giovedì 30 luglio 2015

STRUMENTI PER CAPIRE - LA MALATTIA DURANTE LE FERIE

Ultime ore di luglio, poi arriverà agosto, mese delle ferie per antonomasia. Riposo per ricaricare le pile prima della ripresa per l'ultima parte del 2015. Ma può capitare che questo periodo possa essere segnato da una malattia o un infortunio. Cosa succede dunque se ho un evento morboso, sia esso malattia o infortunio durante il periodo delle ferie, quindi non sul lavoro?
Dal rinnovo del contratto del luglio 1994, si è stabilito che la malattia insorta durante il periodo di ferie consecutive di cui al settimo comma dell'art. 10, Sezione quarta, Titolo III, ne sospende la fruizione nelle seguenti ipotesi:
•a) malattia che comporta ricovero ospedaliero per la durata dello stesso;
•b) malattia la cui prognosi sia superiore a sette giorni di calendario.
L'effetto sospensivo si determina a condizione che il lavoratore assolva agli obblighi di comunicazione, di certificazione e di ogni altro adempimento necessario per l'espletamento della visita di controllo dello stato d'infermità previsti dalle norme di legge e dalle disposizioni contrattuali vigenti.
Quindi la procedura da seguire è la medesima di un evento di malattia insorto durante un qualsiasi periodo dell'anno e vale a dire:
Avvertire l’azienda  (anche telefonicamente , comunicando Nome e Cognome  e numero di protocollo del certificato di malattia  se ne è già in possesso).
Inviare il certificato medico ondine tramite il medico di famiglia, entro massimo il secondo giorno sia all’ azienda e all’INPS.
Comunicare all’azienda il cambiamento di residenza o domicilio e ad assicurarsi che sul certificato medico sia segnata con esattezza il domicilio presso il quale il lavoratore si trova durante il periodo di malattia. Inoltre in caso di visita medica presso le strutture pubbliche durante il decorso della malattia avvisare sempre l’Azienda/Inps e dopo la visita farsi certificare dal medico competente l’avvenuta visita.
Fasce di reperibilità
Dalle 10.00 alle 12.00 e dalle 17.00 alle 19.00

mercoledì 29 luglio 2015

WHIRLPOOL/INDESIT: SIGLATI IERI AL MINISTERO DEL LAVORO GLI ACCORDI SULLA CIGS E LA MOBILITA' INCENTIVATA

Ieri al Ministero del Lavoro a Roma, sono stati siglati gli accordi sulla Cassa Integrazione Guadagni Straordinaria e sulla Mobilità incentivata. Nell'esame congiunto delle linee guida del nuovo piano di riorganizzazione si è stabilito il ricorso alla Cigs per riorganizzazione aziendale, (ai sensi dell'art 1, comma 3 della legge 223/1991) della durata di 24 mesi, decorrenti dal prossimo 1° settembre 2015, quale strumento idoneo a supportare il piano di riorganizzazione predisposto dalla Whirlpool, per complessivi 1795 lavoratori (828 Carinaro e 967 Fabriano). Le parti, hanno concordato che tenuto conto dell'attuazione del piano, ed in base alla fungibilità dei profili professionali, si farà ricorso alla più ampia rotazione tra i lavoratori e a livello locale, verranno definite le tempistiche e le modalità di attuazione della rotazione. Inoltre verranno attivati percorsi di riqualificazione e formazione per il personale interessato alle sospensioni in cigs, in misura superiore al 30 % stabilito dalla legge, finalizzato alla necessità di valorizzare il livello tecnico/professionale delle risorse umane e all'esigenza di sostenere con adeguati strumenti il cambiamento organizzativo. L'azienda anticiperà il trattamento di cassa. Inoltre le parti, si incontreranno periodicamente per una verifica in merito all'andamento del piano di riorganizzazione, alla gestione complessiva della cigs e dei processi formativi, avendo individuato entro ottobre una prima riunione di verifica a livello locale.
L'accordo di mobilità invece riguarda 1453 dipendenti occupati presso le sedi di Melano, Albacina, Fabriano, Comunanza, Milano, None e Roma. I lavoratori interessati, sono stati raggruppati per funzioni/sedi con riferimento al piano strategico di gestione della riorganizzazione e razionalizzazione delle attività sia produttive che amministrative e saranno individuati, secondo quanto concordato sostanzialmente in base  a due criteri non operanti in concorso fra loro. 

  • Il primo di essi riguarda i lavoratori che per anzianità contributiva o per età anagrafica abbiano già maturato o maturino, nell'arco del periodo di durata del trattamento di mobilità /Naspi, i requisiti per l'accesso ai trattamenti pensionistici. Indesit, a far data dalla sottoscrizione dell'intesa chiederà ai dipendenti con età pari o superiore ai 55 anni, la comunicazione certificativa del conto assicurativo (ECOCERT). I lavoratori interessati potranno presentare documentazione richiesta entro il 31 ottobre 2015. La società in seguito al ricevimento della documentazione ECOCERT, ovvero sulla base degli elementi contributivi complessivi conosciuti, procederà a risolvere il rapporto di lavoro con conseguente collocazione in mobilità. I lavoratori interessati potranno altresì dichiarare autonomamente di trovarsi in possesso delle prescritte condizioni per accedere al trattamento di quiescenza entro il periodo di mobilità, sollevando l'azienda da ogni onere di verifica e responsabilità al riguardo.
  • Il secondo criterio concordato riguarda i lavoratori non rientranti nella casistica sopra citata, che subordinatamente alle esigenze tecnico- organizzative aziendali, manifestino con apposita dichiarazione scritta la volontà di non opporsi al licenziamento ed alla conseguente collocazione in mobilità.
  • Tutti i lavoratori che accederanno all'outplacement, beneficeranno degli incentivi all'esodo contenuti nella griglia stabilita nell'accordo siglato il 2 luglio al Mise

I lavoratori potranno essere collocati in mobilità, secondo quanto convenuto dalle parti fino al 31 dicembre 2018.

PER POTER CONSULTARE I DOCUMENTI CLICCA SUL LINK SOTTOSTANTE:

I TESTI DEGLI ACCORDI SULLA CIGS E SULLA MOBILITA'

domenica 26 luglio 2015

MARTEDI SI TORNA A ROMA PER LA CIGS

Neanche il tempo di mettere in archivio la ratifica definitiva dell'intesa, avvenuta a Palazzo Chigi lo scorso venerdì, che già si pensano ai prossimi appuntamenti per la gestione pratica degli aspetti dell'accordo quadro, raggiunto il 2 luglio al Mise. Infatti martedì 28 si tornerà a Roma, questa volta presso la sede del Ministero del Lavoro, dove alle 14,00 ci sarà l'esame congiunto, secondo quanto previsto dalla legge per il ricorso alla cassa integrazione guadagni straordinaria, il cui intervento l'azienda lo richiederà per riorganizzazione aziendale per 24 mesi a decorrere dal prossimo 1° settembre. Ad essere interessati, saranno i siti produttivi di Caserta e quelli di Albacina e Melano per un totale di 1795 lavoratori, operai ed impiegati (828 in Campania e 967 a Fabriano).
Nei giorni scorsi inoltre sono state consegnate anche le procedure di avvio del contratto di solidarietà per il settore impiegatizio e della mobilità.

