venerdì 10 ottobre 2014

JOBS ACT, ECCO I PUNTI SALIENTI....

Ecco le misure principali del Jobs Act dopo la fiducia ricevuta al Senato, anche se per alcuni provvedimenti gli effetti non saranno tangibili prima di sei mesi, ossia quando saranno emanati i decreti attuativi.
 AI NEOASSUNTI SOLO INDENNIZZO PER LICENZIAMENTI ECONOMICI
 Per i nuovi assunti con contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti, si va all'eliminazione del reintegro per i licenziamenti economici, che viene sostituito dal solo indennizzo «certo» e crescente, appunto, con l'anzianità.
 SÌ REINTEGRO PER DISCIPLINARI GRAVI
 Sì alla possibilità del reintegro, invece, per i licenziamenti ingiustificati di natura disciplinare «particolarmente gravi», le cui fattispecie saranno poi specificate nel decreto delegato. Sempre per i neoassunti.
 NON SI TOCCA PER I DISCRIMINATORI. Come più volte ribadito, il reintegro previsto dall'articolo 18 dello Statuto dei lavoratori resta per i licenziamenti discriminatori.
 CONTRATTI STABILI MENO COSTOSI. Nel maxi-emendamento presentato dal governo si punta a promuovere il contratto a tempo indeterminato «come forma privilegiata» rendendolo «più conveniente rispetto agli altri tipi di contratto in termini di oneri diretti e indiretti». Il ministro Poletti sottolinea in particolare l'obiettivo che quello a tutele crescenti «costi meno, sia più attrattivo e contenga meno incertezze e, quindi, incentivi l'imprenditore ad investire e assumere di più».
MENO TIPOLOGIE, STOP CO.CO.PRO. La scelta è per un «drastico» riordino delle tipologie contrattuali, con l'abolizione delle forme «più permeabili agli abusi e più precarizzanti, come i contratti di collaborazione a progetto». Il fine è definire un Testo organico semplificato dei contratti e rapporti di lavoro.
 CAMBIARE MANSIONI SI PUÒ MA SALARIO NON SI TOCCA
 Sì alla revisione delle mansioni del lavoratore (altro punto regolato fino ad oggi dallo Statuto dei lavoratori all'articolo 13) in caso di riorganizzazione, ristrutturazione o conversione aziendale su «parametri oggettivi», per «la tutela del posto di lavoro, della professionalità e delle condizioni di vita» ma anche «economiche», con limiti alla modifica dell'inquadramento. E quindi al demansionamento.
 ANCHE CONTRATTAZIONE AZIENDALE PUÒ INTERVENIRE
 Nella revisione delle mansioni anche la contrattazione aziendale e territoriale può individuare «ulteriori ipotesi».
PER VOUCHER RESTA TETTO 5MILA EURO. Il ricorso ai voucher viene esteso ma torna il tetto dei 5mila euro l'anno, elevato nel testo di partenza della delega sul lavoro.
 1,5 MLD PER NUOVI AMMORTIZZATORI
 Il Governo assume l'impegno a finanziare con 1,5 miliardi aggiuntivi i nuovi ammortizzatori sociali. L'obiettivo è di estenderli. In tutto sul piatto ci sono 11-12 miliardi, come spiegato dal responsabile economico del Pd Filippo Taddei, e tutele per un milione di persone in più. Si punta anche sulle politiche attive e su una maggiore tutela della maternità.
 SALARIO MINIMO, ANCHE A COLLABORATORI. Resta l'obiettivo di introdurre «eventualmente anche in via sperimentale» il compenso orario minimo anche per i rapporti di collaborazione coordinata e continuativa, nei settori non regolati da contratti nazionali.
 FERIE SOLIDALI. Confermata la possibilità per il lavoratore che ha un plus di ferie di cederle a colleghi che ne abbiano bisogno per assistere figli minori che necessitano di cure.
 CONTRATTI SOLIDARIETÀ 'ESPANSIVÌ PER MAGGIORE OCCUPAZIONE
 Si punta a semplificare e ad estendere il campo di applicazione dei contratti di solidarietà potenziandone l'utilizzo in chiave «espansiva», per aumentare cioè l'organico riducendo l'orario di lavoro e la retribuzione del personale.

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