martedì 23 aprile 2013

I FONDI PENSIONE RESTANO IN CORSIA DI SORPASSO

Per il quinto trimestre consecutivo le casse di categoria battono il Tfr. Da gennaio a marzo hanno reso l'1,8% contro lo 0,6% della liquidazione. Cresce il vantaggio nel lungo periodo 
Per il quinto trimestre consecutivo le casse di categoria battono il Tfr. Da gennaio a marzo hanno reso l'1,8% contro lo 0,6% della liquidazione. Cresce il vantaggio nel lungo periodo
La pensione di scorta stacca la liquidazione. Nei primi tre mesi del 2013 si è attestato all'1,8% il rendimento medio offerto dai fondi pensione chiusi, aziendali o di categoria. Il Tfr nello stesso periodo ha reso invece lo 0,6%, al netto dell'aliquota dell'11%. La liquidazione mantenuta in azienda si rivaluta con un tasso dell'1,5%, più il 75% dell'inflazione.
La previdenza integrativa vince anche nel medio periodo: fra il primo gennaio 2000 e il 31 marzo scorso, infatti, tutti i tre fondi maggiori esistenti all'inizio del periodo considerato hanno battuto il 44,4% della liquidazione. Il migliore è stato Fondenergia (energia e petrolio) con il 51,4%, seguito da Cometa (industria metalmeccanica e orafa) con il 46,7%, e Fonchim (chimica e farmaceutica) con il 45%.
Mentre i contributi ai fondi pensione cominciano a maturare rendimenti sin dal momento del versamento, la rivalutazione del Tfr mantenuto in azienda riguarda solo l'importo maturato al 31 dicembre dell'anno precedente. Questo meccanismo determina una differenza di circa lo 0,2% a sfavore del Tfr.
In attivoNei primi tre mesi dell'anno la performance migliore è stata il 5,7% ottenuta dalla linea azionaria di Fondaereo (piloti e assistenti di volo), nato dalla fusione fra Fondav e Previvolo. Hanno chiuso in positivo quasi tutti i comparti d'investimento, con l'eccezione di alcuni monetari o garantiti, che in determinate ipotesi assicurano un rendimento minimo annuo o la restituzione dei contributi versati. E' il caso fra gli altri del monetario di Cometa, che ha perso lo 0,4%. «Siamo stati penalizzati dal rialzo degli spread registrato a febbraio dai Btp — spiega Maurizio Agazzi, direttore generale di Cometa —. Risultati positivi hanno caratterizzato invece gli altri tre comparti. E' importante che, una volta superata l'attuale fase di stallo politico, sia varato al più presto il nuovo decreto sugli investimenti dei fondi pensione, che allarga la gamma dei possibili impieghi, per esempio agli immobili e ai fondi chiusi».Per i gestori diventa del resto sempre più difficile offrire rendimenti interessanti contenendo i rischi, com'è necessario nel caso di un investimento previdenziale.
Gli esempiRendimenti a parte, un fattore gioca decisamente a favore della previdenza complementare rispetto al Tfr in azienda: il contributo aziendale, pari in media all'1,2-1,5% della retribuzione lorda, cui ha diritto solo chi aderisce. Lo dimostrano gli esempi, relativi a Cometa e Fonchim, di lavoratori che si sono iscritti, rispetto a loro colleghi con lo stesso stipendio che invece non lo hanno fatto. Al 31 marzo scorso, un metalmeccanico con uno stipendio di 23mila euro lordi che il primo gennaio 1997 ha aderito alla linea bilanciata di Cometa aveva maturato un montante di 30.632 euro, contro i 24.921 accantonati da un suo collega che ha mantenuto il Tfr in azienda. Nel caso di Fonchim, invece, con una retribuzione di 30mila euro un iscritto dal 14 marzo 1997 ha accantonato un montante di 77.411 euro, contro i 58.223 di un suo collega che invece ha lasciato la liquidazione in azienda. In tutti i casi sono state considerate le stesse voci (escluso appunto il contributo aziendale), in modo da rendere omogeneo il confronto. Quest'ultimo, peraltro, non tiene conto del trattamento fiscale, che per i fondi è più favorevole rispetto a quello che si applica al Tfr.

FONTE: CORRIERE ECONOMIA

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