martedì 19 novembre 2013

VERTENZA INDESIT, ADESSO COSA SUCCEDE?

Dopo 167 giorni e cinque mesi e mezzo dal 4 giugno, l'ultimo atto, (il 6° della serie ministeriale) della vertenza Indesit consumatosi ai Ministero delle Sviluppo Economico ha visto appalesarsi uno scenario nuovo ma che comunque era tra le ipotesi all'orizzonte. Il mancato accordo tra Indesit e sindacati, impedisce l’accesso agli ammortizzatori sociali, l'apertrura della procedura di mobilità in maniera unilaterale da parte aziendale.  Ma come funziona in pratica la procedura di mobilità?
Sintetizzando, quindi, si può riassumere la procedura prevista dagli artt. 4 e 24 legge n. 233/1991, modificati e integrati dal Decreto Legislativo n. 151/1997, nel seguente modo:
Le Rappresentanze Sindacali potranno richiedere un esame congiunto tra le parti, entro 7 giorni dal ricevimento della comunicazione di eccedenza.
L’esame congiunto dovrà esaurirsi entro 45 giorni dalla data di ricevimento della comunicazione da parte delle Rappresentanze Sindacali.
L’impresa dovrà inviare agli Organi amministrativi (Ministero e Regioni) una comunicazione scritta circa il risultato della consultazione e sui motivi dell’eventuale esito negativo (allegare il verbale di mancato accordo).
In caso di mancato accordo, gli Organi amministrativi convocheranno le parti per un ulteriore esame della situazione e potranno formulare proposte per il raggiungimento di un accordo.
Questa ulteriore fase dovrà esaurirsi entro 30 giorni dal ricevimento da parte degli Organi amministrativi della comunicazione inviata dall’impresa.
Raggiunto l’accordo od esaurita la ulteriore procedura descritta l’impresa potrà collocare in mobilità i lavoratori interessati, nel modo seguente:
•comunicazione scritta ad ogni singolo lavoratore, nel rispetto dei termini di preavviso (allegando la documentazione tutta relativa alla procedura di mobilità, ivi compresi i parametri di individuazione adottati);
•comunicazione scritta alla Direzione Regionale per l’Impiego, alla Regione, alle RSA/RSU, alle OO.SS. di categoria ed alla propria Associazione datoriale, dell’elenco dei lavoratori collocati in mobilità, indicando: nominativo, luogo di residenza, qualifica, livello di inquadramento, età, carichi di famiglia, e, soprattutto, indicando e fornendo le precise e specifiche modalità con cui sono stati applicati i criteri di scelta (carichi familiari, anzianità di servizio ed esigenze tecnico, produttive ed organizzative).


 

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