giovedì 2 maggio 2013

GIOVANI, LA DISOCCUPAZIONE SALE AL 38,4%

Continua inesorabilmente a calare l'occupazione: a marzo gli occupati sono diminuiti di 248mila unità rispetto ad un anno fa. Secondo le stime seppur provvisorie dell'Istat, lo scorso mese, gli occupati erano 22 milioni 674mila, in diminuzione dello 0,2% rispetto a febbraio (-51mila).
La disoccupazione, ancorché ferma all'11,5% (lo stesso livello di febbraio) resta comunque su livelli altissimi, mentre schizza all'insù la disoccupazione giovanile: 38,4%, in aumento di 0,6 punti percentuali rispetto a febbraio (era al 37,8%) e di 3,2 punti su base annua. Secondo le stime provvisorie dell'Istat, a marzo, sono in cerca di lavoro 635mila under 25 pari al 10,5% della popolazione in questa fascia d'età.
Il tasso di disoccupazione giovanile si riporta, così, su livelli altissimi, vicini al massimo storico raggiunto a gennaio Secondo la stima provvisoria dell'Istat, il tasso di disoccupazione di marzo si è attestato all'11,5%, invariato rispetto a febbraio (dato rivisto al ribasso dall'11,6%) e in aumento di 1,1 punti percentuali nei dodici mesi.
"La disoccupazione non fa registrare un nuovo aumento tra febbraio e marzo, ma è attestata comunque ad un livello elevatissimo, pari all'11,5%, e registra un aumento rispetto a marzo 2012, di 1,1 punti percentuali, con 297mila disoccupati in più nell'ultimo anno, portando il totale dei disoccupati in Italia in questo momento a quasi tre milioni. Il lavoro è la priorità: il nuovo governo dovrà coniugare la disciplina dei conti pubblici con misure per la crescita e l'inclusione lavorativa, a partire dal rilancio degli investimenti, la riduzione del prelievo fiscale sul lavoro, lo sblocco dei crediti che le imprese vantano presso le Pubbliche Amministrazioni", ha commentato il segretario confederale Cisl Luigi Sbarra. "Per quanto riguarda le misure specifiche sul lavoro, sono troppi i fronti aperti - sottolinea Sbarra - dopo settimane di stallo: urgentissimi il rifinanziamento degli ammortizzatori in deroga, un contratto intergenerazionale per favorire il ricambio tra lavoratori adulti in uscita ed assunzioni di giovani, incentivi per le assunzioni e le trasformazioni in contratti di lavoro stabili, ulteriore potenziamento dell'apprendistato". "Le parole pronunciate ieri dal presidente Letta - conclude- vanno nella giusta direzione, anche per il ruolo assegnato alle parti sociali, ma occorre fare presto".
Complessivamente, l'esercito dei disoccupati si attesta a quota 2 milioni 950mila, in calo dello 0,5% rispetto a febbraio (-14mila). Il calo interessa sia la componente maschile sia, in misura più lieve, quella femminile. "L'aumento della permanenza delle donne ultra cinquantenni a lavoro non è sufficiente - hanno spiegato i tecnici dell'Istat - a garantire una stabilizzazione della crescita dell'occupazione femminile o della sua stabilità. Il momento resta particolarmente critico, anche per l'occupazione femminile".

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