mercoledì 20 maggio 2015

WHIRLPOOL/INDESIT, PIOVE SUL BAGNATO, ALTRI 480 ESUBERI TRA GLI IMPIEGATI, 200 DEI QUALI A FABRIANO

Come era facilmente prevedibile, anche se si sperava in una soluzione più indolore, Whirlpool, oggi al Mise, nel presentare il piano di ristrutturazione degli uffici amministrativi, aggiunge ulteriori 480 esuberi a quelli finora annunciati. Gli esuberi complessivi nel perimetro  Italia salgono così a 2.060 su 6.700 dipendenti, anche se da questi andranno detratti i 280 nuovi assunti nel plant di Cassinetta. Di questi: 1.430 nelle fabbriche, 150 nella R&S e 480 nell'amministrazione appunto. 200 dei 480 esuberi, riguarderebbero gli impiegati di Fabriano, mentre altrettanti la sede di Comerio e 80 la sede di Milano. Inoltre Whirlpool sta valutando di accorpare i siti di Comerio (Varese) e di Milano in un'unica sede ancora da individuare in Lombardia, e anche per gli impiegati, Whirlpool dichiara la disponibilità a non licenziare fino al 2018, a patto di avere gli ammortizzatori sociali necessari. La richiesta di Whirlpool viene definita «irresponsabile» dal segretario generale della Fim-Cisl, Marco Bentivogli che chiede al «Governo una risposta chiara e forte o lo scontro sarà inevitabile». Bentivogli spiega che «anche il Ministro Guidi ha giudicato il piano inqualificabile» sottolineando che «alla vigilia dello sciopero generale del settore industria di Caserta, ci aspettavamo un quadro diverso e la conferma di una missione produttiva per Carinaro e una prospettiva industriale per None.
La retromarcia innestata dall'azienda, rispetto ai già timidi spiragli della scorsa settimana, è irresponsabile e nella direzione opposta a quella che serve ad arrivare ad un accordo e merita una risposta forte di tutto il Governo, altrimenti la mobilitazione e lo scontro non potrà che aumentare».
Il governo a sua volta bolla come “inqualificabile” il piano, che “taglia di un terzo la forza lavoro del gruppo in Italia”. La riduzione “non può compensare gli aspetti positivi previsti pur presenti nel progetto, come gli investimenti da mezzo miliardo di euro e il trasferimento di alcune linee di produzione del gruppo attualmente all’estero”. Guidi ha espresso “delusione” e “preoccupazione” per il tempo perso nell’ultimo mese di discussioni con l’azienda. Il sottosegretario al Lavoro Teresa Bellanova ha parlato di “una dinamica del confronto che punta all’esasperazione“, affermando che il governo non accetterà una tattica che punti a dividere i vari stabilimenti del gruppo in Italia. Per altro l’azienda sarebbe disponibile a congelare gli esuberi fino al 2018 solo a patto di poter contare fino ad allora sugli ammortizzatori sociali. Il ministro Guidi, che insieme a Bellanova ha presieduto l’incontro, ha ribadito la disponibilità a riconvocare le parti “anche immediatamente” ma soltanto dopo che l’azienda avrà presentato nuove proposte “credibili e tangibili” che diano certezze ai lavoratori del gruppo e che rispondano all’esigenza di preservare gli aspetti occupazionali del piano Whirlpool originario.

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