lunedì 30 settembre 2019

VERTENZA WHIRLPOOL NAPOLI, CHIUSA LA PRIMA SETTIMANA DI MOBILITAZIONE


Si è chiusa la prima delle due settimane dello stato di agitazione degli stabilimenti italiani del gruppo Whirlpool, alle prese con la spinosa vertenza della chiusura del sito di Napoli. Si era iniziato con le assemblee illustrative e il blocco immediato degli straordinari e della flessibilità, poi con lo sciopero, con presidi davanti ai siti, molto partecipato dai lavoratori di tutte le fabbriche della penisola, di otto ore il 25 settembre, altre quattro ore con mobilitazioni a livello territoriale. La mobilitazione culminerà con lo sciopero di venerdì 4 ottobre con manifestazione nazionale del gruppo a Roma. Questo il programma presentato dal coordinamento nazionale sindacale, nell'ottica di far recedere la Whirlpool dall'idea di disimpegnarsi da Napoli, prima fabbrica di lavatrici d'Italia realizzata nel 1949 dal “cumenda” Giovanni Borghi, patron di Ignis, mediante la cessione del ramo di azienda alla svizzera Prs, procedura per altro già avviata in maniera unilaterale. Altra preoccupazione da parte sindacale, le ormai sempre più forti ed insistenti voci di una cessione delle attività ai cinesi di Midea, voci che circolano per altro da settima e mesi. E la governance italiana della multinazionale non ha cambiato idea neanche dopo il recente confronto con il neo ministro dello sviluppo economico Patuanelli, subentrato dopo la crisi di governo a Di Maio, che ha gestito i mesi seguiti all'apertura della vertenza avvenuta lo scorso e sciagurato 31 maggio. Dunque un inizio di autunno caldissimo per un'azienda che ha deciso di rendere carta straccia, in ottica sindacale, l'accordo sul piano industriale firmato sempre al Mise lo scorso 25 ottobre 2018. La vicenda Napoli, preoccupa le organizzazioni sindacali, perchè potrebbe far presagire ad un futuro disimpegno da parte di Whirlpool sul territorio nazionale. Di sicuro l'odierno management di Whirlpool, è un altro rispetto a quello guidato da Castiglioni, che firmò quell'accordo e poi dimessosi dopo qualche settimana, ma il fattore condizionante è che non si sia riusciti a trasformare in effetto virtuoso, l'acquisizione di Indesit. Anzi tutt'altro, in zona Emea, la regione più complessa per il bianco, Whirlpool non è riuscita ad intercettare, al pari dei suoi competitor la crescita strutturale del mercato, fatto dovuto secondo l'azienda nei tanti tavoli romani di verifica, alla complessità dell'integrazione superiore alle aspettative preventivate. Dopo gli sterili tentativi da parte del ministero dello sviluppo economico, il passato e l'attuale, ora il dossier Whirlpool Napoli, potrebbe approdare nelle mani del primo ministro italiano Giuseppe Conte, così come del resto auspicato anche dal coordinamento sindacale nazionale Whirlpool, in modo da provare a riaprire il confronto.


venerdì 20 settembre 2019

VERTENZA WHIRLPOOL: COMUNICATO SINDACALE UNITARIO

Fim, Fiom e Uilm proclamano due settimane di agitazione in Whirlpool e
la manifestazione nazionale il 4 ottobre a Roma.

Il Coordinamento nazionale Whirlpool di Fim, Fiom e Uilm esprime un giudizio durissimo sull’atto aziendale unilaterale di avvio della procedura di cessione dello stabilimento di Napoli a Prs, in aperta violazione dell’accordo dell’ottobre 2018. Tutti gli elementi a nostra disposizione ci portano a ritenere difatti che tale cessione sia un tentativo malcelato di
chiusura e che più in generale Whirlpool si stia disimpegnando dall’Italia. I volumi continuano a calare in tutti gli stabilimenti e negli uffici proseguono le delocalizzazioni delle funzioni di staff, determinando ulteriori esuberi.

