lunedì 16 dicembre 2019

FESTIVITA' 2020


Il 2019 sta giungendo velocemente al termine e tra poco daremo il benvenuto al nuovo anno, tra l'altro bisestile in quanto febbraio avrà 29 giorni.Tra meno di un mese ci troveremo catapultati nel nuovo anno, il 2020 che come secondo tradizione si spera possa essere migliore del precedente. E sempre secondo tradizione assodata andiamo a vedere come cadranno le festività del prossimo anno, che magari daranno la possibilità a chi vorrà, di fare qualche giorno di vacanza lunga, anche se il prossimo, non sarà un anno in cui ci saranno tanti ponti, in quanto molte feste cadranno di sabato e di domenica e soltanto due di martedì e quindi sarà possibile allungare il riposo di qualche giorno. (s.b.)

venerdì 13 dicembre 2019

BUSTA PAGA PESANTE: ECCO LE MODALITÀ PER LA RESTITUZIONE


    A seguito delle modifiche intervenute, le modalità di restituzione della busta paga pesante per lavoratori e pensionati residenti nei comuni del cratere sismico sono le seguenti:

    Per l’elaborazione o aggiornamento del tuo F24 rivolgiti ai CAF CISL con tariffe agevolate per i nostri iscritti. Ricordati che se salti una rata o la paghi in ritardo puoi fare il ravvedimento oneroso  Se restituisci tramite trattenuta in busta paga/pensione puoi chiedere al tuo sostituto d’imposta il conguaglio di quanto già versato e la rimodulazione delle rate utilizzando il modulo CISL in allegato qui sotto. Per maggiori informazioni chiedi al tuo delegato CISL o al tuo sindacalista CISL o rivolgiti a tutte le sedi della CISL Marche.


    SCARICA IL MODULO DI CONGUAGLIO


    lunedì 9 dicembre 2019

    FONDO COMETA: VALORE QUOTA MESE DI NOVEMBRE 2019


    Anche i fondi pensione e quindi anche Cometa si avviano a chiudere questo 2019, con risultati tutto sommato positivi. La pensione di scorta dei metalmeccanici italiani ha raggiunto grosso modo l'obiettivo principale che era quello di far dimenticare i magri rendimenti del 2018. In particolare, brillanti risultati per i comparti bilanciati e azionari (Reddito e Crescita), mentre pur chiudendo probabilmente il 2019 in positivo, sono state contenute le performance delle linee garantite (Sicurezza, Sicurezza 2015 e Monetario Plus). Andamento che è stato registrato anche nel mese di Novembre (s.b.)

    venerdì 6 dicembre 2019

    ONLINE LA PROCEDURA PER DICHIARARE PREMI DI RISULTATO/PRODUTTIVITÀ DETASSATI

    Con circolare 5/E/2018, l’Agenzia delle entrate ha stabilito che, entro l’anno successivo alla data di versamento degli importi versati a titolo di Premio di risultato soggetto a detassazione per gli importi massimi indicati nella L. 208/2015 comma 184-bis alla Forma Pensionistica, l’iscritto è tenuto a comunicare l’importo versato al Fondo Pensione, richiamando le indicazioni già in essere per i contributi non dedotti.Se hai effettuato versamenti di premi di risultato tramite il tuo datore, ti suggeriamo di farti confermare l’importo da indicare relativo al 2018 dal tuo ufficio personale.

    Non è pertanto sufficiente l’informazione ricevuta tramite datore di lavoro per ottenere la detassazione.
    Potresti aver già ricevuto dal tuo datore una comunicazione che ti consigliamo di conservare per eventuali futuri controlli da parte dell’Agenzia delle Entrate.
    È on-line la funzione dispositiva che ti permette di effettuare la dichiarazione richiesta dall’agenzia delle entrate.
    Entra nella tua area riservata con codice fiscale e password
    Vai alla sezione CONTRIBUZIONE e procedi con la dichiarazione del riquadro PREMI DI PRODUTTIVITA’
    Attenzione:
    Gli importi devono essere dichiarati solo in questo riquadro e non nel riquadro Contributi Non Dedotti!
    Il termine del 31/12 non è perentorio. Saranno accettate anche dichiarazioni pervenute successivamente.
    (FONTE: COMETAFONDO.IT)

    sabato 30 novembre 2019

    VERTENZA WHIRLPOOL NAPOLI, POSIZIONI IMMUTATE


    Resta inchiodata al palo la vertenza Whirlpool riguardante il sito di Napoli produttore di lavatrici. Dopo quasi sei mesi, dallo scorso 31 maggio, 7 incontri di cui sei in sede istituzionale al Mise, l'ultimo dei quali lo scorso  17 settembre, l'incontro con il premier Giuseppe Conte, una buona dose di scioperi, culminati con la manifestazione generale del gruppo a Roma, lo scorso 4 ottobre, le posizioni rimangono sostanzialmente immutate. Questa in estrema sintesi la chiave di lettura dell’ennesimo incontro svoltosi il 27 novembre, a Roma, nella sede del ministero dello Sviluppo economico in via Molise. Presente il ministro, Stefano Patuanelli, le Istituzioni locali, i rappresentanti del management aziendale, le segreterie nazionali e regionali di Fiom-Fim-Uilm, e il coordinamento delle Rsu del gruppo. 
    Alla ripresa del confronto al Mise, con cui governo e sindacati cercano di evitare la cessione del plant, che arriva un mese dall'annuncio del congelamento delle operazioni di vendita della fabbrica di lavatrici d'alta gamma, fino al prossimo marzo 2020, alla svizzera Prs, avvenuto il 30 ottobre, ossia un giorno prima della dead line, la posizione del management italiano della holding americana del bianco, resta quella di sempre: il sito di Napoli non è sostenibile e vanno trovate soluzioni alternative, ha ribadito durante il confronto il contry manager per l'Italia, l'ad Luigi La Morgia.
    "Non abbiamo mai detto che avremmo disdettato il piano del 25 ottobre 2018, ma solo che abbiamo delle difficoltà a garantire la sostenibilità della produzione di lavatrici a Napoli. La garantiremo certo fino a marzo e siamo anche disposti a discuterne ma ad oggi, l’unica soluzione che garantirebbe l’occupazione è una riconversione", ha ribadito La Morgia ai sindacati continuando così a guardare ancora verso la soluzione di una cessione a Prs. "La società è ancora disponibile e garantirebbe tutti i lavoratori e noi non possiamo rimanere a Napoli, abbiamo difficoltà produttive", avrebbe aggiunto La Morgia declinando qualsiasi altra motivazione. La regione Campania, presente al tavolo per bocca dell'assessore al lavoro, ha  annunciato di voler mettere sul tavolo 20 milioni di euro e la copertura delle eventuali esigenze di formazione del personale, per impedire che il sito di via Argine non abbia più un futuro.
    "C'è bisogno di trovare una soluzione per tutti i lavoratori. Il governo- come dichiarato da Patuanelli- è disponibile a fare qualsiasi cosa per trovare una soluzione che garantisca la compatibilità del piano industriale firmato lo scorso anno", annunciando l'avvio di una serie di tavoli tecnici e una riunione plenaria da convocare per il 20 gennaio prossimo.
    "Si avvia adesso quella che considero la parte più sfidante del percorso di rilancio produttivo del sito di Napoli che dovrà vedere istituzioni, azienda e sindacati coinvolte in maniera sinergica, al fine di trovare celermente una soluzione industriale definitiva in grado di garantire la continuità produttiva dello stabilimento e tutelare i lavoratori, anche attraverso gli strumenti già messi a disposizione dal Governo e altri che potranno essere individuati prossimamente”, ha detto Patuanelli.
    Ma ovviamente quale aria tirerà e se il vento cambierà lo si capirà ben prima del 20 gennaio, già dai prossimi tavoli tecnici.

