mercoledì 24 luglio 2013

INDESIT, DOVE STA ANDANDO? DOSSIER ISCOS MARCHE

In quali parti del mondo produce e vende Indesit Company? Quali sono le condizioni di lavoro negli stabilimenti all'estero? Come è cambiato il Consiglio di Amministrazione e quali le strategie per il futuro? Alcune risposte in questo dossier.
     
Dove produce
      
Indesit Company ha 14 impianti produttivi, 6 in Italia (Albacina e Melano per la cottura; Comunanza e Teverola per il lavaggio; Carinaroper il freddo; None per le lavastoviglie, chiuso nel 2012), e 8 all'estero (PoloniaRegno UnitoRussia e Turchia), contando 16mila dipendenti.
(vedi voce Wikipedia)
       
In particolare:
Freddo
 Gli impianti del settore del freddo coprono una vasta area da ovest a est generando circa un terzo dell’intera produzione di elettrodomestici del gruppo. I quattro stabilimenti di Carinaro (Caserta), di Lódz (Polonia), Manisa (Turchia) e Lipetsk (Russia) producono oltre quattro milioni di pezzi all’anno.[...]

lavaggio e asciugatura
Oltre cinque milioni i pezzi prodotti ogni anno dagli stabilimenti di Indesit Company. [...] Due dei quattro stabilimenti per il lavaggio sono in Italia, a Comunanza (Ascoli Piceno) e Teverola (Caserta), gli altri due sono a Radomsko (Polonia) e Lipetsk (Russia).
A Yate (Regno Unito) è concentrata tutta la produzione di asciugabiancheria di Indesit Company mentre la produzione delle lavastoviglie è localizzata a Radomsko (Polonia).

cottura
Indesit Company produce e commercializza oltre tre milioni e mezzo di elettrodomestici per la cottura ogni anno: forni e piani per incasso, cappe e cucine per la libera installazione.
Gli stabilimenti della cottura sono tre, di cui due nelle Marche, a Melano-Marischio e Albacina (Ancona). Il terzo si trova a Lódz (Polonia).
Fonte: sito Indesit Co.

La zona economica speciale di Lodz
Gli investitori in questa zona riescono a recuperare fino al 70% di quanto investito in esenzione dalle tasse.         
Il 22 gennaio 2013 il consiglio dei ministri polacco ha deciso di estendere la zona, la terza nel mondo secondo il Financial Times (https://www.premier.gov.pl/en/news/news/extending-lodz-special-economic-zone-new-investment-and-new-jobs.html)

Il salario medio del settore della manifattura è di circa 480 euro lordi, con tasse al 30% (http://www.worldsalaries.org/poland.shtml)
1.       Si può vedere un video sullo stabilimento di Radomsko e sulle sue qualità. Tra i commenti serpeggia il malumore degli operai, tra stipendi a 280€ e condizioni di lavoro quantomeno difficili.
2.   Diritti sindacali in Polonia e Turchia
Nei link è possibile leggere l'elenco delle violazioni dei diritti sindacali in Polonia secondo il report di ITUC del 2013
E per il futuro? Indesit va via
Ad aprile 2013 si iniziava a parlare di alleanze e cambiamenti
1.       Per la prima volta nessun membro della famiglia Merloni, azionista di controllo con il 40,6% del capitale, avrà un ruolo al vertice di Indesit
A Fabriano l’ultimo bilancio ha evidenziato una sostanziale tenuta dei ricavi (2,8 miliardi di euro) e dell’utile netto (0,60 euro per azione). Ma la relazione annuale segnala che l’ebitda è in flessione di quasi l’8% e che l’indebitamento è passato da 218 a 256 milioni di euro. Scricchiolii inevitabili in un contesto in cui il settore degli elettrodomestici ha subito una battuta di arresto nell’area che comprende l’intera Europa e la Russia (Indesit ha una quota di mercato di circa il 13%). Un piccolo aiuto per il bilancio è arrivato, tra l’altro, da proventi straordinari per 22 milioni.

