Mentre si attende il "back to back" di domani presso la sede romana del Ministero dello Sviluppo Economico, dove dopo quarantotto ore riprenderà la trattativa sul piano industriale Italia, Whirlpool, rende noti i dati finanziari del primo trimestre 2015, chiuso con un utile netto di 191 milioni di dollari, in crescita rispetto ai 160 milioni dello scorso anno (+18,8%), e con ricavi record a 4,8 miliardi (+11%). Tagliate invece le stime sugli obiettivi 2015, con il target dell'utile per azione ridotto da 10 a nove dollari a causa dell'effetto-cambio sfavorevole, legato al dollaro forte, e dell'indebolimento della domanda in Brasile.
Anzi il numero uno del gruppo Jeff M. Fettig ha spiegato che sono stati proprio che i recenti movimenti valutari sono stati mitigati da "i nostri piani di integrazione in Europa e in Cina" che proseguono. "Continuiamo a investire nel nostro principale portafoglio di marchi e nei nuovi prodotti innovativi mentre ci stiamo adeguando a una economia globale che continua ad essere volatile", ma che comunque non ha impattato sulle vendite del "bianco" americano: nel primo trimestre la società ha venduto 16,2 milioni di pezzi in tutto il mondo (+28% rispetto allo scorso anno). A fare la parte del leone è stata proprio l'Europa che con 5,7 milioni di pezzi ha più che raddoppiato le vendite rispetto allo scorso anno portando l'utile operativo da 7 a 17 milioni di euro. E qui di sicuro influisce l'acquisizione della Indesit Company.
E come detto domani nuovo atto per cominciare a dirimere le controversie sorte intorno alle chiusure dei siti ed i licenziamenti, contenuti nel Piano Italia, reso noto lo scorso 16 Aprile. Il tavolo aperto al dicastero procederà a tappe forzate, con incontri già programmati anche per il 5 e 8 maggio prossimi, sintomo della massima attenzione dedicata dal Governo alla vertenza. Certo sostanzialmente il piano è rimasto ancora immutato, le posizioni distanti, ma è emersa la volontà di dialogare senza pregiudiziali, ma ora si aspetta la prova dei fatti. Netta anche la posizione espressa dal ministro Guidi, secondo la quale l'attuale piano è solo un punto di partenza e di considerarlo «rivedibile». Federica Guidi ha quindi confermato la propria contrarietà a ulteriori esuberi rispetto all'accordo del 2013, che ne prevedeva 940. Chiare anche le parole del sottosegretario al Lavoro, Teresa Bellanova, ha invece definito «non semplice» la vertenza, sottolineando che l'obiettivo è «salvaguardare il futuro di tutti i lavoratori».
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