martedì 31 dicembre 2013

ADDIO 2013, BENVENUTO 2014!!!

Come consuetudine scontata negli ultimi giorni dell'anno, si è soliti dilettarsi nel trarre bilanci dei 365 giorni che stanno per passare agli archivi e sperare altrettanto scontatamente che il nuovo anno sia migliore. Per questo Blog, è stato un ottimo anno, oltre 40000 visitatori, è vero in gran parte attirati dalle vicende della vertenza Indesit, ma un riconoscimento anche per il lavoro svolto cercando di dare un'informazione quanto più possibile puntuale e tempestiva su altre tematiche, come fisco, altre vertenze, insomma tutto ciò che può essere utile per chi cerca informazioni, semplici, ma efficaci. Consentitemi infine, come curatore di questo houseorgan della Fim-Cisl dello stabilimento di Melano della Indesit, prima di farvi gli auguri di Buon Anno alcune riflessioni su questi mesi intensissimi.

Si sa che nei momenti più bui e complicati della nostra vita, e sicuramente in questo 2013 agli sgoccioli ce ne sono stati parecchi, si cementificano i rapporti interpersonali, si approfondiscono conoscenze con persone che fino a quel momento avevano solo  sfiorato la tua esistenza, scoprendone  ansie, aspettative, storie, sogni, desideri, difficoltà, delusioni che non avevi compreso, o non conoscevi pur frequentandoti quasi quotidianamente dentro il luogo di lavoro. In poche parole la fatica e la gioia di vivere di colleghi, storie di persone vere, ognuna delle quali lascerà una traccia nella memoria del nostro tempo. E come scritto più volte, in questi mesi della vertenza Indesit, sono state tante queste circostanze, di raccogliere le confidenze, le preoccupazioni, le paure, amplificate dalla paura di perdere il lavoro, nel vortice di questa crisi, che assomiglia ad una tempesta senza fine e le cui conseguenze rischiano di pesare sulla vita delle persone. Ed in tal senso chi ti è stato intorno, ha chiesto vicinanza, serietà, concretezza nel tuo agire riponendo in te tutta la fiducia, perché secondo loro in grado di cercare con caparbietà ogni soluzione possibile per dare risposte efficaci, rassicuranti, creando relazioni positive. A volte affidandoti il loro futuro e quello dei loro figli…
Come dimenticare il pianto della collega, con il marito cassintegrato della Antonio Merloni, preoccupata perché l’eventuale perdita del posto di lavoro, forse avrebbe pregiudicato al proprio figlio la possibilità di studiare, visto anche l’ottimo profitto scolastico. Oppure  il racconto di un’altra collega, occupata alla Indesit insieme al compagno, che si è sentita dire dalla propria figlia con un candore devastante: “mamma, ma allora adesso diventeremo poveri?”. Come dimenticare la fiducia, riposta in te, se da un lato gratificante, dall’altro densa di responsabilità di chi ti diceva: “io mi fido di te, posso continuare a farlo studiare?”, un collega il cui figlio diplomatosi con il massimo dei voti, facendo dei sacrifici, lo ha mandato a studiare all’università. Ma c’è anche chi ti identificava con un elfo per rispondere al proprio figlio in occasione dell’acquisto del regalo di Natale. “Che bello papà, me lo compri- chiedeva il figlio- riferendosi al regalo agognato da mettere sotto l’albero. Non lo so- rispondeva il padre- sentiamo l’elfo Stefano…”. Racconti, come l’ultimo che sul momento ti fanno sorridere e che ti riempiono il cuore di gioia e soddisfazione, non c’è che dire, ma che oltre a scuoterti la coscienza, ti danno ancora più forza, determinazione e convinzione nella bontà delle  tue scelte, perché puoi dire: “io non sono solo”, ma c’è tanta gente che crede in te…

Queste le  bellissime parole del Cardinale Carlo Maria Martini che ha tracciato il vero Profilo del Sindacalista 

Colui che si mette in leale rapporto con gli altri,
responsabile dei diritti umani,
capace di reggere l’utopia
e di contagiare anche coloro con cui opera
agli stessi suoi entusiasmi.
Sa essere presente e sa motivare le scelte,
conosce il più possibile il lavoro di ciascuno
e perciò è competente,
cerca di capire e guarda all’essenziale.
Non ha preoccupazioni per propri interessi monetari
e rifiuta il privilegio che è il tarlo di ogni convivenza.
Preoccupandosi di ciascuno,
difende non i soldi ma il valore delle persone,
lottando anche per il giusto riconoscimento economico.

BUON 2014!!!!


