Il Consiglio di Amministrazione di Indesit Company, riunitosi oggi a Milano sotto la Presidenza di Marco Milani, ha esaminato i dati del secondo trimestre 2013 e approvato la relazione finanziaria semestrale al 30 giugno 2013.
Conti in discesa per Indesit Company che nel secondo trimestre vede un utile netto e ricavi peggiorare.
Il giro d'affari scende infatti a 646,5 milioni di euro dai 685 milioni di un anno prima, come conseguenza dei minori volumi di vendita e dell'impatto negativo del cambio. Lo si legge in una nota dove si evidenzia che il risultato netto di pertinenza è negativo per 21,2 milioni, in peggioramento rispetto al rosso di 10,1 milioni di un anno prima.
Sale invece a 13 milioni l'Ebit adjusted rispetto agli 11 milioni dello stesso periodo di un anno fa.
In tale scenario, per l'esercizio 2013, il Gruppo prevede un fatturato in contrazione rispetto all'anno precedente di circa il 3-4%, un margine operativo escludendo gli oneri non ricorrenti (EBIT adjusted) di circa il 3-3,3% del fatturato realizzato (efficienze di costo e incrementi prezzo compenseranno in parte l'impatto negativo della contrazione del fatturato), un indebitamento finanziario netto in incremento rispetto all'anno precedente influenzato, prevalentemente, del peggioramento della redditività operativa e del capitale circolante netto (per effetto dei minori volumi prodotti che riducono l'ammontare dei debiti commerciali), parzialmente compensato dalla riduzione degli investimenti.
Indesit: nel secondo trimestre perdita da 21,2 milioni di euro
Secondo trimestre 2013
Highlights finanziari
• Ricavi: 646,5 milioni di euro (685,0 milioni di euro)
• EBIT Adjusted: 13 milioni di euro (10 milioni di euro)
• Indebitamento Finanziario Netto: 520 milioni di euro (431 milioni)
"I risultati del secondo trimestre riflettono le azioni messe in atto dalla società per preservare la redditività del gruppo. Il miglioramento del mix delle vendite e gli incrementi selettivi dei prezzi, come nei piani della società, hanno comportato una riduzione dei volumi. Il fatturato del gruppo è stato inoltre penalizzato dall'andamento sfavorevole delle valute. Il margine operativo realizzato mette in luce l' impegno a preservare la profittabilità del gruppo tramite le azioni di contenimento dei costi" ha commentato Marco Milani Presidente e Amministratore Delegato di Indesit Company.
"Per il resto del 2013 si prevede una domanda ancora debole e viene confermato l'impegno della società a continuare a salvaguardare la profittabilità del gruppo, perseverando nelle azioni di contenimento di costi e di miglioramento dei ricavi attraverso il lancio di nuovi mirate di incremento prezzi", ha concluso Marco Milani.
Nel secondo trimestre del 2013 il mercato degli elettrodomestici (Industry Unit Shipments ha registrato, rispetto allo stesso periodo del 2012, un lieve incremento in Europa Occidentale (+0,2%) ed una crescita del 3,4% in Europa Orientale. Complessivamente la domanda nella cosiddetta Greater Europe evidenzia un recupero pari all'1,3%. Nel semestre il mercato degli elettrodomestici (Industry Unit Shipments) evidenzia, rispetto al primo semestre del 2012, un calo intorno al 2% in Europa Occidentale ed un andamento positivo dell'1,7% in Europa Orientale. Complessivamente la domanda nella cosiddetta Greater Europe si è ridotta di circa l'1%.
I ricavi del Gruppo nel secondo trimestre 2013 sono stati pari a 646,5 milioni di euro (685,0 milioni di euro), in diminuzione del 5,6% rispetto allo stesso periodo del 2012. Sono diminuiti in particolare del 5,8% i ricavi per prodotti finiti in conseguenza di minori volumi di vendita per il 4,1% e per l'impatto negativo, pari al 2,2%, delle valute. Tali effetti negativi sono stati attenuati da un effetto positivo, pari allo 0,6%, del price/mix.
I ricavi per servizi hanno registrato una diminuzione del 3,3%. Nel corso del secondo trimestre è stata avviata la distribuzione dei piccoli elettrodomestici nei paesi selezionati: Italia, Turchia, Regno Unito e Russia.
I prodotti, sia della linea food sia della linea home care, nonché le macchine da caffè hanno trovato una positiva accoglienza da parte del mercato.
Il margine operativo del secondo trimestre, escludendo gli oneri non ricorrenti netti (EBIT Adjusted), è risultato pari a 13 milioni di euro (11 milioni di euro). Gli oneri non ricorrenti, che ammontano a 12,2 milioni di euro (8,2 milioni di euro nel secondo trimestre del 2012), sono principalmente riconducibili agli accordi di risoluzione consensuale dei contratti dei dirigenti coinvolti nel piano di riorganizzazione. Il margine operativo risente positivamente delle azioni di efficienza industriale e di riduzione dei costi di struttura.
Al netto degli oneri non ricorrenti il margine operativo è risultato pari a 1 milione di euro (3 milioni di euro nel secondo trimestre 2012).
Il risultato netto di pertinenza dei soci della controllante risulta negativo per 21,2 milioni di euro a fronte di una perdita da 10,1 milioni di euro registrata nel secondo trimestre del 2012.
L'indebitamento finanziario netto è pari a 519,8 milioni di euro (430,8 milioni di euro), sostanzialmente in linea con la chiusura del primo trimestre 2013. Attese secondo semestre 2013 Per la seconda parte del 2013 non è atteso un miglioramento nella domanda di mercato di elettrodomestici bianchi (Industry Unit Shipments), che è prevista in linea con l'andamento del primo semestre. L'andamento dei tassi di cambio è ipotizzato in linea o in lieve peggioramento rispetto al primo semestre.
La politica dei prezzi intrapresa dovrebbe consentire un recupero in termini di redditività nella seconda parte dell'anno. In tale scenario, per l'esercizio 2013, il Gruppo prevede:
• un fatturato in contrazione rispetto all'anno precedente di circa il 3-4%
• un margine operativo escludendo gli oneri non ricorrenti (EBIT adjusted) di circa il 3-3,3% del fatturato realizzato (efficienze di costo e incrementi prezzo compenseranno in parte l'impatto negativo della contrazione del fatturato)
• un indebitamento finanziario netto in incremento rispetto all'anno precedente influenzato, prevalentemente, del peggioramento della redditività operativa e del capitale circolante netto (per effetto dei minori volumi prodotti che riducono l'ammontare dei debiti commerciali), parzialmente compensato dalla riduzione degli investimenti
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