiano e dotata di una ottima presenza all'estero.
( L'attuale board di Indesit Company)
Presente nel mercato soprattutto con i marchi Ariston e Indesit, nel 1988, l'azienda realizza un fatturato di 1.059 miliardi di lire, divenendo il quarto produttore europeo di elettrodomestici. L'anno successivo, acquista e assorbe la società francese Scholtès.
Nel 2000 acquista Stinol, il primo produttore russo di elettrodomestici, e l'anno successivo Hotpoint, leader in UK.
Nel 2002 l'azienda presenta il primo bilancio di sostenibilità del settore.
Dal febbraio 2005 l'allora Merloni Elettrodomestici cambia la sua ragione sociale in Indesit Company S.p.A.: scegliendo così per il company name il suo marchio più conosciuto all'estero.
A inizio 2007 Indesit Company presenta la nuova brand architecture del Gruppo: il marchio Hotpoint viene abbinato ad Ariston, dando vita a Hotpoint-Ariston.
A maggio del 2011, durante un evento aziendale a Cinecittà, a Roma, viene annunciato il passaggio al marchio Hotpoint, destinato a sostituire Hotpoint-Ariston. Dal 2010 al 2013 Andrea Merloni, figlio di Vittorio, ricopre la carica di Presidente.
Nel 2012 Indesit ha sottoposto ad attività di revisione limitata il suo Bilancio di Sostenibilità 2011 ottenendo il livello di applicazione A+, il più alto previsto dalle linee guida definite dal Global Reporting Initiative (GRI-G3).
Nel 2012, Indesit Company annuncia l'ingresso nel mercato dei piccoli elettrodomestici (Small Domestic Appliances).
Nel 2013, con riferimento all'anno 2012, il Bilancio di Sostenibilità raggiunge il massimo livello di applicazione A+.
A maggio 2013 Marco Milani viene nominato Presidente del Gruppo, mantenendo contemporaneamente l'incarico di CEO.
Il 4 giugno 2013, l'azienda annuncia il piano di salvaguardia con 1425 esuberi, vertenza, durata sei mesi con un accordo strategico con le organizzazioni sindacali e con momenti di forte tensione e di mobilitazione.
L'11 luglio 2014, la data storica della cessione alla statunitense Whirlpool.

venerdì 11 luglio 2014

VENDITA INDESIT: ANNA TROVO': "FONDAMENTALE IL RISPETTO DEL PIANO INDUSTRIALE E OCCUPAZIONALE"

“Per noi è importante valutare la notizia della cessione della quota di controllo di Indesit al colosso americano degli elettrodomestici Whirlpool, oltre che sul piano finanziario e commerciale, soprattutto in termini industriali. Per questo chiediamo che venga convocata urgentemente una riunione presso il Ministero dello Sviluppo Economico, per avere maggiori dettagli sull’operazione.
Per la Fim Cisl è fondamentale il rispetto dei piani industriali sottoscritti e il rispetto degli accordi e degli impegni presi su occupazione, produzione e impianti produttivi”.
 
Roma, 11 luglio 2014 Ufficio Stampa Fim Cisl

ULTIM'ORA- RAGGIUNTO L'ACCORDO CON WHIRLPOOL PER L'ACQUISIZIONE DELLA PARTECIPAZIONE DI MAGGIORANZA IN INDESIT

Whirlpool Corporation (NYSE: WHR) e Fineldo S.p.A. comunicano di aver sottoscritto un accordo per la cessione della partecipazione detenuta da Fineldo in Indesit Company S.p.A. Whirlpool ha inoltre sottoscritto con alcuni membri della famiglia Merloni accordi per l’acquisto delle azioni da essi detenute in Indesit. Ai sensi di tali accordi, Whirlpool acquisterebbe un numero complessivo di azioni rappresentanti il 66,8% dei diritti di voto in Indesit. Whirlpool allo stato intende finanziare questa operazione per cassa, insieme a finanziamenti bancari e il ricorso al mercato del debito statunitense e internazionale, a seconda della tempistica del closing e delle condizioni di mercato. L’acquisizione del controllo di Indesit è soggetta all’autorizzazione del Tribunale di Ancona e delle autorità antitrust ed è previsto che venga conclusa entro la fine del 2014.
 
