Nelle ultime sedute Indesit ha perso terreno nonostante l'OPA lanciata da Whirlpool a 11 euro per azione. Il quotidiano milanese "Il Giornale", diretto da Sallusti. ipotizza che alla base della recente flessione vi siano le tensioni tra Russia e Ucraina e i rischi derivanti dall'esposizione della società sul mercato russo: si configurerebbe quindi il rischio di una richiesta di sconto da parte di Whirlpool rispetto al prezzo offerto, sotto la minaccia di invocare la causa di forza maggiore.
I venti di guerra, sempre secondo quanto riportato da Il Giornale, e l'inasprimento delle sanzioni alla Russia potrebbero riservare qualche sorpresa a Indesit, sulle cui quotazioni in Borsa c'è un piccolo giallo. Lo sconto è troppo marcato per essere giustificato dalle sole commissioni di compravendita sui titoli azionari. In effetti, se tutto andasse come previsto, Indesit garantirebbe, nel giro dei tre mesi o poco più necessari alla definizione dell'operazione, un rendimento del 2,5-3%. Non male in uno scenario di tassi rasoterra. Ecco quindi che il mercato avanza l'ipotesi che l'acuirsi della crisi tra Mosca e Kiev e le conseguenti sanzioni imposte da Europa e Stati Uniti abbiano gettato un'ombra lunga sulla Russia, mercato strategico per Indesit, che potrebbe spingere Whirpool a invocare la causa di «forza maggiore» (ovvero un evento non prevedibile di portata tale da condizionare l'esecuzione di un contratto) per chiedere una revisione al ribasso dei termini di acquisto. Questo è quello che il mercato ha iniziato a conteggiare. Fonti vicine ai dossier, sempre secondo "Il Giornale" gettano tuttavia acqua sul fuoco, ribadendo che, al momento, «non ci sono segnali in questa direzione».
Un andamento che, stando agli esperti, potrebbe ritenersi un campanello di allarme sulla Russia dove Indesit è leader di mercato con una quota superiore al 20%. D'altro canto la società di Fabriano è presente nel Paese sin dagli Anni Settanta e oggi conta su 10 uffici commerciali, oltre 300 centri servizi e assistenza in 150 città del Paese e due stabilimenti produttivi a Lipetzk (uno per la produzione di frigoriferi, l'altro per le lavabiancheria) a cui, nel 2005, si è aggiunto un primo polo logistico, primo nel settore degli elettrodomestici in Europa.
Un andamento che, stando agli esperti, potrebbe ritenersi un campanello di allarme sulla Russia dove Indesit è leader di mercato con una quota superiore al 20%. D'altro canto la società di Fabriano è presente nel Paese sin dagli Anni Settanta e oggi conta su 10 uffici commerciali, oltre 300 centri servizi e assistenza in 150 città del Paese e due stabilimenti produttivi a Lipetzk (uno per la produzione di frigoriferi, l'altro per le lavabiancheria) a cui, nel 2005, si è aggiunto un primo polo logistico, primo nel settore degli elettrodomestici in Europa.
Complessivamente la Russia rappresenta il 20% del fatturato del gruppo (contro il 12% dei ricavi made in Italy). Ecco quindi che i venti di guerra che soffiano da mesi sul Paese e le dure sanzioni internazionali imposte su Mosca, rischiano di trasformare l'ex terra promessa dei Merloni dai tassi di crescita stellari in un boomerang.
Tutto ebbe inizio quando, lo scorso 10 luglio, Whirpool annunciò di aver firmato accordi vincolanti per l'acquisto complessivo del 60,4% di Indesit per 758 milioni (11 euro per azione), con Fineldo, finanziaria della famiglia Merloni (al 42,7%), con alcuni membri della famiglia Merloni (per il 13,2% del capitale) e con Claudia Merloni, il cui 4,4% passa subito a Whirpool a 11 euro per azione.
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