giovedì 18 giugno 2015

WHIRLPOOL/INDESIT, SPIRAGLI SULLA VERTENZA. LA MULTINAZIONALE DISPOSTA A CAMBIARE IL PIANO INDUSTRIALE PER CARINARO.

(da sin. Landini, Bentivogli e Palombella)
Dopo due mesi, una decina di incontri tra sede ministeriale e sindacale la vertenza Whirlpool/Indesit sembra vedere finalmente uno spiraglio di luce. Infatti ieri al Ministero dello sviluppo Economico, facendo così seguito a quanto preannunciato nell'ultimo rendez-vouz del 9 giugno scorso a cui era seguita la manifestazione di Comerio, il management della Whirlpool, ha presentato l'offerta per cercare di dipanare la matassa degli esuberi dichiarati nel piano presentato lo scorso 16 aprile. E alla fine Whirlpool ha deciso di cambiare il proprio piano industriale, rendendosi disponibile a precisare entro una settimana, il 23 e il 26 giugno,  le missioni industriali per tutti i siti, Carinaro compreso, e cancellare gli esuberi strutturali. E' chiaro che l'effetto domino, di questa accelerazione che  ne avrà sugli altri siti, interessati dal piano industriale Whirlpool non potrà che essere benefico.
Per Carinaro, la nuova missione industriale, deriverà dallo spostamento di un'attività dal centro Europa relativa alla componentistica strategica ma per il momento non sono disponibili i dettagli né il numero di occupati che assorbirà. Quindi si prevedono nuovi investimenti sullo stabilimento di Caserta, oltre ai 530 milioni di euro già annunciati dal gruppo. L’azienda ha inoltre comunicato che è in corso un lavoro di ricerca di un soggetto industriale per la reindustrializzazione di Teverola.
Per quello che riguarda l'outplacement incentivato, la griglia degli incentivi, per trasferimenti volontari, Whirlpool ha chiarito che saranno di: 32.000 euro per gli operai, 18.000 euro per gli impiegati;  mentre per lavoratori immediatamente pensionabili l’incentivo sarà di 5200 euro; per pensionabili con ammortizzatori sociali,  integrazione  sarà del 100% del reddito (Ral-Pdr) fino alla collocazione in pensione. Incentivi per pensionabili che hanno un periodo di 12 mesi, non coperti da ammortizzatori sociali, come i precedenti più la copertura del reddito per l’anno mancante; incentivi per dimissioni, senza possibilità di aggancio alla pensione: operai (40.000 euro) che firma dimissione entro 30 giugno (uscita entro un anno dalla firma); 30.000 euro invece di incentivo a chi firma tra 30 giugno 2015 e 30 giugno 2016 (uscita entro un anno dalla firma), 20.000 euro per  chi esce dal 1 luglio 2017 al 31 dicembre 2018.
Analoghi importi in mensilità per impiegati. Incentivi per dimissioni con utilizzo ammortizzatori sociali: operaio, integrazione al 100% + 15.000 euro, 10.000 se lascia l’anno successivo, 5.000  se lascia entro il terzo anno. Per reindustrializzazione (None) 8 mensilità.
«C’è stato un cambio di passo radicale - dice il ministro Federica Guidi -. L’azienda ha fatto importanti aperture scongiurando la chiusura di stabilimenti e modificando l’impostazione del primo piano industriale, sono soddisfatta. Da oggi si apre una nuova fase negoziale su basi ben diverse, c’è stato un cambio di paradigma». 

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