venerdì 13 settembre 2013

CONFERENZA STAMPA ODIERNA DI MILANI, PRESIDENTE E AD DI INDESIT

Dopo cento giorni di bocche cucite o quasi, Marco Milani in meno di una settimana, irrompe per la seconda volta sui mezzi di informazione, per esternare in definitiva,il proprio mantra, che ha sempre sostenuto sin dall'inizio della vertenza. Aldila delle "non notizie", perchè quanto affermato, è come detto noto da tempo atavico, l'unica "notizia notizia" è la curiosità di scoprire, quali saranno le novità paventate dall'ad di Indesit domenica scorsa sulle colonne del Corriere della Sera e che, parole di Milani vorrebbe fossero valutate in modo serio e pacato. Milani ha ribadito nella conferenza stampa odierna che davanti, ci sono tre anni di sacrifici ma nessuno in mezzo alla strada. Niente licenziamenti e la convinzione che si puòancora investire nel settore del bianco «Indesit è fermamente convinta che sia ancora possibile investire e produrre elettrodomestici in Italia». Lo ha detto Marco Milani, presidente e Ad del gruppo Indesit in una conferenza stampa a Fabriano, ribadendo che l’azienda «non vuole abbandonare l'Italia». «Vorremmo, con gli investimenti previsti di 70 milioni in Italia, rinnovare la gamma dei nostri prodotti - ha aggiunto - a Fabriano nel settore 'cotturà, con nuove piattaforme forni ad elevata innovazione; a Comunanza nel lavaggio, con prodotti con migliori prestazioni, fortemente digitali; a Caserta nel settore cottura e freddo, con nuove gamme di prodotto, nuovi bruciatori e nuovi piani gas». «Non vogliamo abbandonare l’Italia - ha ribadito - dove rimarranno i ruoli aziendali, la cosiddetta testa pensante tra Fabriano e Milano, confermando il ruolo centrale dell’Italia per tutto il gruppo». «Oggi in Italia - ha proseguito Milani - produciamo circa il doppio di ciò che vendiamo e non potevamo abbassare i prezzi dei nostri elettrodomestici, neanche incrementarli. E’ per questo che abbiamo elaborato un piano di salvaguardia e di sviluppo con il quale investiamo per rendere migliori le nostre produzioni, portiamo nuovi prodotti ad alto valore aggiunto più vicini ai nostri clienti, manteniamo tutti i siti produttivi, ma sposteremo dall’Italia produzioni non più sostenibili». Tutto ciò, ha spiegato, verrà realizzato con l’utilizzo di ammortizzatori sociali, come contratti di solidarietà e cassa integrazione straordinaria, per tempi «sufficientemente lunghi per salvaguardare la nostra competitività». Tre anni di sacrifici, è stato quantificato, ma nessuno in mezzo a una strada. «Non vogliamo perdere le competenze professionali in attesa della ripresa dei mercati e quando questa avverrà vogliamo essere pronti a cavalcarla», «non vogliamo - ha assicurato - nessun licenziamento e i contratti di solidarietà sono il sistema migliore per consentire a tutti i nostri lavoratori, con dignità ma anche un po' di sacrificio, di contribuire alla ripresa». Milani ha concluso l’incontro, sottolineando come «Indesit abbia sempre dimostrato una grande attenzione alle persone, che continueremo ad avere».

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