Da oltre dieci giorni i medici fiscali convenzionati con l'Inps non bussano più alle porte dei lavoratori del settore privato assenti per malattia per effettuare le temute visite di controllo. O, meglio, non bussano più d'ufficio, cioè su indicazione dell'Inps, ma solo dietro richiesta (e pagamento) del datore di lavoro come dispone un provvedimento adottato su tutto il territorio nazionale.
L’Inps precisa: la sospensione delle visite fiscali non riguarda il pubblico impiego ma solo i lavoratori del settore privato. L’Istituto nazionale di previdenza sociale ha diramato una nota in cui, in riferimento a talune notizie di stampa, ha dovuto chiarire la natura del provvedimento con cui la scorsa settimana era stata annunciata la novità. Il dipartimento Funzione pubblica spiega infatti in un comunicato che:
il provvedimento adottato dall’Inps riguarda solo le visite disposte d’ufficio (non previste per il settore pubblico), mentre l’Istituto continuerà a effettuare le visite richieste dai datori di lavoro (i cui oneri sono a loro carico).
Nessun cambiamento quindi nelle visite fiscali relative ai dipendenti pubblici disciplinate da una norma in base alla quale le pubbliche amministrazioni possono richiedere le visite di controllo a carico dei lavoratori alle Aziende sanitarie locali o all’Inps pagando poi quanto fatturato per ciascuna visita. Per cui, conclude la nota del dipartimento Funzione pubblica:
le pubbliche amministrazioni potranno continuare a fare domanda di visita di controllo sia alle Ausl sia all’Inps a seconda del sistema che ritengono più conveniente ed efficace.
Il controllo da parte dell’Inps prevede che l’invio della richiesta venga fatto dall’amministrazione pubblica interessata in forma telematica come stabilisce la circolare n. 117 del 9 settembre 2011.
La decisione dell'Inps, avrebbe come intento il raggiungimento dell'l'obiettivo di 500 milioni di euro di risparmi sul bilancio 2013, come previsto dalla legge di stabilita'. Un taglio (le visite fiscali d'ufficio da sole ammontano al 75% delle visite totali, pari a circa 1,5 milioni di controlli ogni anno)
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