sabato 25 luglio 2015

RATIFICATO A PALAZZO CHIGI L'ACCORDO QUADRO WHIRLPOOL DEL 2 LUGLIO

E alla fine vissero tutti felici e contenti... Questo potrebbe essere l'incipit dell'happy ending di ieri, andato in scena a Palazzo Chigi, sede del Governo italiano, dove davanti ai segretari nazionali di Fim, Fiom, Uilm e Ugl, Bentivogli, Landini, Palombelle e Spera e una rappresentanza del coordinamento delle Rsu, al presidente del Consiglio Matteo Renzi, al Ministro dello sviluppo economico Federica Guidi, al sottosegretario al lavoro Teresa Bellanova, ai presidenti delle regioni sulle quali insistono le fabbriche del colosso americano del bianco, tra i quali Ceriscioli per le Marche, Maroni per la Lombardia,  De Luca per la Campania, c'è stata la ratifica definitiva, dopo il referendum tra i lavoratori, dell'accordo quadro sul piano di integrazione, tra la stessa Whirlpool ed il perimetro industriale italiano, acquisito dopo aver comperato, più o meno un anno fa la Indesit Company. Un atto dai notevoli risvolti massmediatici, ma la consapevolezza che la parte più difficile e complicata sarà l'implementazione, la tramutazione in concreto di quanto contenuto nell'accordo quadro del 2 luglio scorso e come detto validato ampiamente dal referendum tra i lavoratori di tutti i siti operai e impiegatizi presenti nella penisola. "L'Italia è centrale nel piano Whirlpool per il mediterraneo (zona Emea)", ha dichiarato nei giorni scorsi Esther Berrozpe, presidente dal 2013 di Whirlpool Emea e la zona Emea, è ritenuta strategica ma debole rispetto ad altre, come ad esempio il Nord America ed il rilancio passa attraverso l'Italia come detto dove sono collocati il maggior numero di stabilimenti, che con 7000 dipendenti sui 26 mila totali, producono 8 milioni di pezzi annui, pari ad un terzo circa dei globali (23 milioni). Dei pezzi usciti dai siti italiani, il 30% sono commercializzati in Italia ed il restante 70 % esportati. L'Italia rappresenta un mercato da 7,5 milioni di pezzi prodotti l'anno (nel 2014 crescita del 2,3%, primo dato positivo dal 2007). Ed ora quindi il via all'integrazione fra Whirlpool e Indesit, che dovrebbe avvenire entro due anni, allorquando ci sarà un'azienda unica, completamente integrata.



LA RATIFICA DELL'ACCORDO WHIRLPOOL, PICCOLO ALBUM FOTOGRAFICO DA YOUREPORTER

mercoledì 22 luglio 2015

FONDO METASALUTE, ELENCO AGGIORNATO STRUTTURE SANITARIE CONVENZIONATE

UniSalute ha predisposto per gli iscritti al Fondo MètaSalute un sistema di convenzionamenti con strutture sanitarie private che garantiscono elevati standard qualitativi e medici. 
Come si usano
Cerca sul sito di mètaSalute la struttura più vicina al tuo domicilio e contatta la Centrale Operativa al numero verde gratuito per effettuare la prenotazione.
Vantaggi
I pagamenti delle prestazioni avvengono direttamente tra il Fondo mètaSalute, la società e la struttura convenzionata, nei limiti della somma annua a disposizione. Il Fondo mètaSalute provvederà a pagare, quindi, direttamente alla struttura convenzionata le competenze per le prestazioni sanitarie autorizzate fatte salve le franchigie eventualmente previste dal Piano sanitario.
L’erogazione delle prestazioni avviene in tempi rapidi ed in presidi sanitari di cui UniSalute, quindi il Fondo mètaSalute, garantiscono i livelli di qualità ed efficienza.
L’elenco delle strutture convenzionate è disponibile cliccando sul link sottostante:

STRUTTURE SANITARIE CONVENZIONATE METASALUTE

Si potrà cercare la struttura adeguata alle proprie esigenze in base alla provincia e alla tipologia:

  • Casa di cura/ Day-surgery/One night day surgery/Ospedale
  • Centro diagnostico/Centro fisioterapico/Equipe/ Laboratorio/Poliambulatorio/ Studio medico
  • Centro odontoiatrico

martedì 21 luglio 2015

VENERDI', RATIFICA A PALAZZO CHIGI DELL'ACCORDO WHIRLPOOL

(Federica Guidi e Matteo Renzi)
E' fissato venerdì prossimo alle ore 11 a Palazzo Chigi, sede della presidenza del Consiglio dei Ministri l'appuntamento per ratificare ufficialmente, alla presenza del premier Matteo Renzi, del  Ministro dello Sviluppo Economico Federica Guidi ed il Sottosegretario al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali Onorevole Teresa Bellanova, l’intesa raggiunta il 2 luglio scorso tra sindacati e Whirlpool. Parteciperanno i segretari nazionali di Fim, Fiom, Uilm, Bentivogli, Landini e Palombella e una delegazione del coordinamento delle Rsu.
L'invito è stato esteso anche ai presidenti delle regioni in cui insistono gli stabilimenti della Whirlpool e Indesit, Lombardia, Toscana, Campania, Marche e Piemonte.
Anche in occasione della dura e lunga vertenza Electrolux, conclusa positivamente , lo scorso maggio 2014 ci fu  la ratifica davanti al primo ministro.

CCNL : DOMANI A ROMA ASSEMBLEA NAZIONALE DELEGATI FIM E UILM

Domani presso il Teatro Italia di Roma alle ore 9.30, si terrà l’Assemblea Nazionale delle delegate e dei delegati metalmeccanici di Fim e Uilm provenienti da tutt’Italia, nella quale sarà presentata la piattaforma per il rinnovo del contratto nazionale di lavoro per il triennio 2016-2018, approvata dagli organismi di Fim e Uilm lo scorso 16 luglio.
Aprirà i lavori il Segretario Generale della Fim Cisl Marco Bentivogli, seguiranno gli interventi dei delegati e le conclusioni del Segretario Generale della Uilm Uil Rocco Palombella.
A partire dai giorni successivi, in tutte le aziende metalmeccaniche italiane si svolgeranno le assemblee per illustrare i contenuti della piattaforma ai lavoratori.

lunedì 20 luglio 2015

TEMPERATURE INSOPPORTABILI AL LAVORO, COSA DICE LA LEGGE...

Un luglio 2015 bollente, forse il più caldo di sempre in Italia, Caronte sta causando sull'Italia una vera e propria "Hot Storm", la tempesta di caldo e afa più calda degli ultimi 50 anni. 
Sicuramente svolgere la propria attività lavorativa è operazione non sempre facile, non sempre si ha l'aria condizionata o l'impianto di climatizzazione. 
Non esistono però al momento attuale, anche alla luce dei più recenti dispositivi di legge, delle precise norme oggettive che prevedano dei limiti fissi, salvo che per alcune lavorazioni particolari; viene sempre prospettata la necessità generica di assicurare ai lavoratori un certo benessere termico anche in funzione del lavoro svolto.
I riferimenti generali sono il Titolo II e l'Allegato IV del D.Lgs. 81/2008, i quali fanno riferimento alla necessità di garantire un aria salubre in quantità "sufficiente", all'"adeguatezza" della temperatura, ovvero riferimenti del tutto generici e qualitativi. L'obbligo del datore di lavoro è quello, in ogni caso, di valutare le condizioni microclimatiche all'interno del proprio ambiente di lavoro e, utilizzando gli appositi indici indicati dalla letteratura scientifica che attualmente costituiscono lo standard riconosciuto per valutare l'adeguatezza del microclima, verificare se esse sono idonee o meno allo svolgimento dell'attività lavorativa. La zona del benessere termico generalmente è rappresentata dal rispetto di questi range:
Il livello ottimale della temperatura dell’aria viene generalmente indicato fra i 19° e i 24° centigradi. Per l’all. IV del Testo Unico sicurezza sul lavoro 81/08, (punto 1.9) “la temperatura nei locali di lavoro deve essere adeguata all’organismo umano durante il tempo di lavoro, tenuto conto dei metodi di lavoro applicati e degli sforzi fisici imposti ai lavoratori”. E nel giudizio sulla temperatura adeguata per i lavoratori “si deve tener conto della influenza che possono esercitare sopra di essa il grado di umidità ed il movimento dell’aria concomitanti”.
I valori ottimali di umidità relativa e cioè della percentuale di vapore acqueo presente nell’aria, sono compresi fra il 40% e il 60%. Anche qui interviene l’all. IV: “nei locali chiusi di lavoro delle aziende industriali nei quali l’aria è soggetta ad inumidirsi notevolmente per ragioni di lavoro, si deve evitare, per quanto è possibile, la formazione della nebbia, mantenendo la temperatura e l’umidità nei limiti compatibili con le esigenze tecniche”*.
Altro fattore del microclima è il ricambio dell’aria, misura necessaria per la presenza nei luoghi di lavoro di agenti nocivi (Punto I dell’all. IV del TUS), in difesa innanzitutto dalle specifiche sostanze nocive rispetto alla particolarità delle attività pericolose. Un esempio per tutti. “Nei lavori che danno luogo normalmente alla formazione di polveri di qualunque specie, il datore di lavoro è tenuto ad adottare i provvedimenti atti ad impedirne o a ridurne, per quanto è possibile, lo sviluppo e la diffusione”.
velocità dell'aria = 0,05 _ 0,3 m/s.
Tuttavia, il discorso è molto più complesso, poichè i valori di cui sopra devono essere rapportati a molti altri fattori, tra i quali il tipo di lavoro svolto, l'attività fisica richiesta, il vestiario indossato, ecc.
Ecco quindi che a volte per la gestione di circostanze di disagio climatico al lavoro, forse il fattore più importante per alleviare la difficili condizioni dei lavoratori, è il buonsenso da tutte le parti con soluzioni condivise, in grado di mitigare la situazione. In altri paesi come Francia e Inghilterra si stanno pensando a soluzioni legislative che vietino il lavoro oltre una certa soglia climatica.

