giovedì 25 giugno 2015

WHIRLPOOL/INDESIT, DOMANI BACK TO BACK A ROMA. NEL FRATTEMPO WHIRLPOOL DIFENDE IL NUOVO PIANO MA....

Domani mattina alle ore 9 nuovo incontro presso il Ministero dello Sviluppo Economico a Roma che secondo il cronoprogramma dovrebbe essere dedicato all'approfondimento della griglia degli incentivi che la multinazionale intende mettere sul piatto per l'outplacement del personale ed i trasferimenti. Ma in queste ore il recepimento delle opzioni messe sul piatto dal management della Whirlpool non sembra essere convincente per i lavoratori di None e Carinaro. Un tavolo urgente sulla reindustrializzazione dell'area ex Indesit di None (Torino) con gli assessorati al Lavoro e alle Attività' produttive della regione Piemonte, con il Comune di None e i sindacati. A sollecitarlo la Fim Cisl di Torino con l'obiettivo di "fare il punto della situazione e creare le condizioni affinché gli impegni di garantire lavoro e occupazione da parte di Whirlpool siano realizzati". Il sindacato che ha scritto una lettera ai due assessorati ha ribadito che la cessione da parte di Whirlpool del sito di None a Mole Logistics "non dà risposte sufficienti e soddisfacenti al reimpiego del personale attualmente" attualmente in forze a None. 
Ma anche a Carinaro è stato accolto con insoddisfazione dai lavoratori riuniti in assemblea l'indomani della riunione al ministero, quanto  annunciato a Roma sul futuro della fabbrica casertana della Whirpool. Alcuni dipendenti hanno infatti bloccato per circa mezz'ora l'asse mediano che collega Giuliano a Marcianise.
Nel frattempo, il management delle multinazionale americana del bianco, attraverso le parole del suo ad Castiglioni, difende la bontà delle scelte fatte. «Questo è il piano Whirlpool, in cui crediamo poichè sostenibile per il futuro. Non ce ne saranno altri». Non usa giri di parole Davide Castiglioni, ad Italia e vice presidente operazioni industriali di Whirlpool Emea, nell’illustrare i progetti del gruppo, integrati nel corso della trattativa con governo e sindacati partita a metà aprile, in un'intervista pubblicata oggi sulle colonne de Il Sole 24 Ore.
«Abbiamo fatto buoni passi in avanti – precisa Castiglioni – avendo integrato il nostro piano industriale. Il rientro delle produzioni era previsto sin dall’inizio, ma la svolta sta nell’ipotesi di fare di Carinaro un polo dei componenti e delle parti di ricambio». Per il vertice della multinazionale americana «la soluzione prospettata è una buona soluzione strutturale e sostenibile nel tempo. Non è una toppa di breve durata».
L’ad di Whirlpool Italia precisa anche che «sarebbe stato preferibile localizzare il polo dei ricambi in un’area del Centro Europa ben collegata con altri Paesi in modo da consentire traffici rapidi. Ma si è scelto Carinaro per senso di responsabilità verso una regione con gravi problemi occupazionali».
A chi parla di nuovo Piano industriale Castiglioni precisa: «Non un nuovo, ma il primo piano integrato. Sin dalla prima presentazione abbiamo dichiarato disponibilità e apertura al confronto. E lo abbiamo dimostrato». Oggi, sottolinea Castiglioni:«Tutti i siti industriali hanno una missione produttiva, Whirlpool non abbandona nessuna regione in Italia».
Davide Castiglioni conferma che la società investirà nei prossimi quattro anni in Italia 500 milioni, come previsto, oltre ad altri 13,5 milioni di cui 8 a Carinaro e 5,5 a Napoli per l’avvio della produzione di una nuova lavatrice.
«Pensiamo – puntualizza – che poche società oggi stanno programmando investimenti di tale entità in Italia». E aggiunge: «L’Italia resta al centro dell’assetto di Whirlpool Emea».
Poi passa in rassegna gli altri capitoli del piano: «Rimarranno aperte due sedi amministrative, a Varese e a Fabriano. Mentre a None, dopo la lettera di intenti con la Mole Logistica, si è avviata la cessione di un ramo d’azienda con 44 dipendenti, mentre le attività di ricerca sullo stesso sito continueranno fino al 2016 ». In conclusione, se inizialmente il sindacato aveva calcolato 2.060 esuberi, oggi vanno ricalcolati. A Carinaro degli 815 lavoratori ne rimarranno 320. Ci sarà una forte manovra sugli organici da attuare soprattutto con prepensionamenti, trasferimenti (a Varese è previsto un incremento), esodi e con l’impiego di ammortizzatori sociali. L’ad di Whirlpool Italia parla di «esuberi fisiologici, non quantificati, da assorbire se migliorerà l’andamento del mercato». E ribadisce l’impegno: «Nessun licenziamento unilaterale fino al 2018».

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