Per questi motivi il Coordinamento proclama lo stato di agitazione in tutto il Gruppo, con sciopero degli straordinari e della flessibilità, con 8 ore di sciopero il giorno 25 settembre in tutti gli stabilimenti e ulteriori 8 ore il giorno 4 ottobre con manifestazione nazionale a Roma. Nel frattempo proseguiranno le mobilitazioni territoriali, con un pacchetto di ulteriori 4 ore da svolgere entro il 3 ottobre, finalizzate anche al fattivo coinvolgimento delle Istituzioni locali.
Fim, Fiom e Uilm rivendicano verso Whirlpool il rispetto degli accordi per tutti gli stabilimenti italiani e chiedono al Governo, nelle persone del Ministro competente e del Presidente del Consiglio di convocare le parti e di dare seguito alle dichiarazioni di principio di solidarietà verso i lavoratori, adottando provvedimenti capaci di dare un’effettiva svolta alla vertenza.

Infine il Coordinamento Whirlpool accoglie con grande soddisfazione la volontà di adesione alla manifestazione espressa dai rappresentanti sindacali di Embraco, anch’essi vittima di analoga decisione di chiusura.

Fim-Cisl, Fiom-Cgil, Uilm-Uil nazionali

Roma, 19 settembre 2019

sabato 14 settembre 2019

FISCO TIME - ENTRO IL 30 SETTEMBRE SI PUO' BLOCCARE O RIDURRE L'ACCONTO IRPEF DI NOVEMBRE DA MODELLO 730. COME FARE

Scadrà il prossimo 30 settembre il termine per richiedere al datore di lavoro o all’ente pensionistico, sotto la propria responsabilità, di annullare o ridurre il secondo o unico acconto dell’Irpef.
L’opportunità riguarda i contribuenti che, per il 2019, prevedono di conseguire redditi inferiori a quelli dell’anno scorso o di sostenere maggiori spese detraibili o deducibili.
Chi, dunque, si rende conto di avere una situazione reddituale sostanzialmente differente – in negativo – rispetto a quella avuta nel 2018, può comunicare al proprio sostituto d’imposta gli importi che intende versare in acconto e che saranno addebitati sulla retribuzione/pensione di novembre.

La richiesta da consegnare al datore di lavoro o all’ente pensionistico deve riportare, come oggetto, che si tratta della comunicazione di annullamento o riduzione del secondo o unico acconto dell’Irpef e/o della cedolare secca e, a seguire, i dati del dichiarante e i nuovi importi (eventualmente, anche zero) da trattenere a titolo di seconda rata di acconto.
Nel caso di dichiarazione congiunta, è opportuno specificare se l’annullamento (o la riduzione) riguarda solo le somme del dichiarante o anche quelle del coniuge, indicando i rispettivi importi da trattenere.

Bisogna però fare attenzione agli errori. Qualora le previsioni reddituali risultassero sbagliate e, quindi, venisse pagato un acconto inferiore al dovuto, scatterebbe, oltre agli interessi, la sanzione per versamento insufficiente, pari al 30% delle somme omesse (ridotta al 10%, se la conseguente comunicazione di irregolarità viene pagata nei trenta giorni successivi al suo ricevimento).
Il versamento della seconda (o unica) rata di acconto Irpef, scade di regola il 30 novembre di ogni anno. Quest'anno, però, visto che il 30 cade di sabato, l'adempimento slitta automaticamente a lunedì 2 dicembre.

Per tale adempimento basta rivolgersi al caaf che ha elaborato e trasmesso la dichiarazione dei redditi e richiedere l’apposito modulo compilato, da consegnare entro il 30 settembre al datore di lavoro o all’ente pensionistico.

giovedì 12 settembre 2019

SI TORNA A SCUOLA, QUALI SPESE SI POSSONO DETRARRE, PICCOLO VADEMECUM DELL'ADICONSUM CISL

Per molti la campanella suonerà il prossimo lunedì 16 settembre, per altri ha già suonato e la scuola è iniziata. Purtroppo non è possibile detrarre le spese sostenute per i libri e il corredo scolastico, ma ci sono altre spese che si possono inserire nel 730, perchè detraibili; vediamo quali!
Spese scolastiche detraibili
Le spese che si possono detrarre riguardano:i servizi di mensa
  • i servizi di pre e post scuola
  • le gite scolastiche
  • le assicurazioni scolastiche
  • i corsi deliberati dall’istituto scolastico (anche se svolti all’infuori dell’orario scolastico), come il corso di teatro, di lingue straniere, di musica, ecc..
Spese scolastiche NON detraibili
IMPORTANTE: Non è possibile detrarre le spese per libri, zaini e materiale di cancelleria.
A quanto ammonta la detrazione
La detrazione Irpef è del 19% con un tetto massimo di 786 euro per ogni alunno.
Esempio:
A fronte di una spesa di 786 euro o superiore,
la detrazione sarà di 150 euro.