lunedì 30 dicembre 2013

PENSIONI, DAL 1° GENNAIO COSA CAMBIA

Con il 1° gennaio, scattano i nuovi requisiti per andare in pensione. Ad essere le più penalizzate, saranno le donne lavoratrici dipendenti del settore privato  che per andare in pensione di vecchiaia dovranno aver compiuto i 63 anni e 9 mesi, 18 mesi in più rispetto ai requisiti previsti per il 2013 (62 anni e tre mesi). La pensione anticipata è una prestazione economica a domanda, erogata ai lavoratori dipendenti e autonomi iscritti all’assicurazione generale obbligatoria ed alle forme sostitutive, esonerative ed integrative, la cui pensione è liquidata con il sistema di calcolo retributivo, misto o contributivo. Ai fini del raggiungimento del requisito contributivo è valutabile la contribuzione versata o accreditata a qualsiasi titolo, fermo restando il contestuale perfezionamento del requisito di 35 anni di contribuzione utile per il diritto alla pensione di anzianità disciplinata dalla previgente normativa.
Per i soggetti che accedono alla pensione anticipata ad un’età inferiore a 62 anni si applica, sulla quota di trattamento pensionistico relativa alle anzianità contributive maturate al 31 dicembre 2011, una riduzione pari ad un punto percentuale per ogni anno di anticipo nell’accesso alla pensione rispetto all’età di 62 anni; tale percentuale annua è elevata a due punti percentuali per ogni anno ulteriore di anticipo rispetto a due anni.  Ricordiamo che i soggetti che maturano i requisiti per l'accesso al pensionamento a partire dal 1° gennaio 2012, possono accedere alla pensione anticipata a condizione che risulti maturata un'anzianità contributiva di 42 anni e 1 mese per gli uomini e 41 anni e 1 mese per le donne.  Tali requisiti sono aumentati di un mese per l'anno 2013 e di un ulteriore mese a decorrere dal 2014, fermi restando gli incrementi della speranza di vita a decorrere dal 1° gennaio 2013. 
La riforma Fornero, diciamo che ha la “sua forza”  dal 1° gennaio 2014 in cui entrano in vigore i nuovi requisiti fissati con la legge medesima. Si tratta di disposizioni più stringenti che rimandano l'età pensionabile: 66 anni e 3 mesi per lavoratori dipendenti e autonomi e per lavoratrici del settore pubblico, 63 anni e 9 mesi per lavoratrici del settore privato; 64 anni e 9 mesi per lavoratrici autonome. In merito alla pensione anticipata, per le persone in possesso di anzianità contributiva al 31 dicembre 1995, sono richiesti 42 anni e 6 mesi di anzianità contributiva per gli uomini e 41 anni e 6 mesi per le donne. E allora il nuovo anno porta altri requisiti per andare in pensione: 66 anni e 3 mesi per lavoratori dipendenti e autonomi e per lavoratrici del settore pubblico, 63 anni e 9 mesi per lavoratrici del settore privato; 64 anni e 9 mesi per lavoratrici autonome. In merito alla pensione anticipata, per le persone in possesso di anzianità contributiva al 31 dicembre 1995, sono richiesti 42 anni e 6 mesi di anzianità contributiva per gli uomini e 41 anni e 6 mesi per le donne. In buona sostanza sono aumentati di un mese i requisiti richiesti rendendo più difficile uscire di scena senza subire penalizzazioni nell'assegno mensile corrisposto.
Nel caso della pensione anticipata, è previsto un disincentivo dell'1% per ogni anno di distanza dal raggiungimento dei 62 anni di età e del 2% per ogni anno prima del compimento dei 60 anni. Le ragioni che hanno portato a questi cambiamenti, contestati sia dai sindacati che da buona parte del governo in carica, sono ben note: equità e convergenza intragenerazionale e intergenerazionale, con abbattimento dei privilegi e clausole derogative soltanto per le categorie più deboli; flessibilità nell'accesso ai trattamenti pensionistici anche attraverso incentivi alla prosecuzione della vita lavorativa. Sulla quota retributiva del trattamento pensionistico relativa alle anzianità contributive maturate antecedentemente al 1° gennaio 2012 è applicata una riduzione pari a 1 punto percentuale per ogni anno di anticipo nell'accesso al pensionamento rispetto all'età di 62 anni; tale riduzione è elevata a 2 punti percentuali per ogni anno ulteriore di anticipo rispetto a due anni (ovvero rispetto ai 60 anni di età). Nel caso in cui l'età al pensionamento non sia intera la riduzione percentuale è proporzionale al numero dei mesi. Gli uomini potranno andare in pensione in anticipo rispetto all'età di vecchiaia se hanno almeno 42 anni e 6 mesi di contributi versati, un mese in più di quanto previsto nel 2013. Per le donne saranno necessari almeno 41 anni e 6 mesi di contributi (un mese in più di quanto previsto nel 2013). Anche i requisiti per la pensione anticipata andranno adeguati dal 2016 all'aumento della speranza di vita.



SEMPLICEMENTE CLELIA...


Clelia, per tutti è stata semplicemente Clelia. Un nome simbolo di efficienza organizzativa negli oltre 40 anni (41 per la precisione) di militanza nella CISL di Ancona. Ha vissuto in prima persona la parabola sindacale della Fim, la categoria dei metalmeccanici della Cisl, per oltre trenta anni, dall'epoca dell' unitarietà sotto la bandiera della FLM fino agli anni '80, alla regionalizzazione attuale, simbolo della spending review in casa Cisl. Ha perso il conto, ma non il ricordo dei tanti segretari con cui ha lavorato strettamente al loro fianco in tutti questi anni. Una memoria storica ricca di ironia e fonte di aneddoti, un piacere ascoltarla ogni volta che ci si incontra. Adesso? Porterà la propria esperienza, il proprio carisma al servizio della Fnp, i pensionati della Cisl. In pratica uscirà dalla porta per rientrare dalla finestra, ma sarebbe stato un peccato dissipare la sua esperienza.. Grazie Clelia!!!

A GENNAIO, CON LO STIPENDIO DI DICEMBRE, RECUPERO CONGUAGLIO DETASSAZIONE 10%

Con lo stipendio di dicembre, in pagamento il 15 gennaio 2014,  verrà effettuato il conguaglio per quello che riguarda la "detassazione" dei premi di risultato, previsti dal contratto integrativo Indesit, in quanto gli emolumenti relativi allo stesso,  sono stati tassati durante l'anno  al 23% o 27 %,  secondo l'aliquota marginale  Irpef, applicata con la normale tassazione fiscale, anziche' al 10%, secondo quanto previsto dalla normativa stessa.
Per il 2013, ricordiamo, l’importo massimo agevolabile è di 2.500 euro e, per accedere alla detassazione del salario di produttività, è necessario non aver dichiarato nel 2012 un reddito superiore a 40 mila euro, al lordo delle somme assoggettate alla stessa imposta sostitutiva. Rientrano in questo computo anche le pensioni.
La detassazione del salario di  produttività – applicata per la prima volta dal Dl n. 93/2008 – prevede per 2013 e 2014 l’applicazione di un’imposta unica (aliquota 10%) sostitutiva di IRPEF e relative addizionali regionale e comunale.

DAL 1° GENNAIO PARTE LA 3^ CATEGORIA SUPER IN VIRTU' DEL RINNOVO DEL CONTRATTO NAZIONALE DEL 2012!!!

