È di un miliardo di euro la dote che il governo mette sul piatto per rifinanziare la cassa integrazione in deroga; una boccata d'ossigeno che consentirà di coprire le richieste nella maggior parte delle regioni almeno per i prossimi 4-5 mesi. In attesa che un decreto del ministero del Lavoro e del Mef, da emanare entro 30 giorni sentite regioni e parti sociali, provveda a un ridisegno complessivo dei criteri di concessione degli ammortizzatori in deroga «per assicurare un uso ottimale delle risorse disponibili».
Via libera anche al rifinanziamento dei contratti di solidarietà (57,6 milioni di euro per il 2013); mentre con l'ok di ieri del consiglio dei ministri al decreto che stanzia nuovi fondi per la cassa integrazione in deroga è stato sciolto anche il nodo coperture: 250 milioni arriveranno "in prestito" dalle risorse (500 milioni, in totale, da erogare nel 2014) per gli sgravi contributivi degli accordi di produttività 2013.
Via libera anche al rifinanziamento dei contratti di solidarietà (57,6 milioni di euro per il 2013); mentre con l'ok di ieri del consiglio dei ministri al decreto che stanzia nuovi fondi per la cassa integrazione in deroga è stato sciolto anche il nodo coperture: 250 milioni arriveranno "in prestito" dalle risorse (500 milioni, in totale, da erogare nel 2014) per gli sgravi contributivi degli accordi di produttività 2013.
Il decreto,provvede anche al rifinanziamento dei contratti di solidarietà regolati dalla legge 236 del 1993, vale a dire quelli dedicati alle aziende che non rientrano nella tutela della cassa integrazione ordinaria. La nuova dote (57,6 milioni) è aggiuntiva rispetto ai 35 milioni che erano stati appostati con la legge di stabilità. Si tratta di un rifinanziamento strategico, secondo il ministero del Lavoro, perché consente di coprire un maggior ricorso ai contratti di solidarietà chiesto dalle aziende che non hanno potuto più accedere negli ultimi mesi alla cassa integrazione in deroga.
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