LA 24^ GIORNATA DI PROTESTA SI ERA APERTA CON IL PRESIDIO NOTTURNO DAVANTI AI CANCELLI DI MELANO. NELLA TARDA MATTINATA, LA INDESIT DECIDEVA IN MANIERA DEL TUTTO PRETESTUOSA DI PASSARE ALLE MANIERE FORTI, PER CONTRASTARE L'ATTIVITA' DI PROTESTA, METTENDO IN LIBERTA' DALLE ORE 12,00 TUTTI I LAVORATORI DEGLI STABILIMENTI DI MELANO ED ALBACINA, PERCHE' A SUO DIRE LE MODALITA' DELLO SCIOPERO AVREBBERO IMPEDITO IL CORRETTO AFFLUSSO DEI MATERIALI, TALE DA CONSENTIRE ALLE LINEE DI MONTAGGIO DI POTER LAVORARE. IN REALTA' NESSUN MATERIALE MANCAVA ALL'INTERNO DELLO STABILIMENTO TALE DA GIUSTIFICARE QUESTA SCELLERATA DECISIONE, SE NON LA CHIARA VOLONTA' DI ESASPERARE GLI ANIMI E FAR SALIRE IL TERMOMETRO DELLA TENSIONE, GETTANDO BENZINA SUL FUOCO DELLA PROTESTA DEGLI OPERAI. MA TALE INCOMPRENSIBILE ATTEGGIAMENTO NON FA ALTRESI CHE AUMENTARE LA COESIONE DEI LAVORATORI NELLA DIFESA DEI 1425 POSTI DI LAìVORO MESSI A RISCHIO DAL PIANO DI SALVAGUARDIA DELLA INDESIT, 480 DEI QUALI NEL POLO FABRIANESE DI MELALBA. SECONDO FIM FIOM E UILM UNA CHIARA CONDOTTA ANTISINDACALE DA ARTICOLO 28. E LA SENSAZIONE E' CHE QUESTO NON RIMARRA UN EPISODIO ISOLATO.
Nessun commento:
Posta un commento