Il Contratto Fim-Uilm del 5 dicembre 2012 continua a produrre buoni risultati!
Da gennaio 2014 arriva la 3ª Super! Grazie al grande impegno della Fim Cisl nell’ultimo rinnovo contrattuale è stato ottenuto un importante risultato nell’ottica della riforma dell’inquadramento professionale, tema sul quale la nostra Organizzazione è impegnata da tanti anni: dal 1° gennaio 2014 entrerà infatti in vigore una nuova categoria, la 3^ Super.
Appartengono a questa categoria i lavoratori con le caratteristiche proprie della 3^ categoria che con specifica formazione ed esperienza maturata nell’azienda svolgono con carattere di continuità:
a) oltre la normale attività, mansioni di tutoraggio formativo per apprendisti, addestramento per affiancamento per nuovi assunti o comunque per lavoratori di livello pari o inferiore,secondo piani e modalità definiti dall’azienda;
b) attività di team leader coordinando, senza potere gerarchico,il gruppo di lavoratori di attribuzione secondo le specifiche definite dall’azienda.
I minimi contrattuali mensili per la nuova categoria saranno dunque:
dal 1° gennaio 2014, 1578,14 €;
dal 1° gennaio 2015, 1622,96 €.
La tanto auspicata riforma dell’inquadramento professionale è ancora nei fatti  lontana ma, certamente, questo riscontro, aggiunge un nuovo e positivo passo in avanti verso questa lunga e complicata battaglia per ottenere più equità e oggettività in una materia che le Aziende invece, a torto, considerano una loro prerogativa
Per la 7° categoria l’elemento retributivo di 59,39 euro sara' inglobato nei minimi tabellari. Sempre dal 1° gennaio 2014 verra' istituita l’8a Categoria esclusiva per i Quadri e l’indennita' di funzione di € 114,00 verra' inglobata nei minimi tabellari. La Fim ritiene che solo attraverso il rinnovo dei del contratti nazionali si tutela il potere di acquisto delle buste paga dei lavoratori metalmeccanici. Come in passato, oggi siamo convinti che il Contratto nazionale sottoscritto il 5 dicembre 2012 e' un buon contratto e gli incrementi economici e i miglioramenti normativi ne sono la prova tangibile. 

domenica 29 dicembre 2013

FESTIVITA' 2014

MENTRE SI STANNO CONSUMANDO LE ULTIME ORE DI QUESTO TRAVAGLIATO 2013, CON LA CONSUETA SPERANZA CHE IL PROSSIMO ANNO SIA MIGLIORE DI QUELLE AGLI ARCHIVI, ECCO UN UTILE PROSPETTO INERENTE LE FESTIVITA' DEL 2014. ECCEZION FATTA PER IL 1° NOVEMBRE FESTIVITA' DEI SANTI, CHE CADRA' DI SABATO, QUEST'ANNO TUTTE LE FESTIVITA' NAZIONALI CADRANNO IN GIORNATE INFRASETTIMANALI.

venerdì 27 dicembre 2013

DE VINCENTI INTERVISTATO DA REPUBBLICA, PARLA DELLA VERTENZA INDESIT

De Vincenti: abbiamo salvato 11mila posti di lavoro
Il sottosegretario allo Sviluppo economico intervistato oggi da Repubblica ricorda le vertenze in cui si è riusciti a limitare i danni, come Indesit Company e Bridgestone. "Di certo abbiamo toccato il pavimento e dunque dovremmo risalire"
“Nell'ultimo anno qui abbiamo salvato più di 11mila posti di lavoro”. Lo afferma Claudio De Vincenti, sottosegretario allo Sviluppo economico, in un'intervista a Repubblica in cui sottolinea che i segnali della fine della crisi ci sono. 
De Vincenti tocca alcune delle vertenze più significative, come quella per Indesit Company, con la recente firma dell'accordo ad inizio dicembre. “Un'intesa molto significativa, approvata da oltre il 79% dei lavoratori , che hanno riconosciuto il valore di quell'accordo”, importante “perché dai 1.400 esuberi denunciati inizialmente dall'azienda siamo passati a zero esuberi. E' successo perché l'azienda ha accettato di riportare in Italia alcune produzioni realizzate in Turchia, Spagna e Polonia. Produzioni a più alto valore aggiunto”. 
“I piani industriali possono essere cambiati – continua il sottosegretario -. Guardi il caso della Bridgestone. Il gruppo giapponese aveva annunciato la chiusura dello stabilimento di Modugno in provincia di Bari per un eccesso di capacità produttiva in Europa. Alla fine siamo riusciti a convincere la proprietà a spostare qui da noi da altri continenti alcune produzioni”.
“I segnali” per ripartire dalla crisi ci sono, spiega, “di certo abbiamo toccato il pavimento e dunque dovremmo risalire. Mi manterrei prudente ma sembra che ci siano le condizioni per ripartire. In ogni caso la strada è ancora tosta”. Per il futuro industriale italiano “un punto di forza continuerà di certo ad essere il made in Italy tradizionale: macchine utensili, moda, agro-alimentare. Ma non solo: sta emergendo una nuova Italia industriale in produzioni tecnologicamente avanzate”, dall'efficienza energetica alle biotecologie, e poi, ma non e' una vera novita', la farmaceutica", conclude.

