mercoledì 15 luglio 2015

WHIRLPOOL/INDESIT, I LAVORATORI APPROVANO L'ACCORDO

E alla fine l'happy ending, il lieto fine, arrivò. Infatti i lavoratori di Whirlpool, operai e impiegati, di tutti i siti sparsi sulla penisola italiana,  hanno approvato, attraverso il referendum consultivo nazionale, l'ipotesi di accordo sottoscritta il 2 luglio 2015 al Ministero dello Sviluppo Economico, sul piano di riorganizzazione aziendale. Alla consultazione hanno partecipato, in totale, 5.129 fra lavoratrici e lavoratori su 6.529 aventi diritto (pari al 78,56%). L'intesa è stata approvata con 4.200 voti favorevoli (82,91%) e 866 contrari (17,09%), mentre 63 sono state le schede bianche e nulle.
Nel perimetro di Fabriano, tra le varie sedi impiegatizie della Sede, Cà Maiano, via Lamberto Corsi e viale Campo sportivo ed i plant di Albacina e Melano, dove l'affluenza media si è attestata al 70,95%, il 'sì' si è attestato al 71,78%, con punte di consensi elevate, come ad esempio a Melano stabilimento e magazzino centralizzato, con l'85,88%, oppure uffici Campo sportivo con l'86,58%, uffici via Lamberto Corsi con 94,73%, stabilimento di Albacina con il 65,93 %, la sede Centrale con il 65,07% ed infine Cà Maiano con il 63,84 %.  Questo esito fa calare il sipario su una vertenza iniziata tre mesi fa, il 16 aprile 2015 e aprono ufficialmente le porte all'attuazione del business plan, che prevede l'assegnazione di una missione specifica per ogni sito del gruppo senza esuberi strutturali da qui a tutto il 2018. Ora, dopo gli accordi a livello nazionale per la nuova mobilità, la nuova cigs e il nuovo cds, essendo quelli stipulati dopo l'accordo del 2013 di fatto superati dalla nuova intesa, la cui stipua dovrebbe avvenire probabilmente entro il 25 luglio, dovranno essere convocati i tavoli territoriali  per la gestione del piano e la traduzione in fatti certi e concreti di quanto previsto dal punto di vista industriale dall'accordo, con il supporto della non indifferente cifra di 513,5 milioni di euro, messi sul piatto dalla multinazionale del bianco made in USA. E forse qui incomincia la parte più impegnativa del piano.

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