Si svolgerà dunque martedì 15 ottobre prossimo a Palazzo Chigi il vertice tra il Governo con il primo ministro Giuseppe Conte e la governance italiana della Whirlpool. Sarà probabilmente l'incontro del dentro o fuori, del tutto o niente sulla questione dello stabilimento di Napoli della holding americana del bianco. Una partita che nei suoi quasi cinque mesi di disputa, ha finito inevitabilmente per essere giocata sul piano politico-istituzionale. Una soluzione per il sito campano che vista la sua importanza economica e sociale, fino ad ora non si è trovata, se non, come noto la cessione con una nuova missione industriale lontana dalle lavatrici con la società svizzera Prs, intorno alla quale nel frattempo sono nati tanti dubbi, ma che comunque secondo il management Whirlpool, per bocca del suo country manager per l'Italia, Luigi La Morgia, sarebbe l'unica sostenibile nel medio e lungo periodo in grado di assicurare l'occupazione per tutti gli oltre 400 dipendenti ad orario pieno, contrariamente a quanto avviene negli ultimi anni. Il dossier Napoli è dai primi di giugno nelle mani del dicastero dello sviluppo economico, dapprima retto da Di Maio e oggi da Patuanelli, ma la tenaglia Sindacato - Governo, non è stata in grado, ad oggi di far recedere la Whirlpool dalla idea originaria di "disimpegnarsi" dal plant campano e continuare la produzione delle lavatrici alto di gamma. Anzi con il passare del tempo, incontro dopo incontro, non si sono creati spiragli sul cielo plumbeo della vicenda. Ma l'amara ricetta preparata dal management dell'azienda risulta ovviamente essere indigesta alle organizzazioni sindacali, anche alla luce del tentativo di rendere carta straccia il piano industriale firmato proprio al Mise lo scorso ottobre, alla presenza proprio del leader del M5S all'epoca come detto reggente del dicastero. Una modifica del piano industriale insostenibile sia dal punto di vista industriale che sociale, una vertenza diventata l'emblema un pò di tutte e non sono poche, le crisi industriali italiane.
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