La famiglia lascia anche la presidenza che va all'amministratore delegato Marco Milani, da 30 anni in azienda. Redditività sbriciolata.
Si apre una nuova era per la Indesit Company. Dopo tre generazioni di Merloni alla gestione aziendale con oggi la famiglia lascia completamente la presa diretta del gruppo di elettrodomestici per passare a monte. Nel 1997 i Merloni avevano già fatto un passo indietro lasciando la poltrona di amministratore delegato a un manager esterno alla dinastia (Francesco Caio). Adesso, però, la famiglia di Fabriano lascia anche la presidenza. Marco Milani, ingegnere, in Indesit dal 1980, amministratore delegato dal luglio 2004, allorquando subentro' ad Andrea Guerra, prende il posto di Andrea Merloni (figlio e delfino di Vittorio e nominato alla presidenza solo tre anni fa) che, a sua volta, passerà alla presidenza di Fineldo (a cui fa capo il 42,4% di Indesit). Il manager mantiene anche la poltrona di amministratore delegato. «Credo di avere le credenziali per essere il primo presidente non Merloni, 33 anni in azienda sono la garanzia alla continuità», ha dichiarato il manager commentando la sua nomina alla presidenza.
RINNOVATO IL CONSIGLIO D’AMMINISTRAZIONE. L’assemblea della società ha approvato il rinnovo del cda per il prossimo triennio. Della lista Fineldo fanno parte anche Sergio Erede, Libero Milone, Luigi Abete e Guido Corbetta (indipendenti), Franca Maria Carloni, Andrea Merloni, Antonella Merloni, Aristide Merloni e Maria Paola Merloni. L’ultimo componente, l’undicesimo, è Paolo Amato (indipendente) scelto dalla lista presentata da Francesco Merloni, Maria Cecilia Lazzarini, Claudia Merloni, Maria Francesca Merloni. La presentazione delle liste e la nomina del nuovo presidente (preannunciata peraltro qualche settimana fa), è stata preceduta da un inizio anno turbolento tra polemiche (effettive o smentite) e voci di dissidi all’interno della famiglia che da ha dato i natali al colosso di Fabriano.
REDDITIVITA’ SBRICIOLATA NEL TRIMESTRE MA SOPRA LE STIME. Indesit Company ha archiviato il primo trimestre con un utile netto di pertinenza in calo a 4,1 milioni di euro, contro i 10 milioni dello stesso periodo 2012 (-62,2%).
I ricavi del trimestre sono stati pari a 597,7 milioni di euro (621,5 milioni) in diminuzione del 3,8%. Lo ha comunicato la Società Il margine operativo (Ebit) nel primo trimestre del 2013 è stato pari a 13,9 milioni di euro (20,9 milioni di euro), in calo del 33,2%. La percentuale del margine sul fatturato è scesa al 2,3% , dal 3,4% del primo trimestre 2012. Escludendo oneri non ricorrenti netti, che ammontano a 1,7 milioni di euro (erano 0,5 milioni di proventi nel primo trimestre 2012), il margine operativo (Ebit) del primo trimestre è stato pari a 12,3 milioni di euro (21,3 milioni), in calo del 42,4%. La percentuale sul fatturato è stata pari al 2,1% (3,4%). L'indebitamento finanziario netto è salito, in linea con la stagionalità del settore, a 505,7 milioni di euro, rispetto ai 442 milioni del 31 marzo 2012.
Nel primo trimestre del 2013 il mercato degli elettrodomestici (industry shipments) ha registrato, rispetto allo stesso periodo del 2012, una riduzione in Europa Occidentale del 3,9% ed un miglioramento in Europa Orientale dello 0,5%. Complessivamente la domanda nella cosiddetta Greater Europe è calata del 2,6%.
