I lavoratori del gruppo Indesit Company, al termine della due giorni referendaria, approvano l’accordo, sottoscritto da Fim-Cisl e Uilm-Uil con il 79.3% di si.
Hanno votato 3.074 lavoratori su 3.623 aventi diritto teorici (tutti i dipendenti dei siti interessati alla riorganizzazione compresi gli assenti), con un’affluenza quindi dell’84,8%; si sono avute 42 schede bianche o nulle, 2.404 Sì (79,3%), 628 No (20,7%). Nello specifico, il sì ha prevalso in tutti gli stabilimenti:
Albacina (79,6%), Melano (77,7%), Comunanza (91,1%), Caserta (65,3%), negli
uffici di Fabriano (86,1%) e di Milano (86,9%). Ha votato, come detto l'84,8% dei
dipendenti. Grande soddisfazione è stata espressa da Fim,Uilm e Ugl: ''ci sono i
presupposti per superare la crisi''.
“I prossimi passi, saranno finalizzati a garantire ammortizzatori sociali conservativi e l'avvio degli investimenti negli stabilimenti delle Marche e della Campania”.
Fim-Cisl e Uilm-Uil chiedono inoltre al ministero dello sviluppo Economico di avviare già da gennaio il tavolo del settore degli elettrodomestici secondo le intese sottoscritte “in modo da affrontare i problemi di fondo riguardanti la competitività del comparto”.
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