COMUNICATO STAMPA WHIRLPOOL-FINELDO



ELETTRODOMESTICI BIANCHI: UNA STORIA DI CONCENTRAZIONI

Pesce grosso mangia pesce piccolo, questa la dinamica che da sempre anima il comparto del “bianco”. Quello che potrebbe capitare all’Indesit Company, ossia essere acquisita o accedere a una partnership con uno dei big player del settore dell'elettrodomestico bianco, è un fenomeno insito nello stesso DNA del settore. Che il matrimonio s’abbia da fare, ne sono convinti quasi tutti,  ma comunque lo scioglimento di quello che sembra essere un nodo gordiano, potrebbe avvenire nei prossimi giorni e più precisamente entro luglio. Ma paradossalmente l'Indesit, potrebbe rimanere invischiata in quella politica di “merger & acquisition”, che proprio l’holding fabrianese del bianco, allora Merloni Elettrodomestici, contribuì ad accelerare fortemente nel 1987 con l'acquisizione dell’Indesit, per 50 miliardi delle vecchie lire, che era in amministrazione straordinaria in base alla legge Prodi. La Merloni all’epoca, era il principale concorrente in Italia dell’Indesit stessa.
Inizialmente il mercato degli elettrodomestici bianchi in Europa si caratterizzò più come un’aggregazione di diversi mercati nazionali che come un vasto mercato omogeneo come negli Stati Uniti. La rapida crescita della domanda di elettrodomestici bianchi a livello europeo per circa venti anni dopo la Seconda guerra Mondiale finì all’inizio degli anni Settanta. Già nel 1972 il livello della saturazione dei mercati aveva raggiunto l’80% per i frigoriferi e il 70% per le lavatrici, mentre le lavastoviglie presentavano ancora buone prospettive di crescita. Di conseguenza, il peso della domanda di sostituzione rispetto alla domanda di primo acquisto aumentò in tutti i principali segmenti, al punto che alla fine degli anni ’80 in media il 90% dei frigoriferi e l’80% delle lavatrici erano acquistati per sostituire prodotti ormai datati.
L’ingresso nella fase di maturità e l’eccesso di capacità produttiva installata rispetto alla domanda portarono a un incremento della competizione sul fronte dei prezzi e guidarono l’avvio di un processo di concentrazione che caratterizzò in modo crescente la struttura del settore. I maggiori produttori nazionali progressivamente erosero quota di mercato alle imprese di minori dimensioni dando via a un processo di fusioni e acquisizioni che ben presto travalicò i confini nazionali. Il consolidamento internazionale del settore ebbe inizio nel corso degli anni ’70 e si affermò alla fine degli anni ’80. Alcune delle principali operazioni in questo periodo riguardarono l’italiana Zanussi, che divenne dapprima il primo produttore europeo come capacità produttiva installata attraverso acquisizioni sul mercato nazionale e l’alleanza con AEG-Telefunken, e che venne poi a sua volte acquisita nel 1984 dal gruppo svedese Electrolux; l’olandese Philips che acquisì l’italiana Ignis; le tedesche Bosch e Siemens, che si fusero nel 1972 dando vita a un gruppo capace di coprire l’intera gamma del bianco. Il trend verso la concentrazione nella struttura del settore, come detto, fa parte del suo stesso dna, mentre nel 1970, 400 imprese produttrici (poco meno della metà italiane), si spartivano il 70% del mercato europeo, nel 2000 solo 9 imprese controllavano l’84% di un mercato che aveva raggiunto un volume di produzione di 60 milioni di unità annue, pari al 25% della produzione mondiale. Nonostante centinaia d’imprese fossero scomparse nel processo di razionalizzazione, continuavano a sopravvivere decine di marchi differenti attraverso i quali le stesse imprese erano solite operare quando erano ancora in vita.
Nel 2000 il maggiore produttore a livello europeo risultava essere Bosch-Siemens, con una quota di mercato del 17,6%, seguito da Electrolux con il 15,5%, Merloni (oggi Indesit Company), con il 10% e Whirlpool con il 9,4%. Nella fascia più alta del mercato si posizionavano imprese che offrivano una linea completa di elettrodomestici come la tedesca Bosch-Siemens e la svedese Miele, oltre ad alcuni produttori specializzati in alcune linee specifiche, come la tedesca Guggenau o l’italiana SMEG. Nella fascia intermedia del mercato competevano invece produttori come la svedese Electrolux-Zanussi, la divisione europea della Whirlpool, le italiane Merloni e Candy o la francese Thompson-Brandt. La fascia più bassa del mercato era invece servita da numerose imprese che offrivano prodotti a basso costo a un mercato di massa. Recentemente in questa fascia erano entrate anche imprese produttrici dell’Europa Orientale.
Ma perché la “fidanzatina” d’Italia, così com’è stata definita, è rimasta ancora “zitella”, nonostante le nozze con tutti i big player del settore, siano state date per certe innumerevoli volte? Rumors molto forti comparsi anche a mezzo stampa, darebbero per certa la vendita agli stelle e striscie della Whirlpool,dopo che in passato sono stati fatti i nomi di Haier, Electrolux, Arcelik, Bosch e Sichuan Quangong. Ecco, dunque, che l'americana Whirlpool, public-company stars & stripes, quotata a Wall Street, la più accreditata delle ultime settimane, parrebbe la scelta più ovvia, anche perché, Whirlpool in Europa, anche se è socia con le cappe fabrianesi dell’Elica di Casoli, è poco forte e un’operazione del genere la lancerebbe per valore sul podio del vecchio continente, detronizzando, con un fatturato complessivo di oltre 5 miliardi di euro l’anno, il primato di Bosch-Siemens’. Ma permetterebbe anche al colosso americano di colmare un vuoto importante nel suo posizionamento mondiale, permettendogli di aumentare la penetrazione in mercati off limits per Whirlpool, che negli anni ’80 rilevando il settore elettrodomestici della Philips, può annoverare un altro marchio storico del bianco italiano, la Ignis, fondata da Borghi. Inoltre sembrerebbe essere la più gradita alla dinasty Merloni e non solo per quello che riguarda il versante economico (anche se non è la più alta), ma anche perché sembrerebbe garantire maggiormente il futuro di Indesit stessa ed il rispetto dei presidi italiani e potrebbe riservare un ruolo importante alla famiglia Merloni, all’interno del gruppo che nascerà dall’integrazione. Forse si chiuderà quel cerchio magico che il patriarca della famiglia Merloni, Vittorio, aveva cercato di costruire tra il 2006 e 2007, con una lunga trattativa con gli americani, che avrebbe dovuto portare la famiglia ad essere il primo azionista del colosso che sarebbe dovuto nascere dalla fusione dei due player, salvo poi rinuniciarvi.

