Alla fine è arrivata la soluzione tanto attesa al problema del pignoramento stipendio e pensione senza limiti. A decidere una nota interna di Equitalia, che prevede lo stop al pignoramento di stipendi e pensioni in banche e poste. Si tornerà alle regole precedenti.
Pignoramento stipendio e pensione al 100%
La questione è sorta con la manovra salva Italia, il decreto legge n. 201/11 convertito in legge n. 214 del 2011, con cui si è introdotto l’obbligo di aprire un conto corrente bancario o postale per ricevere la pensione o lo stipendio di importo superiore a 1000 euro. E’ stato poi il decreto semplificazione, il DL n. 16 del 2012, a introdurre nuovi limiti al pignoramento presso terzi di stipendi e di pensioni che sono:
- 1/10 per stipendi/pensioni/salari/altre indennità derivanti dal rapporto di lavoro fino a 2.500,00 €;
- 1/7 per stipendi/pensioni/salari/altre indennità derivanti dal rapporto di lavoro netti da 2.500,00 € a 5.000,00 €.
Di conseguenza per tutti quegli importi superiori a 5mila euro, il limite al pignoramento di stipendio e pensione dovrà essere pari a un quinto. Il limite di un quinto opera quando il pignoramento avvenga direttamente alla fonte, ossia direttamente da parte dell’ente previdenziale o del datore di lavoro. Se invece il pignoramento avviene in un secondo momento, il pignoramento dello stipendio o della pensione avviene presso la banca dove il dipendente o pensionato deposita le somme ricevute mensilmente, il limite di un quinto non opera più. Una volta che il denaro viene trasferito, diventa allora interamente pignorabile.
In cerca di una soluzione ad hoc
Contro il pignoramento di stipendio e pensione senza limiti, al 100 per cento, è recentemente intervenuto anche il direttore dell’Agenzia delle entrate che ha chiesto una soluzione normativa ad hoc alla questione che ha, ovviamente, destato reazioni critiche da parte dei cittadini.
Pignoramento stipendio e pensione , la nota di Equitalia
Ora la questione sembra essere definitivamente risolta con l’adozione nella giornata di ieri da parte di Equitalia di una nota interna diramata ai propri uffici territoriali in cui la società di riscossione blocca il pignoramento di stipendio e di pensione senza limiti alcuno. “In attesa degli approfondimenti che si rendono necessari all’ esito delle problematiche emerse in merito ai pignoramenti di conti correnti sui quali affluiscono stipendi e pensioni” – si legge nella nota di Equitalia – “si dispone con decorrenza immediata che per i contribuenti lavoratori dipendenti o pensionati non si proceda, in prima battuta, a pignoramenti presso istituti di credito o Poste. Queste azioni saranno attivabili solo dopo che sia stato effettuato il pignoramento presso il datore di lavoro o l’ente pensionistico e che, in ragione delle trattenute accreditate, il reddito da stipendio o pensione risulti pari o superiore a 5mila euro mensili”. Quindi in sostanza stop immediato al pignoramento di stipendi e pensioni, quindi pignoramenti presso banche e poste e si torna, in attesa di approfondimenti, alle tradizionali regole per il pignoramento presso terzi, ossia è il datore di lavoro o l’ente che potrà pignorare un decimo dello stipendio o della pensione sotto i 2.500 euro mensili di reddito e un settimo tra 2.500 e 5.000 euro un quinto sopra questa soglia.
Nessun commento:
Posta un commento