lunedì 23 settembre 2013
INDESIT TIMIDA APERTURA, MENO ESUBERI E PIU' INVESTIMENTI, MA BISOGNA FARE DI PIU'
Più investimenti e meno esuberi. E' questo sommariamenteil risultato dell'incontro tra i vertici di Indesit Company, le istituzioni e i sindacati che si è svolto oggi nella sede del ministero dello Sviluppo economico per un "ulteriore confronto in merito al piano di salvaguardia, consolidamento e rilancio industriale di Indesit in Italia". Indesit ha ribadito il "ruolo centrale" che l'Italia ricoprirà per l'azienda, sia a livello di produzione che a livello di sviluppo e innovazione dei prodotti, confermando il "piano di investimenti diretti in Italia pari a 70 milioni di euro, che consentiranno di rinnovare quasi completamente la gamma di prodotti realizzati nel nostro paese sia in termini di prestazioni che di competitività" e aggiungendo la proposta di "destinare un numero maggiore di produzioni ai poli industriali italiani e di portare all'interno dell'azienda alcune attività oggi svolte fuori, con conseguente riduzione immediata del numero di addetti interessati dal piano e ulteriori investimenti per 8 milioni di euro che vanno a sommarsi ai 70 già previsti".
Indesit ha confermato altresì la volontà di gestire gli impatti sociali derivanti dal piano con il mantenimento dei 3 siti produttivi di Fabriano, Comunanza e Caserta, nessun licenziamento dei dipendenti coinvolti e il ricorso ad adeguati ammortizzatori sociali (cassa integrazione straordinaria e contratti di solidarietà), per non perdere le competenze professionali, in attesa di beneficiare della ripresa del mercato e dei vantaggi derivanti dagli investimenti e il rinnovo delle gamme prodotti".In dettaglio, Indesit propone ai sindacati e al sottosegretario De Vincenti di destinare al sito di Melano il mantenimento di alcune produzioni già presenti come cucine free standing, maxi forni e prodotti speciali; portare all'interno delle sedi di Fabriano e Caserta alcuni servizi di assistenza tecnica e creare a Caserta un It service center; ridurre, in relazione ai progetti sopra riportati, di 126 addetti il numero di persone interessate dal piano; riassorbire in quattro anni i 150 impiegati degli uffici. Inoltre nel periodo di vigenza dell'accordo, 2014/16, circa 330 lavoratori matureranno i requisiti per il pensionamento.
Indesit propone anche di ricorrere a strumenti come la Cassa integrazione straordinaria e i contratti di solidarietà per non perdere le competenze professionali, per un periodo sufficientemente lungo per poter beneficiare dell'incremento dei volumi generato dagli investimenti e del miglioramento del mercato.
Il 4 giugno scorso Indesit aveva varato un piano 2013-2016 che prevedeva investimenti per 70 milioni ma anche la delocalizzazione in Polonia e Turchia delle produzioni non sostenibili in Italia e 1.425 esuberi. Indesit immersa in un mercato di un settore, come quello del bianco, alle prese una crisi strutturale che non risparmia nessuno (eccetto Samsung e Haier): l'industria italiana degli elettrodomestici in dieci anni è scivolata da 30 milioni di pezzi a 15 milioni. Coinvolti Whirlpool, Electrolux, Candy, Brandt, Nardi che hanno in ballo Cig, piani di smaltimento esuberi, ridimensionamenti produttivi o chiusure.
Nel 2012 Indesit company ha realizzato un utile operativo migliore di Whirlpool Emea ed Electrolux Emea ma in rapida erosione: è sceso dal 6,4% del 2010 al 5,3% del 2011 fino al 4,6% dell'anno scorso. nel primo semstre è sceso sotto il 4%.
Il mercato però non dà ancora segni di miglioramento: rispetto al 2007 i volumi sono inferiori del 10% in Europa e del 25% in l'Italia; inoltre i nuovi produttori turchi e coreani, molto aggressivi sui prezzi, stanno erodendo importanti quote di mercato, addirittura nell'alto di gamma.
Le parti hanno concordato un nuovo incontro il 14 ottobre al Mse.
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