Quali scuole
L’agevolazione è valida per le spese scolastiche degli istituti di ogni ordine e grado:
  • Scuole materne
  • Elementari
  • Medie
  • Superiori.
La detrazione è valida sia per le scuole pubbliche che per le private paritarie.
Documenti da presentare per ottenere la detrazione in sede di dichiarazione dei redditi
  • Per la mensa: è sufficiente il bollettino postale o il bonifico bancario intestato alla scuola con la causale “servizio mensa”.
In caso di pagamento in contanti o bancomat, fatti consegnare un certificato che specifichi l’importo versato (questo vale anche per l’acquisto dei buoni-mensa).
  • Per altre spese: se l’intestatario di bonifici e bollettini è l’istituto scolastico, per provare la spesa è sufficiente la ricevuta del versamento.
Se i pagamenti sono intestati a un ente terzo, conserva la ricevuta unitamente alla copia della delibera scolastica che ha permesso quella specifica attività integrativa.
Spese scolastiche per studenti con disturbi dell’apprendimento
Le famiglie di alunni con disturbi dell’apprendimento (DSA) possono usufruire di una detrazione del 19% su tutti i sussidi e strumenti compensativi necessari per aiutare i ragazzi. Questa specifica detrazione non prevede alcun tetto di spesa ed è valida fino al completamento della scuola superiore. Per accedervi è necessario presentare una certificazione medica che attesti la necessità degli strumenti acquistati in relazione al disturbo diagnosticato.
(FONTE: ADICONSUM CISL)

mercoledì 11 settembre 2019

FONDO COMETA: VALORE QUOTA MESE DI AGOSTO 2019


Nonostante le tensioni sui dazi che si fanno sempre più forti e la crisi di governo in Italia, che generano paura ed incertezze sui mercati, l'andamento di Cometa nel mese di agosto tiene botta. Grazie all'andamento dei listini azionari in crescita e il calo dei rendimenti dei titoli di stato, tutti i comparti del fondo, fanno registrare un incremento del valore della quota, battendo quindi la rivalutazione del tfr lasciato in azienda. (s.b.)

sabato 7 settembre 2019

MODELLO 730, FINO AL 25 OTTOBRE POSSIBILE COMPILARE L'INTEGRATIVO PER RECUPERARE SPESE DIMENTICATE

Ti sei scordato una spesa da detrarre? Hai ritrovato uno scontrino? Devi fare una correzione? Puoi fare il #730integrativo entro il 25 ottobre‬, avvalendosi di un Caf/professionista che provvederà alla trasmissione anche se il contribuente si è avvalso della dichiarazione precompilata o in caso di presentazione del 730/2019 tramite sostituto d’imposta.
Il conguaglio verrà eseguito sempre a cura del sostituto d’imposta nella mensilità liquidata a dicembre.
‪Se invece hai dimenticato un reddito, o avuto più detrazioni del dovuto, devi fare il #ModelloRedditi entro il 2 dicembre.‬
Contatta la tua sede di fiducia! 
800800730 o www.cafcisl.it/sedi

