38 GIORNI, SONO PASSATI COME DETTO DA QUEL FATIDICO 4 GIUGNO, GIORNO DELL'ANNUNCIO DEL PIANO LACRIME E SANGUE DELLA INDESIT COMPANY. QUANTA STRADA ABBIAMO FATTO DALL'OCCUPAZIONE PACIFICA DELL'HEADQUARTERS INDESIT L'INDOMANI DELL'ANNUNCIO, FINO ALLA SONTUOSA E PARTECIPATISSIMA MANIFESTAZIONE DI IERI. QUANTE COSE ABBIAMO FATTO IN QUESTE CINQUE SETTIMANE CON LA PARTECIPAZIONE RESPONSABILE DI TUTTI. DAGLI SCIOPERI A "GATTO SELVAGGIO" ORMAI DIVENUTI FAMOSI IN TUTTA ITALIA, AI PRESIDI "INTELLIGENTI" DAVANTI AI CANCELLI, ANCHE QUANDO L'AZIENDA CI MISE IN MANIERA FORZOSA IN LIBERTA', LA MARCIA A FABRIANO IN OCCASIONE DELLA VENUTA DELLA CAMUSSO, IL DISCORSO AL PALIO PER SENSIBILIZZARE LA CITTADINANZA, IL SERPENTONE IN ANCONA ALLA REGIONE DELLA SCORSA SETTIMANA. E COME DIMENTICARE I PRESIDI NOTTURNI DAVANTI AI CANCELLI DI MELANO VISSUTI RISCOPRENDO IL SENSO DELLA COESIONE, DELLA FRATELLANZA, DELL'AMICIZIA, DEL SACRIFICIO, ACCOMUNATI TUTTI DAL RAGGIUNGIMENTO DI UN OBIETTIVO COMUNE. E GIORNO DOPO GIORNO OGNI VOLTA CHE CI GIRAVAMO ALLE SPALLE, ERAVAMO SEMPRE DI PIU', DAPPRIMA I CIRCA 30 SINDACI, POI I PRESIDENTI DELLE CINQUE PROVINCE DA CUI PROVENGONO I LAVORATORI DEGLI STABILIMENTI DI MELANO ED ALBACINA. ED INFINE IL GOVERNATORE DELLA REGIONE MARCHE, TUTTI FIRMATARI DEL DOCUMENTO "IMPEGNO PER IL LAVORO" PRESENTATO DA FIM, FIOM E UILM. DAY AFTER DAY UNA MASSA CRITICA SEMPRE PIU' IMPONENTE. TANTI COME QUELLI PRESENTI ALLA BELLISSIMA E SUGGESTIVA FIACCOLATA FABRIANO MELANO DEL 1° LUGLIO, PROMOSSA DALLA PARROCCHIA DI MELANO E CON IL VESCOVO VECERRICA SEMPRE VICINO ALLE ISTANZE DEI LAVORATORI SIN DALL'INIZIO DELLA VERTENZA. ED ORA ASPETTANDO L'INCONTRO DI MARTEDI' 16 LUGLIO, NESSUNA RASSEGNAZIONE, PRONTI A RICOMINCIARE QUALORA L'AZIENDA NON DESSE ALCUN SEGNO DI DISPONIBILITA' A MODIFICARE QUEL PIANO CHE PER ESCLUSIVE LOGICHE FINANZIARIE VOLTE A MASSIMALIZZARE IN MANIERA MIOPE I PROFITTI, E NON INDUSTRIALI, RIDUCE LA PRODUZIONE CON TANTI SALUTI AI LAVORATORI CHE HANNO FATTO E STANNO FACENDO GRANDE LA INDESIT, FACENDOLA CRESCERE FINO AD ESSERE UNA TRA LE PIU' GRANDI AZIENDE DEL SETTORE ELETTRODOMESTICO AL MONDO. NON E' PIU' ACCETTABILE, SUL PIANO DELLA RAZIONALITA' ECONOMICA CHE CHIUSURE DI SITI E LOGICHE DI DISINVESTIMENTO PRODUTTIVO GUIDINO LE SCELTE IMPRENDITORIALI SOLO PER SODDISFARE I MERCATI FINANZIARI E GLI INTERESSI A BREVE DEGLI AZIONISTI. QUASI CHE INVESTIRE, CREARE LAVORO SIA DIVENTATO UN DISVALORE.
SE PASSA QUESTO PRINCIPIO DI "DISIMPEGNO INDUSTRIALE", CHE RAPPRESENTA BENE IL PARADIGMA DELLA FINANZIARIZZAZIONE DELL'ECONOMIA REALE, SOCIALMENTE DEVASTANTE, IN QUESTI TERRITORI RISCHIANO LA CHIUSURA DELLE TANTE PICCOLE REALTA' IMPRENDITORIALI E COMMERCIALI CON LA PERDITA DI ULTERIORI POSTI DI LAVORO, CIOE' LA DESERTIFICAZIONE INDUSTRIALE ED ECONOMICA E LA CONSEGUENTE LACERAZIONE SOCIALE COSI' SPREGIUDICATA E PENALIZZANTE CHE METTERA' IN DIFFICOLTA' MIGLIAIA DI FAMIGLIE, GIA' IN FORTE SOFFERENZA PER UNA CRISI CHE NON HANNO CREATO, MA CHE PAGANO SOTTO TUTTI PUNTI DI VISTA. CAPIAMO LE DIFFICOLTA' DI CHI SI MUOVE IN MERCATI SEMPRE PIU' POPOLATI DA SQUALI, MA CHIEDIAMO CHE IL PIANO INDUSTRIALE SIA STRALCIATO E RISCRITTO, IN MODO DA ESSERE SOSTENIBILE, SIA SOCIALMENTE CHE INDUSTRIALMENTE, IN GRADO DI MANTENERE L'OCCUPAZIONE E DARE CERTEZZE DI NON LASCIARE SENZA SOLUZIONE E SOPRATTUTTO SENZA FUTURO NESSUNO DEI LAVORATORI.
DI SFIDE IN PASSATO NE ABBIAMO CONDIVISE E VINTE TANTE CON L'AZIENDA, ED ORA SIAMO PRONTI AD UN CONFRONTO CHE POTRA' ESSERE ANCHE DURO, MA CHE PORTI A PROSPETTIVE ECONOMICHE ED OCCUPAZIONALI ED A SOLUZIONI CONDIVISE E CONDIVISIBILI.
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