venerdì 17 luglio 2015

FIM E UILM, ROMPONO GLI INDUGI E APPROVANO LA PIATTAFORMA PER IL RINNOVO DEL CONTRATTO NAZIONALE DEI METALMECCANICI

Un aumento di 105 euro nel triennio 2016-2018. E' quanto chiedono Fim e Uilm, che, come si direbbe in gergo ippico rompono gli indugi e  hanno approvato nei consigli nazionale e generale la piattaforma da presentare a Federmeccanica per il rinnovo del contratto nazionale che scade il 31 dicembre 2015. La cifra richiesta dai due sindacati e' ben lontana dai 2,67 euro indicati da Federmeccanica, che ha inviato nei giorni scorsi una lettera ai segretari generali di Fim, Fiom e Uilm per sottolineare che "dal 2007 le retribuzioni pro-capite dei lavoratori dipendenti sono cresciute del 23,6%, rispetto a una dinamica inflattiva del 13,2%" ed ora il "contratto nazionale non puo' e non deve piu' determinare incrementi di costo". "La nostra e' una piattaforma ambiziosa", ha dichiarato il segretario generale della Uilm Rocco Palombella, secondo cui federazione degli imprenditori ha inviato la lettera "provocatoriamente, dicendo in sostanza che il contratto collettivo nazionale va abolito". "Questo sara' il rinnovo piu' difficile perche' la controparte non vuole rinnovare il contratto - ha detto Marco Bentivogli, leader Fim - ma la nostra e' una piattaforma programmatica che guarda alla fabbrica del futuro". "Se Federmeccanica manterra' una posizione rigida sull'aumento salariale e dimostrera' di non voler rinnovare il contratto - ha aggiunto - si assumera' la responsabilita' di mettere tutto il sindacato su posizione antagoniste".
Contro "l'inutile temporeggiare" della federazione guidata da Maurizio Landini, dopo 6 incontri a livello di segretari generali, Fim e Uilm hanno deciso di presentare richieste comuni, velocizzando il piu' possibile le tappe: il 22 luglio si riuniranno i delegati sindacali e successivamente verranno organizzate le assemblee per arrivare a settembre con la piattaforma passata al vaglio della base. Per Bentivogli "il velleitarismo" e l"idea plebiscitaria" della Fiom di continue consultazioni dei lavoratori "rischia di dar man forte alla Confindustria" che da parte sua cerca di non rinnovare i contratti.
Nella lettera Federmeccanica sostiene che occorre "avviare un'opera di revisione complessiva dei vecchi modelli contrattuali, al fine di renderli sostenibili e funzionali a quest'opera di ricostruzione. E' necessario quindi avviare una fase di 'rinnovamento contrattuale' che tenga conto del mutato contesto in cui il sistema produttivo opera, anche in presenza di una concorrenza internazionale che si sta facendo di giorno in giorno sempre piu' agguerrita"; "Il contratto nazionale deve svolgere un ruolo di garanzia e di tutela per le fasce piu' deboli, mentre la distribuzione della ricchezza aggiuntiva deve avvenire solo dove questa di fatto viene prodotta: in azienda". Fim e Uilm rispondono chiedendo la conferma del livello nazionale come soglia di tutela minima dei salari per tutto il settore e come riferimento per le normative e specializzazione del secondo livello (aziendale e territoriale) destinato a distribuire premi legati alla crescita della produttivita' nella direzione della partecipazione dei lavoratori. La piattaforma di Fim e Uilm - ha spiegato Bentivogli - e' basata su quattro pilastri: partecipazione, formazione professionale, inquadramento e welfare integrativo. I sindacati chiedono la stabilizzazione dei contratti precari, il rafforzamento del fondo di previdenza e di quello sanitario, un pacchetto di ore di formazione per ogni lavoratore, il rilancio dell'apprendistato, la costituzione di un fondo bilaterale finalizzato al sostegno al reddito e la possibilita' negli ultimi anni di lavoro di utilizzare il part time in cambio di assunzioni. "Vogliamo un rafforzamento della staffetta generazionale - ha spiegato Bentivogli - riducendo l'orario di lavoro nell'ultimo periodo di vita lavorativa, con cambio di mansioni se troppo gravose per l'eta', e assunzioni di giovani".Le richieste di Fim e Uilm non sono rivolte sono alla controparte datoriale: al governo - ha concluso Bentivogli - la richiesta e' di accelerare l'approvazione del ddl sulla partecipazione dei lavoratori all'azienda, di detassare il salario di secondo livello e di realizzare una seria politica industriale.
 