MINI IMU - GUIDA AL CALCOLO

La scadenza del 24 gennaio chiuderà la vicenda Imu 2013 con il versamento della quota conguaglio della seconda rata abolita nei Comuni dove l’aliquota prima casa sia cresciuta rispetto al tetto del 4 per mille.
COME PROCEDERE
La prima cosa da fare è verificare se l’aliquota nel proprio Comune è ancora al 4 per mille o è stata aumentata. Sopra il 4 per mille bisogna prendere la calcolatrice.
COME SI CALCOLA
La prima cosa da fare è trovare la base imponibile: la rendita catastale (valore trascritto nell'atto notarile di compravendita) deve essere rivalutata del 5%.
Il valore si dovrà moltiplicare per il coefficiente, che per le abitazioni è pari a 160. (Che chiameremo "A")
Adesso è necessario calcolare l'imposta relativa all'aliquota deliberata dal singolo Comune per il 2013: moltiplichiamo A per la relativa aliquota (esempio 6 per mille). Al valore che otteniamo dobbiamo sottrarre le detrazioni (200 euro fisse ede eventuali 50 euro per ogni figlio).
Il valore che otteniamo è l'imposta dovuta con l'aliquota effettiva deliberata dal Comune ( che chiameremo "B").
Ora dobbiamo calcolare l'aliquota standard (cioè l'imposta con aliquota del 4 per millle applicata nel 2012).
Il nostro valore catastale (A) va moltiplicato per 4 e diviso per mille. Al risultato dobbiamo sotrarre le detrazioni (200 euro + detrazioni figli). Il risultato è l'imposta calcolata con aliquota standard (che chiameremo "C").
A questo punto dobbiamo fare la differenza tra l'imposta con l'aliquota 2013 (B) e l'Imu con aliquota standar (C): la differenza la chiameremo (D).
CALCOLO FINALE: il decreto stabilisce che il contribuente deve pagare il 40% della differenza (D).
Il calcolo ci consegna l'importo che si dovrà pagare entro il 24 gennaio 2014.
ECCO DI SEGUITO, DIVISO PER PROVINCE, DELLE MARCHE E DELL'UMBRIA, L'ELENCO DEI COMUNI INTERESSATI DALLA MINI IMU:
PERUGIA
Cannara  5,00, Castiglione del Lago 5,10, Cerreto di Spoleto  5,00, Citerna   4,50, Città della Pieve  5,40, Città di Castello  5,40, Corciano   5,50, Costacciaro   6,00, Deruta   4,50, Fratta Todina   4,20, Giano   5,00, Gualdo Cattaneo  4,50, Gualdo Tadino  5,50,Magione   4,80, Marsciano   5,00, Monteleone Spoleto 4,50, Paciano   5,50, Panicale   5,50, Passignano   4,80, Perugia  6,00, Piegaro   4,50, Poggiodomo   6,00 San Giustino   4,30, Scheggia e Pascelupo 6,00, Scheggino   5,00, Spoleto   4,50, Torgiano   5,00, Trevi    4,50, Tuoro    5,00, Valfabbrica   4,50,Vallo di Nera   5,00.

TERNI
Allerona 5,5, Alviano 5, Amelia 5,5, Arrone 6, Baschi 5, Calvi dell’Umbria 5, Castel Giorgio 4,5, Castel Viscardo 5,5, Ferentillo 5, Guardea 5, Montegabbione 5,5, Narni 5,6, Polino 5, Stroncone 5, Terni 5,5.

ANCONA
Agugliano 4,80,Ancona 6,00, Arcevia 5,30, Barbara 5,00, Camerano 5,00, Ancona Camerata Picena 5,00, Castel Colonna 5,00, Castelbellino 4,60, Castelfidardo 5,00, Castelplanio 5,00, Cerreto d’Esi 5,25, Chiaravalle 5,00, Cupramontana 5,00, Falconara Marittima 5,30, Filottrano 4,80, Jesi 4,50, Loreto 5,00, Maiolati Spontini 5,00, Monte Roberto 5,50, Monterado 5,00, Offagna 5,00, Ostra 4,60, Ostra Vetere 4,50, Ripe 5,00, Santa Maria Nuova 5,00, Sassoferrato 6,00, Senigallia 6,00, Serra de’ Conti 5,50, Staffolo 6,00.

MACERATA
Apiro 5,00, Appignano 4,50, Caldarola 5,00, Camerino 5,00, Castelraimondo 5,50, Cingoli 4,80, Colmurano 5,00, Corridonia 5,00, Esanatoglia 6,00, Gagliole 5,00, Gualdo 5,00, Loro Piceno 5,00, Matelica 5,50, Mogliano 4,50, Monte San Martino 5,00, Montecosaro 5,00, Montefano 5,00, Montelupone 5,00, Morrovalle 5,00, Penna San Giovanni 6,00, Petriolo 4,50, Pioraco 5,00, Poggio San Vicino 4,50, Pollenza 4,90, Potenza Picena 5,50, Recanati 5,00, Ripe San Ginesio 5,00, San Ginesio 5,00, San Severino Marche 4,50, Sarnano 4,80, Sefro 5,00, Treia 5,00, Urbisaglia 5,00, Visso 5,00.

PESARO E URBINO
Acqualagna 5,00, Apecchio 5,00, Auditore 5,00, Borgo Pace 6,00, Cagli 5,00, Cantiano 5,00, Carpegna 5,00, Colbordolo 5,50, Frontone 5,00, Gabicce Mare 6,00, Macerata Feltria 5,00, Mercatino Conca 5,00, Monte Cerignone 5,00, Montecalvo in Foglia 5,00, Monteciccardo 5,50, Montelabbate 5,20, Peglio 5,50, Petriano 4,90, Piagge 5,00, San Giorgio di Pesaro 5,50, Sant’Angelo in Lizzola 5,00, Serra Sant’Abbondio 5,00, Urbania 5,50.

ASCOLI PICENO
Appignano del Tronto 5,00, Castignano 4,50, Venarotta 6,00.





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CCNL METALMECCANICI- AUMENTI E NUOVI MINIMI TABELLARI DAL 1° GENNAIO 2014



MENTRE C'E' CHI CONTINUA AD URLARE ALLA LUNA, C'E' QUALCUN ALTRO CHE PORTA A CASA DEI RISULTATI CONCRETI PER I LAVORATORI.

martedì 24 dicembre 2013

PER BREMBATE E REFRONTOLO, DAL MINISTERO OK AD ALTRI SEI MESI DI CASSA

Proprio alla vigilia di Natale per i lavoratori di Brembate e Refrontolo arriva una notizia positiva da parte del Ministero del Lavoro, che ha prorogato di altri sei mesi la cassa integrazione in deroga. In scadenza il 31 dicembre, l'ammortizzatore sociale sarà prorogato di sei mesi, dal 1° gennaio al 30 giugno 2014 per i 103 dipendenti ancora in forza al colosso degli elettrodomestici, dopo la chiusura dello stabilimento di Brembate Sopra avvenuta nel marzo 2011 (a fine 2010 l'azienda occupava 416 persone). La Cassa sarà rinnovata anche a Refrontolo, in provincia di Treviso, dove su 94 dipendenti oggi ne sono rimasti in organico 10. Resta ancora aperto il nodo ricollocazione, una delle basi su cui poggiava l'accordo Indesit, che, fra l'altro, garantisce incentivi (tra i 15 mila e gli 11 mila euro) alle imprese che intendono assumere dipendenti dell'azienda garantendo loro un contratto a tempo indeterminato. Questa risposta dà una boccata d'ossigeno ai lavoratori, anche perché permette di insistere sui percorsi di ricollocazione, ed i sei mesi di Cig in deroga servono per portare a compimento il progetto che ha preso il via nel 2010.