    martedì 12 novembre 2019

    FONDO COMETA : VALORE QUOTA MESE DI OTTOBRE 2019


    Lievissima flessione dei comparti di Cometa nel mese di ottobre, eccezion fatta per Crescita che anche in questo mese mostra il segno positivo. L'asset crescita, ossia quello più dinamico, pensato per le generazioni più giovanti sfiora ormai un rendimento a due cifre e comunque anche tutti gli altri si mantengono in terreno positivo da inizio 2019. (s.b.)

    mercoledì 6 novembre 2019

    CUNEO FISCALE, CHE COSA E'?

    Si è molto parlato e si continua a parlare in queste settimane, mesi del taglio del cuneo fiscale, uno dei provvedimenti della Legge di Bilancio 2020. Il taglio del cuneo fiscale consisterà in una riduzione delle tasse sul lavoro e un conseguente incremento in busta paga, che dovrebbe partire dopo la metà del prossimo anno, anche se è ancora da definire quale sia la platea dei soggetti interessati e la eventuale rimodulazione in base al reddito individuale. 
    Già ma cosa è il cuneo fiscale? L'effetto del cuneo fiscale è quello in pratica, di far raddoppiare in Italia il costo del lavoro. Si perchè si tratta dell'insieme delle imposte e dei contributi sociali che di fatto fanno la differenza tra le retribuzione netta che ogni mese finisce nelle tasche del lavoratore e il costo del suo datore di lavoro. Una forbice, un differenziale, un cuneo appunto tra quello che prende il lavoratore e quello che spende l'azienda. 

    Lo schema è presto fatto quindi:
    CUNEO FISCALE  =  COSTO TOTALE DEL LAVORO  -  RETRIBUZIONI NETTE
    O ancora più nello specifico:
    CUNEO FISCALE = IMPOSTE E CONTRIBUTI A CARICO DELL'AZIENDA (IRAP, INAIL, INPS) + IMPOSTE E CONTRIBUTI TRATTENUTI AL DIPENDENTE IN BUSTA PAGA (IRPEF e INPS).

    Il cuneo fiscale italiano risulta essere uno dei più pesanti al mondo. In Italia la percentuale media del cuneo fiscale, è stimata al 47,9%, secondo quanto diffuso dall'Ocse nel suo rapporto Taxing wages 2019, dedicato al cuneo fiscale, per un lavoratore standard single e senza figli a carico è sottoposto a un cuneo fiscale del 47,9%. La percentuale è composta per il 16,7% di imposte personali sul reddito e per 31,2% di contributi previdenziali che ricadono in parte sul lavoratore (7,2%) e in parte sul datore di lavoro (24,0%). Ciò vuole dire che su 100 euro spesi dall'azienda per un rapporto di lavoro dipendente, 47,9 € vanno allo Stato sotto forma di imposte e contributi, mentre 52,1 € sono quelli incassati effettivamente dal dipendente. In pratica per ogni mille euro di stipendio netto, la sua azienda deve spenderne poco meno di duemila. 
    La finalità del taglio, sarebbe quindi quella di aumentare i salari netti dei lavoratori e conseguentemente dare una spinta ai consumi. Le stime prevedono un benefit di circa 40 € netti in busta paga per coloro che posseggono un reddito compreso tra 8000 e 35000 euro annui.

    INFORMACONTRATTO 2020 - 2022, AL VIA LA TRATTATIVA PER IL RINNOVO DEL CONTRATTO NAZIONALE

    venerdì 1 novembre 2019

    WHIRLPOOL, VERTENZA NAPOLI "CONGELATA"

    Zero a zero e palla al centro. L'infuocata vertenza dello stabilimento Whirlpool di Napoli, con l'annuncio della sospensione della procedura della dismissione del sito campano, mediante la cessione del ramo d'azienda alla società svizzera Prs, rimette indietro le lancette di cinque mesi, al 31 maggio scorso. La decisione annunciata dapprima dal reggente del dicastero dello sviluppo economico Stefano Patuanelli su Facebook e poi dall'azienda con un comunicato ufficiale, rinvia in prossimità della deadline fissata proprio per il 31 ottobre, la cessione al prossimo marzo 2020. Dunque cinque mesi in più per trovare una soluzione condivisa, anche se la volontà dichiarata di Whirlpool rimane intatta, ossia quella di arrivare ad una soluzione industriale diversa dalla produzione di lavatrici per il sito di Napoli, entro la scadenza indicata di marzo 2020. Secondo il management della holding americana infatti, i 20 milioni di euro di perdite annuali, il fatto che in un semestre l'impianto avrebbe perso il 26% della produzione, a causa dei dazi Usa, di quelli indiani e del crollo del mercato argentino, fattori che renderebbero insostenibile la fabbrica, contrariamente a quanto stabilito al Mise proprio un anno fa, il 25 ottobre 2018. Lo stop scongiura nell'immediato l'avvio della procedura per il licenziamento immediato dei 420 addetti al plant dove vengono prodotte lavatrici. “La decisione, condivisa con il Ministro dello Sviluppo Economico, Stefano Patuanelli, è stata presa con l’obiettivo di ripristinare un clima costruttivo nella trattativa con il Governo e con le Organizzazioni Sindacali -si legge nella nota dell’azienda-. Whirlpool EMEA ritiene, infatti, che le attuali tensioni siano controproducenti nella ricerca di una soluzione condivisa, a fronte di una situazione di mercato che rende insostenibile il sito e che necessita di una soluzione a lungo termine”. Per questo motivo “Whirlpool è convinta che, con maggior tempo a disposizione, si possa ristabilire un dialogo costruttivo e raggiungere una soluzione condivisa per garantire un futuro sostenibile nel lungo termine allo stabilimento di Napoli e ai suoi 400 dipendenti. Alla luce di questo nuovo e importante sviluppo, nei prossimi giorni ripartirà il tavolo di confronto con tutte le parti coinvolte. A tal proposito è intervenuto anche il segretario Generale della Fim-Cisl, Marco Bentivogli che apprendendo la notizia ha commentato in una nota spiegando che “ci sarà una tregua fino a Marzo. Whirlpool – ha detto Bentivogli – conferma il progressivo calo di mercato e la volontà di cessione resta solo rinviata a inizio 2020. Non siamo alla soluzione – chiarisce il segretario della Fim-Cisl – ma guadagnare tempo prezioso è utile e bisogna ringraziare i lavoratori di Napoli e di tutto il Gruppo che non si sono mai rassegnati e hanno continuato a lottare”. Si apre quindi un piccolo spiraglio di sereno nel cielo plumbeo del sito di Napoli, anche se il futuro è tutto da costruire.

