Usando un termine sportivo, si potrebbe dire che la vertenza Whirlpool/Indesit ha attraversato lo striscione dell'ultimo chilometro e il traguardo è li pronto ad essere raggiunto. Ieri nell'incontro fiume svoltosi presso la sede del Ministero dello Sviluppo Economico, iniziato alle 10,00 e terminato alle 20,00 della sera, sembra essere stato messo un punto fermo definitivo sull'attività industriale di Whirlpool in Italia, confermandone il ruolo centrale nella strategia dell’area EMEA (Europe, Middle East and Africa). Nel nuovo piano industriale aggiornato, la sostanziale novità riguarda l’assegnazione di una missione specifica a Carinaro che diventerà il polo centrale per le parti di ricambio per la zona Emea.
Ieri è infatti emerso che a Carinaro, dove ora lavorano in 815, giungeranno le parti di ricambio e i prodotti accessori provenienti dalle fabbriche europee e dai fornitori. Le attività all’interno del sito si focalizzeranno su magazzino, assiemaggio, confezionamento e spedizione ai clienti in tutta Europa, Medio Oriente e Africa per l'after market. Il fabbisogno del personale identificato in 190 addetti (10 impiegati e 180 operai), con l'implementazione del modello operativo e l'utilizzo degli ammortizzatori sociali, con tre turni di lavoro di 6 ore dal lunedì al sabato ed una squadra in rotazione, porterebbe il fabbisogno iniziale a 320 addetti (10 impiegati e 310 operai). A Caserta saranno investiti ulteriori 8 milioni di euro. Degli 815 addetti attualmente impiegati dallo stabilimento, a regime dal 1° luglio 2016, data dello startup del progetto, resterebbero 200 come addetti diretti e 150 tramite la mobilità. Delle 500 persone in esubero, 200 verrebbero prepensionate, mentre delle 300 restanti la metà potrebbe uscire con mobilità incentivata e l'altra metà verrebbe trasferita: 100 presso lo stabilimento di Napoli, dove la nuova piattaforma produttiva dovrebbe portare a un aumento dei volumi, e 50 in altri siti.
L'operazione "Carinaro", porterà alla chiusura dei centri ricambi di Cassinetta e Cà Maiano di Fabriano. L'azienda in merito ha precisato che il personale (75 addetti, 25 impiegati e 50 operai) che attualmente opera presso il centro ricambi di Cà Maiano, sarò completamente riassorbito attraverso l'insourcing delle attività di call center di Whirlpool, l'apertura di un centro vendite al personale e la concentrazione della pianificazione parti ricambio su Fabriano, che dovrebbe complessivamente occupare 90 addetti contro i 75 che attualmente come detto risultano occupati. Inoltre il management della Whirlpool, ha ribadito la chiusura del sito di Albacina e la creazione dell'hub dei piani cottura a Melano, come polo esclusivo di tale prodotto.
Oltre al piano su Carinaro, Whirlpool ha anche confermato l'investimento di 513 milioni di euro che si aggiungono ai 30 milioni già avviati, il rientro di 650.000 pezzi da Turchia, Cina e Polonia, e la conferma dell'Italia come centro di eccellenza dell'area Emea dove saranno concentrati il 75% degli investimenti di ricerca e sviluppo pari a 90 milioni di euro l'anno. Il nuovo piano non genera esuberi strutturali e prevede missioni industriali per tutti i siti, aumentando la saturazione media dei siti dal 55% al 70% e 6,25 milioni di pezzi annui.
“Sono confidente - ha dichiarato Davide Castiglioni, Amministratore Delegato Italia e Vice Presidente Operazioni Industriali di Whirlpool EMEA- che le soluzioni proposte dall’azienda rappresentino una svolta e siano la base per giungere presto a una risoluzione definitiva e condivisa”.
Per il ministro dello sviluppo economico, Federica Guidi, si tratta di “una sterzata radicale” perché “non ci sono esuberi e una gestione senza licenziamenti” e l’azienda propone una “missione industriale solida”. La reggente del dicastero "benedice" il nuovo piano, in quanto ha una "straordinaria differenza" con quello presentato inizialmente, e che al suo interno accoglie le istanze di modifica sollecitate più volte con forza dalle stesse parti governative.
Ora si tornerà a confrontarsi al Mise venerdì 26 giugno alle ore 9,00 e sul piatto c'è ancora la quantificazione degli incentivi contenuti nella griglia per l'outplacement del personale, che rispetto a quanto annunciato dall'azienda è stato chiesto una loro rivisitazione in alto delle cifre, in modo da renderle più consistenti.
Certo "l’happy ending" non è ancora scritto, ma la giornata di ieri sembra far presagire un’evoluzione positiva della vertenza Whirlpool con la consapevolezza unanime dei sindacati di essere arrivati ad un punto dove i margini di manovra e trattativa siano ridotti al lumicino e il sopra citato plauso della titolare di casa, il ministro Federica Guidi.
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