NEL LINK SOTTOSTANTE PUOI VISIONARE E SCARICARE LA PIATTAFORMA

WHIRLPOOL/INDESIT: CRONISTORIA DEI TRE MESI DI VERTENZA

E alla fine, dopo tre mesi esatti accordo fu. Con l'esito positivo del referendum. (Alla consultazione hanno partecipato, in totale, 5.162 fra lavoratrici e lavoratori su 6.548 aventi diritto (pari al 78,83%),  l'intesa è stata approvata con 4.200 voti favorevoli (82,77%) e 874 contrari (17,23%), mentre 88 sono state le schede bianche e nulle). Ma la storia, di questa faticosa vicenda, comincia in realtà lo scorso 19 febbraio al Ministero dello sviluppo Economico, allorquando davanti alle sollecitazioni sindacali ed in presenza del Ministro Guidi, il management della Whirlpool, dichiarò la disponibilità a presentare, entro aprile un nuovo piano industriale, denominato, piano integrazione Italia.  Alla fine del mese di ottobre, mentre gli americani si apprestano a salire al controllo totale della storica società di elettrodomestici, acquisita l'11 luglio, la Whirlpool svela, almeno in parte, i piani futuri sulla Indesit, parlando di un generale processo di "riorganizzazione" che non sembra escludere categoricamente la chiusura di qualche stabilimento. E difatti il 16 aprile il gruppo la multinazionale americana, presenta il suo piano industriale e le indiscrezioni autunnali trovano conferma in tutta la loro durezza. Dichiarati 1.350 esuberi, di cui 1.200 nelle fabbriche e 150 nei centri di ricerca. Prevista la chiusura della Indesit di Caserta e del centro ricerca e sviluppo di None (Torino). In quattro mesi, così, riappare lo spettro dei licenziamenti, si torna in strada a manifestare e vengono bruscamente interrotte le trattative. Il 20 aprile, presso il centro congressi Cavour, in sede sindacale, rottura fra l'azienda e Fim, Uilm e Ugl che si alzano dal tavolo, in quanto il tavolo deputato è quello ministeriale, vista la complessità della situazione, mentre la Fiom si dichiara disposta al confronto in quella sede. Vista la situazione, a stretto giro di posta arriva la convocazione ministeriale per il 27 aprile, per cercare di ricomporre la situazione. Poi il 29 aprile il 5 e l'8 maggio sempre al Mise, si svolgono tre tavoli di consultazione, esplorazione e approfondimento sul piano industriale, con la vertenza che sembra essersi avvitata in una pericolosa fase di stallo. Interviene il Governo e il ministro dello Sviluppo economico Federica Guidi convoca per il giorno 12 maggio il tavolo sulla vertenza Whirlpool dal quale non esce nulla di concreto ma le parole di sindacati e azienda fanno sperare che si sia entrati in una nuova fase della trattativa, dopo lo stallo dei precedenti incontri. Il Governo convoca un nuovo tavolo ristretto per il 20 maggio, tra segreterie nazionali e azienda. In questa occasione arriva un'altra doccia fredda, mentre i sindacati speravano di vedere concretizzarsi le aperture sull'impianto di Carinaro in provincia di Caserta, la Whirlpool non riduce gli esuberi previsti dal piano industriale ma, anzi, ne annuncia altri 480 tra gli impiegati, portando il totale a 2.060 a fronte dei 1350 previsti fino a ieri. Dura la reazione del Governo: il ministro dello Sviluppo economico Federica Guidi definisce il piano "inqualificabile" e chiede all'azienda nuove proposte "credibili e tangibili" che diano certezze ai lavoratori, prima di riconvocare la parti esprimendo "delusione e preoccupazione" per il tempo perso. Anche il ministro del lavoro Giuliano Poletti vuole che la società Usa "ripresenti il piano" perché "continuiamo a non essere d'accordo, pensiamo che vadano mantenuti gli accordi fatti all'epoca di Indesit". Riprendono, quindi, gli scioperi e le manifestazioni. Il 28 maggio l'azienda convoca un tavolo sindacale a Firenze, che provoca non poche tensioni fra sindacati, in quanto anche in questa occasione l'unica ad accettare l'invito della Whirlpool è la sola Fiom, mentre il diniego di Fim, Uilm e Ugl è legato alla strada ministeriale come unica via, in grado di dirimere la questione. Inizia quindi un mese di giugno fitto di faccia a faccia al Mise, il 9 e successivamente il 17  giugno in un ennesimo incontro al Ministero dello Sviluppo economico si aprono nuovi spiragli: Whirlpool non chiuderà Carinaro. Anzi allo stabilimento sarà assegnata una 'missione produttiva'. La multinazionale americana si è impegnata a presentare entro una settimana un nuovo piano industriale che preveda missioni industriali per tutti i siti, incluso quello di Caserta. Il 23 giugno nell'incontro fiume svoltosi dalle 10 alle 20, la svolta che fa imboccare alla vertenza l'ultimo chilometro, infatti si registrano nuovi e decisivi passi avanti: il nuovo piano che prevede l'impiego dei lavoratori senza esuberi e un polo europeo dei ricambi e accessori a Carinaro, lo stabilimento a Caserta. Nonostante si riconosca che la trattativa abbia fatto dei passi avanti, per i sindacati non ci sono ancora le condizioni per chiudere un'intesa. Nell'incontro successivo del 26 giugno, la Whirlpool, presenta la griglia degli incentivi per l'outplacement del personale. Ed infine, il 2 luglio, viene presentato un documento, l'ipotesi di un accordo quadro che dovrà essere approvata dai lavoratori, ma la compagnia statunitense ha preso l'impegno formale a non licenziare fino al 2018 (termine del piano industriale e tra l'altro previsto anche dal vecchio piano Indesit del 2013) e ritira la dichiarazione di oltre 2 mila esuberi. Previsti, inoltre, diversi interventi per oltre 500 milioni di euro in tre anni e incentivi all'esodo. A Caserta sarà insediato il polo europeo ricambi e accessori (320 persone) e il magazzino di None sarà ceduto in continuità alla piemontese Mole.  Si ristabilisce in pratica un quadro stabile per il futuro industriale della società, senza licenziamenti. Almeno fino a tutto il 2018. Ed il documento raccoglie anche il consenso esplicito del ministro Guidi, del sottosegretario al lavoro Bellanova e dei segretari nazionali di Fim, Fiom e Uil, rispettivamente Bentivogli, Landini e Palombella. Ed infine l'ultimo atto, il referendum consultivo che ratifica l'accordo stesso, al netto di tutte le declinazioni in sede locale per la sua implementazione. Il responso quasi plebiscitario decretato dai lavoratori, con oltre l'80% (82,77% per la precisione) di si, pur non sottovalutando qualche mal di pancia, conferma che l’accordo raggiunto era il migliore degli accordi possibili in un’ottica nazionale. Ora per Fim, Fiom e Uilm c’è un altro pezzo di lavoro, forse il più faticoso. Dopo la ratifica dell’accordo quadro nelle singole sedi, si dovranno affrontare le singole posizioni per i prepensionamenti, i trasferimenti e le uscite incentivate dei lavoratori, nonchè gli investimenti, le produzioni, secondo quanto esplicitato nell'intesa, come ad esempio per Melano, che accogliendo i lavoratori di Albacina, diventerà l'hub europeo - mediterraneo per la produzione dei piani cottura Whirlpool da 2,4 milioni di pezzi sfornati.


mercoledì 15 luglio 2015

WHIRLPOOL/ INDESIT: FIM-CISL, ORA IMPLEMENTARE PIANO INDUSTRIALE

(Michele Zanocco)
"E' un risultato importante a coronamento di una trattativa difficile e a volte aspra, che ha visto l'azienda modificare il Piano Industriale iniziale garantendo ad ogni sito la propria missione industriale in modo esclusivo o centrale per l'intero mercato Emea dell'elettrodomestico assegnando all'Italia il 75% della progettazione e sviluppo degli elettrodomestici del Gruppo". Così il segretario nazionale della Fim Cisl, Michele Zanocco, commentando i risultati del referendum promosso da Fim, Fiom, Uilm, Ugl relativo all'accordo di riorganizzazione del gruppo sottoscritto il 2 luglio scorso a Roma presso il Mise.
I lavoratori hanno sostenuto favorevolmente l'intesa in ogni sito con un risultato complessivo che vede il sì all'81,65% e il no fermarsi al 16,61%. Ora, rileva Zanocco, "inizia la fase di implementazione del Piano nei vari siti che vedrà complessivamente 513,5 mln di euro investiti nei prossimi 4 anni. Di questo risultato va dato sicuramente merito al Mise e al ministero del Lavoro che hanno seguito costantemente l'evoluzione della trattativa, ai delegati del Coordinamento e ai lavoratori che hanno compreso l'importanza dell'accordo".
L'intesa raggiunta, conclude il sindacalista, "dimostra come sia ancora possibile il rilancio nel nostro Paese del settore dell'elettrodomestico pur essendo questo ancora ad alto contenuto manifatturiero".

WHIRLPOOL/INDESIT, I LAVORATORI APPROVANO L'ACCORDO

E alla fine l'happy ending, il lieto fine, arrivò. Infatti i lavoratori di Whirlpool, operai e impiegati, di tutti i siti sparsi sulla penisola italiana,  hanno approvato, attraverso il referendum consultivo nazionale, l'ipotesi di accordo sottoscritta il 2 luglio 2015 al Ministero dello Sviluppo Economico, sul piano di riorganizzazione aziendale. Alla consultazione hanno partecipato, in totale, 5.129 fra lavoratrici e lavoratori su 6.529 aventi diritto (pari al 78,56%). L'intesa è stata approvata con 4.200 voti favorevoli (82,91%) e 866 contrari (17,09%), mentre 63 sono state le schede bianche e nulle.
Nel perimetro di Fabriano, tra le varie sedi impiegatizie della Sede, Cà Maiano, via Lamberto Corsi e viale Campo sportivo ed i plant di Albacina e Melano, dove l'affluenza media si è attestata al 70,95%, il 'sì' si è attestato al 71,78%, con punte di consensi elevate, come ad esempio a Melano stabilimento e magazzino centralizzato, con l'85,88%, oppure uffici Campo sportivo con l'86,58%, uffici via Lamberto Corsi con 94,73%, stabilimento di Albacina con il 65,93 %, la sede Centrale con il 65,07% ed infine Cà Maiano con il 63,84 %.  Questo esito fa calare il sipario su una vertenza iniziata tre mesi fa, il 16 aprile 2015 e aprono ufficialmente le porte all'attuazione del business plan, che prevede l'assegnazione di una missione specifica per ogni sito del gruppo senza esuberi strutturali da qui a tutto il 2018. Ora, dopo gli accordi a livello nazionale per la nuova mobilità, la nuova cigs e il nuovo cds, essendo quelli stipulati dopo l'accordo del 2013 di fatto superati dalla nuova intesa, la cui stipua dovrebbe avvenire probabilmente entro il 25 luglio, dovranno essere convocati i tavoli territoriali  per la gestione del piano e la traduzione in fatti certi e concreti di quanto previsto dal punto di vista industriale dall'accordo, con il supporto della non indifferente cifra di 513,5 milioni di euro, messi sul piatto dalla multinazionale del bianco made in USA. E forse qui incomincia la parte più impegnativa del piano.