Comunque una cosa è certa, chiunque dei “fidanzati di rango”, riuscirà ad avere la “mano” del gruppo fabrianese, creando un gruppo di competere a livello globale, rivestirà per gli anni a venire, un ruolo da assoluto protagonista, e questa è un’occasione più unica che rara.

mercoledì 9 luglio 2014

LA STORIA SIAMO NOI: ARISTIDE MERLONI





LA STORIA DI QUESTA FAMIGLIA INDUSTRIALE, UNO DEGLI EMBLEMI DEL BOOM ECONOMICO ITALIANO E TUTT ' ORA (NON SI SA FINO A QUANDO) UNICO PRODUTTORE TRICOLORE DI ELETTRODOMESTICI, STA' PER SVOLTARE VERSO NUOVI LIDI.... COMUNQUE NEL MONDO DELL'ELETTRODOMESTICO, TRA UN PO', NULLA SARA' PIU' COME PRIMA.

VERTENZA INDESIT- RASSEGNA STAMPA 8 LUGLIO 2014

ORMAI DA TEMPO, LA VERTENZA SULLA VENDITA DI INDESIT OCCUPA QUASI QUOTIDIANAMENTE LE PAGINE DEI GIORNALI LOCALI E NAZIONALI, ANCHE SE IN REALTA' TUTTO RUOTA SULLE MEDESIME NOTIZIE, OGNI GIORNO SPACCIATE PER QUELLE "RIVELATORIE", FERMO RESTANDO IL FATTO POI DI ESSERE SMENTITE DA QUELLE DEL GIORNO DOPO..... MA FORSE QUESTA E'  DEFINITIVAMENTE LA VOLTA BUONA....

I Merloni vogliono Whirlpool per il matrimonio con Indesit “Garantisce le radici italiane”

La famiglia Merloni nei giorni scorsi ha ricevuto dall’advisor Goldman Sachs le offerte vincolanti per la vendita del suo pacchetto di controllo di Indesit Company. E anche se la scelta del futuro proprietario del colosso di Fabriano non è stata ancora definita, l’orientamento della dinasty che governa il leader nazionale degli elettrodomestici è quello di andare avanti nella definizione di un accordo con l’americana Whirlpool.
Le tre offerte vincolanti ricevute per il pacchetto di maggioranza relativa di Indesit sono diverse sia per quanto riguarda la componente economica, sia per quanto riguarda i contenuti industriali e le ricadute occupazionali del futuro gruppo che nascerebbe dall’integrazione con un partner estero. Ma nella difficoltà di scegliere tra proposte non omogenee quale sarà il partner migliore per Indesit, pare che i Merloni abbiano riconosciuto di comune accordo che l’offerta di Whirlpool è la più interessante, anche se non la più alta in valore assoluto. A riprova della volontà di dare un segnale chiaro che la famiglia fondatrice mette al primo posto l’interesse dell’azienda, pare che anche gli altri rami della dinasty marchigiana che esulano dai figli di Vittorio Merloni, vale dire quei pacchetti che fanno capo alla sorella Ester Merloni e alla nipote Claudia Merloni, sarebbero orientati a aderire a un progetto industriale che mette l’interesse di Indesit al primo posto. E così, in attesa di conoscere i dettagli legali, le varie ricadute industriali e tutta una serie di cavilli burocratici non facili da sciogliere, l’advisor Goldman Sachs e lo studio Gianni Origoni Grippo Cappelli e Partners che assistono la famiglia, starebbero andando avanti nelle discussioni con il gruppo Usa degli elettrodomestici.
Dal matrimonio tra Indesit e Whirlpool nascerebbe il primo colosso europeo in termini di volumi, con un fatturato di circa 5 miliardi di euro all’anno. Insieme le due aziende supererebbero di circa un punto quanto a quote di mercato anche l’eterna rivale tedesca Bosch-Siemens, e lascerebbero nell’angolo gli svedesi di Electrolux, che peraltro erano tra i pretendenti per il gruppo di Fabriano. La proposta dei cinesi di Sichuan, seppure più generosa in termini economici, sarebbe invece stata accantonata perché offrirebbe minori garanzie sui tempi di esecuzione anche perché è soggetta a tutta una serie di autorizzazioni legate al controllo pubblico del gruppo di elettrodomestici.
Whirlpool fin da subito è stato un partner molto determinato nel portare a termine l’operazione che permetterà all’azienda di colmare un buco importante nel suo posizionamento mondiale. Ma il colosso Usa ha anche mosso i primi passi con le istituzioni locali e non solo, in modo da non urtare le sensibilità di un’azienda che è molto importante per il territorio e che è reduce da una dura trattativa sindacale. Nell’ambito dell’offerta, secondo quanto risulta ai ben informati, la società Usa vorrebbe mantenere un forte presidio italiano, tanto da riconoscere alla famiglia Merloni un ruolo nel futuro gruppo che nascerà dall’integrazione, in modo da tenere viva l’eredità di Vittorio Merloni. Proprio il presidente onorario della società meno di dieci anni fa aveva intrapreso un negoziato per celebrare un matrimonio tra la sua azienda e la rivale Whirlpool. Il figlio del fondatore Aristide Merloni che aveva fatto grande il gruppo di elettrodomestici nato intorno alla Ariston, rilevando prima l’italiana Indesit, poi la russa Stinol e infine l’inglese Gda-Hotpoint, tra il 2006 e il 2007 aveva intavolato una lunga trattativa con gli americani in base al quale la famiglia Merloni sarebbe diventata il primo azionista del colosso che sarebbe nato dalla fusione, ma poi all’ultimo momento Vittorio aveva deciso di non andare avanti con l’operazione.            