"Nel perdurare delle difficoltà del mercato europeo, i ricavi e l'utile netto - spiega la Società in una nota - subiscono un arretramento dovuto prevalentemente ai minori volumi di vendita dei prodotti finiti, all'impatto del price/mix e all'andamento sfavorevole delle valute. Il debito finanziario registra un incremento, in linea con la stagionalità di settore. Il buon andamento delle vendite dei nuovi prodotti ha consentito di mantenere la quota di mercato".UNO SGUARDO SUL MONDO E SUI PICCOLI ELETTRODOMESTICI «Abbiamo di fronte a noi un anno duro, c’è poco da fare fantasie, dobbiamo far quadrato intorno all’azienda e continuare a tenere sotto controllo i conti, sperando che prima o poi, come si dice in giro, alla fine di quest’anno si possa vedere la luce. Io credo che sarà così», ha esordito Milani che preferisce non sbilanciarsi sulle stime: «È prematuro fare previsioni. Il mercato non ci aiuta ma dobbiamo aspettare il secondo trimestre perché la stagionalità cambia verso fine giugno-luglio». Rispetto poi ai diversi mercati in cui il gruppo è presente, Milani osserva: «Nonostante l’anno si apra con mercati per noi importanti ancora in calo, in particolare Italia e Francia, registriamo segnali di crescita a Est, con risultati positivi soprattutto in Ucraina e Turchia. Molto positivi anche i risultati dell’Area International». Le note positive invece arrivano dall’andamento delle materie prime. Da un più favorevole mix (anche grazie all’aumento, in controtendenza, dei prezzi) e dall’ingresso di Indesit nel mercato dei piccoli elettrodomestici. Il debutto è atteso nel fine settimana (la data non è casuale: casca proprio nella ricorrenza della festa della mamma) in Turchia, ma già entro l’estate arriveranno anche in territorio nazionale con le macchine per caffè. «Guardiamo al futuro con ottimismo». Sostiene Milani.
Complice la crisi e l’approssimarsi del rinnovo del cda, a inizio anno erano circolate voci di dissidi all’interno della holding a cui fa capo la quota di riferimento del gruppo. Taluni ipotizzavano persino un passo indietro di parte della famiglia o la ricerca di un partner internazionale con cui crescere. Poi con la fine dell’inverno è scoppiata la pace. E il 7 maggio è iniziata la nuova era.
"Nel perdurare delle difficoltà del mercato europeo, i ricavi e l'utile netto - spiega la Società in una nota - subiscono un arretramento dovuto prevalentemente ai minori volumi di vendita dei prodotti finiti, all'impatto del price/mix e all'andamento sfavorevole delle valute. Il debito finanziario registra un incremento, in linea con la stagionalità di settore. Il buon andamento delle vendite dei nuovi prodotti ha consentito di mantenere la quota di mercato".UNO SGUARDO SUL MONDO E SUI PICCOLI ELETTRODOMESTICI «Abbiamo di fronte a noi un anno duro, c’è poco da fare fantasie, dobbiamo far quadrato intorno all’azienda e continuare a tenere sotto controllo i conti, sperando che prima o poi, come si dice in giro, alla fine di quest’anno si possa vedere la luce. Io credo che sarà così», ha esordito Milani che preferisce non sbilanciarsi sulle stime: «È prematuro fare previsioni. Il mercato non ci aiuta ma dobbiamo aspettare il secondo trimestre perché la stagionalità cambia verso fine giugno-luglio». Rispetto poi ai diversi mercati in cui il gruppo è presente, Milani osserva: «Nonostante l’anno si apra con mercati per noi importanti ancora in calo, in particolare Italia e Francia, registriamo segnali di crescita a Est, con risultati positivi soprattutto in Ucraina e Turchia. Molto positivi anche i risultati dell’Area International». Le note positive invece arrivano dall’andamento delle materie prime. Da un più favorevole mix (anche grazie all’aumento, in controtendenza, dei prezzi) e dall’ingresso di Indesit nel mercato dei piccoli elettrodomestici. Il debutto è atteso nel fine settimana (la data non è casuale: casca proprio nella ricorrenza della festa della mamma) in Turchia, ma già entro l’estate arriveranno anche in territorio nazionale con le macchine per caffè. «Guardiamo al futuro con ottimismo». Sostiene Milani.
Complice la crisi e l’approssimarsi del rinnovo del cda, a inizio anno erano circolate voci di dissidi all’interno della holding a cui fa capo la quota di riferimento del gruppo. Taluni ipotizzavano persino un passo indietro di parte della famiglia o la ricerca di un partner internazionale con cui crescere. Poi con la fine dell’inverno è scoppiata la pace. E il 7 maggio è iniziata la nuova era.
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