Una partita a scacchi, della quale l'incontro di oggi è stata l'apertura. Ora si tratterà di vedere se il confronto sarà veloce o lungo, ma comunque con un limite temporale di non oltre sei mesi, secondo quanto affermato dall'ad di Whirlpool Emea, Davide Castiglioni, perchè oltre questo periodo il piano industriale potrebbe non esserci più. Quindi fare presto, possibilmente nel minor tempo possibile, questo l'imperativo categorico della multinazionale americana. Ecco quindi il prossimo vertice sempre presso il Ministero dello sviluppo economico, convocato fra quarantotto ore, per il 29 aprile. E poi il 5 e l’8 maggio prossimi. È il calendario serrato dei nuovi incontri in sede di Mise per cercare, assieme alla Whirlpool, di rivedere il piano industriale che prevede la confermata chiusura di due stabilimenti - di cui quello di Carinaro, in provincia di Caserta - e di un centro ricerche per un totale di 1.350 esuberi.
Nel corso dell'incontro di oggi al Mise la titolare dello Sviluppo economico, Federica Guidi, impegnata nelle scorse settimane in un azione di moral suasion su Whirlpool, ha chiesto all'amministratore delegato di Whirlpool Italia, Davide Castiglioni, di non considerare immediatamente esecutivo il piano. "Il piano per noi è solo un punto di partenza del confronto a tutto campo, senza pregiudiziali, su tutti i punti, nessuno escluso - ha detto Guidi -, lo considero quindi rivedibile e per questo chiedo all'azienda di non considerarlo esecutivo".
«La priorità del governo è dare lavoro sicuro e duraturo a tutto il gruppo Whirlpool, a partire dai 1.350 lavoratori oggi a rischio e non arrivare ad accordi cerotto dove si fa finta di dare lavoro, con il Ministero, parte attiva del confronto».
L'ad della divisione italiana della multinazionale, Davide Castiglioni, di fronte al pressing della Guidi ha rinunciato all'arrocco, tuttavia mettendo le cose in chiaro: «Per noi – ha detto - questo resta il miglior piano industriale possibile per dare continuità in modo sostenibile, di lungo periodo e orientata alla crescita e non sarà implementato finchè non sarà condiviso, oggi abbiamo dichiarato l'apertura al confronto su tutti i punti del piano, anche su Carinaro». Un piano «serio che deve concretizzarsi in tempi non infiniti», meglio se entro sei mesi. Tra l'altro per giugno il gruppo dovrebbe concentrarsi sulla riorganizzazione degli amministrativi, altro capitolo che crea molta tensione tra i colletti bianchi di Indesit, come rimarcato dalla forte adesione allo sciopero di oggi.
Ma se l'obiettivo dell'integrazione Whirlpool/Indesit è quello di raggiungere una situazione win-win, ossia vantaggiosa per tutti ed in grado di portare benefici di lungo termine, secondo alcuni analisti, deve fare i conti con l'imprevedibilità della situazione determinata dalla contromossa di Electrolux che con l'acquisizione di General Electric, ha scavalcato Whirlpool, spiegando così l'annuncio a sorpresa dei 135o esuberi, cosa che in passato aveva scartato. Ma questo era prima dell'acquisizione degli svedesi, e Indesit e Whirlpool erano ritenute come complementari, ma ora forse si devono rifare i conti e la quadratura del cerchio. Ma anche lo scenario del settore deve far riflettere, infatti nel 2014. la produzione di elettrodomestici realizzata in Italia, è calata del 2%, scendendo sotto i 12 milioni di pezzi (11,6 milioni per la precisione), dove è precipitata dai 30 milioni di pezzi del 2002, anno boom dell'ultimo trentennio circa. E a fare da contraltare il boom dei piani cottura, che nel primo trimestre dell'anno corrente ha fatto registrare un incremento del 16,6% dell'export.
«Acquisiamo da governo e azienda che il piano presentato è un punto di partenza, ma l’azienda deve rivedere la sua posizione sugli annunci di chiusure e licenziamenti» ha commentato il segretario nazionale della Fim-Cisl, Marco Bentivogli, che nei giorni scorsi era stato a Carinaro. «Quando si è presentata Whirlpool ha detto che il piano dovrebbe garantire la sostenibilità sociale, la nostra disponibilità dipende dalle loro rigidità. In alcune aree d’Italia come quella di Caserta - ha aggiunto - garantire l’occupazione significa garantire l’arrivo di attività e missioni industriali e non assistenzialismo. L’operazione Indesit dal governo fu targata come fantastica oggi nel piano Whirpool non c’è nulla di fantastico.
(Nelle foto in allegato due momenti dello sciopero delle sedi impiegatizie di Fabriano).
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