    giovedì 31 ottobre 2019

    APERTURA DELLA FINESTRA PER L'INSERIMENTO DEI FAMILIARI PAGANTI PER L'ANNO 2020


    Si comunica a tutti i lavoratori iscritti al Fondo che dal 4 novembre al 4 dicembre 2019 sarà disponibile on-line la procedura per l’inclusione a pagamento dei familiari NON fiscalmente a carico per l’anno 2020.
    Il versamento della contribuzione per il nucleo familiare NON fiscalmente a carico di cui all’art. 3.4 del Regolamento è annuale anticipato e a totale carico del lavoratore dipendente iscritto. Il versamento deve essere effettuato dal lavoratore titolare utilizzando le procedure di pagamento MAV previste dal Fondo e specificate nel Manuale Dipendente consultabile sul sito di mètaSalute. Per il 2020 il saldo dovrà essere effettuato tra il 4 novembre al 4 dicembre 2019.
    I costi dei Piani sanitari sono indicati nell’Allegato al Regolamento.
    Si invitano pertanto tutti i lavoratori alla consultazione della Circolare n.6/2019 per conoscere tutti i dettagli relativi alla suddetta procedura.

    giovedì 24 ottobre 2019

    DECRETO TERREMOTO, IMPORTANTI NOVITA' SULLA BUSTA PAGA PESANTE


    Il Consiglio dei ministri, ha approvato un decreto-legge che introduce ulteriori interventi urgenti per l'accelerazione e il completamento delle  ricostruzioni in corso nei territori colpiti da eventi sismici. Tra le principali disposizioni previste, il testo dispone la proroga fino al 31 dicembre 2020 dello stato d'emergenza dichiarato in conseguenza del sisma che ha colpito i territori delle regioni Lazio, Marche, Umbria e Abruzzo.  Inoltre, accogliendo le richieste anche della Cisl Marche,  il decreto prevede:

    - la riduzione del 60% degli importi da restituire in relazione alla c.d. "busta paga pesante", ovvero il taglio degli oneri fiscali, che erano stati sospesi dall'agosto del 2016 a tutto il 2017 e che non dovranno più essere restituiti in misura integrale ma limitata al 40%. Si procede con uno slittamento al 15 gennaio 2020 nella restituzione della prima rata, inizialmente fissata per lo scorso 15 ottobre, e rateizzabile fino a 120 mensilità.

    (FONTE: CISLMARCHE.IT)

    martedì 15 ottobre 2019

    VERTENZA WHIRLPOOL: Dichiarazione della Segretaria nazionale Fim Cisl Alessandra Damiani Whirlpool: una bomba sociale, azienda irresponsabile. Governo metta in campo decreto anti-delocalizzazioni

    La scorsa settimana il Ministro Patuanelli ci aveva comunicato che entro 24h avrebbe incontrato l’ad di Whirlpool La Morgia per verificare la consistenza del piano di riconversione e le proposte in campo. Mentre il Presidente Conte ci disse che Whirlpool doveva solo comunicare gli ostacoli che impedivano il suo permanere a Napoli e rilanciare il sito. A questo punto ci chiediamo cosa si sia fatto in questi sette giorni visto l’esito del vertice odierno.
    Oggi ci aspettavamo una verifica rispetto a quanto ci era stato detto dal Presidente Conte e dal Ministro Patuanelli la settimana scorsa ma è del tutto evidente che non è stato così. Nessuna apertura c’è stata da parte di Whirlpool per il sito di Napoli. Anzi, l’azienda ha rimarcato la sua posizione rispetto al sito campano confermando la procedura di cessione di ramo d’azienda, ex art.47 e la riconversione industriale. Procedura tra l’altro, scaduta il 12 ottobre scorso con effetto dal 1 novembre.
    Visto l’esito dell’incontro di oggi ci chiediamo a cosa siano serviti quindi questi sette giorni di attesa e perché il Ministro Patuanelli non ha messo in essere il decreto anti-delocalizzazioni. Siamo di fronte all’ennesimo cambio di posizione dell’azienda che in questa vertenza non ha mai dimostrato alcuna affidabilità cambiando posizione più volte, rimettendo in discussione un piano industriale che con noi aveva sottoscritto a ottobre dello scorso anno e dimostrando, come è accaduto oggi, nessun rispetto delle istituzioni italiane, del sindacato e dei lavoratori. A questo punto il Governo metta in campo decreto anti-delocalizzazioni. Appena appresa la notizia da parte dei lavoratori è stato dichiarato sciopero ad oltranza nel sito di Napoli e si sta pensando l’occupazione della fabbrica e uno sciopero oggi in tutto il gruppo di due ore. Sono ore drammatiche, l’azienda sta mostrando un’irresponsabilità senza precedenti. Una bomba sociale pronta a esplodere e di cui Whirlpool è l’unica responsabile.
    Noi continueremo la mobilitazione, non lasceremo soli i lavoratori fino a che non otterremo un risultato che tuteli e salvaguardi i lavoratori del sito di Napoli e le loro famiglie. Chiudere una fabbrica come quella di Napoli è fare un regalo alla Camorra. Un presidio industriale è un presidio di legalità.
    Roma 15 ottobre, 2019

    VERTENZA WHIRLPOOL, FUMATA NERA NELL'INCONTRO GOVERNO AZIENDA

    Lo avevamo scritto, sarebbe stato l'incontro del tutto o niente del dentro o fuori, ma neanche la presenza a fianco del ministro Patuanelli del premier del Governo Italiano, Giuseppe Conte è stata in grado di rimuovere la Whirlpool dalla sua idea, dal suo mantra che aveva esternato lo scorso 31 maggio.  "Cessazione dell'attività produttiva dal 1 novembre 2019", la Whirlpool non fa marcia indietro sulla cessione dello stabilimento di Napoli, neanche dopo l'ennesimo vertice a Roma, svoltosi a Palazzo Chigi. I rappresentanti del Governo Italiano, hanno ribadito il loro no al progetto di dismissione del sito di Napoli da parte di Whirlpool: «Incontro non positivo, nonostante massima disponibilità del Governo per continuare e aumentare produzione. Whirlpool propone unica soluzione di cessione ramo d’azienda, alla ormai nota società svizzera Prs. Se continua linea, anche Governo farà le sue scelte unilaterali – ha detto Patuanelli al termine dell’incontro -. Insieme al Governo decideremo i passi per affrontare questa crisi aziendale. Il Governo propone di variare la produzione, fascia di gamma o altro, dando tutto il supporto, ma per noi è fondamentale farlo con Whirlpool: ci può essere lo spazio per fare cose diverse, è surreale che non cambino idea nonostante le nostre aperture. Questa è una situazione che non vogliamo si ripeta, non vogliamo comportamenti predatori in Italia da parte di multinazionali: c’è un piano industriale firmato a ottobre 2018 che non può e non deve essere ignorato».