martedì 8 luglio 2014

FONDO COMETA: RENDIMENTI MESE DI GIUGNO




PROSEGUE INARRESTABILE, COME L'ORIENT EXPRESS LA MARCIA DEI QUATTRO COMPARTI DEL FONDO COMETA. COMPLICE L'OTTIMO ANDAMENTO DELLA BORSA DI MILANO ED UNO SPREAD SEMPRE PIU' IN DECRESCITA, IL FONDO COMPLEMENTARE DEI METALMECCANICI FA REGISTRARE UN SEMESTRE BOOM.

sabato 5 luglio 2014

STRUMENTI PER CAPIRE - INFORMAZIONI UTILI SULLA CASSA INTEGRAZIONE ORDINARIA E STRAORDINARIA

1) QUALI SONO LE DIFFERENZE FRA CASSA INTEGRAZIONE ORDINARIA E STRAORDINARIA? La cig ordinaria interviene quando le cause sono temporanee, ad esempio per mancanza di commesse, eventi meteorologici, situazioni di crisi temporanea del mercato, eventi transitori non imputabili al datore di lavoro o ai lavoratori, ecc.. e in generale è necessaria la previsione della ripresa dell'attività lavorativa. Normalmente la CIGO può essere autorizzata fino ad un periodo massimo di 13 settimane consecutive e in casi eccezionali può essere prorogata fino a 52 settimane. La cig straordinaria interviene in caso di eventi strutturali, quali crisi aziendali, ristrutturazioni aziendali, procedure concorsuali, con possibile messa in mobilità dei lavoratori interessati. Il lavoratore per accedere alla cig straordinaria deve aver maturato un'anzianità aziendale di almeno 90 giorni. La cassa straordinaria, può durare:
in caso di riorganizzazione, ristrutturazione e riconversione aziendale:
  • 24 mesi prorogabili due volte per 12 mesi con due provvedimenti distinti;
  • in caso di crisi aziendale: al massimo 12 mesi prorogabili per ulteriori 12 mesi;
  • in caso di procedure esecutive concorsuali: 12 mesi prorogabili per ulteriori 6 mesi.
Per ciascuna unità produttiva i trattamenti straordinari erogati a qualsiasi titolo non possono eccedere i 36 mesi nell’arco di un quinquennio computando in tale limite temporale anche i periodi di trattamento ordinario concessi per contrazioni o sospensioni determinate da situazioni temporanee di mercato
 La durata complessiva dei trattamenti di CIGS (indipendentemente dalle cause per le quali sono stati concessi) e di CIGO (concessa per contrazione o sospensione determinata da situazioni temporanee di mercato) non può avere una durata complessiva superiore a 36 mesi nell'arco di un quinquennio "rigido".
2) QUANDO INTERVIENE LA CASSA INTEGRAZIONE IN DEROGA? Possono accedere ai trattamenti di cassa integrazione guadagni in deroga: 1. i lavoratori e le lavoratrici dipendenti da datori di lavoro che non possono accedere a nessuno degli ammortizzatori sociali stabiliti ordinariamente dalla legislazione nazionale e che rientrano nelle seguenti tipologie: - lavoratori e lavoratrici assunti con contratto subordinato a tempo determinato o indeterminato, compresi i lavoratori e le lavoratrici a domicilio, - apprendisti, - lavoratori e lavoratrici con contratti di lavoro di somministrazione, che durante la loro missione vedano l'impresa utilizzatrice presso cui svolgono il loro lavoro attivare procedure per l'accesso agli ammortizzatori sociali, - lavoratori e lavoratrici con contratto di lavoro subordinato soci di cooperative o assunti da datori di lavoro privati non imprenditori. 2. i lavoratori e le lavoratrici che hanno già usufruito di tutte le possibilità di utilizzo stabilite dalla legislazione ordinaria (ovvero dopo l'utilizzo da parte delle imprese di tutti gli strumenti già previsti per le sospensioni dall'attività lavorativa: cassa integrazione ordinaria e straordinaria). I lavoratori per accedere ai trattamenti in deroga devono essere in possesso dei seguenti requisiti soggettivi: - in caso di richiesta di CIG i lavoratori devono avere almeno 90 giorni di anzianità presso il datore di lavoro che ha proceduto alla sospensione, - in caso di richiesta di mobilità in deroga, i lavoratori devono avere almeno 12 mesi di anzianità presso l'impresa che ha proceduto al licenziamento, di cui almeno 6 di lavoro effettivamente prestato.
3) CI SONO LAVORATORI ESCLUSI DALLA CASSA INTEGRAZIONE STRAORDINARIA O ORDINARIA? Sono esclusi dal trattamento economico: i dirigenti, gli apprendisti, i lavoratori a domicilio e i soci di cooperativa (DPR n. 602/1970).