lunedì 23 dicembre 2013

MINI IMU 2013 SULLA PRIMA CASA, SCADENZA FISSATA AL 24 GENNAIO PROSSIMO, ECCO I COMUNI DELLE MARCHE INTERESSATI. NOTA DEL CAF CISL MARCHE

AMMAINATO LO STRISCIONE SIMBOLO DELLA VERTENZA INDESIT

Questa mattina, con la presenza del Sindaco di Fabriano, Giancarlo Sagramola, è stato ammainato lo striscione simbolo della vertenza Indesit Company: "INDESIT 1425 VOLTE NO!!! LA STORIA SIAMO NOI!", dopo la conclusione della dura controversia, iniziata lo scorso 4 giugno, con la ratifica dell'accordo al Ministero dello Sviluppo Economico lo scorso 16 dicembre a Roma. Lo striscione ha campeggiato ininterrottamente, per oltre sei mesi  sul balcone della sala del consiglio comunale di Fabriano a Palazzo Chiavelli, dallo scorso 18 giugno,  fino a diventare il "mantra" sindacale di questa vertenza. Venne eccezionalmente smontato il 12 luglio quando sorretto anche dai coordinatori nazionali Indesit di Fim, Fiom e Uilm aprì il corteo in occasione della storica manifestazione a sostegno della vertenza, che raccolse, nella vie della città della carta oltre 5000 persone. Ora  verrà riposto e come una "sindone" troverà il giusto posto dove essere allocato a futura ed imperitura memoria, di una pagina che sicuramente non sarà facile dimenticare.
Sagramola: "Abbiamo messo lo striscione, con i delegati, quando la crisi era più dura e quando le prospettive non c'erano, quando sembrava che non si potesse trovare una soluzione. Con un lavoro comune delle istituzioni, del sindacato e di tutti gli operai che hanno dato una dimostrazione di grande senso di responsabilità e di attaccamento al posto di lavoro, abbiamo superato la difficoltà e secondo me era necessario un segnale per dire che questa vertenza si è conclusa. Il referendum ha sancito la bontà dell'accordo e quindi credo che sia importante questo segnale, andava dato".
Andrea Cocco (Fim-Cisl Marche): "Questo striscione è stato messo all'inizio della vertenza ed è stato lo slogan dei lavoratori. Abbiamo raggiunto un accordo che ha sostanzialmente cambiato il piano di riorganizzazione proposto dall'azienda, non ci sono esuberi ma progetti industriali che danno prospettive. Questo è il lavoro del sindacato".



domenica 22 dicembre 2013

INDESIT, IL TRIBUNALE DI ANCONA ACCOGLIE LA RICHIESTA DELLA FAMIGLIA ED IL CONTROLLO PASSA AL FIGLIO ARISIDE

La lunga querelle interna in casa Merloni è arrivata dunque al capolinea.La Fineldo, cassaforte della famiglia Merloni, che custodisce le chiavi finanziarie del colosso degli elettrodomestici (ha il 46%), è passata nelle mani di Aristide, uno dei quattro figli di Vittorio, fondatore del gruppo gravemente malato. E' questa la decisione presa venerdì scorso dal tribunale di Ancona che in precedenza aveva nominato tutor di Vittorio un professionista di Bologna e di fatto ha accolto il ricorso della famiglia (che in precedenza era stata invece bocciata). La malattia di Vittorio Merloni ha imposto infatti un ricambio generazionale, visto che era il capofamiglia a detenere l'usufrutto della totalità delle azioni Fineldo mentre i figli - Andrea, Aristide, Maria Paola e Antonella - e la moglie Maria Franca Carloni sono titolari della nuda proprietà. Quindi senza diritto di voto. Con la decisione del tribunale che ha sancito il passaggio da Vittorio a Aristide,  gemello di Andrea e finora per sua volontà fuori dalle dinamiche dell'azienda.

sabato 21 dicembre 2013

VERTENZA INDESIT COMPANY: LUNEDI' "AMMAINATO" LO STRISCIONE SIMBOLO DAL COMUNE

Lunedì mattina, 23 dicembre, giusto alle porte del Natale, verrà ammainato lo striscione simbolo della vertenza Indesit Company: "INDESIT 1425 VOLTE NO!!! LA STORIA SIAMO NOI!", dopo la conclusione della controversia, iniziata lo scorso 4 giugno, con la ratifica dell'accordo al Ministero dello Sviluppo Economico lo scorso 16 dicembre a Roma. Lo striscione ha campeggiato ininterrottamente, per circa sei mesi  sul balcone della sala del consiglio comunale di Fabriano dallo scorso 18 giugno, allorquando dopo la manifestazione sindacale, in un torrido pomeriggio,  con la presenza di Susanna Camusso, i delegati RSU degli stabilimenti di Melano ed Albacina lo issarono sul balcone, fino a diventare il "mantra" sindacale di questa vertenza quasi a pizzicare le coscienze di tanti, compresi i molti turisti che durante l'estate hanno visitato Fabriano e che chiedevano incuriositi il senso stesso del vessillo. Venne eccezionalmente smontato il 12 luglio quando sorretto anche dai coordinatori nazionali Indesit di Fim, Fiom e Uilm aprì il corteo in occasione della storica manifestazione a sostegno della vertenza, che raccolse, nella vie della città della carta oltre 5000 persone. Ora alle porte del Natale, anche con la presenza del sindaco di Fabriano, Giancarlo Sagramola, verrà riposto e come una "sindone" troverà il giusto posto dove essere allocato a futura ed imperitura memoria, di una pagina che sicuramente non sarà facile dimenticare.



