C'era molta attesa e apprensione sull'incontro al Mise di oggi a Roma, inerente la vicenda industriale della ex Antonio Merloni, una volta il maggior terzista europeo del settore del bianco. Ebbene dopo un silenzio assordante durato dallo scorso luglio ad oggi, qualcosa sembra muoversi. Infatti l'Accordo di programma per sostenere la reindustrializzazione delle zone di Marche e Umbria, che nei suoi stabilimenti di Gaifana, Santa Maria e Maragone occupava 1400 operai, non riassorbiti successivamente dalla J & P che aveva rilevato alcuni asset della Ardo, colpite dalla crisi dell'ex Antonio Merloni, e che vede sul piatto 35 milioni di euro, ad oggi totalmente inutilizzati, verrà prorogato di due anni, e i criteri di accesso, ai benefici per le imprese interessate saranno semplificati, così come chiedevano i rappresentanti dei lavoratori.
E' già stata già preparata una bozza di decreto ministeriale, attualmente all'esame della Conferenza Stato-Regioni, che prorogherà di due anni la data di scadenza dell'Accordo, prevista per il 19 marzo prossimo, e che renderà più agevoli i criteri di accesso ai benefici per le imprese interessate. Saranno modificati i regimi di garanzia e di erogazione dei finanziamenti, e l'ambito dell'intervento di cui è previsto un ampliamento. Per quanto invece concerne la JP, la società che tre anni fa ha rilevato dall'amministrazione straordinaria le fabbriche del bianco dell'A. Merloni, il ministero ha assicurato che si sta elaborando un Contratto di ricerca e sviluppo, e non si esclude di poter attivare in aggiunta anche un Contratto di sviluppo.
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