Una tre giorni ricca di appuntamenti, in cui sono stati affrontati diversi temi. Tra gli appuntamenti di rilievo: la tavola rotonda “Le sfide rigenerative del sindacato delle nuove generazioni”, con la partecipazione di Alessandro Rosina, Fabiano Longoni, Leonardo Becchetti, Peppe Pagano; “Il Lavoro 4.0”, con il ministro allo Sviluppo Economico, Carlo Calenda, Francesco Seghezzi e Marco Bentivogli.
Importante il contributo offerto dagli ospiti del sindacato internazionale, Valter Sanches (IndustriAll Global Union) e Luc Triangle (IndustriAll Europe Union). Diversi gli spunti emersi durante il ricco dibattito dei delegati, nonché del report “Position paper Fim” su formazione professionale e della ricerca sulle pensioni realizzata dal Network Giovani della Fim.
(La riconfermata segreteria, Zanocco, Uliano, Bentivogli, Alberta e Roncone) |
Lavori congressuali iniziati con l’orchestra della “Sanitansamble” e con i saluti del direttore della Caritas di Roma, Don Enrico Feroci.
Il 19mo congresso della Fim si è aperto nel segno della speranza, contro le cassandre che ogni giorno ci propinano una visione del futuro sempre peggiore. C’è invece la necessità di guardare con speranza al futuro e al cambiamento, un cambiamento che deve trovare spazio e rinnovamento anche nel sindacato a partire dalla necessità di partecipazione e inclusione dei giovani: il sindacato deve tornare ad essere il luogo dove poter esprimere le migliori aspettative dei giovani.
Populismo e disinformazione erodono la democrazia, il sindacato non può stare a guardare deve tornare ad essere soggetto educatore. La tecnologia e i cambiamenti in atto nel lavoro aprono molte opportunità, per liberarci non del lavoro, ma nel lavoro, il cambiamento va affrontato e umanizzato non combattuto. L’Europa, l’euro, la globalizzazione e la tecnologia hanno fatto meglio al lavoro, rispetto ai tanti soldi, anche pubblici, spesi male.
(Una parte della delegazione della Fim Marche) |
(Ufficio Stampa Fim Cisl)
Nessun commento:
Posta un commento