mercoledì 18 dicembre 2013

DA DOMANI PONTE NATALIZIO, SI TORNERA' AL LAVORO IL 9 GENNAIO 2014

Domani ultimo giorno lavorativo del 2013 per lo stabilimento di Melano prima del ponte natalizio. Venti giorni di chiusura per il sito, che riaprirà i battenti il prossimo 9 gennaio 2014. Invece lo stabilimento di Albacina ha interrotto la propria attività alla fine della scorsa settimana, per riaprire in contemporanea con Melano. Un mix di permessi e cassa integrazione per la copertura del corposo ponte di fine anno, un anno ricco di pathos, incertezze, tensioni e conclusosi con la ratifica al Ministero dello sviluppo economico dell'accordo del piano industriale 2014-2016. Nel 2013 sono state oltre 120 (122 per la precisione)complessivamente per il polo Melalba, le giornate di cassa integrazione effettuate, con ottobre il mese più negativo, allorquando furono calendarizzate ben 19 giornate complessive di fermo produttivo.

martedì 17 dicembre 2013

EX MERLONI: MINISTERO GARANTISCE CONTINUITA' D'IMPRESA, INPS LA CIG

Dopo che ieri il ministero dello Sviluppo ha dato garanzia per la continuità di impresa per gli ex dipendenti dell'Antonio Merloni, oggi arriva la notizia che l'Inps ha sbloccato il pagamento della Cigs dei mesi di ottobre e novembre, tutto questo dopo l'annullamento della cessione dell'azienda alla J.P. di Giovanni Porcarelli. La cassa verrà corrisposta in un'unica soluzione entro questo mese, insieme a quella di dicembre. Lo rende noto Andrea Cocco della Fim Cisl di Ancona. "Il blocco del pagamento era incomprensibile - ha puntualizzato - abbiamo ripristinato il minimo della decenza nei confronti dei lavoratori".
"Nel momento in cui il Governo assicura la continuità d'impresa della ex Antonio Merloni ceduta alla J.P. - evidenzia Anna Trovò, segretario nazionale Fim Cisl - sarebbe stato assurdo che l'Inps sospendesse l'erogazione degli ultimi tre mesi di cassa integrazione del 2013. Secondo il sottosegretario Claudio De Vincenti - continua - il Decreto 136 sulle misure per le imprese di interesse strategico nazionale garantisce le condizioni per la continuità di impresa dell'ex A. Merloni fino alla sentenza definitiva del procedimento sull'annullamento della vendita alla J.P.". 
Forti di questa interpretazione, i sindacati hanno chiesto ed ottenuto dal ministero del Lavoro un ulteriore anno di cassa integrazione per tutti i lavoratori degli impianti ex A. Merloni di Marche e Umbria.

VERTENZA INDESIT, FIRMATO AL MISE IL VERBALE DI ACCORDO DEFINITIVO

(Anna Trovo')

(Andrea Cocco)

(Stefano Balestra- Melano)

(Paolo Ragnacci- Melano)

(Francesco Ramponi- Albacina)

(Vincenzo Farneti-Albacina)

(De Vincenti e Castano capo della task force per le crisi aziendali)

(I rappresentanti della Regione Marche)

(Marco Milani presidente e ad di Indesit sottoscrive l'accordo)

(Il sottosegretario Claudio De Vincenti)

lunedì 16 dicembre 2013

FORCONI O FURBONI?



MENTRE IN QUESTE ORE SI STA CONSUMANDO LO SCISMA ( FORSE ANCHE IN MANIERA ABBASTANZA PREVEDIBILE) DEL MOVIMENTO DEI FORCONI, FRUTTO DEL GRANDE DISORDINE AL SUO INTERNO, TRA CHI (COME DEL RESTO NEL SINDACATO) VORREBBE TRATTARE E CHI MASSIMALISTA VORREBBE LA ROTTURA A TUTTI I COSTI, VALE LA PENA RICORDARE COME LA FIM-CISL AVEVA ESPRESSO I SUOI DUBBI SU QUESTO FENOMENO, CHE E' VERO HA VISSUTO UNA SETTIMANA DA PROTAGONISTA, MA I SUOI SCONFINAMENTI NELLA VIOLENZA FINE A SE STESSA, NE HANNO DETERMINATO  IL TRAMONTO.

MANIFESTAZIONE REGIONALE CGIL-CISL-UIL IN ANCONA CONTRO LA LEGGE DI STABILITA' 2014






venerdì 13 dicembre 2013

VERTENZA INDESIT: LUNEDI' 16 DICEMBRE LA RATIFICA DELL'ACCORDO AL MINISTERO



E COSI' DOPO IL REFERENDUM CHE HA APPROVATO L'IPOTESI DI ACCORDO DELLA VERTENZA INDESIT, LUNEDI' A ROMA PRESSO IL DICASTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO CI SARA' LA RATIFICA UFFICIALE DELL'ACCORDO CHE CONTESTUALMENTE, COSI' COME SCRITTO NEL DOCUMENTO, STOPPERA' LA PROCEDURA DI MOBILITA', INNESCATA UNILATERALMENTE DALLA INDESIT COMPANY LO SCORSO 22 NOVEMBRE. SARA' QUINDI PER IL MOMENTO L'ULTIMO ATTO UFFICIALE DI QUESTA SPINOSA VERTENZA, SCATTATA LO SCORSO 4 GIUGNO, CON L'ANNUNCIO SHOCK DEL MANAGEMENT DELLA HOLDING FABRIANESE DELL'ELETTRODOMESTICO.

mercoledì 11 dicembre 2013

FONDO COMETA: RENDIMENTI MESE DI NOVEMBRE 2013

PER IL TERZO MESE CONSECUTIVO, ANCHE A NOVEMBRE TUTTI I COMPARTI DEL FONDO COMETA REGISTRANO UN INTERESSANTE TREND POSITIVO.

