sabato 4 maggio 2013

IN ARRIVO LA TASSA X, SOSTITUIRA' DAL 2014 IMU, TARES E ADDIZIONALE COMUNALE IRPEF. INTANTO E' CAOS IMU

L'Acronimo "ICS", non sembra essere dei più rassicuranti, se riguarda una nuova tassa, creata per semplificarci la vita e speriamo  alleggerire il fardello fiscale al quale siamo sottoposti.
Prima una moratoria per l’anno in corso, con un decreto che già la prossima settimana dovrebbe sospendere la rata Imu di giugno, facendo pagare il conguaglio a fine anno solo a chi possiede immobili di pregio. Poi nel 2014 via Imu, Tares, imposta di registro e addizionale comunale Irpef, sostituite dalla «Tassa X». Che si scrive «Ics», una Imposta Casa e Servizi sul modello tedesco, dovuta in parte minore anche dagli affittuari e affiancata da una «patrimonialina» su chi possiede case extra-lusso. 
Riproducendo un po’ l’imposta comunale unica tedesca la nuova tassa sugli immobili avrebbe come base imponibile sempre la rendita catastale ma con sconti progressivi mano a mano che ci si allontana dai centri storici delle città, che il catasto classifica ai livelli più bassi e quindi meno tassati. 
Alla base imponibile verrebbero poi applicate delle detrazioni per ogni figlio a carico e franchigie come per la vecchia Imu. La nuova imposta sarebbe dovuta in quota minore anche dagli affittuari, che dovrebbero versare la parte che copre i costi dello smaltimento rifiuti e quella legata ai così detti servizi indivisibili, come illuminazione e sicurezza stradale, altrimenti convogliati nella Tares. Per gli appartamenti sfitti sarà maggiore la componente legata al valore catastale «corretto» dell’immobile.
 Il piatto forte della «Tassa X» è però l’abrogazione dell’addizionale comunale Irpef, che vale da sola 3,9 miliardi di euro e che, cancellata, alleggerirebbero un po’ le buste paga dei dipendenti. A pagare il conto dello sgravio sarebbero i proprietari di beni immobili extralusso, quelli con valore catastale superiore a un milione e mezzo di euro. Per loro la nuova imposta riserverebbe una vera e propria «patrimonialina», che tanto «ina» poi non è perché varrebbe una addizionale dell’1,5% del valore catastale dell’immobile. Un’«operazione Robin Hood» dal costo accettabile di 2,5 miliardi ma tutta da verificare sul piano della fattibilità politica.
Penna poggiata sulla scrivania per i centri di assistenza fiscale (Caf) sull'Imu. Lo stop all'assistenza dei contribuenti, sulla scadenza dell'acconto 2013, prevista il 17 giugno, arriva dalla Consulta dei Caf che di fronte agli annunci, finora rimasti tali, della sospensione della rata Imu in vista della rimodulazione dell'imposta sono corsi ai ripari. In maniera drastica. «I Caf si sono fermati», spiega a ItaliaOggi Valeriano Canepari, presidente della Consulta dei Caf, «non vogliono rischiare di dare indicazioni non corrette sull'Imu e dunque in attesa di evoluzioni hanno sospeso tutto».
E questo in attesa che si dia seguito al discorso programmatico del presidente del consiglio Enrico Letta che alla camera, il 29 aprile scorso, ha annunciato di voler rimettere mano al sistema di tassazione sulla prima casa e in vista di questa revisione ha parlato di una sospensione della rata Imu.
Ora è il momento che l'annuncio prenda forma normativa: «Aspettiamo di capire cosa succede», chiarisce Canepari, «non sappiamo francamente se la sospensione di giugno possa riguardare solo l'Imu prima casa o tutto l'acconto facendo rientrare anche gli altri immobili», osserva Canepari. Nel dubbio e visto che l'Imu impatta anche sui modelli 730, la cui campagna di compilazione entra nel vivo, l'ordine agli uffici è chiaro: sospendere qualunque tipo di calcolo e attività relativo al capitolo Imu per i contribuenti. E a maggior ragione lo stop rischia di travolgere anche l'attività ordinaria della compilazione dei 730 sul calcolo delle compensazioni Imu nei dichiaritivi.

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