Segnali, insomma, che la strategia stand alone da multinazionale tascabile non garantisce più alcunché. La considerazione è spietata e discende dall’analisi di mercato del Vecchio continente, che da tempo indica l’ineluttabilità di un processo di consolidamento. I big come Bosch ed Electrolux, oltre alla stessa Indesit, saranno presto incalzati dai marchi asiatici Samsung, Lg, Arcelik e, infine, dai cinesi di Haier. Il timore è scoprirsi improvvisamente piccoli in un mercato di giganti. I fratelli Merloni, tra innumerevoli fibrillazioni, ne hanno preso consapevolezza, tanto che il prossimo mandato al plenipotenziario Milani sarà proprio quello di sposare o alleare al meglio Indesit. Di certo a Fabriano niente sarà più come prima. 
fonte: Il Mondo.
Un passo indietro nella governance

Le osservazioni di Etica sgr, azionista di Indesit, sull'ultima assemblea:
Bene il bilancio di sostenibilità, la politica del dividendo e il piano di ricollocamento del personale, ma delusione per la doppia carica di amministratore delegato e presidente, un passo indietro nella governance. 
 In assemblea è stato inoltre presentato il Bilancio di Sostenibilità 2012, che anche quest’anno ha raggiunto illivello di applicazione A+, il più alto previsto dalle linee guida definite dal Global Reporting Initiative
Etica sgr ha, però, obiettato il fatto che il documento è stato messo a disposizione soltanto il giorno prima dell’assemblea e ha chiesto che la pubblicazione di tale reportistica avvenga in un periodo antecedente alla data assembleare in modo da permettere richieste e osservazioni puntuali, a beneficio di tutti i portatori di interesse.

L    L’azienda, inoltre, ha risposto soltanto parzialmente riguardo al rapporto esistente tra la retribuzione media dei dipendenti di Indesit (in Italia e all’estero) e quella dell’amministratore delegato, con riferimento sia all’esercizio 2011 sia al 2012. L’unico dato comunicato è quello italiano, in base al quale risulta che l’ad in entrambe le annualità ha percepito una retribuzione fissa di 25 volte superiore a quella media dei dipendenti italiani.

Marco Milani, riconfermato ad, è stato nominato anche presidente, succedendo così ad Andrea Merloni. 
1.       Ed Etica sgr ha subito fatto notare il passo falso nella governance: «In relazione alle best practice seguite a livello internazionale in tema di corporate governance, che prevedono la separazione del ruolo di presidente da quello di amministratore delegato, auspichiamo il ritorno a una divisione dei compiti di indirizzo e di quelli di gestione in un’ottica di una conduzione societaria più efficace nel medio e lungo periodo».
Etica sgr ha votato contro il piano di incentivazione. «Rileviamo la presenza degli stessi obiettivi di performance previsti per i bonus annuali che, pertanto, fa sì che le remunerazioni di breve e di lungo periodo siano valutate, almeno parzialmente, sugli stessi target – ha detto Viscovi -. A nostro avviso, mancano informazioni relative al valore dei due obiettivi previsti e alle percentuali minime di raggiungimento degli stessi che determinano l’erogazione dell’incentivo di lungo periodo. Infine, avremmo preferito che il Piano fosse destinato alla totalità dei dipendenti del gruppo».
Bocciata da Etica sgr anche la policy in tema di remunerazione, perché non è stato indicato un tetto per le componenti variabili di lungo periodo. «Per il calcolo della componente variabile della remunerazione dei vostri dirigenti e dell’amministratore delegato, avremmo visto con favore l’utilizzo da parte di Indesit di indicatori che mettano in correlazione diverse variabili economiche, quali ad esempio il ROE, il cost/income e il ROI in quanto, pur consapevoli dei limiti di tali indicatori, riteniamo che gli stessi possano essere utili a collegare le remunerazioni variabili del management alla gestione aziendale. Come chiesto lo scorso anno, auspichiamo possano essere introdotti, anche per l’Amministratore Delegato e i Dirigenti con Responsabilità Strategiche,indicatori legati alla sicurezza e alla salute sul luogo di lavoro (quali l’indice di frequenza e il tasso di gravità degli infortuni sul lavoro e il grado di esposizione al rumore) e ulteriori parametri legati alle performance ambientali(come, ad esempio, la riduzione dei consumi energetici, la riduzione dell’utilizzo di acqua nei processi produttivi e la produzione di rifiuti), attualmente previsti solo per alcune figure professionali».



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