4) QUANTO SI PERCEPISCE IN CASSA INTEGRAZIONE ORDINARIA E STRAORDINARIA? L'integrazione salariale è dovuta nella misura dell'80% della retribuzione globale che ai lavoratori beneficiari sarebbe spettata per le ore di lavoro non prestate comprese fra le ore 0 ed il limite dell'orario contrattuale ma in ogni caso non oltre le 40 ore settimanali. La misura del trattamento è erogata nel limite di un massimale retributivo mensile rivalutabile annualmente. Il lavoratore che ha una retribuzione lorda mensile inferiore a euro 2.098,04, il massimale è, per il 2014, pari a euro 969,77 lordi mensili (si detrae, inoltre, un contributo fisso pari al 5,84% e resta una quota mensile di euro 913,14, da questo importo deve essere detratta la quota di IRPEF prevista dalla legge), elevato a euro 1.165,58 lordi mensili (si detrae, inoltre, un contributo fisso pari al 5,84% e resta una quota mensile di euro 1.097,51, da questo importo deve essere detratta la quota di IRPEF prevista dalla legge) per i lavoratori che possano far valere una retribuzione lorda mensile superiore a euro 2.098,04.
5) SI MATURA IL DIRITTO ALLA TREDICESIMA, QUATTORDICESIMA DURANTE I PERIODI DI INTEGRAZIONE SALARIALE? Il lavoratore matura detti istituti contrattuali durante gli interventi di integrazione salariale, ma il massimale retributivo mensile applicato agli ammortizzatori sociali nella pratica ne annulla ogni effetto.
6) QUALI SONO LE VOCI RETRIBUTIVE CHE SI UTILIZZANO PER IL CALCOLO DELLA CASSA INTEGRAZIONE ORDINARIA O STRAORDINARIA? Sono integrabili solo le voci ed indennità che costituiscono parte fissa (esempio: compensi forfetari per lavori disagevoli, per mansioni particolari etc.) della retribuzione globale, con esclusione di quelle collegate alla effettiva prestazione di lavoro (esempio tipico l'indennità di trasferta o lo straordinario).
7) SE SONO IN CASSA INTEGRAZIONE ORDINARIA O STRAORDINARIA COME MI DEVO COMPORTARE IN CASO DI MALATTIA O DI RICOVERO OSPEDALIERO? Se durante la sospensione dal lavoro (cassa integrazione a zero ore) insorge lo stato di malattia, il lavoratore continuerà ad usufruire delle integrazioni salariali ordinarie e straordinarie: trattandosi di attività lavorativa sospesa non bisogna comunicare lo stato di malattia né all'INPS né al datore di lavoro e si continuerà a percepire la cassa integrazione (gli obblighi di comunicazione restano in caso di ripresa dell'attività lavorativa). Qualora lo stato di malattia sia antecedente all'inizio della sospensione dell'attività lavorativa per cassa integrazione si avranno due casistiche: - se la totalità del personale in forza al reparto, ufficio cui il lavoratore appartiene ha sospeso l'attività, anche il lavoratore in malattia entrerà in cassa integrazione dalla data di inizio della stessa; - qualora, invece, non venga sospesa dal lavoro la totalità del personale in forza al reparto, ufficio cui il lavoratore appartiene, il lavoratore ammalato continuerà a beneficiare dell'indennità di malattia e l'eventuale integrazione a carico del datore di lavoro, se prevista dal contratto. Per quanto riguarda quei reparti in cui si stia attuando una CIGS a rotazione, benché tale caso non sia stato esplicitamente disciplinato dall'INPS, è possibile desumere dai criteri generali che i lavoratori usufruiranno delle integrazioni salariali nei periodi in cui è prevista la loro sospensione dal lavoro e non dovranno pertanto comunicare in tali periodi eventuali malattie in quanto prevale comunque l'istituto della CIGS; viceversa dovranno prontamente comunicare lo stato di malattia se devono riprendere l'attività lavorativa in base al programma di rotazione o se comunque richiamati al lavoro.
8) SE SONO IN CASSA INTEGRAZIONE ORDINARIA O STRAORDINARIA COSA SUCCEDE IN CASO DI INFORTUNIO SUL LAVORO (ANCHE CON RICADUTA) O DI RICONOSCIMENTO DI MALATTIA PROFESSIONALE? Durante il periodo di inabilità temporanea conseguente ad un infortunio su lavoro (o malattia professionale) o ad una ricaduta collegata all'infortunio i trattamenti di cassa integrazione ordinaria o straordinaria vengono sospesi e sostituiti dall'indennità temporanea INAIL, se il contratto di lavoro lo prevede si deve sostenere il diritto a ricevere l' integrazione a carico ditta fino al 100% della retribuzione di riferimento.
9) COSA SUCCEDE IN PRESENZA DEI PERMESSI RETRIBUITI A GIORNI PREVISTI DALLA LEGGE 104/92 (assistenza ai disabili gravi)? In presenza di lavoratori in cassa integrazione che usufruiscono dei permessi retribuiti a giorni previsti dalla legge 104/92 occorre distinguere due diverse situazioni: - nel caso in cui la cassa integrazione è a zero ore (esempio un mese intero) non compete nessun giorno di permesso retribuito; - nel caso in cui il lavoratore svolga giorni di lavoro e giorni di cassa integrazione i permessi vanno calcolati in proporzione ai giorni lavorati. Il calcolo si effettua nel seguente modo : x : gg lavorate = 3 : 26 esempio: se il lavoratore lavora 10 giorni nel mese su un totale di 26 giorni lavorativi il calcolo determina la possibilità di fruire di un solo giorno di permesso retribuito. In estrema sintesi,quindi, occorre: 1- sottrarre dal numero dei giorni lavorativi del mese le giornate di CIG/S, 2- applicare al risultato così ottenuto il principio sopra indicato di 1 giorno di permesso ogni 10 giorni di effettivo lavoro. Esempio: aprile 2009 - 26 giorni lavorativi nel mese - con 1 giornata a settimana di CIGS per un totale di 4 giorni. Riproporzionamento : 26-4 =22 giorni effettivamente lavorati 22:10 = 2 giorni di permesso per legge n. 104/1992. Se la riduzione per cassa integrazione riguarda esclusivamente l'orario giornaliero di lavoro, permane il diritto ai 3 giorni mensili di permesso retribuito per l'assistenza al disabile.