martedì 14 luglio 2015

WHIRLPOOL/INDESIT, A CARINARO IL "SI" PASSA CON IL 75,2%

In anticipo di mezza giornata rispetto agli altri stabilimenti, si è svolto nel sito casertano di Carinaro lo spoglio del referendum consultivo inerente l'accordo quadro Whirlpool firmato al Ministero dello Sviluppo Economico a Roma il 2 luglio scorso. Con 546 «si» passa allo stabilimento Whirlpool di Carinaro il referendum sull'accordo aziendale che prevede che il sito casertano diventi il riferimento del gruppo per l'attività di ricambio degli accessori degli elettrodomestici in ambito Emea. Al sito sono impiegati 815 addetti; a votare sono stati 726 dipendenti, ovvero l'89% della forza lavoro. I sì hanno rappresentato il 75,2% dei votanti, i «no» sono stati 166 (24,8%), 14 le schede bianche e nulle. Un risultato addirittura superiore a quello del referendum Indesit del dicembre 2013, dove il "si" si era attestato al 65,3%.

IL ROMPICAPO "DEFLAZIONE" SUL RINNOVO DEL CONTRATTO NAZIONALE DEI METALMECCANICI

Il prossimo contratto "sarà il contratto più difficile della storia dei metalmeccanici, ne abbiamo consapevolezza". Lo ha detto Marco Bentivogli, segretario nazionale della Fim - Cisl. "Sarà il contratto più difficile - ha spiegato - perché siamo in un contesto di deflazione, una parte di Confindustria vuole mettere in sordina il contratto nazionale e, soprattutto, la Fiom non abbandona un atteggiamento velleitario, facendo richieste che sono molto lontane dalla possibilità di diventare un accordo". Bentivogli ha ricordato che "abbiamo cercato per 7 mesi di costruire una piattaforma unitaria a cui la Fiom purtroppo si è sottratta, per cui nei prossimi giorni costruiremo con la Uil una piattaforma per il rinnovo del contratto". In queste parole del massimo esponente dei metalmeccanici della Cisl, lo stato dell'arte sulla tornata contrattuale 2016 - 2018.
Il prossimo 31 dicembre, scade il CCNL che è stato rinnovato per la parte economica sulla base dell’Accordo Interconfederale del 2009 in cui era prevista la definizione dell’aumento contrattuale sulla base dell’Indice Previsionale denominato IPCA (Indice dei Prezzi al Consumo Armonizzato in ambito europeo per l’Italia) depurato dei prezzi dei beni energetici importati.
L’Accordo e il CCNL prevedono che al termine del triennio di vigenza del CCNL ci sia la verifica sulla base dell’indice ISTAT, degli scostamenti tra inflazione programmata e inflazione reale.
Nel triennio, 2013-2015, di vigenza del CCNL abbiamo ottenuto 130€ di aumento pari a una crescita dell’inflazione di 6.5%. in realtà con una previsione di crescita del 2015 del 0.6% e con un inflazione reale nel 2013 di 1.3% e dello 0.3% nel 2014 (totale crescita inflazione nel triennio 2013-15) abbiamo una crescita dell’inflazione reale del 2.2%.
A fronte di 130 € ottenuti con l’inflazione programmata nel CCNL del 5 dicembre 2012 l’inflazione reale corrisponde a 44€. Federmeccanica può quindi chiedere la restituzione di 86€, così come Federchimica ha chiesto ai sindacati confederali di restituire 79€.
Oggi, con l’indice previsionale fornito da ISTAT, sulla base dell’IPCA la richiesta salariale nel triennio 2016-2018 dovrebbe essere di 77€. (inflazione programmata: 2016=1.1%; 2017=1.3% e 2018=1.5%. Per un totale di 3.9% moltiplicata valore punto di 19.92)
La categoria dei bancari ha rinnovato il CCNL a 85€ in quattro anni e non tre anni come i metalmeccanici, il commercio/terziario ha rinnovato il CCNL a 85€ con una durata di 2 anni e 8 mesi.
E' quindi evidente come la contrattazione sia entrata in crisi a causa della "deflazione", che ha generato inedite problematiche. Diventa evidente che non è possibile rinnovare il CCNL solo sulla base dell’Accordo del 2009, occorre una proposta nuova, che possa rimettere in moto la contrattazione.
A fianco e in parallelo al confronto che si sta sviluppando con il Governo, a partire da settembre 2015, sui temi della rappresentanza, delle pensioni, della democrazia partecipativa e economica occorre rilanciare il tema dei fondi di pensione integrativi (COMETA) che vanno incrementati in modo significativo per quanto riguarda la quota versata dall’azienda.
Se il CCNL prevedesse questo sarebbe un modo per incentivare l’adesione a COMETA e dare una risposta, complementare alla pensione INPS, per i giovani lavoratori.

sabato 11 luglio 2015

LA STORIA SIAMO NOI - L'11 LUGLIO 2014 L'INDESIT PASSAVA ALLA WHIRLPOOL.