VERTENZA INDESIT: GIANNI ALIOTI, COORDINATORE SINDACALE E INTERNAZIONALE DEL CAI INDESIT COMPANY


VERTENZA INDESIT, ESITO REFERENDUM CONFERMA PIENA CONDIVISIONE DEI CONTENUTI DELL'ACCORDO DA PARTE DEI LAVORATORI

''Il voto dei lavoratori del Gruppo Indesit Company, interessati dalla riorganizzazione, approva l'accordo stipulato il 3 dicembre da Fim e Uilm con Indesit Spa e condiviso dai rappresentanti del Ministero dello Sviluppo Economico e delle Regioni Marche e Campania, approvando l'accordo con il 79,3% di si'''' dice Anna Trovo', della Fim Cisl nazionale.
"L'altissima percentuale dei votanti (84,8%) e il plebiscito di si' - continua - oltre che confermare la piena condivisione dei contenuti da parte dei lavoratori, dimostra, se mai fosse necessario, come la Fiom abbia perso il senso della realta'. Non esistevano ragioni sindacali per non sottoscrivere l'ipotesi d'accordo e i lavoratori glielo hanno ricordato. Questo succede quando il sindacato dimentica la sua missione e si mette a fare politica passando da un talk show televisivo all'altro, invece che frequentare le fabbriche e ascoltare i lavoratori, negoziare e trovare soluzioni''. 
Per la Fim, afferma Trovo', ''il risultato di oggi non fa altro che confermare, smentendo chi, senza logica, l'accordo non lo ha mai ricercato, l'ottimo risultato raggiunto con l'intesa sottoscritta al ministero lo scorso 3 dicembre e dimostra, come i lavoratori sanno ben riconoscere e capire il complesso e responsabile lavoro negoziale''. Un lavoro che ''grazie alla massiccia mobilitazione dei lavoratori durata sei mesi, ha portato a profonde revisioni del Piano aziendale iniziale, determinando la cessazione di ogni atto unilaterale da parte di Indesit, compreso quello attuato con l'apertura della procedura
di mobilita'''.
La Fim sara' impegnata ora, con l'azienda e con le istituzioni sia a livello di fabbrica, sia a livello nazionale, ''per sollecitare l'attuazione e la verifica di tutti gli impegni che sono stati presi attraverso questo importante accordo, affinche' se ne garantisca nel tempo l'efficacia e risultati".

martedì 10 dicembre 2013

VERTENZA INDESIT: I LAVORATORI APPROVANO L'ACCORDO CON IL 79,3% DI SI

I lavoratori del gruppo Indesit Company, al termine della due giorni referendaria, approvano l’accordo, sottoscritto da Fim-Cisl e Uilm-Uil con il 79.3% di si.
Hanno votato 3.074 lavoratori su 3.623 aventi diritto teorici (tutti i dipendenti dei siti interessati alla riorganizzazione compresi gli assenti), con un’affluenza quindi dell’84,8%; si sono avute 42 schede bianche o nulle, 2.404 Sì (79,3%), 628 No (20,7%). Nello specifico,  il sì ha prevalso in tutti gli stabilimenti: Albacina (79,6%), Melano (77,7%), Comunanza (91,1%), Caserta (65,3%), negli uffici di Fabriano (86,1%) e di Milano (86,9%). Ha votato, come detto  l'84,8% dei dipendenti. Grande soddisfazione è stata espressa da Fim,Uilm e Ugl: ''ci sono i presupposti per superare la crisi''.
“I prossimi passi, saranno finalizzati a garantire ammortizzatori sociali conservativi e l'avvio degli investimenti negli stabilimenti delle Marche e della Campania”.
Fim-Cisl  e Uilm-Uil chiedono inoltre al ministero dello sviluppo Economico di avviare già da gennaio il tavolo del settore degli elettrodomestici secondo le intese sottoscritte “in modo da affrontare i problemi di fondo riguardanti la competitività del comparto”.

lunedì 9 dicembre 2013

PARTECIPA AL REFERENDUM INDESIT E VOTA SI ALL'IPOTESI DI ACCORDO!!!


VERTENZA INDESIT, COMINCIATO OGGI IL REFERENDUM CONSULTIVO

Cominciato oggi pomeriggio alle 14,00 dopo le assemblee del sito di Comunanza il referendum consultivo (con voto a scrutinio segreto) per i lavoratori Indesit Company, chiamati a pronunciarsi sull'ipotesi di accordo  per il nuovo piano industriale, siglata da Fim e Uilm il 3 dicembre scorso.. Alle 15,00 di domani, invece, la chiusura delle urne e il successivo spoglio per conoscere il parere definitivo dei lavoratori. A Melano in appena due ore e mezza, hanno votato circa un terzo degli aventi diritto alla consultazione






domenica 8 dicembre 2013

VERTENZA INDESIT: ALCUNI BUONI MOTIVI PER RIFLETTERE E VOTARE SI AL REFERENDUM

UNA PREMESSA VA FATTA ED E' QUELLA CHE LA SCELTA DI SOTTOPORRE L'IPOTESI DI ACCORDO AL GIUDIZIO DEI LAVORATORI E' UNA LIBERA SCELTA ESCLUSIVA DI FIM-CISL E UILM-UIL, NON TANTO PERCHE' SONO I FIRMATARI DELL'ACCORDO, MA PERCHE' IN PRIMIS E’ CORRETTO CHE GLI STESSI DICANO LA LORO ED INOLTRE PERCHE’ IN RELAZIONI ALLE REGOLE VIGENTI, PER RENDERLO VALIDO E TRASFORMARLO IN ACCORDO, SAREBBE BASTATO OTTENERE LE FIRME DELLA MAGGIORANZA DELLE RSU, RICORDANDO CHE NELLO STABILIMENTO DI COMUNANZA I DUE RSU DELLA FIOM-CGIL. HANNO SOTTOSCRITTO L'IPOTESI DI ACCORDO.
DETTO CIO' QUALI SONO I MOTIVI PER I QUALI CREDIAMO E CHIEDIAMO IL "SI" AI LAVORATORI:

·        Chiediamo il SI perchè il problema della vendita è un falso problema, ma non perchè questo in assoluto non possa succedere, ma perché in primis Indesit Company, essendo una società privata ed essendo in un mercato europeo, in esso non ci sono strumenti legislativi (come del resto insegna il recente caso Telecom), che possano impedire il passaggio di un'azienda di mano in mano. Fermo restando che l'Indesit ha sempre smentito il mandato a vendere, anche negli incontri al Ministero, privilegiando questo è vero la ricerca di un partner che possa rendere più solida ed economicamente più forte; essendo stata redatta l'ipotesi di accordo con un soggetto terzo come il MISE e quindi il Governo, questo, dovrà guardare, valutare e vigilare sul fronte occupazionale nel caso in cui l'asset societario dovesse cambiare. Infine, un ragionamento della serva, ma se il fine principale del management di Indesit fosse quello di vendere, non sarebbe meglio che lo facesse se la procedura di mobilità andasse (per lei) a buon fine e si alleggerisse di 1400 persone, al massimo in un triennio, piuttosto che essere vincolata per un quinquennio nel quale ha sottoscritto che non licenzierà nessuno unilateralmente. In poche parole se dovessimo vendere una casa guadagneremmo di più se libera o con qualcuno dentro?