10) COMPETE L'ASSEGNO AL NUCLEO FAMIGLIARE DURANTE I PERIODI DI INTEGRAZIONE SALARIALE? L'assegno per il nucleo famigliare è dovuto in misura intera durante i periodi autorizzati di cassa integrazione sia a zero ore che a orario ridotto, ovviamente se era già erogato durante l'attività lavorativa.
11) I PERIODI DI INTEGRAZIONE SALARIALE SONO UTILI AI FINI PENSIONISTICI? I periodi di integrazione salariale ordinaria e straordinaria sono equiparati a quelli di effettivo lavoro sia per il conseguimento del diritto a pensione e sia per la determinazione dell'importo di qualsiasi tipologia di pensione, compresa la pensione di anzianità.
12) LA DONNA IN GRAVIDANZA HA DIRITTI PARTICOLARI DURANTE LA CASSA INTEGRAZIONE ORDINARIA O STRAORDINARIA? La legge (TU sulla maternità del 2001) vieta di porre in cassa integrazione le lavoratrici dall'inizio della gravidanza fino al compimento dell'anno di età del bambino. Tuttavia se tutto il reparto, ufficio o l'intera azienda è posta in cig anche la lavoratrice in gravidanza potrà essere sospesa sino all'inizio dell'astensione obbligatoria (di norma il 7° mese).
13) COSA SUCCEDE IN CASO DI INIZIO DEL PERIODIO DI ASTENSIONE OBBLIGATORIA O ANTICIPATA PER MATERNITA' DURANTE L' INTEGRAZIONE SALARIALE? Si deve sospendere qualsiasi trattamento economico di integrazione salariale ordinaria, straordinaria o in deroga sostituendolo con l'indennità di maternità e l'eventuale integrazione a carico del datore di lavoro fino al raggiungimento del 100% della retribuzione di riferimento, se prevista dal contratto di lavoro.
14) COSA SUCCEDE IN CASO DI RICHIESTA DELL' ASTENSIONE FACOLTATIVA POST PARTUM ? CONGEDO PARENTALE - DURANTE L' INTEGRAZIONE SALARIALE? Qualora la lavoratrice decida, al termine del periodo di astensione obbligatoria, di rientrare al lavoro beneficia dell'eventuale trattamento di integrazione salariale ordinaria o straordinaria. Se invece decide di fruire del periodo di astensione facoltativa post?partum (congedo parentale) non può percepire l'integrazione salariale, ma beneficia soltanto dell'indennità economica a carico INPS pari al 30% della propria retribuzione (nella maggioranza dei casi si consiglia di sospendere il congedo parentale e di utilizzare i periodi cassa integrazione essendo economicamente e previdenzialmente più vantaggiosi).
15) COSA SUCCEDE IN CASO DI RICHIESTA DEI PERMESSI PER ALLATTAMENTO IN PRESENZA DI PARTO ENTRO IL PRIMO ANNO DI VITA DEL BAMBINO O ENTRO IL PRIMO ANNO DI INGRESSO IN FAMIGLIA IN CASO DI ADOZIONE DURANTE L' INTERVENTO DELLA CASSA INTEGRAZIONE? Se il genitore che richiede i riposi giornalieri è sospeso a zero ore per cassa integrazione straordinaria o ordinaria: non competono i riposi giornalieri, se il richiedente si trova in riduzione di orario: compete l'indennità per i riposi giornalieri qualora gli stessi coincidano con le ore di attività lavorativa.
16) COSA SUCCEDE QUANDO SI USUFRUISCE DEI PERMESSI PER "DONAZIONE SANGUE O MIDOLLO OSSEO"? Al donatore viene riconosciuto un giorno di permesso retribuito nella giornata in cui avviene la donazione del sangue (per i donatori di midollo osseo competono tanti giorni di permesso retribuito quanti sono quelli necessari per l'espletamento della donazione); pertanto il lavoratore interessato al prelievo o alla donazione viene escluso dall'integrazione salariale ordinaria o straordinaria e percepirà l'intera retribuzione per i giorni di permesso previsti dalla legge.
17) COSA SUCCEDE SE DURANTE LA CASSA INTEGRAZIONE SI USUFRUISCE DEL CONGEDO BIENNALE RETRIBUITO PER ASSISTERE DISABILI GRAVI? a) Se la domanda del congedo si presenta all'INPS e al datore di lavoro in costanza di sospensione totale del rapporto di lavoro, la richiesta viene respinta e il lavoratore continua a percepire esclusivamente l'integrazione salariale. b) Se la domanda di congedo si presenta in costanza di sospensione parziale del rapporto di lavoro (cig ad orario ridotto o contratto di solidarietà), non essendovi la sospensione totale del rapporto di lavoro, la richiesta deve essere accolta e il lavoratore percepirà il trattamento di cassa integrazione per le ore stabilite unitamente all'indennità per il congedo biennale retribuito. c) Se la domanda di congedo si presenta prima della sospensione per cassa integrazione a zero ore o ad orario ridotto (stessa regola in presenza del contratto di solidarietà) al lavoratore verrà riconosciuto solo il diritto al congedo biennale retribuito.
