(Bentivogli, Palombella e Landini) |
Per cui, vista la difficoltà, a questo punto inestricabile della vertenza, la locuzione greca può riassumere perfettamente lo stato della controversia, la cui risoluzione, mentre per il sito piemontese di None una soluzione sembrerebbe essere all'orizzonte, seppure tutta da vagliare e pesare da l'impressione di non poter prescindere dal destino dello stabilimento casertano di Carinaro, la cui chiusura rientra come noto nel piano industriale della Whirlpool. Piano che tutti hanno chiesto al management stelle e strisce di cambiare, dai vertici ministeriali come dichiarato dalla reggente del dicastero Federica Guidi, al sottosegretario al ministero del Lavoro Teresa Bellanova, nonchè ai segretari nazionali di Fim, Fiom e Uilm, rispettivamente Bentivogli, Landini e Palombella nell'ultimo incontro tenutosi al Mise, ed alla manifestazione nazionale del gruppo, tenutasi lo scorso venerdì presso il quartier generale europeo di Comerio. Ed anche l'ipotetica reindustrializzazione del sito di Carinaro da parte di un soggetto terzo, con produzioni no-logo, messa sul piatto dalla multinazionale nell'ultima assise romana non sembrerebbe entusiasmare nessuno, pur sembrando l'unica alternativa lavorativa, anche perchè implicitamente porterebbe al disimpegno della Whirlpool da Caserta. E le conseguenze si riverberano anche sul futuro degli altri siti, anch'essi paralizzati per quello che riguarda le prospettive indicate dalle scelte annunciate dalla Whirlpool a cominciare dagli investimenti relativi. Certamente se domani non dovessero farsi significativi passi in avanti, ma si assistesse ad un incontro fotocopia degli ultimi svolti, risulterebbe difficile ipotizzare cosa potrebbe riservare il futuro di questa vertenza, che forse qualcuno aveva ipotizzato poter essere più "semplice"... E tornerebbero ad addensarsi all'orizzonte le nubi nere e cupe che a Comerio erano state forse più di un presagio.
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