domenica 3 novembre 2013
I RUMORS DELLA STAMPA: PER INDESIT UN PARTNER DALL'ESTERO?
PROPRIO MENTRE NEL SETTORE DELL'ELETTRODOMESTICO BIANCO, E' IN ATTO UNA VERA E PROPRIA GUERRA PER LA SOPRAVVIVENZA INDUSTRIALE TRA I PLAYER GLOBALI DEL SETTORE, SI RILANCIANO LE VOCI CIRCA UNA ALLEANZA DELLA HOLDING FABRIANESE DELL'ELETTRODOMESTICO, CON OFFERTE DA PARTE DEI BIG DEL MOMENTO, GENERAL ELECTRIC, WHIRLPOOL, ELECTROLUX E KOC ARCELIK, QUEST'ULTIMA NOTA IN ITALIA COME BEKO.
In casa Merloni c'è aria di svolta: nel futuro di Indesit, storico marchio italiano degli elettrodomestici, si profila il matrimonio con un partner. A Fabriano, roccaforte di una delle ultime famiglie industriali rimaste in Italia, stanno per imboccare la strada maestra di una grande alleanza internazionale. Il tutto mentre l'industria del «bianco» è stata investita in pieno dalla recessione e dalla caduta dei consumi.
Pretendenti non mancano: almeno quattro i possibili candidati, dai big americani come Whirlpool ai turchi di Arcelik. Non è una novità che da tempo si parli di possibili aggregazioni, ma lo è il fatto che la società abbia per la prima volta affidato in modo ufficiale un mandato al presidente e ad Marco Milani per esplorare soluzioni alternative a quelle di rimanere indipendenti. A riprova di un cambio di passo anche il coinvolgimento della super-banca d'affari Goldman Sachs, con un "accordo di collaborazione" per la holding Fineldo, la cassaforte di famiglia che controlla il 51% di Indesit. Al momento non risulta nessun incarico o mandato ufficiale alla banca che, interpellata, ha risposto con «no comment» ai rumors.
Secondo quanto ricostruito dal Sole 24 Ore, lo spartiacque è stato il cda straordinario del 16 ottobre. All'incontro, ufficialmente convocato per fare il punto sul piano triennale, l'ad Milani avrebbe presentato due strategie parallele. Da una parte è stato rivisto (colpa anche del super-euro che costerà 50 milioni all'azienda a fine anno) il piano, ma confermando per Indesit una visione stand-alone. Si va avanti da soli, dunque. Allo stesso tempo, però, Milani avrebbe anche chiesto al cda un mandato per valutare possibili scenari alternativi, ossia di aggregazione. Per reggere agli urti di un mercato dove la stazza di Indesit comincia a essere non più adeguata. La proposta è stata votata all'unanimità degli 11 consiglieri. Da Fabriano hanno risposto che «l'azienda non commenta mai rumors di mercato».
La strada, però, pare dunque tracciata: Indesit potrebbe convolare a nozze. Con chi? Nomi non ce ne sono, sarebbe davvero troppo presto. Ma sul tavolo di Milani c'è una serie di studi e di proposte recapitate. Tra queste, come anticipato dal Sole 24 Ore del 17 ottobre, c'è la turca Arcelik della famiglia Koc. In più altri 3 big mondiali: le americane General Electric e Whirlpool (quest'ultima è la più complementare a Indesit e la più adatta) e la svedese Electrolux.
Tutti accomunati dalla necessità di fare fronte comune contro la crisi. Indesit è in perdita (-8 milioni di euro nei primi nove mesi del 2013 contro un utile del 2012). La fotografia, parziale, dell'anno mostra che i bilanci, dove i ricavi cadono (e non solo in mercati maturi come l'Europa occidentale, ma anche in paesi-rifugio come la Russia), tengono soltanto grazie al taglio dei costi e al maniacale lavoro sui margini di Milani. Ma non può essere una strategia sostenibile sul lungo periodo. A tendere, il consolidamento è una strada necessaria.
Il futuro industriale di Indesit si intreccia poi con i destini della famiglia. In ballo c'è anche la questione del passaggio generazionale di Fineldo, oggi ancora nelle mani di Vittorio: l'anziano patriarca, purtroppo gravemente malato, ha l'usufrutto del 100% delle azioni, mentre i quattro figli (Andrea, Aristide, Maria Paola e Antonella) e la madre Franca, moglie di Vittorio, sono titolari della sola nuda proprietà (senza diritto di voto). Si era trovata una duplice soluzione: da un lato il passo indietro del presidente Andrea Merloni. Dall'altro, per evitare l'empasse decisionale nella cassaforte, il ricorso a un tutore legale per Vittorio. Con un accordo sul nome della moglie Franca. Una figura di garanzia dei delicati equilibri familiari. Ma il Tribunale ha bocciato la richiesta e la palla è dunque tornata ai Merloni che ora punterebbero su Aristide come tutore. Fratello gemello di Andrea, Aristide è finora rimasto fuori dall'azienda. Ma pare abbia le idee molto chiare: in un mercato globale, e con un Europa in crisi, Indesit ha bisogno di un partner. Esattamente quello che pensa anche il cda.
(FONTE- IL SOLE 24 ORE- SIMONE FILIPPETTI)
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