domenica 17 marzo 2024

NUOVA IRPEF 2024

Le buste paga di gennaio hanno visto la prima applicazione della modifica degli scaglioni Irpef, che per il 2024 diventano 3: il 23% fino a 28mila euro, 35% tra 28 e 50mila euro e 43% oltre 50mila euro di reddito. Inps ha comunicato che invece per le pensioni, l'adeguamento alle nuove aliquote sarà applicato a partire dalla mensilità di aprile, sulla quale sarà corrisposto anche il conguaglio riferito alle mensilità da gennaio a marzo.

Rispetto al 2023 è stato eliminato il secondo scaglione, inglobato nella prima aliquota del 23% che prima arrivava fino a 15mila euro e saliva al 25% tra 15 e 28mila.

Il calcolo del risparmio fiscale massimo è di 260 euro l’anno, e riguarderà chi ha un reddito da 28mila euro. I contribuenti con un reddito superiore a 50mila euro avranno però una franchigia sulle detrazioni al 19% in dichiarazione dei redditi pari proprio ai 260 euro di risparmio sulle aliquote. Saranno esclusi dall’applicazione del taglio sulle detrazioni i rimborsi fiscali sulle spese sanitarie, sui premi di assicurazione sul rischio di eventi calamitosi e sulle erogazioni liberali in favore dei partiti politici.

Oltre all'accorpamento del primo e secondo scaglione di reddito, cambia anche la detrazione prevista per il reddito da lavoro dipendente, che passa da 1.870 euro (del 2023) a 1.955 euro. Il cambiamento della detrazione spettante influisce direttamente anche sulla no tax area, cioè il limite di reddito entro il quale l'Irpef non è dovuta perché la detrazione azzera l'imposta. Dal 2024 la no tax area per i lavoratori dipendenti viene equiparata a quella dei pensionati con una soglia di 8.500 euro, mentre fino al 31 dicembre 2023, era fissata a 8.174 euro.

(FONTE: CAFCISL.IT)



DA DOMANI PARTE IL BONUS PSICOLOGO: COME FARE PER OTTENERLO

Da domani 18 marzo e fino al prossimo 31 maggio si potranno presentare le domande per il “bonus psicologo”, il sostegno per le spese per l’assistenza psicologia e le sessioni di psicoterapia introdotto nel 2022. Requisito per presentare la domanda è un Isee inferiore a 50mila euro. In base al valore Isee, il contributo varia da 1.500 euro con Isee fino a 15mila euro, 1.000 euro con Isee tra 15 e 30mila euro e 500 euro con Isee tra 30 e 50mila euro. Alla scadenza del 31 maggio, saranno elaborate le graduatorie degli aventi diritto in base alle risorse disponibili: il beneficio sarà erogato prioritariamente alle persone con Isee più basso e, a parità di valore Isee, in base all’ordine di arrivo della domanda.

Se la domanda viene accolta INPS comunicherà al richiedente l'importo assegnato e un codice univoco da consegnare al professionista scelto per la terapia, che verrà versato direttamente da Inps al professionista. Se il codice non viene utilizzato entro 270 giorni, viene annullato e riassegnato ad un altro utente in graduatoria.

Vi ricordiamo che per i richiedenti e i beneficiari dell’Assegno di Inclusione e Assegno Unico, dal 1° marzo è necessario avere l’Isee 2024 e le prestazioni e maggiorazioni verranno sospese fino a quando non viene presentato. Invitiamo quindi chi non l’avesse fatto a gestirlo al più presto. 

Per calcolare l’Isee ci si può rivolgere gratuitamente alle sedi Caf CISL oppure farlo tramite il portale PersonalCaf, che permette di elaborare la dichiarazione ISEE direttamente online, ma con l’assistenza di un operatore Caf.

(FONTE: CAFCISL.IT)

mercoledì 13 marzo 2024

FONDO COMETA: VALORE QUOTA MESE DI FEBBRAIO 2024


Continua l'andamento positivo del Fondo Cometa, anche se c'è da registrare nel mese di Febbraio una divergenza tra i rendimenti dei mercati obbligazionari e azionari, che si riverbera sull'andamento dei comparti. Infatti nel secondo mese dell'anno a far registrare un incremento del valore della quota sono gli asset Reddito e Crescita, ossia quei comparti bilanciati che al loro interno hanno una componente di azioni. (s.b.)

lunedì 4 marzo 2024

CONGEDO PER CURE, CHE COSA E' ?

Il congedo per cure disciplinato dall' Articolo 7 del Decreto Legislativo 119/2011, è l'unico congedo lavorativo che è legato al riconoscimento dell'invalidità civile, non a quello dello stato di handicap (Legge n. 104/1992), né ad altre forme di congedo ordinario e straordinario (previsti con Legge n. 53/2000 e Decreto legislativo n. 151/2001). Si tratta di un congedo poco conosciuto e raramente utilizzato, che consente di assentarsi legittimamente dal posto di lavoro in caso di patologie che comportano frequenti assenze dal lavoro per sottoporsi a cicli di cure.

Il congedo per cure viene riconosciuto al lavoratore che possiede un riconoscimento di una percentuale di invalidità civile superiore al 50% che necessitano di cure correlate alla menomazione per la quale è stata accertata l'invalidità civile (cicli di fisioterapia, chemioterapia, ginnastiche respiratorie, ecc.).

Le cure - che non devono superare i 30 giorni all'anno - devono essere autorizzate e prescritte dal medico specialista della ASL. I giorni di congedo possono essere fruiti in maniera frazionata e non rientrano nel periodo di comporto, non vengono cioè conteggiati ai fini del periodo di assenza per malattia durante il quale il lavoratore ha diritto alla conservazione del posto di lavoro.

La richiesta del congedo per cure va inoltrata al datore di lavoro il quale non ha alcuna discrezionalità nella concessione del congedo e neppure nella limitazione della durata. Il congedo per cure è considerato a tutti gli effetti un'assenza per malattia per la quale il lavoratore ha diritto alla retribuzione.

Il congedo, tuttavia, si pone come periodo ulteriore a quello "di comporto" previsto per la malattia (Nota del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali del 5 dicembre 2006 Prot. 25/l/0006893).

Il datore di lavoro ha il dovere di prendere atto della comunicazione del lavoratore, che è obbligato a trasmettere nelle forme previste dal proprio Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro, o qualora non vi siano indicazioni a riguardo, in modalità analoga alle comunicazioni relative alla "ordinaria" malattia.

Nel comparto privato i congedi sono retribuiti ed indennizzabili dall'INPS. Nel comparto pubblico, è necessario verificare le modalità previste nei singoli Contratti Collettivi Nazionali del Lavoro per le modalità di intervento atte a favorire la riabilitazione e il recupero del lavoratore con disabilità (come previsto dall'articolo 18 del DPR n. 395/1988).

Requisiti

Può godere del congedo per cura il lavoratore con il riconoscimento della percentuale di invalidità civile superiore al 50%.

Documentazione da presentare

La domanda di congedo per cura deve essere presentata al proprio datore di lavoro insieme alla prescrizione del medico specialista della ASL. A termine del congedo, il lavoratore deve comprovare che il periodo è stato adoperato per specifiche cure.                                                                                                                             

FONDO COMETA, ELEZIONI ASSEMBLEA DEI DELEGATI, SI VOTA FINO AL 19 MARZO