    lunedì 14 ottobre 2019

    CAF CISL: PERCORSO DI 140 ORE FISCALE E TRIBUTARIO. APERTE LE ISCRIZIONI

    Anche per il 2019  il Caf Cisl Marche organizza un percorso formativo gratuito per la compilazione del Modello 730 finalizzato all’assunzione di personale
    Chi fosse interessato può iscriversi:
    TUTTE LE INFORMAZIONI QUI: https://cislmarche.it/corsocaf2020

    SCADENZA 9 NOVEMBRE



    sabato 12 ottobre 2019

    VERTENZA WHIRLPOOL NAPOLI, MARTEDI' L'INCONTRO A PALAZZO CHIGI CON IL PREMIER CONTE

    Si svolgerà dunque martedì 15 ottobre prossimo a Palazzo Chigi il vertice tra il Governo con il primo ministro Giuseppe Conte e la governance italiana della Whirlpool. Sarà probabilmente l'incontro del dentro o fuori, del tutto o niente sulla questione dello stabilimento di Napoli della holding americana del bianco. Una partita che nei suoi quasi cinque mesi di disputa, ha finito inevitabilmente per essere giocata sul piano politico-istituzionale. Una soluzione per il sito campano che vista la sua importanza economica e sociale, fino ad ora non si è trovata, se non, come noto la cessione con una nuova missione industriale lontana dalle lavatrici con la società svizzera Prs, intorno alla quale nel frattempo sono nati tanti dubbi, ma che comunque secondo il management Whirlpool, per bocca del suo country manager per l'Italia, Luigi La Morgia, sarebbe l'unica sostenibile nel medio e lungo periodo in grado di assicurare l'occupazione per tutti gli oltre 400 dipendenti ad orario pieno, contrariamente a quanto avviene negli ultimi anni. Il dossier Napoli è dai primi di giugno nelle mani del dicastero dello sviluppo economico, dapprima retto da Di Maio e oggi da Patuanelli, ma la tenaglia Sindacato - Governo, non è stata in grado, ad oggi di far recedere la Whirlpool dalla idea originaria di "disimpegnarsi" dal plant campano e continuare la produzione delle lavatrici alto di gamma. Anzi con il passare del tempo, incontro dopo incontro, non si sono creati spiragli sul cielo plumbeo della vicenda. Ma l'amara ricetta preparata dal management dell'azienda risulta ovviamente essere indigesta alle organizzazioni sindacali, anche alla luce del tentativo di rendere carta straccia il piano industriale firmato proprio al Mise lo scorso ottobre, alla presenza proprio del leader del M5S all'epoca come detto reggente del dicastero. Una modifica del piano industriale insostenibile sia dal punto di vista industriale che sociale, una vertenza diventata l'emblema un pò di tutte e non sono poche, le crisi industriali italiane.

    BUSTA PAGA PESANTE TERREMOTO 2016 E 2017, RINVIO DELLA RESTITUZIONE DELL'IRPEF AL 31 DICEMBRE 2019

    A pochi giorni dalla scadenza, fissata dal decreto "sblocca cantieri" per il prossimo 15 ottobre, scatta il rinvio a fine anno per l’Irpef sospesa per chi vive nell’area del Centro Italia colpita dagli eventi sismici del 2016 e 2017. L’emendamento è stato inserito all'interno del "decreto clima", approvato dal Consiglio dei Ministri.
    A una manciata di giorni dalla scadenza, il 15 ottobre, scatta il rinvio a fine anno per l’Irpef sospesa per chi vive nell’area del Centro Italia colpita dagli eventi sismici del 2016 e 2017. I tributi sospesi con la cosiddetta “busta paga pesante” sono rinviati al 31 dicembre 2019. Sempre entro il 31 dicembre 2019, dovra’ essere versata la  prima rata qualora il contribuente scelga di rateizzare il  debito. La norma non si applica ai titolari di reddito  d’impresa e di reddito di lavoro autonomo, ne’ agli esercenti  attivita’ agricole. Il rinvio comporta, si legge nella relazione tecnica,  “minori entrate per l’anno 2019 pari a -6,9 milioni di euro  corrispondenti alle prime 7 rate che dovevano essere riscosse  nel corrente anno”. La restituzione tecnicamente dovrebbe avvenire mediante il pagamento con il modello F24 fino a 120 rate, oppure ove il datore di lavoro dia disponibilità, mediante il sostituto d'imposta. Una decisione che potenzialmente interessa i cittadini di 128 comuni di Marche, Lazio, Umbria e Abruzzo facenti parte del "cratere sismico".Ad ogni modo, a fronte di una ricostruzione che stenta a partire a distanza di tre anni dall'evento calamitoso, rimangono sul tavolo altre questioni, come ad esempio una decurtazione delle somme da restituire, come ad esempio avvenne per il sisma del 1997 e sulla quale il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, in occasione di una visita nelle zone colpite, aveva promesso una valutazione. Altra questione, la stesura quanto prima un Decreto-Terremoto specifico e complessivo, che sostenga il rilancio sociale ed economico delle aree interne del Centro Italia.

    giovedì 10 ottobre 2019

    FONDO COMETA: VALORE QUOTA MESE DI SETTEMBRE 2019


    Continua il trend positivo anche nel mese di settembre dei comparti di Cometa, eccezion fatta per Monetario Plus che fa registrare una lievissima flessione. Alla fine del terzo trimestre del 2019 i rendimenti maturati da inizio anno, raggiungono livelli ragguardevoli, soprattutto per gli assett Reddito (+6,174%) e Crescita (+ 9,445%) e comunque anche gli altri  comparti viaggiano con il segno +. (s.b.)

    sabato 5 ottobre 2019

    VERTENZA WHIRLPOOL NAPOLI, MANIFESTAZIONE A ROMA E CONVOCAZIONE DAL PREMIER CONTE


    Una splendida giornata di sole ha accolto a Roma la manifestazione nazionale Whirlpool, indetta dal coordinamento sindacale nazionale del gruppo lo scorso 19 ottobre e che chiude la seconda settimana di agitazione. Al concentramento di piazza della Repubblica, da dove poi il multicromatico serpentone si è dipanato fino a via Molise, sede del Ministero dello Sviluppo economico, si capisce subito che la manifestazione verrà fuori bene. Musica, fischietti, tanti cartelli creativi, slogan, facce giovani e vecchie, gli striscioni di tutte le Rsu di tutti i siti produttivi della holding americana presenti sulla penisola, le cui rappresentanze sono accorse a Roma, con 16 autobus. La dimostrazione si è aperta con un simbolico funerale a una lavatrice, accompagnata da lumini e croci. Napoli non molla, è lo striscione che ha aperto il corteo e lo slogan cantato dai lavoratori durante il corteo, accompagnato dal canto "La Campania non si tocca". La lavatrice, come una bara, è stata condotta a spalla da quattro lavoratori lungo tutto il percorso. La manifestazione ha fatto centro e anche le fabbriche hanno risposto con alte percentuali di adesione allo sciopero, di 8 ore in tutta Italia. Al termine del corteo, una rappresentanza sindacale con in testa i segretari generali di Fim, Fiom e Uilm, rispettivamente Bentivogli, Re David e Paolobella, accompagnati  da alcuni delegati di tutte le fabbriche, è stata ricevuta dall'attuale reggente del dicastero Stefano Patuanelli. «Whirlpool mi ha scritto una lettera con qualche elemento di novità – ha spiegato Patuanelli ai sindacati -. Intende concordare le modalità per ritornare al tavolo ma la mia richiesta è sempre la stessa: fermare la procedura di cessione per poter ricominciare a ragionare». Il gruppo Usa avrebbe manifestato la volontà di «discutere le condizioni per ristabilire un clima sereno» ma di tornare sui suoi passi non fa cenno. Sempre durante l'incontro il ministro ha comunicato che il dossier Whirlpool, che come ribadiscono i sindacati non è solo di Napoli, ma di tutta Italia, in quanto il piano industriale siglato nel 2018, riguarda tutti i siti, finirà nelle mani del premier Giuseppe Conte che riceverà i segretari nazionali di Fim, Fiom e Uilm il prossimo 9 ottobre a Palazzo Chigi. (s.b.)

