giovedì 5 settembre 2013

SETTORE DELL'ELETTRODOMESTICO, A SETTEMBRE SCIOPERO NAZIONALE DEL SETTORE?

Probabile sciopero generale del settore degli elettrodomestici. L'ipotesi, caldeggiata in occasione dell'attivo nazionale dei delegati di Fim, Fiom e Uilm del settore, lo scorso 8 luglio a Roma, è stata confermata ieri, a Susegana (in provincia di Treviso), al termine delle assemblee dei dipendenti di Electrolux. I vertici del sindacato nazionale hanno sottolineato che il secondo settore manifatturiero dell'industria italiana, con i suoi 140mila lavoratori «è a rischio di drastica riduzione se non della sua scomparsa in assenza di fatti nuovi». A confermare questa situazione sono le difficili vertenze relative proprio ad Electrolux (1.128 i dipendenti coinvolti),o a Indesit (1.425 gli esuberi annunciati dall'azienda), alle quali si affiancano «focolai» di carattere regionale (recentemente Whirlpool ha raggiunto un accordo per la chiusura dello stabilimento di Trento) non per questo meno preoccupanti. Al fine di «scongiurare lo scenario peggiore», con relativi drammi occupazionali, le segreterie nazionali del sindacato metalmeccanici hanno già avviato la mobilitazione in tutto il settore. I sindacalisti hanno annunciato che in assenza di risultati sui tavoli aperti con il Governo o peggio la mancata convocazione da parte dello stesso in un apposito tavolo di settore, sollecitato lo scorso 5 novembre al ministro Passera, sarà necessario un «primo sciopero generale di 8 ore con manifestazione di tutti i lavoratori del settore». A fare crescere il nervosismo nel sindacato è anche il difficile scenario politico attuale. La situazione diventa sempre più fragile e il sindacato ha bisogno di un interlocutore concreto. L'azione del sindacato, cambierà in base all'evoluzione della vicenda, ma senza dubbio è necessaria un'iniziativa di tutto il settore». Le proposte che il sindacato, anche attraverso il documento dell'8 luglio scorso ha avanzato al governo riguardano, sia interventi che vanno dalla definizione di un piano pluriennale di incentivi all'acquisto delle apparecchiature a maggior efficenza e minor consumo energetico, anche attraverso la rottamazione delle vecchie apparecchiature, all'introduzione di stringenti controlli di conformità sulle apparecchiature importati da paesi Ue ed extra-Ue, passando all'incentivazione fiscale delle aziende che non delocalizzano le produzioni, mantengono i livelli occupazionali ed effettuano nel nostro paese investimenti ed attivitò diR&D, in sinergia con le Regioni maggiormente coinvolte. Inoltre il documento di Fim-Fiom e Uilm prevedeva l'incentivazione di politiche attive del lavoro ed il ripristino di incentivi all'occupazione, oltre che giovanile, inoltre ridurre l'incidenza contributiva, a favore di lavoratori e aziende in crisi, che scelgono di attuare accordi a tutela dell'occupazione, come i contratti di solidarietà, il ripristino di una possibilità per i lavori di accedere alla pensione per chi fa lavori usuranti, oltre alla necessità di introdurre penalizzazioni per le imprese che importano elettrodomestici da paesi terzi. In attesa di una convocazione di settore, i prossimi appuntamenti per il mondo degli elettrodomestici sono fissati a giovedì prossimo (coordinamento nazionale Indesit) e al 30 settembre (incontro tra la direzione di Electrolux e le rsu).

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