L'11 luglio 2014, prima dell'apertura delle Borse, arriva l'annuncio della vendita della Indesit all'americana Whirlpool, dopo un anno e mezzo di rumors e dopo addirittura dieci dal primo tentativo di fidanzamento (poi fallito all'ultimo)Il confronto  seguiva di pari passo l’evoluzione delle condizioni di salute di Vittorio, colui che ha reso Indesit un marchio globale creando a Fabriano un vero e proprio distretto del bianco. A ben vedere la decisione di un’allenza con Whirlpool, l'azienda del lago Michigan, primo produttore al mondo di merce bianca, era stata vagliata proprio da Vittorio una decina di anni prima.
Ma il disegno di Vittorio, a differenza di oggi, sostanzialmente prevedeva che lui stesso restasse al timone di una nuova realtà attraverso un’offerta pubblica di scambio che avrebbe consentito alla famiglia Merloni di convertirsi nel primo azionista di un gruppo con una posizione di leadership in Europa. Quel progetto si arenò proprio all’ultimo per volontà di Vittorio che non era convinto delle condizioni finanziarie, ma l’intuizione originaria era giusta perché prevedeva la crescita a doppia cifra dei marchi asiatici come Samsung, Lg, Haier capaci in sette anni di sparigliare totalmente il mercato  e diventare dei leader planetari del settore. Il controllo della società di Fabriano passa al gruppo americano che rileva il 66,8% delle azioni con diritto di voto, corrispondenti al 60,4% del capitale con un investimento di 758 milioni di euro e un premio del 5% sui valori di Borsa degli ultimi sei mesi. Whirpool lancerà poi un'Opa sulle rimanenti azioni Indesit.  Alla fine del mese di ottobre, mentre gli americani si apprestano a salire al controllo totale della storica società di elettrodomestici, la Whirlpool svela, almeno in parte, i piani futuri sulla Indesit, parlando di un generale processo di "riorganizzazione" che non sembra escludere categoricamente la chiusura di qualche stabilimento. A fine novembre si chiude l'opa promossa da Whirlpool Italia sul 29,99% del capitale Indesit, salendo così al controllo del 97,42% del gruppo marchigiano. La vendita dell'ultimo colosso italiano del "bianco" segna simbolicamente un'epoca, che si chiude per sempre. È l'addio dei Merloni, famiglia storica che ha scritto a caratteri cubitali una pagina di industria italiana, alla propria creatura, ceduta con un assegno da 768 milioni di euro, per quella che sembrava la scelta migliore per garantire un futuro. Avrebbero potuto fare più cassa, avessero voluto solo pensare al prezzo, vendendo ai cinesi. Ma gli americani sembravano il partner industrialmente strategico migliore per l'azienda, che viene da una lunga tradizione di acquisizioni a livello familiare (Ignis, Maytag, Bauknecht....). Ma alla famiglia, che si era pure spaccata sul destino dell'azienda, va riconosciuto il merito di aver capito che rimanere da soli avrebbe sul medio termine compromesso la sopravvivenza. E che l'indipendenza non è più un valore, con un mercato sempre più globale, un'Europa (mercato di riferimento di Indesit) in caduta e la concorrenza asiatica a erodere sempre più margini. 
Il punto di svolta iniziò nell'estate del 2012, quando, per le condizioni di cui sopra, ci si rese conto che Indesit non poteva stare da sola. Lo schema della multinazionale formato tascabile, dalla taglia minimal, non era più in grado di  reggere più già prima che arrivasse la Grande Crisi che avrebbe portato con sé una riduzione del fatturato, di volumi di vendite e di quote di mercato fino ad  allora impensabili. Era necessario un partner. Ci sono voluti due anni per convincere la famiglia, con il punto più basso toccato nell'autunno del 2013, quando in cda fu "bocciato" dagli indipendenti il piano industriale "stand alone". Indesit andava venduta a un partner con una grossa massa critica. Ci fu uno scontro durissimo tra la famiglia e il consiglio di amministrazione. La nomina di Aristide Merloni a tutore legale del padre Vittorio e nuovo capofamiglia, con il contestuale passo indietro del fratello Andrea ha portato alla svolta di fine 2013. Quando la famiglia decide di vendere, perché si rende conto che non si può più aspettare, e affida il mandato alla banca d'affari Goldman Sachs, di trovare un acquirente e per mesi secondo le indiscrezioni ci sarebbero stati fino a sette pretendenti, 
Indesit company, un colosso da 16 mila dipendenti, con 14 stabilimenti. Negli anni ’90 diventa numero due in Europa, delocalizza in Russia e in Cina, ma conserva il 30% della produzione in Italia. Nel 2009 la crisi impatta duramente l’azienda, che perde il 17% dei ricavi. Nel 2012 utili e ricavi tengono ma solo grazie al mercato russo e a quello britannico; dove nel secondo ha comunque sofferto la competizione dove invece era fortissima con l’acquisizione di Hotpoint Ariston, mentre in Russia, si era vista assottigliare i margini  dove il colosso sudcoreano Samsung ha fatto un vero e proprio dumping sui prezzi rosicchiando una buona fetta di mercato. Ecco, la spiegazione. Il risiko degli elettrodomestici prevede sempre più aziende di grossa taglia, vere e proprie conglomerate come Samsung che spaziano dai telefonini ai televisori fino alle lavatrici, ed inoltre senza l’effetto dell’euro forte il bilancio sarebbe in rosso. Nel 2013 l’amministratore delegato Marco Milani subentra alla presidenza ad Andrea Merloni e, per la prima volta, il timone dell’azienda non è più in mano alla famiglia Merloni. È un segnale importante, che si concretizza, poi con il passaggio agli americani.
“Whirlpool valuta i progetti di acquisizione basandosi su complementarietà strategica”, ha messo in evidenza Jeff Fettig, presidente e chief executive officer di Whirlpool Corporation. “Questa acquisizione - dichiarò nelle ore immediate dell'acquisizione - ci posizionerà in maniera ideale per una crescita sostenibile in un mercato altamente competitivo e sempre più globale quale quello degli elettrodomestici in Europa”. 
Ma in questi giorni siamo di fronte al test chiave per l'integrazione fra le due aziende, che fino ad ora ha evidenziato comunque non pochi problemi, con i 2060 esuberi annunciati e "congelati" fino alla fine del 2018. Ora saranno i lavoratori, attraverso il referendum a dire se quella tracciata nell'accordo del 2 luglio 2015, potrà essere la strada maestra per garantire per il futuro la presenza sostenibile in Europa, dove nonostante la crisi, il mercato EMEA, vale qualcosa come 60 milioni di pezzi (80 se si considera l'Africa).

venerdì 10 luglio 2015

LUNEDI' 13 LUGLIO, ASSEMBLEA NAZIONALE DEI DELEGATI DI METASALUTE


Lunedì prossimo 13 luglio a Roma, presso la sede di Federmeccanica, ci sarà l'Assemblea nazionale ordinaria e straordinaria dei delegati di Metasalute, la prima dopo il rinnovo della stessa avvenuta tra fine maggio ed inizio giugno.
L’ assemblea  è composta da 30 rappresentanti: 15 eletti dai lavoratori e 15 dalle Aziende, ed ha il compito di indirizzare e controllare la gestione del fondo sanitario dei metalmeccanici italiani e nella sessione straordinaria verranno esaminate alcune modifiche dello Statuto del fondo.
Metasalute, il Fondo di Assistenza Sanitaria integrativa per i lavoratori dell’industria metalmeccanica e dell’installazione di impianti e per i lavoratori del comparto orafo e argentiero che si pone l’obiettivo di dare risposte concrete alle aspettative e ai bisogni dei lavoratori offrendo prestazioni sanitarie integrative al Servizio Sanitario Nazionale a fronte di una contribuzione mensile a loro carico estremamente esigua.
L’entità delle prestazioni, a fronte di una contribuzione contenuta, è stata resa possibile anche dal contributo di avvio previsto a totale carico delle imprese e dall’attenta gestione dei costi da parte del fondo finalizzata a dedicare tutte le risorse disponibili alle prestazioni sanitarie da fornire ai lavoratori aderenti.
Nei primi due anni di vita di Metasalute, il fondo ha già fatto registrare circa 100 mila adesioni e si sta predisponendo per rafforzare e migliorare il servizio.

giovedì 9 luglio 2015

FONDO COMETA: RENDIMENTI MESE DI GIUGNO 2015

Uscita della Grecia dall'Euro o no, il tema sta tenendo banco ormai da qualche mese e tutti i giornali ne parlano; a giugno la questione sembra acuirsi, con la trattativa tra la Grecia di Tsipras e i suoi creditori, conclusasi con il no al referendum di domenica scorsa, che comporta notevole volatilità: i mercati stentano a prevedere gli eventuali effetti di un fallimento dello stato ellenico. 
La sfiducia si traduce in una minore appetibilità dei nostri titoli di stato, ossia in una riduzione del loro valore, che si riverbera sull'andamento dei rendimenti dei quattro comparti del fondo complementare dei metalmeccanici.

WHIRLPOOL/INDESIT, LA PAROLA AI LAVORATORI CON IL REFERENDUM

Terminato il giro di assemblee, con diversi e comprensibili stati d'animo per illustrare ai lavoratori dei vari siti italiani l'ipotesi di accordo quadro, ora la parola passa agli stessi, con il referendum consultivo per approvare e rendere operativa l'intesa firmata il 2 luglio al Mise. Le consultazioni si terranno infatti nelle giornate del 13 e 14 luglio prossimo e lo spoglio avverrà, così come indicato dalle segreterie nazionali in contemporanea tra i vari siti, nella mattinata del 15 luglio, allorquando con l'apertura delle urne e lo spoglio delle schede, si capirà se l'accordo, sarà piaciuto o no alle maestranze. L'accordo Indesit del dicembre del 2013, firmato allora solo da Fim e Uilm, fece registrare a livello nazionale, la vittoria del si con una percentuale pari al 79,3%, mentre negli stabilimenti e uffici delle Marche, la media si attestò addirittura all'85%. Ma ora dopo mesi di trattative, di lotte, di discussioni, di momenti di tensione, anche tra forze sindacali, ora è giunto il momento e il tempo delle decisioni e delle scelte.

domenica 5 luglio 2015

WHIRLPOOL /INDESIT: MERCOLEDI' 8 LUGLIO ASSEMBLEE TIME

Mercoledì 8 luglio si terranno nell'area fabrianese le assemblee di 1,5 ore, per illustrare ai lavoratori l'ipotesi di accordo sul piano industriale  firmato a Roma, al Ministero dello Sviluppo Economico lo scorso 2 luglio e che successivamente, dovrà essere ratificato dal referendum consultivo che si svolgerà il 13 e 14 luglio.