    lunedì 30 settembre 2019

    VERTENZA WHIRLPOOL NAPOLI, CHIUSA LA PRIMA SETTIMANA DI MOBILITAZIONE


    Si è chiusa la prima delle due settimane dello stato di agitazione degli stabilimenti italiani del gruppo Whirlpool, alle prese con la spinosa vertenza della chiusura del sito di Napoli. Si era iniziato con le assemblee illustrative e il blocco immediato degli straordinari e della flessibilità, poi con lo sciopero, con presidi davanti ai siti, molto partecipato dai lavoratori di tutte le fabbriche della penisola, di otto ore il 25 settembre, altre quattro ore con mobilitazioni a livello territoriale. La mobilitazione culminerà con lo sciopero di venerdì 4 ottobre con manifestazione nazionale del gruppo a Roma. Questo il programma presentato dal coordinamento nazionale sindacale, nell'ottica di far recedere la Whirlpool dall'idea di disimpegnarsi da Napoli, prima fabbrica di lavatrici d'Italia realizzata nel 1949 dal “cumenda” Giovanni Borghi, patron di Ignis, mediante la cessione del ramo di azienda alla svizzera Prs, procedura per altro già avviata in maniera unilaterale. Altra preoccupazione da parte sindacale, le ormai sempre più forti ed insistenti voci di una cessione delle attività ai cinesi di Midea, voci che circolano per altro da settima e mesi. E la governance italiana della multinazionale non ha cambiato idea neanche dopo il recente confronto con il neo ministro dello sviluppo economico Patuanelli, subentrato dopo la crisi di governo a Di Maio, che ha gestito i mesi seguiti all'apertura della vertenza avvenuta lo scorso e sciagurato 31 maggio. Dunque un inizio di autunno caldissimo per un'azienda che ha deciso di rendere carta straccia, in ottica sindacale, l'accordo sul piano industriale firmato sempre al Mise lo scorso 25 ottobre 2018. La vicenda Napoli, preoccupa le organizzazioni sindacali, perchè potrebbe far presagire ad un futuro disimpegno da parte di Whirlpool sul territorio nazionale. Di sicuro l'odierno management di Whirlpool, è un altro rispetto a quello guidato da Castiglioni, che firmò quell'accordo e poi dimessosi dopo qualche settimana, ma il fattore condizionante è che non si sia riusciti a trasformare in effetto virtuoso, l'acquisizione di Indesit. Anzi tutt'altro, in zona Emea, la regione più complessa per il bianco, Whirlpool non è riuscita ad intercettare, al pari dei suoi competitor la crescita strutturale del mercato, fatto dovuto secondo l'azienda nei tanti tavoli romani di verifica, alla complessità dell'integrazione superiore alle aspettative preventivate. Dopo gli sterili tentativi da parte del ministero dello sviluppo economico, il passato e l'attuale, ora il dossier Whirlpool Napoli, potrebbe approdare nelle mani del primo ministro italiano Giuseppe Conte, così come del resto auspicato anche dal coordinamento sindacale nazionale Whirlpool, in modo da provare a riaprire il confronto.


    venerdì 20 settembre 2019

    VERTENZA WHIRLPOOL: COMUNICATO SINDACALE UNITARIO

    Fim, Fiom e Uilm proclamano due settimane di agitazione in Whirlpool e
    la manifestazione nazionale il 4 ottobre a Roma.

    Il Coordinamento nazionale Whirlpool di Fim, Fiom e Uilm esprime un giudizio durissimo sull’atto aziendale unilaterale di avvio della procedura di cessione dello stabilimento di Napoli a Prs, in aperta violazione dell’accordo dell’ottobre 2018. Tutti gli elementi a nostra disposizione ci portano a ritenere difatti che tale cessione sia un tentativo malcelato di
    chiusura e che più in generale Whirlpool si stia disimpegnando dall’Italia. I volumi continuano a calare in tutti gli stabilimenti e negli uffici proseguono le delocalizzazioni delle funzioni di staff, determinando ulteriori esuberi.

    Per questi motivi il Coordinamento proclama lo stato di agitazione in tutto il Gruppo, con sciopero degli straordinari e della flessibilità, con 8 ore di sciopero il giorno 25 settembre in tutti gli stabilimenti e ulteriori 8 ore il giorno 4 ottobre con manifestazione nazionale a Roma. Nel frattempo proseguiranno le mobilitazioni territoriali, con un pacchetto di ulteriori 4 ore da svolgere entro il 3 ottobre, finalizzate anche al fattivo coinvolgimento delle Istituzioni locali.
    Fim, Fiom e Uilm rivendicano verso Whirlpool il rispetto degli accordi per tutti gli stabilimenti italiani e chiedono al Governo, nelle persone del Ministro competente e del Presidente del Consiglio di convocare le parti e di dare seguito alle dichiarazioni di principio di solidarietà verso i lavoratori, adottando provvedimenti capaci di dare un’effettiva svolta alla vertenza.

    Infine il Coordinamento Whirlpool accoglie con grande soddisfazione la volontà di adesione alla manifestazione espressa dai rappresentanti sindacali di Embraco, anch’essi vittima di analoga decisione di chiusura.

    Fim-Cisl, Fiom-Cgil, Uilm-Uil nazionali

    Roma, 19 settembre 2019

    sabato 14 settembre 2019

    FISCO TIME - ENTRO IL 30 SETTEMBRE SI PUO' BLOCCARE O RIDURRE L'ACCONTO IRPEF DI NOVEMBRE DA MODELLO 730. COME FARE

    Scadrà il prossimo 30 settembre il termine per richiedere al datore di lavoro o all’ente pensionistico, sotto la propria responsabilità, di annullare o ridurre il secondo o unico acconto dell’Irpef.
    L’opportunità riguarda i contribuenti che, per il 2019, prevedono di conseguire redditi inferiori a quelli dell’anno scorso o di sostenere maggiori spese detraibili o deducibili.
    Chi, dunque, si rende conto di avere una situazione reddituale sostanzialmente differente – in negativo – rispetto a quella avuta nel 2018, può comunicare al proprio sostituto d’imposta gli importi che intende versare in acconto e che saranno addebitati sulla retribuzione/pensione di novembre.