18) COSA SUCCEDE SE DURANTE LA CASSA INTEGRAZIONE SI RICHIEDE IL CONGEDO MATRIMONIALE? Viene sospesa l'erogazione del trattamento di cassa integrazione ordinaria o straordinaria e compete il congedo matrimoniale, con diritto all'intera retribuzione nei termini previsti dalla legge e dal contratto di lavoro.
19) SI MATURA IL TFR DURANTE I PERIODI DI INTEGRAZIONE SALARIALE E SE HO SCELTO DI VERSARLO AD UN FONDO PENSIONE? Il TFR si matura completamente senza nessuna decurtazione essendo calcolato sulla retribuzione di riferimento a cui il lavoratore avrebbe avuto diritto in caso di normale svolgimento dell'attività lavorativa. Anche in caso di accantonamento ad un Fondo pensione il TFR viene maturato, e l'azienda continua a versarlo al Fondo scelto dal lavoratore. Tuttavia, in caso di CIGS, a fine periodo (fine periodo di ammissione) se l'azienda fallisce, chiude e/o licenzia definitivamente i lavoratori, sarà l'INPS a riconoscere il valore corrispondente al TFR maturato nel periodo di CIGS, versandolo direttamente al Fondo di previdenza integrativa.
20) E' POSSIBILE SVOLGERE ALTRE ATTIVITA' LAVORATIVE DURANTE LA CASSA INTEGRAZIONE ORDINARIA E STRAORDINARIA? Non è previsto nessun divieto di legge, ma il lavoratore che svolge attività autonoma o dipendente (a tempo determinato) durante il periodo di cassa integrazione non ha diritto alle integrazioni salariali per le giornate effettuate, anzi la norma di legge non sancisce l'incompatibilità totale in quanto può essere corrisposta una quota dell'ammortizzatore sociale in godimento se a consultivo il reddito da lavoro risulta di importo inferiore, in caso contrario nulla è dovuto al lavoratore a titolo di cassa integrazione. Se il lavoratore vuole iniziare comunque un'attività lavorativa, deve adempiere all'obbligo di legge di effettuare una comunicazione preventiva di inizio attività all'INPS, al proprio datore di lavoro e al Centro per l'Impiego. Rammentiamo inoltre che il lavoratore in costanza di rapporto di lavoro, anche sospeso per effetto degli ammortizzatori sociali, deve rispettare l'articolo 2105 del Codice Civile che prevede il dovere di fedeltà anche in relazione a possibili prestazioni lavorative rese in regime autonomo. Novità per l'anno 2009: il governo ha previsto la facoltà di lavorare durante i periodi di cassa integrazione utilizzando il lavoro accessorio (con uso dei vouchers e senza nessun contratto di lavoro), in tutti i settori produttivi e nel limite massimo di 3.000 euro per anno solare. Ma la beffa consiste nel fatto che l'INPS provvederà a sottrarre dalla contribuzione figurativa della cassa integrazione gli accrediti contributivi derivanti dalle prestazioni di lavoro accessorio. Tutto ciò determinerà un danno in particolare per i lavoratori che hanno più di 50 anni di età e si stanno avvicinando alla pensione, in quanto il lavoro accessorio non serve per maturare il diritto al trattamento di anzianità, causando uno slittamento in avanti della data di maturazione dei requisiti previsti dalla legge.
21) UN LAVORATORE TITOLARE DI ASSEGNO DI INVALIDITA' INPS PUO' PERCEPIRE LA CASSA INTEGRAZIONE ORDINARIA STRAORDINARIA O IN DEROGA? Ha diritto come tutti gli altri lavoratori alle diverse indennità da integrazione salariale, essendo questa ultima sostitutiva della retribuzione. Nel caso in cui l'importo dell'assegno di invalidità sia superire al trattamento minimo mensile INPS (importo 2009 euro 457,76) il lavoratore dovrà versare una quota giornaliera di pensione, in virtù delle norme di legge che regolano il "cumulo lavoro-pensione" (l'adempimento amministrativo compete al datore di lavoro, il lavoratore deve comunque sempre segnalare al datore di lavoro se è titolare di una pensione o assegno di invalidità).
22) COME SI DEVE COMPORTARE UN LAVORATORE CHE SVOLGA ATTIVITA' DI VOLONTARIATO PROMOSSA DALLA PROTEZIONE CIVILE O PERCEPISCA COMPENSI PER CARICHE ELETTIVE SE L'AZIENDA E' IN CASSA INTEGRAZIONE ORDINARIA O STRAORDINARIA? Il compenso erogato dalla Prefettura per il servizio di volontariato e il compenso percepito per la carica elettiva non sono cumulabili con l'indennità economica per integrazione salariale (valutare il contenzioso

