“SONO al vostro fianco in questa vertenza”. Sono le parole del segretario nazionale Cisl Raffaele Bonanni pronunciate mentre riceve in dono dai lavoratori Indesit una delle magliette indossate dagli stessi operai giunti a Roma per assistere alla manifestazione nazionale per la difesa del lavoro organizzata da Cgil, Cisl e Uil. L'odierno viaggio della speranza e della protesta è iniziato ancor prima dell'alba e si concluderà con il ritorno in città a tarda sera dopo un'altra giornata caldissima non solo sotto il profilo meteo. Quasi 250 gli operatori fabrianesi dell'azienda di elettrodomestici, in gran parte trasferitisi nella capitale a bordo di 4 pullman, che hanno raggiunto piazza San Giovanni. Tutti rigorosamente in t-shirt bianca con la scritta “1.425 volte no: la storia siamo noi” i lavoratori che hanno sfilato con tanto di striscione sia dello stabilimento fabrianese di Albacina, sia di quello gemello di Melano annunciato in chiusura dall'azienda che nella sola Fabriano, secondo il 'piano Italia' conta 80 esuberi. Cori e slogan contro la proprietà che fa riferimento ai figli di Vittorio Merloni, ma anche un confronto diretto con i massimi esponenti nazionali dei sindacati.
Sul palco, infatti, il segretario nazionale Cgil Susanna Camusso ha voluto ribadire in sede nazionale le parole forti già pronunciate lunedì a Fabriano in occasione del comizio in piazza. “Quello del'Indesit – ha ribadito la Camusso davanti alle telecamere di tv nazionali e internazionali – è il caso limite di un'azienda che fa utili ma decide di tagliare il personale in modo inaccettabile e di fatto di scommette sul declino del nostro Paese andando ad investire altrove”.
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