    La richiesta da consegnare al datore di lavoro o all’ente pensionistico deve riportare, come oggetto, che si tratta della comunicazione di annullamento o riduzione del secondo o unico acconto dell’Irpef e/o della cedolare secca e, a seguire, i dati del dichiarante e i nuovi importi (eventualmente, anche zero) da trattenere a titolo di seconda rata di acconto.
    Nel caso di dichiarazione congiunta, è opportuno specificare se l’annullamento (o la riduzione) riguarda solo le somme del dichiarante o anche quelle del coniuge, indicando i rispettivi importi da trattenere.

    Bisogna però fare attenzione agli errori. Qualora le previsioni reddituali risultassero sbagliate e, quindi, venisse pagato un acconto inferiore al dovuto, scatterebbe, oltre agli interessi, la sanzione per versamento insufficiente, pari al 30% delle somme omesse (ridotta al 10%, se la conseguente comunicazione di irregolarità viene pagata nei trenta giorni successivi al suo ricevimento).
    Il versamento della seconda (o unica) rata di acconto Irpef, scade di regola il 30 novembre di ogni anno. Quest'anno, però, visto che il 30 cade di sabato, l'adempimento slitta automaticamente a lunedì 2 dicembre.

    Per tale adempimento basta rivolgersi al caaf che ha elaborato e trasmesso la dichiarazione dei redditi e richiedere l’apposito modulo compilato, da consegnare entro il 30 settembre al datore di lavoro o all’ente pensionistico.

    giovedì 12 settembre 2019

    SI TORNA A SCUOLA, QUALI SPESE SI POSSONO DETRARRE, PICCOLO VADEMECUM DELL'ADICONSUM CISL

    Per molti la campanella suonerà il prossimo lunedì 16 settembre, per altri ha già suonato e la scuola è iniziata. Purtroppo non è possibile detrarre le spese sostenute per i libri e il corredo scolastico, ma ci sono altre spese che si possono inserire nel 730, perchè detraibili; vediamo quali!
    Spese scolastiche detraibili
    Le spese che si possono detrarre riguardano:i servizi di mensa
    • i servizi di pre e post scuola
    • le gite scolastiche
    • le assicurazioni scolastiche
    • i corsi deliberati dall’istituto scolastico (anche se svolti all’infuori dell’orario scolastico), come il corso di teatro, di lingue straniere, di musica, ecc..
    Spese scolastiche NON detraibili
    IMPORTANTE: Non è possibile detrarre le spese per libri, zaini e materiale di cancelleria.
    A quanto ammonta la detrazione
    La detrazione Irpef è del 19% con un tetto massimo di 786 euro per ogni alunno.
    Esempio:
    A fronte di una spesa di 786 euro o superiore,
    la detrazione sarà di 150 euro.

    Quali scuole
    L’agevolazione è valida per le spese scolastiche degli istituti di ogni ordine e grado:
    • Scuole materne
    • Elementari
    • Medie
    • Superiori.
    La detrazione è valida sia per le scuole pubbliche che per le private paritarie.
    Documenti da presentare per ottenere la detrazione in sede di dichiarazione dei redditi
    • Per la mensa: è sufficiente il bollettino postale o il bonifico bancario intestato alla scuola con la causale “servizio mensa”.
    In caso di pagamento in contanti o bancomat, fatti consegnare un certificato che specifichi l’importo versato (questo vale anche per l’acquisto dei buoni-mensa).
    • Per altre spese: se l’intestatario di bonifici e bollettini è l’istituto scolastico, per provare la spesa è sufficiente la ricevuta del versamento.
    Se i pagamenti sono intestati a un ente terzo, conserva la ricevuta unitamente alla copia della delibera scolastica che ha permesso quella specifica attività integrativa.
    Spese scolastiche per studenti con disturbi dell’apprendimento
    Le famiglie di alunni con disturbi dell’apprendimento (DSA) possono usufruire di una detrazione del 19% su tutti i sussidi e strumenti compensativi necessari per aiutare i ragazzi. Questa specifica detrazione non prevede alcun tetto di spesa ed è valida fino al completamento della scuola superiore. Per accedervi è necessario presentare una certificazione medica che attesti la necessità degli strumenti acquistati in relazione al disturbo diagnosticato.
    (FONTE: ADICONSUM CISL)

    mercoledì 11 settembre 2019

    FONDO COMETA: VALORE QUOTA MESE DI AGOSTO 2019


    Nonostante le tensioni sui dazi che si fanno sempre più forti e la crisi di governo in Italia, che generano paura ed incertezze sui mercati, l'andamento di Cometa nel mese di agosto tiene botta. Grazie all'andamento dei listini azionari in crescita e il calo dei rendimenti dei titoli di stato, tutti i comparti del fondo, fanno registrare un incremento del valore della quota, battendo quindi la rivalutazione del tfr lasciato in azienda. (s.b.)

    sabato 7 settembre 2019

    MODELLO 730, FINO AL 25 OTTOBRE POSSIBILE COMPILARE L'INTEGRATIVO PER RECUPERARE SPESE DIMENTICATE

    Ti sei scordato una spesa da detrarre? Hai ritrovato uno scontrino? Devi fare una correzione? Puoi fare il #730integrativo entro il 25 ottobre‬, avvalendosi di un Caf/professionista che provvederà alla trasmissione anche se il contribuente si è avvalso della dichiarazione precompilata o in caso di presentazione del 730/2019 tramite sostituto d’imposta.
    Il conguaglio verrà eseguito sempre a cura del sostituto d’imposta nella mensilità liquidata a dicembre.
    ‪Se invece hai dimenticato un reddito, o avuto più detrazioni del dovuto, devi fare il #ModelloRedditi entro il 2 dicembre.‬
    Contatta la tua sede di fiducia! 
    800800730 o www.cafcisl.it/sedi

    martedì 3 settembre 2019

    VERTENZA WHIRLPOOL, "BASTA CON I BALLETTI DI POSIZIONE" SECONDO ALESSANDRA DAMIANI DELLA FIM-CISL

    Pronta e decisa la reazione delle organizzazioni sindacali alle parole del management di Whirlpool, in merito alla vicenda del sito di Napoli. 
    Basta con i “balletti di posizione” della Whirlpool, “Napoli deve continuare la sua missione produttiva”. Lo afferma la segretaria nazionale della Fim Cisl, Alessandra Damiani, secondo cui le ultime “dichiarazioni della Whirlpool mettono in evidenza ciò che da mesi denunciamo al tavolo della trattativa, e cioè quello di un doppio binario di intenti da parte dell’azienda, che continua un balletto indecoroso sulle sue posizioni”. “Mentre al tavolo negoziale – spiega la sindacalista – si stanno discutendo le varie opzioni per evitare che lo stabilimento di Napoli perda la sua missione di produzione di lavatrici, le dichiarazioni a mezzo stampa dell’azienda esplicitano prese di posizione nette rispetto al vero obiettivo che vogliono perseguire, ossia la riconversione industriale del sito campano. Questo è inaccettabile”. “Per noi – sottolinea Damiani – la strada rispetto alle vertenza resta quella condivisa con i lavoratori, e discussa anche nell’incontro del primo agosto al ministero. Napoli deve continuare a produrre lavatrici e l’intesa può essere raggiunta se l’azienda la finisce con un balletto di posizioni che non sono utili a nessuno”. “La Whirlpool – aggiunge la segretaria nazionale – ha già messo in discussione la sua credibilità nella mancata attuazione di un piano sottoscritto a ottobre del 2018, eviti di continuare nella politica del pensiero bipolare. I lavoratori hanno bisogno di risposte, di soluzioni e di onestà da parte di tutti i soggetti coinvolti”.

