mercoledì 22 ottobre 2014

DA GENNAIO 2015 SCATTA IL NUOVO ISEE

Stretta finale per il nuovo ISEE, lo strumento che serve a valutare se si ha diritto o meno a prestazioni sociali agevolate è stato rivisitato dai tecnici del Ministero e promette maggiori garanzie di equità. Manca solo l’ufficializzazione ma la nuova riforma dell’ISEE prevista dal DPCM n. 159 del 2013, la cui entrata in vigore era prevista per giugno 2014, sembra essere giunta al traguardo finale e dovrebbe essere fissata per il 1° gennaio 2015. Oggi l’ISEE consente l’accesso a numerose prestazioni sociali, dagli sconti sulle rette dell’asilo alle mense scolastiche, dalle spese sulle residenze per anziani alle agevolazioni sulle tasse universitarie, allo sconto di luce, gas, trasporti e molte altre ancora.
Nelle prossime settimane dovrebbero essere divulgati dal Ministero i nuovi moduli di compilazione, con delle novità importanti. Gli effetti più evidenti dovrebbero arrivare dal nuovo tipo di procedura, che limita radicalmente i dati “autodichiarati” dai contribuenti. Molte informazioni su redditi e trattamenti previdenziali e assistenziali arriveranno direttamente dal Fisco e dall’Inps. Questa nuova procedura telematica di ricerca delle informazioni, ha il dichiarato obiettivo di eliminare le tante informazioni parziali o scorrette che finora hanno garantito trattamenti privilegiati anche a soggetti che non ne avevano diritto.
L’obiettivo dichiarato dal Ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, con l’introduzione della nuova “Dichiarazione sostitutiva Unica” (Dsu), è quello di raggiungere maggiore equità e contrastare gli abusi. Per fare questo, arriveranno cambiamenti profondi anche dai calcoli, con modifiche sia per la componente patrimoniale che reddituale.
Il nuovo ISEE, infatti, è stato studiato per fotografare la situazione economica considerando, per ciascuna famiglia, non solo i redditi soggetti a Irpef ma anche una serie di redditi che il precedente indicatore non conteggiava (quelli esenti da imposta, gli assegni per il mantenimento dei figli, o gli affitti su cui si paga la cedolare).
Avranno un maggior peso gli immobili di proprietà, il cui valore sarà calcolato in base al valore imponibile Imu, più alto del 60% rispetto all’indicatore ICI, utilizzato sino ad oggi.
Il patrimonio mobiliare 
Il nuovo ISEE punterà finalmente a registrare in maniera puntuale anche depositi, conti correnti, titoli di Stato, fondi e azioni, ovvero gli elementi che più di tutti fino ad oggi sono stati oggetto di maggiori errori o dimenticanze. Quando il nuovo ISEE sarà entrato a regime e saranno risolti i problemi aperti sul versante privacy l’amministrazione sarà in grado di accedere direttamente ai dati sulla giacenza media dei conti correnti di ciascun richiedente. In questo modo sarà più difficile evitare di indicare i propri risparmi o investimenti.
Sarà introdotta una nuova tipologia di detrazione per i redditi di lavoro dipendente o da pensione, che saranno abbattuti del 20%. Mentre, scendono le detrazioni previste per il patrimonio mobiliare, che passano dagli attuali 15.493 € a 6.000 €.

 

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