mercoledì 1 luglio 2015

WHIRLPOOL/INDESIT, DOMANI AL MISE A ROMA PENULTIMO ATTO?

Domani alle ore 13,30 presso la sede del Ministero dello Sviluppo Economico a Roma altro round della vertenza Whirlpool/Indesit, che potrebbe forse essere il penultimo del confronto cominciato lo scorso 16 aprile. Alla presenza del reggente del dicastero, il ministro Federica Guidi, sono stati convocati anche i rappresentanti delle regioni Lombardia, Piemonte, Toscana, Marche e Campania, ossia quelle dove sono allocate le unità produttive Whirlpool, segno evidente che domani potrebbe esserci la quadratura del cerchio intorno al testo definitivo dell'ipotesi di accordo quadro, che garantisca tutti i passaggi del piano industriale 2015-2018 e che successivamente sarà illustrato nelle assemblee ai lavoratori e poi sottoposto al voto referendario. E il sipario sarà calato poi definitivamente con la sottoscrizione finale, qualora l'esito del referendum fosse positivo. Successivamente, seguiranno accordi applicativi in sede locale e nazionale per la sua gestione e il monitoraggio, nonchè l'implementazione degli investimenti di processo e l'avanzamento delle attività connesse. 
Intanto in queste ore, in questi giorni, gli impiegati e i quadri, non senza apprensione, hanno ricevuto, stanno ricevendo le lettere di conferimento di incarico e la sede presso la quale sarà previsto. Visto che le sedi amministrative saranno secondo quanto previsto dal piano due, a Comerio e Fabriano, che occuperanno rispettivamente 800 e 600 impiegati e se la lettera recapitata conterrà i presupposti per il trasferimento a Comerio (nel caso degli addetti ex Indesit Company di stanza a Fabriano), il lavoratore, avrà dodici mesi di tempo per decidere se accettare il trasferimento che sarà  agevolato economicamente. In caso contrario, ossia qualora ci fosse il diniego al trasferimento, potrà riqualificarsi nel ruolo indicatogli, restando nella sede di appartenenza, ma qualora questa non preveda quel ruolo, il lavoratore, potrà essere interessato dagli ammortizzatori sociali, come i contratti di solidarietà difensivi, oppure usufruire degli incentivi per i prepensionamenti e le dimissioni volontarie, secondo quanto sarà stabilito dall'accordo.

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