    TORNA A RUGGIRE LA VERTENZA DELLA WHIRLPOOL NAPOLI

    Dopo la pausa agostana riprende quota la vicenda dello stabilimento di Napoli della Whirlpool.
    La multinazionale statunitense leader nel settore degli elettrodomestici con base in Michigan, ha precisato, con riferimento alla prevista pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del “decreto-legge: Disposizioni urgenti per la tutela del lavoro e per la risoluzione di crisi aziendali”, che si tratta di interventi non sufficienti a garantire la profittabilità dello stabilimento partenopeo nel lungo periodo e la competitività dell’azienda stessa nella Regione Emea (Europa, Medio Oriente e Africa).
    «I 16,9 milioni di euro previsti dal testo del decreto legge per il biennio 2019-2020 – precisa la società – sono calcolati considerando la messa in solidarietà al 60% della quasi totalità dei 5.500 dipendenti dell’azienda in Italia: questa non è un’opzione in quanto non in linea con il piano industriale 2019-2021. Inoltre, il potenziale beneficio sarebbe distribuito su tutti i siti italiani e non rappresenterebbe dunque un intervento strutturale per il futuro a lungo termine di Napoli, soprattutto se comparato agli sforzi e agli investimenti pari a circa 100 milioni di euro messi in campo dall’azienda negli ultimi anni».
    La società statunitense guidata da Marc Bitzer, che nelle parole di Alessandro Magnoni, direttore comunicazione e relazioni governative del gruppo, dalle colonne dell'edizione napolaetana di repubblica, aveva definito lo scorso 8 agosto, il decreto un "palliativo", ha sempre confermato la volontà di voler garantire la continuità industriale dello stabilimento e i massimi livelli occupazionali al fine di dare un futuro sostenibile ai colleghi di Napoli, ma l’unica soluzione percorribile è dare una nuova missione produttiva al sito, con un nuovo soggetto terzo.
    Whirlpool Emea sarebbe pronta a presentare nel dettaglio la nuova missione industriale per lo stabilimento di Napoli e per i suoi 410 dipendenti.
    Le sorti del plant napoletano, sul quale la "tenaglia" sindacato e governo dei mesi scorsi non sembra aver fatto cambiare idea al management, rappresenta una delle tante vicende del "terremoto" del bianco, che hanno squadernato negli anni anche lontani, un settore, il secondo della manifattura italiana per addetti dietro l'auto, all'interno della Spoon River dell'industria tricolore. Uno dei tanti volti della crisi, caratterizzata da ristrutturazioni feroci, complesse riconversioni produttive, ristrutturazioni creative, con tante aziende che chiedono ricovero al Ministero dello sviluppo economico. Ma Whirlpool che in Europa era poco forte, con l'acquisizione di Indesit Company, avvenuta nel 2014, era stata proiettata per valore sul podio del vecchio continente. Quote di mercato, come ad esempio quello russo o inglese dove i marchi di Indesit la facevano da padrone, erose nel tempo da competitor, come turchi e coreani sempre più aggressivi, in un mercato quello europeo diverso e più complesso dagli altri, come quello statunitense, in America Latina e in Asia in cui il colosso di Benton Harbor detta legge.

    giovedì 22 agosto 2019

    TUTELE PER LA FAMIGLIA, GUIDA INAS CISL AI DIRITTI


    Quando nasce un bambino o quando viene adottato, i genitori hanno diritto a congedi e bonus. Anche quando il figlio crescerà o frequenterà l’università sono previste misure di sostegno alle sue esigenze, come gli assegni al nucleo familiare (anf) o il riscatto della laurea. In momenti difficili della vita, poi, come quello in cui un componente della famiglia perde il lavoro o si ammala, è possibile ottenere agevolazioni o aiuto economico.

    Conoscere bene i propri diritti e sapere a chi rivolgersi per ottenerli è fondamentale: per questo, gli esperti del patronato Inas Cisl hanno creato la mini-guida “Tutele per la famiglia”, uno strumento agile per conoscere le misure a cui si può ricorrere nei diversi momenti della vita.


    venerdì 16 agosto 2019

    VERTENZA WHIRLPOOL, NUOVO INCONTRO A SETTEMBRE

    L'incipit ed il contenuto di questo articolo avrebbe dovuto essere, riferito a quanto emerso dal tanto atteso tavolo tecnico della vertenza Whirlpool, svoltosi a Roma lo scorso 1° agosto, presso la sede del Ministero dello sviluppo economico, alla presenza del capo di gabinetto, Giorgio Sorial. Ma il rendez vouz ha riportato le lancette della stessa al 24 luglio, data dell'ultimo incontro, con le posizioni praticamente immutate. Infatti, al termine del quarto tavolo di negoziazione, l'unico scenario futuribile, ha ribadito Whirlpool, dalle parole di Luigi La Morgia ad per l'Italia, resta quella della vendita del plant partenopeo e di una nuova missione per lo stabilimento di Napoli, l’unica soluzione percorribile per mantenere i massimi livelli occupazionali, la continuità industriale e garantire al sito un futuro sostenibile nel medio e lungo periodo. Le considerazioni dell'azienda, nascono dall'analisi, costi-benefici condotta sulla base del testo della norma, annunciato dal Ministro Di Maio, che prevede misure di decontribuzione pari a 17 milioni di euro in 15 mesi legate ai contratti di solidarietà. Nonostante lo sforzo del Governo, gli approfondimenti condotti dimostrano, secondo la Whirlpool l’insostenibilità della produzione di lavatrici a Napoli, con  l’unica soluzione sostenibile e praticabile sarebbe il progetto di riconversione identificato. In particolare, per quanto riguarda gli investimenti relativi a lavatrici di alta gamma, i benefici che la proposta avrebbe sulle perdite dello stabilimento non sarebbero sufficienti a compensare i bassi margini di prodotto e l’ammortamento incrementale. Lo stabilimento di Napoli continuerebbe infatti a operare ben al di sotto del punto di pareggio in termini di volumi e a non essere competitivo. Allo stesso modo, il reshoring di lavatrici dall’Est Europa o dalla Cina, pur consentendo allo stabilimento di incrementare la sua capacità utilizzata, richiederebbe sussidi strutturali con impatto negativo su profittabilità e competitività dell’azienda in Emea. Dall'altra parte netta invece la posizione sindacale e dei lavoratori, che non vogliono sentir parlare di riconversione industriale, cosa che invece, dopo un periodo di difficoltà sembrerebbe aver funzionato per il sito casertano di Teverola dove dovrebbero essere riassunti 120 dipendenti dal Gruppo Seri, leader nella produzione di batterie al litio per storage e trazione. A partire dal prossimo mese di ottobre, infatti, 60 lavoratori si uniranno ai 15 colleghi già assunti da Seri lo scorso maggio. Inoltre, Whirlpool ha identificato una nuova opportunità con il Gruppo nell’area casertana, facilitando l’assunzione di ulteriori 120 dipendenti e azzerando così gli esuberi del sito di Carinaro. Queste le cronache sindacali delle ultime settimane, poi le parole nette di Alessandro Magnoni, direttore comunicazione e relazioni governative del gruppo per l’area Europa e Medioriente di Whirlpool, sulle colonne di Repubblica Napoli, “Whirlpool non ha mai chiesto al governo alcun tipo di intervento per continuare a produrre lavatrici, l’unica soluzione per mantenere i massimi livelli occupazionali e garantire la continuità aziendale è dare una nuova missione al sito”. Secondo le parole pronunciate dal manager, le misure messe in campo dal Governo, sarebbe un palliativo non in grado di garantire la sostenibilità della fabbrica partenopea. Le parole sembrano dunque indicare un addio definitivo, anche se poi nelle intenzioni della riconversione ci dovrebbe essere la garanzia della Whirlpool affinchè questa vada a buon fine e garantisca tutti i posti di lavoro. Tutti i dettagli saranno esplicitati nella riunione, che si terrà sempre da quanto riportato dal quotidiano, il prossimo 6 settembre, con il ministro Di Maio in questi giorni alle prese con le vicende legate al Governo, che aveva prima mostrato i muscoli ai vertici italiani della multinazionale ed ultimamente mediante il decreto salva crisi aziendali, aveva stanziato altri milioni di euro per il salvataggio di Napoli, hub di riferimento per le lavatrici di alta gamma del gruppo, ma che sembra non aver sortito gli effetti sperati. Ovviamente i sindacati, sin dalle prime battute avevano mostrato di pensarla in maniera diametralmente opposta, rispetto alle scelte aziendali. Ed ora a complicare ulteriormente le cose, la crisi di Governo e tutto quello che ne consegue, ad acuire in maniera esponenziale gli scenari futuri.