ALBACINA
8,00 – 9,30     (PRIMO TURNO)
16,00 – 17,30 (SECONDO TURNO)
22,00  -23,30 (TURNO NOTTURNO)

MELANO STAB. E MAGAZZINO CENTRALIZZATO
10,00 - 11,30 (PRIMO TURNO)
14,00 – 15,30 (SECONDO TURNO)

MAGAZZINO RICAMBI CA’ MAIANO
10,00 – 11,30 (INSIEME A MELANO)

SEDI IMPIEGATIZIE (SEDE CENTRALE, VIA CAMPO SPORTIVO, CA’ MAIANO E VIA L. CORSI) 
(SALA EUROPA DELLA SEDE CENTRALE)
14,00 – 15,30


LE ASSEMBLEE, SARANNO TENUTE  DA ZANOCCO (FIM-CISL), FICCO (UILM-UIL) E SPERA (FIOM – CGIL).

venerdì 3 luglio 2015

WHIRLPOOL/INDESIT, UNA MISSIONE PER OGNI SITO

(Lo stabilimento di Melano)
Ecco nel dettaglio il piano specifico per ogni realtà del gruppo Whirlpool, parte integrante del protocollo quadro raggiunto ieri al Mise, dopo un negoziato complicato, difficile, caratterizzato da momenti di tensione, anche tra le stesse rappresentanze sindacali. Ogni sito avrà una mission specifica.
UFFICI  FABRIANO
Verrà creato un centro direzionale con circa 600 dipendenti. Fabriano ospiterà il Consumer Service, compreso la pianificazione dei ricambi & Quality; NPI (New Product Introduction), Divisione Piccoli Elettrodomestici, Sistemi Informativi; la Ricerca & Sviluppo, parte del Procurement, la filiale commerciale italiana compreso il call center e infine le connesse attività di supporto in ambito Finance, Risorse Umane e Ufficio Legale per entrambe le società, saranno utilizzati i contratti di solidarietà.
MELANO
Melano diventerà l'unico hub europeo-mediterraneo per la produzione di piani cottura della zona Emea, con rientro delle produzioni dall'estero, e lo spostamento delle produzioni di Carinaro e Cassinetta gradualmente a cominciare dal secondo semestre del 2015, e vi saranno concentrati anche i lavoratori attualmente in forza ad Albacina; saranno utilizzati prima la Cigs poi i contratti di solidarietà. Ci sarà la cessazione dei ricambi di Cà Maiano (destinati a Carinaro), attività rimpiazzata dall'outlet riservato ai dipendenti, dall'insourcing delle attività di call center e dalla concentrazione della pianificazione delle parti di ricambio. 75 (25 impiegati e 50 operai) i lavoratori interessati dalle attività in uscita, 90 quelli occupati dalle attività in entrata per un ipotetico saldo positivo di 15 lavoratori.
ALBACINA
E' l'unico cruccio veramente dolente di questo accordo, che prevede la sua chiusura, un sito storico per la Merloni, uno dei punti di forza degli anni belli in cui si sfornavano milioni di pezzi. Le attività produttive del sito cesseranno presumibilmente entro il primo semestre del 2016, con il completamento del trasferimento del personale come sopra citato a Melano. Ma anche se dicono che non bisogna "innamorarsi" dei muri è quanto meno amaro accettarne semplicemente la sua chiusura, anche se ciò non comporterà esuberi "strutturali".
COMUNANZA
Produrrà lavatrici carica frontale e sarà produttore esclusivo in Emea di lavasciuga; si utilizzeranno i contratti di solidarietà.
CASERTA
Sarà costituito il polo europeo di ricambi e accessori, in cui troveranno inizialmente occupazione 320 persone; il restante organico potrà avvalersi della possibilità di essere trasferito a Napoli, accedere al trasferimento volontario incentivato per Varese con possibilità di colloqui anche per i familiari conviventi, accedere ai percorsi di uscita incentivata specificamente previsti per la Campania; infine è previsto l'impegno dell'azienda a continuare a cercare soggetti investitori per Teverola, con un apposito stanziamento di 2 milioni di euro e la disponibilità di cedere a prezzi agevolati lo stabile, al fine di generare ulteriori opportunità occupazionali; gli ammortizzatori sociali utilizzati saranno inizialmente la CIGS per ristrutturazione e poi i contratti di solidarietà.
NONE
Il magazzino sarà ceduto in continuità alla società piemontese Mole, ma il personale in alternativa potrà comunque optare per il trasferimento ad altra sede del Gruppo o accedere ai percorsi di uscita incentivata specificamente previsti; il coinvolto dal trasferimento d'azienda riceverà in ogni caso un incentivo e gli sarà liquidato il Tfr; il centro ricerca e l'outlet resteranno, invece, in attività fino al 31/12/2016 ed il relativo personale potrà accedere sia al piano di uscite incentivate sia a modalità agevolate di trasferimento ad altra sede del Gruppo; verranno utilizzati i contratti di solidarietà.
CASSINETTA DI BIANDRONNO
Si consoliderà come polo Emea per l'incasso, con produzione di forni, frigoriferi e microonde e con un incremento occupazionale di 160 persone, oltre alla conferma dei lavoratori somministrati. Cassinetta perderà il Service Parts Centre. L’attività della ricambistica verrà spostata, infatti, nel polo di Carinaro togliendo le mansioni al service di Cassinetta dove sono impiegati quasi 150 persone (un centinaio gli operai e una cinquantina di impiegati). 
NAPOLI
Produrrà le lavatrici di alta gamma, anche con un modello aggiuntivo rivolto ai mercati extra europei; si utilizzeranno i contratti di solidarietà.
SIENA
Sarà il polo di produzione dei congelatori orizzontali, con rientro di prodotti anche dall'estero e possibilità di crescita ulteriore verso i mercati extra europei; si utilizzeranno i contratti di solidarietà.
UFFICI IN LOMBARDIA
Verrà creato un centro direzionale con circa 800 dipendenti, accorpando gli attuali uffici di Comerio e Milano in una sede ancora da definire fra Varese e Milano. Ospiterà la Supply Chain; Manufacturing centrale; il Procurement; la Ricerca & Sviluppo,il Product & Brand Marketing, Vendite EMEA,il Finance, le Risorse Umane; l’Ufficio Legale; lo Strategic Planning e la parte Marketing e Vendite della filiale commerciale italiana e le connesse attività di supporto in ambito Sistemi Informativi per entrambe le società. Saranno utilizzati i contratti di solidarietà.
NESSUN LICENZIAMENTO FINO AL 2018 - L'azienda si è impegnata a non licenziare per tutta la durata del piano industriale, cioè fino al 2018. Rientrano dunque i 2.060 esuberi annunciati, e i trasferimenti tra poli di diverse regioni avverranno solo su base volontaria. 
Gli operai e gli impiegati le cui funzioni saranno trasferite in un'altra regione potranno avvalersi di ricollocazione e riqualificazione professionale.
AMMORTIZZATORI IN TUTTI I SITI -  Verranno utilizzati la cassa integrazione e i contratti di solidarietà (ammortizzatori conservativi) con la rotazione per ripartire al meglio il lavoro. Tutti i lavoratori potranno usufruire di mobilità volontaria o finalizzata alla pensione incentivata.
INVESTIMENTI PER 513,5 MILIONI -  Whirlpool investirà 513,5 milioni di euro in tre anni. E metterà a punto piani industriali per tutti i siti attraverso l'insourcing di attività. La produzione made in Italy crescerà di 650 mila unità.
AMMORTIZZATORI SOCIALI IN TUTTI I SITI -  Verranno utilizzati la cassa integrazione e i contratti di solidarietà (ammortizzatori conservativi) con la rotazione per ripartire al meglio il lavoro. Tutti i lavoratori potranno usufruire di mobilità volontaria o finalizzata alla pensione incentivata.
Se l'ipotesi di accordo verrà approvata dal voto dei lavoratori, il 13 e 14 luglio prossimo, seguiranno successivamente accordi esecutivi in ciascun territorio per definire i termini dettagliati di utilizzo degli ammortizzatori sociali; la mobilità incentivata volontaria o finalizzata alla pensione sarà, invece, aperta con un'unica procedura nazionale.


