Giovedì 16 ottobre è scaduto il termine ultimo per milioni di Italiani per il pagamento della tanto odiata Tasi. Ma cosa bisogna fare se non si è fatto in tempo? E a cosa si va incontro?
Per chi non avesse pagato, è prevista una sanzione amministrativa pari al 30% della somma non pagata, ma d'altro canto c'è una buona notizia, perchè si può ridurre notevolmente il saldo da pagare regolarizzando la violazione tramite il ravvedimento operoso (previsto dalle legge). Questo significa che se vi recate a pagare la Tasi 2014 quindici giorni dopo la data fissata per la scadenza ufficiale, vi troverete ad andare incontro a quello che viene definito "ravvedimento sprint": in pratica pagherete una sanzione pari allo 0.2% in più al giorno. Poi c'è quello che è stato definito il "ravvedimento breve": si applica dai 15 ai 30 giorni immediatamente successivi alla scadenza e in questo caso andrete incontro ad una sanzione pari al 3%. Poi c'è il "ravvedimento lungo": oltre i 30 giorni dalla scadenza, sanzione del 3,75% (fino al 30 giugno 2015). Con il ravvedimento operoso si va incontro ad una serie di sanzioni decisamente non eccessive, tuttavia in tempo di crisi il rimedio utile rimane quello di recarsi a pagare non oltre il termine ultimo di scadenza, visto che con la Tasi 2014 gli Italiani già dovranno sborsare un saldo più salato rispetto al previsto.
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