    venerdì 9 agosto 2019

    FONDO COMETA VALORE QUOTA MESE DI LUGLIO 2019


    Anche a luglio performance brillanti per tutti i comparti di Cometa, il fondo pensione dei metalmeccanici italiani, grazie alla ripresa dei mercati, spinti dalle politiche espansive annunciate dalla BCE e dalla FED. I rendimenti delle obbligazioni governative sono scesi, mentre sui listini azionari i prezzi sono saliti, permettendo di azzerare i risultati negativi del 2018. (s.b.) 

    mercoledì 31 luglio 2019

    VERTENZA WHIRLPOOL, TAVOLO TECNICO FISSATO PER AGOSTO

    Alla fine saranno due le opzioni sulle quali il tavolo tecnico di Whirlpool, convocato nelle prossime ore, approfondirà per valutare la fattibilità in termini di costi e sostenibilità produttiva nel medio e lungo periodo e in grado di fornire le garanzie occupazionali per i lavoratori del sito di Napoli, tali da evitarne la chiusura e puntare sul suo rilancio. La prima soluzione, la preferita dai rappresentanti sindacali, prevedrebbe il rilancio delle lavatrici premium alto di gamma, che già adesso si producono in Campania, attraverso nuovi investimenti, anche se questa scelta secondo quanto spiegato da Whirlpool, sarebbe quella meno conveniente, perché continuerebbe a produrre perdite. L’altra su cui si lavorerà, la quinta delle cinque strade indicate da Luigi La Morgia, country manager per l’Italia del colosso di Benton Harbor, è quella che prevede un radicale cambio di missione dello stabilimento, in grado di dare, un futuro sostenibile al sito nel medio e lungo periodo, dando secondo i vertici della Whirlpool la garanzia della salvezza degli oltre 400 posti di lavoro. Alla nuova missione corrisponderebbe un cambio di produzione sotto una nuova realtà aziendale e con una nuova organizzazione del lavoro, con il supporto di una terza parte, al di fuori del settore del bianco. Nel mezzo gli altri scenari futuribili delle altre possibilità illustrate come quella dei trasferimenti di produzione da siti italiani, categoricamente esclusa da parte sindacale o il reshoring di lavatrici da altri plant della zona EMEA al di fuori della penisola, con eventuali ripercussioni negative sugli altri stabilimenti e sulla profittabilità dell’azienda nella Regione EMEA, oppure la quarta soluzione quella del mantenimento della produzione di lavatrici da parte di un nuovo player industriale, un cavaliere bianco, come si definisce in gergo, soluzione alla quale Whirlpool sarebbe aperta se si dovesse eventualmente riscontrare un interesse dal mercato e a determinate condizioni. Ma anche quest’opzione è al momento risultata essere del tutto ipotetica, in quanto l’azienda ha ammesso di non aver ricevuto alcuna manifestazione d’interesse. Queste soluzioni, però, a detta della stessa azienda sarebbero in grado di garantire solo parzialmente i posti di lavoro, dimostrandosi quindi non sostenibili nel medio-lungo termine e non in grado di garantire la tutela dei livelli occupazionali. Da parte governativa, invece il vicepremier Di Maio ha detto al tavolo: "Siamo pronti a supportare l'azienda nell'individuare un'alternativa alla vendita". Lo strumento consisterebbe in una norma da approvare nei prossimi giorni che permetterebbe a Whirlpool di avere una decontribuzione e quindi un abbassamento del costo del lavoro, per 17 milioni di euro nei prossimi 15 mesi, non pagando tasse su contratti di solidarietà, dopo che lo stesso Di Maio, nelle scorse settimane, aveva addirittura al contrario minacciato di chiedere la restituzione dei soldi pubblici già goduti dal gruppo americano degli elettrodomestici. Questa scelta sembrerebbe sposarsi con la prima ipotesi e come ha detto di Maio, magari riportare qualche produzione dall’estero, non sarebbe ipotesi da scartare. Questa in pratica la sintesi del quinto incontro, il quarto in sede ministeriale, in agenda da settimane, rinviato due volte per esigenze diverse da parte ministeriale e aziendale, di un confronto iniziato lo scorso 31 maggio per cercare di trovare soluzioni alternative al disimpegno di Whirlpool da Napoli, che va avanti ormai da settimane.
    Positiva l’apertura dell’azienda sulla possibilità di continuare a produrre lavatrici di alto di gamma a Napoli. Per la Fim Cisl bisogna lavorare su questa possibilità ragionando anche sul possibile spostamento di una parte delle produzioni dall’estero, senza incidere sull’occupazione degli altri siti, in virtù anche delle aperture su sovvenzioni governativa che va comunque tenuta dentro il piano industriale sottoscritto il 25 ottobre scorso e solo a fronte di un impegno concreto dell’azienda a mantenere e consolidare l’occupazione nel nostro Paese.
    Escludiamo tutte le altre possibilità, dalla vendita, alla reindustrializzazione che non darebbero prospettive al sito Partenopeo e creerebbero una situazione d’incertezza sul futuro dei lavoratori e delle loro famiglie.