MODELLO 730/2015, PROROGA DAL 7 AL 23 LUGLIO

Come del resto ci ha abituato negli ultimi anni, lo Stato in zona Cesarini decreta lo slittamento della consegna del modello 730, resasi quanto mai necessaria vista la rivoluzione copernicana o quasi con l'introduzione del precompilato, che almeno nell'anno di implementazione non ha semplificato la vita dei contribuenti. Non più il 7 luglio, la scadenza per la presentazione del 730 precompilato slitta al 23 luglio. Infatti con un decreto ministeriale approvato ieri, il Consiglio dei Ministri ha ufficializzato il rinvio per la scadenza fiscale che riguarda il 730 precompilato, ma anche quello ordinario. Prima della proroga, la scadenza fissata per il 730 era al 7 luglio sia nel caso di presentazione al sostituto d’imposta oppure al Caf, al professionista o telematicamente sul sito dell’Agenzia delle Entrate.
Ma in seguito alle pressioni dei Caf e dei professionisti abilitati, il Consiglio dei Ministri ha approvato la proroga per la presentazione del 730. Circa due settimane in più per permettere a Caf e professionisti di concludere le procedure per la consegna al contribuente della copia della dichiarazione 730 elaborata e del relativo prospetto di liquidazione. Ma dal rinvio della scadenza per la presentazione del 730, deriva anche lo slittamento degli eventuali rimborsi dovuti al contribuente.
Il decreto ministeriale, prevede il rinvio della presentazione del 730 per i contribuenti che si avvalgono delle competenze dei Caf o dei professionisti abilitati per l’invio del proprio 730. Nel decreto ministerale infatti, si legge “i Caf dipendenti e i professionisti abilitati, nell’ambito delle attività di assistenza fiscale possono completare entro il 23 luglio 2015 la consegna al contribuente di copia della dichiarazione elaborata e del relativo prospetto di liquidazione nonchè la comunicazione del risultato contabile delle dichiarazioni e la trasmissione in via telematica all’Agenzia delle entrate delle dichiarazioni precompilate a condizione che entro il 7 luglio 2015 abbiano effettuato la trasmissione di almeno l’80% delle medesime dichiarazioni”.
Il rinvio quindi riguarda soltanto Caf o professionisti abilitati a patto che entro la scadenza del 7 luglio, abbiano già presentato l’80% delle dichiarazioni 730. Entro la nuova scadenza fissata per il 23 luglio possono eleborare il 20% delle dichiarazioni 730 complessive, sia precompilate che ordinarie.
Il rinvio del termine per la presentazione del 730 è stato approvato per evitare un accumulo di dichiarazioni nelle fase finale della scadenza e consentire ai contribuenti che hanno già presentato la dichiarazione di ottenere l’eventuale rimborso entro metà luglio.
Al contrario, per coloro che sfrutteranno il rinvio a fine luglio, l’eventuale rimborso in busta paga o nell’assegno pensionistico arriverà tra agosto e settembre. Con la presentazione del 730 il 23 luglio non ci saranno più i tempi tecnici per l’erogazione di crediti Irpef nel cedolino di luglio. I rimborsi quindi arriveranno ad agosto per coloro che hanno un sostituto d’imposta, oppure a settembre per gli autonomi.  

giovedì 2 luglio 2015

WHIRLPOOL/INDESIT, ECCO L'ACCORDO QUADRO

Mesi di incontri anche fitti, trattative pressanti, scontri, proteste e poi come preventivato oggi il rush finale al Ministero dello Sviluppo Economico con la soluzione che è stata suggellata in pompa magna dal documento finale, sul quale tutti hanno apposto il proprio autografo  a partire dal ministro Federica Guidi, al sottosegretario del Ministero del lavoro Teresa Bellanova, ai segretari nazionali, fino ai delegati del coordinamento delle Rsu.  Confermati per il fabrianese, la creazione a Melano dell'hub  europeo-mediterraneo dell'elettrodomestico dei piani cottura da incasso, nessun esubero e utilizzo CIGS e CdS (questo ultimi in particolare per gli impiegati) . L'ipotesi di accordo sarà poi presentato nelle assemblee che si terranno nel fabrianese il giorno 8. Si svolgerà successivamente un referendum  con tutti i lavoratori fissato per i giorni 13 e 14) luglio. 
Successivamente, ma comunque entro il corrente mese le parti dovranno rincontrarsi comunque per siglare le procedure per gli ammortizzatori sociali conservativi, ossia la cassa integrazione straordinaria e il contratto di solidarietà ed inoltre per l'apertura della procedura ex art. 4 e 24 della legge 223/91, ossia la non opposizione alla collocazione in mobilità.
Nel link sottostante tutti i testi per comprendere l'accordo sottoscritto.

mercoledì 1 luglio 2015

WHIRLPOOL/INDESIT, DOMANI AL MISE A ROMA PENULTIMO ATTO?

Domani alle ore 13,30 presso la sede del Ministero dello Sviluppo Economico a Roma altro round della vertenza Whirlpool/Indesit, che potrebbe forse essere il penultimo del confronto cominciato lo scorso 16 aprile. Alla presenza del reggente del dicastero, il ministro Federica Guidi, sono stati convocati anche i rappresentanti delle regioni Lombardia, Piemonte, Toscana, Marche e Campania, ossia quelle dove sono allocate le unità produttive Whirlpool, segno evidente che domani potrebbe esserci la quadratura del cerchio intorno al testo definitivo dell'ipotesi di accordo quadro, che garantisca tutti i passaggi del piano industriale 2015-2018 e che successivamente sarà illustrato nelle assemblee ai lavoratori e poi sottoposto al voto referendario. E il sipario sarà calato poi definitivamente con la sottoscrizione finale, qualora l'esito del referendum fosse positivo. Successivamente, seguiranno accordi applicativi in sede locale e nazionale per la sua gestione e il monitoraggio, nonchè l'implementazione degli investimenti di processo e l'avanzamento delle attività connesse. 
Intanto in queste ore, in questi giorni, gli impiegati e i quadri, non senza apprensione, hanno ricevuto, stanno ricevendo le lettere di conferimento di incarico e la sede presso la quale sarà previsto. Visto che le sedi amministrative saranno secondo quanto previsto dal piano due, a Comerio e Fabriano, che occuperanno rispettivamente 800 e 600 impiegati e se la lettera recapitata conterrà i presupposti per il trasferimento a Comerio (nel caso degli addetti ex Indesit Company di stanza a Fabriano), il lavoratore, avrà dodici mesi di tempo per decidere se accettare il trasferimento che sarà  agevolato economicamente. In caso contrario, ossia qualora ci fosse il diniego al trasferimento, potrà riqualificarsi nel ruolo indicatogli, restando nella sede di appartenenza, ma qualora questa non preveda quel ruolo, il lavoratore, potrà essere interessato dagli ammortizzatori sociali, come i contratti di solidarietà difensivi, oppure usufruire degli incentivi per i prepensionamenti e le dimissioni volontarie, secondo quanto sarà stabilito dall'accordo.

INFORMAZIONE FISCALE: SEI UN INQUILINO O UN PROPRIETARIO, POTRESTI AVERE DEGLI SCONTI FISCALI PER L'AFFITTO



Sei un inquilino o un proprietario di immobile? Cerchi casa in affitto o vuoi affittare un immobile? Forse non lo sai ma potresti avere degli interessanti vantaggi fiscali. La legge prevede detrazioni fiscali per coloro che pagano l’affitto di casa e hanno redditi non elevati, ma anche per coloro che intendono affittare un immobile a disposizione.
Inoltre, solo per il triennio 2014-2016, se hai firmato un contratto di locazione di alloggio sociale adibito ad abitazione principale puoi fruire di una detrazione annua di 900 euro se il reddito complessivo non supera 15.493,71 euro oppure di 450 euro se il reddito supera tale limite, ma non 30.987,41 euro. Si definiscono alloggi sociali le unità immobiliari ad uso residenziale in locazione permanente destinate a ridurre il disagio abitativo di soggetti e nuclei familiari svantaggiati, non in grado di accedere al mercato libero della locazione. Per tutte le informazioni in materia puoi rivolgerti al Sicet, il Sindacato Inquilini Casa E Territorio della CISL.