venerdì 4 luglio 2014

INDESIT COMPANY: MARTEDI' 8 LUGLIO, ASSEMBLEE TIME

MARTEDI' 8 LUGLIO  SI TERRANNO LE ASSEMBLEE RETRIBUITE NEL FABRIANESE CON I SEGUENTI ORARI:

UFFICI SEDE CENTRALE- VIA CAMPO SPORTIVO-CA' MAIANO-VIA CORSI:
 (PRESSO LA SALA EUROPA DELLA SEDE CENTRALE)
DALLE ORE 16,30 ALLE 17,30


STABILIMENTO DI ALBACINA:
 
1° TURNO                    DALLE 8,30 ALLE 9,30
2° TURNO                        DALLE 14,00 ALLE 15,00
TURNO NOTTURNO      DALLE 22,00 ALLE 23,00
 
 
STABILIMENTO DI MELANO:
 
1° TURNO DALLE 10,30 ALLE 11,30
2° TURNO DALLE 15,30 ALLE 16,30
 
 
ORDINE DEL GIORNO:
 
INFORMATIVA NAZIONALE
SITUAZIONE AZIENDALE
 
PARTECIPERA' PER FIM, FIOM E UILM, ANNA TROVO' SEGRETARIA NAZIONALE DELLA FIM-CISL E RESPONSABILE FIM-CISL DEL COORDINAMENTO NAZIONALE INDESIT COMPANY.

DAL MONDO DEL BIANCO - VERTENZA EX-ARDO: NON PASSEREMO TEMPO AD ASPETTARE!!!

A oltre due mesi dalla sentenza della corte d'appello di Ancona che ha decretato nulla la vendita dell'Ex A.Merloni a Porcarelli – J.P. Industries – non si è ancora trovata la soluzione per uscire dall'impasse che essa ha determinato.
Rimane chiaro che la priorità rimane salvare i 700 posti di lavoro con la continuità industriale e produttiva faticosamente costruiti nell'accordo e trà l'altro mai avviata di fatto proprio per colpa del ricorso fatto dalle banche che ha bloccato qualsiasi linea di credito in una fase di start up.
Il ministero dello Sviluppo Economico, i commissari straordinari, le banche, lo stesso Porcarelli, hanno avviato delle consultazioni informali tra loro per trovare una soluzione,che ad oggi non vediamo. Per queste ragioni pensiamo non sia più rinviabile l'apertura di un tavolo con il Governo che coinvolga anche le OOSS e i 700 lavoratori interessati prima che sia troppo tardi.
Non possiamo accettare che tutta la vicenda si risolva con una chiusura di fatto della J.P. Industries e con la perdita di 700 posti di lavoro.
Pretendiamo una soluzione per dare risposte concrete agli interessi del lavoro,dei lavoratori e di un'intero territorio già fortemente martoriato dalla crisi,gli interessi finanziari delle banche non possono venire prima di questi.
Le organizzazioni sindacali,  insieme ai lavoratori vista la leggerezza con la quale si sta affrontando l'intera vicenda e il silenzio assordante da parte del Governo proclamano una manifestazione da tenersi sotto il Ministero dello Sviluppo Economico  e una mobilitazione permanente che verrà articolata territorialmente con iniziative mirate a tenere alta l'attenzione, che si svilupperanno nei modi e nei tempi che riterremo adeguati, fino alla soluzione certa della nostra vertenza.
 
Mercoledì 9 luglio alle ore 10 presso la mensa del Maragone è convocata l’ assemblea delle lavoratrici e dei lavoratori per definire il tutto.
 
FIM FIOM UILM

giovedì 3 luglio 2014

ELEZIONI COMETA: VOTA LA LISTA FIM !!!

Dai la preferenza a chi ti porta risultati concreti
Al rinnovo di COMETA vota la lista FIM CISL
Nella lista Fim-Cisl c'è Christian D'Accardi
dello stabilimento Indesit di Albacina.
 

mercoledì 2 luglio 2014

INDESIT, ALTRI DUE MESI DI CASSA INTEGRAZIONE IN DEROGA PER LO STABILIMENTO DI BREMBATE

Altri due mesi di Cassa integrazione in deroga per i 102 dipendenti della Indesit di Brembate Sopra, che ha chiuso i battenti nel marzo 2011. L'ammortizzatore sociale è scaduto il 30 giugno e proseguirà quindi fino al 31 agosto. La proroga dello strumento è finalizzato al completamento del processo di reindustrializzazione della Effegi, l'azienda subentrata nell'area ex Indesit,  e ricollocazione. Giuseppe Barcella della Fim-Cisl sottolinea che «la soluzione lascia l'amaro in bocca, perché si sperava in un periodo più lungo. L'augurio è che questi non siano gli ultimi due mesi, perché con le regole attuali c'è il tetto degli otto mesi annui di Cassa in deroga, già utilizzati per questi lavoratori». Comunque in definitiva, bisognerà vedere come si evolverà la situazione di Effegi, che si era impegnata ad assumere 50 lavoratori Indesit contro la decina effettivamente assunti ad oggi.