martedì 3 settembre 2019

VERTENZA WHIRLPOOL, "BASTA CON I BALLETTI DI POSIZIONE" SECONDO ALESSANDRA DAMIANI DELLA FIM-CISL

Pronta e decisa la reazione delle organizzazioni sindacali alle parole del management di Whirlpool, in merito alla vicenda del sito di Napoli. 
Basta con i “balletti di posizione” della Whirlpool, “Napoli deve continuare la sua missione produttiva”. Lo afferma la segretaria nazionale della Fim Cisl, Alessandra Damiani, secondo cui le ultime “dichiarazioni della Whirlpool mettono in evidenza ciò che da mesi denunciamo al tavolo della trattativa, e cioè quello di un doppio binario di intenti da parte dell’azienda, che continua un balletto indecoroso sulle sue posizioni”. “Mentre al tavolo negoziale – spiega la sindacalista – si stanno discutendo le varie opzioni per evitare che lo stabilimento di Napoli perda la sua missione di produzione di lavatrici, le dichiarazioni a mezzo stampa dell’azienda esplicitano prese di posizione nette rispetto al vero obiettivo che vogliono perseguire, ossia la riconversione industriale del sito campano. Questo è inaccettabile”. “Per noi – sottolinea Damiani – la strada rispetto alle vertenza resta quella condivisa con i lavoratori, e discussa anche nell’incontro del primo agosto al ministero. Napoli deve continuare a produrre lavatrici e l’intesa può essere raggiunta se l’azienda la finisce con un balletto di posizioni che non sono utili a nessuno”. “La Whirlpool – aggiunge la segretaria nazionale – ha già messo in discussione la sua credibilità nella mancata attuazione di un piano sottoscritto a ottobre del 2018, eviti di continuare nella politica del pensiero bipolare. I lavoratori hanno bisogno di risposte, di soluzioni e di onestà da parte di tutti i soggetti coinvolti”.

TORNA A RUGGIRE LA VERTENZA DELLA WHIRLPOOL NAPOLI

Dopo la pausa agostana riprende quota la vicenda dello stabilimento di Napoli della Whirlpool.
La multinazionale statunitense leader nel settore degli elettrodomestici con base in Michigan, ha precisato, con riferimento alla prevista pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del “decreto-legge: Disposizioni urgenti per la tutela del lavoro e per la risoluzione di crisi aziendali”, che si tratta di interventi non sufficienti a garantire la profittabilità dello stabilimento partenopeo nel lungo periodo e la competitività dell’azienda stessa nella Regione Emea (Europa, Medio Oriente e Africa).
«I 16,9 milioni di euro previsti dal testo del decreto legge per il biennio 2019-2020 – precisa la società – sono calcolati considerando la messa in solidarietà al 60% della quasi totalità dei 5.500 dipendenti dell’azienda in Italia: questa non è un’opzione in quanto non in linea con il piano industriale 2019-2021. Inoltre, il potenziale beneficio sarebbe distribuito su tutti i siti italiani e non rappresenterebbe dunque un intervento strutturale per il futuro a lungo termine di Napoli, soprattutto se comparato agli sforzi e agli investimenti pari a circa 100 milioni di euro messi in campo dall’azienda negli ultimi anni».
La società statunitense guidata da Marc Bitzer, che nelle parole di Alessandro Magnoni, direttore comunicazione e relazioni governative del gruppo, dalle colonne dell'edizione napolaetana di repubblica, aveva definito lo scorso 8 agosto, il decreto un "palliativo", ha sempre confermato la volontà di voler garantire la continuità industriale dello stabilimento e i massimi livelli occupazionali al fine di dare un futuro sostenibile ai colleghi di Napoli, ma l’unica soluzione percorribile è dare una nuova missione produttiva al sito, con un nuovo soggetto terzo.
Whirlpool Emea sarebbe pronta a presentare nel dettaglio la nuova missione industriale per lo stabilimento di Napoli e per i suoi 410 dipendenti.
Le sorti del plant napoletano, sul quale la "tenaglia" sindacato e governo dei mesi scorsi non sembra aver fatto cambiare idea al management, rappresenta una delle tante vicende del "terremoto" del bianco, che hanno squadernato negli anni anche lontani, un settore, il secondo della manifattura italiana per addetti dietro l'auto, all'interno della Spoon River dell'industria tricolore. Uno dei tanti volti della crisi, caratterizzata da ristrutturazioni feroci, complesse riconversioni produttive, ristrutturazioni creative, con tante aziende che chiedono ricovero al Ministero dello sviluppo economico. Ma Whirlpool che in Europa era poco forte, con l'acquisizione di Indesit Company, avvenuta nel 2014, era stata proiettata per valore sul podio del vecchio continente. Quote di mercato, come ad esempio quello russo o inglese dove i marchi di Indesit la facevano da padrone, erose nel tempo da competitor, come turchi e coreani sempre più aggressivi, in un mercato quello europeo diverso e più complesso dagli altri, come quello statunitense, in America Latina e in Asia in cui il colosso di Benton Harbor detta legge.