·        Chiediamo il SI perchè se dovesse passare il no, in tutta franchezza e con tutta l'onestà intellettuale possibile, l’unica certezza plausibile è quella che non si riaprirebbe nessuna trattativa ma il count down dei licenziamenti collettivi, la mobilità, aperta il 22 novembre proseguirebbe il suo corso inesorabile verso i primi giorni di febbraio. E la procedura di mobilità non è sicuramente una fantasia, ma un dato reale ed incontrovertibile, dato che carta canta. Sarebbe deleterio ed assurdo il 74° giorno, ossia uno prima della fine della consultazione, dover andare ad inginocchiarsi davanti all'azienda pregandola di concederci quello che è contenuto ora nell'accordo (ammesso che poi all'epoca ci sia ancora e non sia al ribasso). E francamente giocare alla roulette russa con la pelle dei lavoratori, ipotizzando che nella peggiore delle ipotesi, l’Indesit, non darà seguito, come qualcuno sostiene ai licenziamenti è un rischio che nessuno può scientemente assumersi. L'unica certezza è che se il referendum avrà esito positivo, l'azienda provvederà contestualmente a ritirare la procedura di mobilità unilateralmente attivata come detto lo scorso 22 novembre.

·        Chiediamo il SI perchè chi sostiene, magari spinto ad inseguire più facilmente i populismi e la demagogia, usando la logica del tanto peggio tanto meglio, pensando che i lavoratori e le lavoratrici, siano più utili alle lotte di principio che non per quelle politico-sindacali, sottraendosi così dalle proprie responsabilità, che questo accordo, sia brutto, sporco e cattivo e magari sarà  anche vero che a nessuno fa stappare le bottiglie di spumante, possiamo dire che nell'essere un accordo "difensivo", sia in buona fede  la mediazione migliore possibile e risponde responsabilmente alle esigenze dei lavoratori. Dare delle certezze assolute in questo contesto economico, sarebbe stata una bugia, ma delle prospettive nel medio periodo, cercando di agganciare il treno della ripresa, sono cose da non sottovalutare. Ma quello che i lavoratori non hanno compreso e sicuramente non per loro colpa, sono le proposte, gli strumenti ed i punti di caduta di chi si oppone a questa ipotesi. Essi, lo hanno chiesto a gran voce nelle assemblee, nei luoghi di lavoro, ma i delegati della Fiom-Cgil fino ad arrivare ai coordinatori nazionali della stessa sigla non hanno saputo fornire risposte. Forse, per qualcuno l'unico metodo era quello di occupare le fabbriche sin da subito e non si sa per quanto tempo, e con quali prospettive e con quali risultati concreti. O chiedere che le problematiche dell’Indesit Company le possa risolvere esclusivamente la politica italiana, nella persona del Presidente del Consiglio? Credo che la politica italiana, sia attualmente affaccendata in tutt'altre faccende..

·        Chiediamo il SI perché nel documento, il Governo conferma la decisione di riprendere, già dal prossimo mese di Gennaio 2014, il confronto con le Organizzazioni rappresentative delle imprese e dei lavoratori che operano nel settore dell’elettrodomestico bianco, con obiettivo del confronto cercare le strategie finalizzate alla competitività del settore, che vale la pena ricordare è il secondo del manifatturiero italiano per numero di occupati, dietro l’automotive.

·        Chiediamo il SI perchè e qui mi sia concesso un po’ di sano ed innocente campanilismo, perchè lo stabilimento di Melano rimarrà aperto. Il 4 giugno, Melano era "morto" e non per scherzo, ma sul serio... Perdi più ora avrà la mission inerente tutti i prodotti speciali della cottura di Indesit Company, con 11, 5 milioni di investimento e altri prodotti da internalizzare nella seconda metà del 2015, a fronte dei piani gas che dovrebbero lasciare il plant di Melano nella primavera dello stesso anno. Proveremo quindi a scrivere, ancora una volta la storia del nostro stabilimento. Ma l’intesa, non sarà che la punta dell’iceberg, perché il vero lavoro da fare comincerà un secondo dopo la ratifica dell’accordo, incalzando l’azienda nel rispetto degli impegni presi, nella vigilanza delle iniziative condivise e questo a tutti i livelli, sia dentro le fabbriche, che a livello territoriale e nazionale, affinchè quanto sottoscritto sia sostenibile e credibile e vada veramente nell’interesse dei lavoratori.

Tanto abbiamo  fatto in questi mesi, nel mettere sotto pressione l’Indesit, con tutti gli strumenti e le forme di lotta formidabili, possibili ed immaginabili, facendogli modificare, in parte l’originale piano. Dal pressing ed al coinvolgimento della politica locale, a quella regionale alla presidente della Camera, Boldrini, perché no anche la Chiesa, con la suggestiva fiaccolata. Rimarranno nella storia e nella memoria collettiva gli scioperi a “gatto selvaggio”, di cui si è parlato anche sui media nazionali e con essi la fantasia della lotta. L’imponente manifestazione del 12 luglio, oltre 5000 lavoratori della Indesit per le vie di Fabriano. Poteva essere fatto di più, meglio in maniera più cruenta e decisa?  Chissà. Con il senno di poi è facile parlare. E comunque vero che i libri di storia si scrivono sempre dopo e con essi il giudizio che se ne da è sempre a posteriori…