mercoledì 31 luglio 2013

VERTENZA INDESIT, ANDREA COCCO: "I MERLONI RIFLETTANO SULLA INDESIT O SARA' UN SETTEMBRE CALDISSIMO"

Cocco, segretario provinciale Fim-Cisl, avverte la dirigenza nel giorno in cui arriva il via libera agli scioperi allo stabilimento di Melano “I Merloni trascorrano buone vacanze ma riflettano sul da farsi, altrimenti li attenderà un settembre caldissimo”. Sono le parole del segretario provinciale Fim-Cisl Andrea Cocco in coda al via libera agli scioperi allo stabilimento Indesit di Melano annunciato in chiusura secondo il piano esuberi presentato dall'azienda. Anche stamane un'ora di stop a scaglioni degli operai in vista del rompete le righe di venerdì, ultimo giorno di lavoro per le tre settimane di ferie estive. Non va, invece, in ferie il tavolo tecnico tra Ministero e Regioni per trovare soluzioni per la vertenza Indesit e tutto il comparto dell'elettrodomestico: domani alle 14 nuovo confronto a Roma per cercare di mettere a punto le prime iniziative concrete, in particolare la piattaforma di ricerca e sviluppo che potrebbe posizionarsi proprio all'interno dello sito di Melano. In vacanza senza novità sostanziali, invece, il vertice del faccia a faccia tra sindacati e management Indesit: prossima riunione fissata a Roma in Ministero per il 17 settembre. Fino ad allora, dunque, difficilmente ci saranno novità concrete e sostanziali sul piano dei 1.425 esuberi. “Indesit – si legge in una nota unitaria di Fim. Fiom e Uilm - ha dichiarato che è necessario effettuare ulteriori approfondimenti e verifiche e che pertanto occorre altro tempo prima di entrare nella fase negoziale, ribadendo la volontà di investire 70 milioni di euro ma anche vincolando la disponibilità a modificare il piano solo dinanzi ad esplicite azioni di sostegno”. Di fatto, dunque, una situazione di stallo che si trascinerà fino all'autunno. "All'Indesit - dichiara Gianluca Ficco, coordinatore nazionale Uilm del settore elettrodomestici - chiediamo di impiegare il tempo del 'pit stop' estivo per modificare finalmente il piano industriale ed alle istituzioni di utilizzare tutti gli strumenti messi a disposizione dal nostro ordinamento, per contrastare le delocalizzazioni". (Fonte: Il Resto del Carlino)

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