Diventa operativa la riforma che incentiva il ritorno al lavoro delle neo mamme: buoni baby sitter o sconti per l'asilo nido a chi rinuncia al congedo parentale
L’INPS ha dato il via all'iter per ottenere il contributo sostitutivo del congedo di maternità, il cosiddetto bonus bebè, previsto dalla Legge n. 92/2012 (riforma Fornero) nell’ambito degli interventi volti a favorire il rientro delle neo mamme sul posto di lavoro e il sostegno alla genitorialità.
L’INPS ha dato il via all'iter per ottenere il contributo sostitutivo del congedo di maternità, il cosiddetto bonus bebè, previsto dalla Legge n. 92/2012 (riforma Fornero) nell’ambito degli interventi volti a favorire il rientro delle neo mamme sul posto di lavoro e il sostegno alla genitorialità.
"Da giovedì 16 maggio 2013 - si legge in una nota dell'Istituto di previdenza - le strutture che forniscono servizi per l’infanzia, sia pubbliche sia private accreditate con la rete pubblica, possono presentare domanda di adesione alla misura sperimentale introdotta dalla legge sulla riforma del lavoro che prevede – per gli anni 2013-2015 – la facoltà, per la madre lavoratrice, di chiedere la corresponsione di un contributo da utilizzare per i servizi per l’infanzia offerti dalla rete pubblica o dai servizi privati accreditati.
Una volta formato l’elenco delle strutture, l’Inps pubblicherà il bando per l’assegnazione dei contributi per l’acquisto dei servizi per l’infanzia cui potranno partecipare le madri lavoratrici interessate".
Una volta formato l’elenco delle strutture, l’Inps pubblicherà il bando per l’assegnazione dei contributi per l’acquisto dei servizi per l’infanzia cui potranno partecipare le madri lavoratrici interessate".
COME FUNZIONA IL BONUS BEBE' E CHI NE HA DIRITTO
Al termine del periodo di congedo di maternità obbligatorio e per gli undici mesi successivi, la madre lavoratrice può chiedere un contributo utilizzabile per il servizio di baby-sitting o per pagare l’asilo nido (presso strutture pubbliche o private accreditate).
Il bonus è destinato solo alle mamme che rinunciano al congedo parentale facoltativo ed è esteso anche a coloro che sono iscritte alla Gestione separata (per queste ultime, però, il bonus vale solo tre mesi), alle libere professioniste e alle lavoratrici part-time, che possono usufruire dei bonus in oggetto in misura riproporzionata alla minore entità della prestazione lavorativa.
Il bonus bebè, inoltre, si può richiedere sia per i figli già nati, sia per quelli la cui data del parto è prevista entro i 4 mesi successivi alla scadenza del termine previsto dall'Inps per presentare domanda. E si può richiedere anche per più figli.
Sono escluse dal benefici le madri lavoratrici totalmente esentate dal pagamento della rete pubblica dei servizi per l'infanzia o dei servizi privati convenzionati.
Il bonus è destinato solo alle mamme che rinunciano al congedo parentale facoltativo ed è esteso anche a coloro che sono iscritte alla Gestione separata (per queste ultime, però, il bonus vale solo tre mesi), alle libere professioniste e alle lavoratrici part-time, che possono usufruire dei bonus in oggetto in misura riproporzionata alla minore entità della prestazione lavorativa.
Il bonus bebè, inoltre, si può richiedere sia per i figli già nati, sia per quelli la cui data del parto è prevista entro i 4 mesi successivi alla scadenza del termine previsto dall'Inps per presentare domanda. E si può richiedere anche per più figli.
Sono escluse dal benefici le madri lavoratrici totalmente esentate dal pagamento della rete pubblica dei servizi per l'infanzia o dei servizi privati convenzionati.
Le risorse messe a disposizione sono pari a 20 milioni di euro annui fino al 2015 e l’importo di tale contributo è pari a 300 euro mensili, per un massimo di sei mesi.
Viene riconosciuto in due forme diverse:
- se utilizzato per il servizio di baby-sitting, è corrisposto attraverso il sistema dei buoni lavoro (vaucher);
- se utilizzato per gli asili nido, il pagamento va direttamente dall'Inps alla struttura prescelta (che rientra nei requisiti fissati dall'Inps).
Viene riconosciuto in due forme diverse:
- se utilizzato per il servizio di baby-sitting, è corrisposto attraverso il sistema dei buoni lavoro (vaucher);
- se utilizzato per gli asili nido, il pagamento va direttamente dall'Inps alla struttura prescelta (che rientra nei requisiti fissati dall'Inps).
Le mamme interessate devono presentare domanda tramite i canali telematici dell’Inps, che stilerà una graduatoria nazionale tenendo conto del quoziente Isee, l'indicatore della situazione economica equivalente del nucleo familiare di appartenenza.
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