Dopo la pausa agostana riprende quota la vicenda dello stabilimento di Napoli della Whirlpool.
La multinazionale statunitense leader nel settore degli elettrodomestici con base in Michigan, ha precisato, con riferimento alla prevista pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del “decreto-legge: Disposizioni urgenti per la tutela del lavoro e per la risoluzione di crisi aziendali”, che si tratta di interventi non sufficienti a garantire la profittabilità dello stabilimento partenopeo nel lungo periodo e la competitività dell’azienda stessa nella Regione Emea (Europa, Medio Oriente e Africa).
«I 16,9 milioni di euro previsti dal testo del decreto legge per il biennio 2019-2020 – precisa la società – sono calcolati considerando la messa in solidarietà al 60% della quasi totalità dei 5.500 dipendenti dell’azienda in Italia: questa non è un’opzione in quanto non in linea con il piano industriale 2019-2021. Inoltre, il potenziale beneficio sarebbe distribuito su tutti i siti italiani e non rappresenterebbe dunque un intervento strutturale per il futuro a lungo termine di Napoli, soprattutto se comparato agli sforzi e agli investimenti pari a circa 100 milioni di euro messi in campo dall’azienda negli ultimi anni».
La società statunitense guidata da Marc Bitzer, che nelle parole di Alessandro Magnoni, direttore comunicazione e relazioni governative del gruppo, dalle colonne dell'edizione napolaetana di repubblica, aveva definito lo scorso 8 agosto, il decreto un "palliativo", ha sempre confermato la volontà di voler garantire la continuità industriale dello stabilimento e i massimi livelli occupazionali al fine di dare un futuro sostenibile ai colleghi di Napoli, ma l’unica soluzione percorribile è dare una nuova missione produttiva al sito, con un nuovo soggetto terzo.
Whirlpool Emea sarebbe pronta a presentare nel dettaglio la nuova missione industriale per lo stabilimento di Napoli e per i suoi 410 dipendenti.
Le sorti del plant napoletano, sul quale la "tenaglia" sindacato e governo dei mesi scorsi non sembra aver fatto cambiare idea al management, rappresenta una delle tante vicende del "terremoto" del bianco, che hanno squadernato negli anni anche lontani, un settore, il secondo della manifattura italiana per addetti dietro l'auto, all'interno della Spoon River dell'industria tricolore. Uno dei tanti volti della crisi, caratterizzata da ristrutturazioni feroci, complesse riconversioni produttive, ristrutturazioni creative, con tante aziende che chiedono ricovero al Ministero dello sviluppo economico. Ma Whirlpool che in Europa era poco forte, con l'acquisizione di Indesit Company, avvenuta nel 2014, era stata proiettata per valore sul podio del vecchio continente. Quote di mercato, come ad esempio quello russo o inglese dove i marchi di Indesit la facevano da padrone, erose nel tempo da competitor, come turchi e coreani sempre più aggressivi, in un mercato quello europeo diverso e più complesso dagli altri, come quello statunitense, in America Latina e in Asia in cui il colosso di Benton Harbor detta legge.
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