Nella Gazzetta Ufficiale n. 290 del 15 dicembre 2014, è stata
pubblicata la L. 10 dicembre 2014, n. 183, c.d. Jobs Act, contenente
le deleghe al Governo in materia di riforma degli ammortizzatori sociali, dei
servizi per il lavoro e delle politiche attive, nonché in materia di riordino
della disciplina dei rapporti di lavoro e dell’attivita’ ispettiva e di tutela
e conciliazione delle esigenze di cura, di vita e di lavoro. La legge è vigente
dal 16 dicembre 2014, e contiene cinque deleghe legislative:
in materia di ammortizzatori
sociali, finalizzata a razionalizzare le forme di tutela esistenti,
differenziando l’impiego degli strumenti di intervento in costanza di rapporto
di lavoro (Cassa Integrazione) da quelli previsti in caso di disoccupazione
involontaria (ASpI). Lo scopo è quello di assicurare un sistema di garanzia
universale per tutti i lavoratori, con tutele uniformi e legate alla storia
contributiva dei lavoratori, nonché di razionalizzare la normativa in materia
d’integrazione salariale;
in materia di servizi per il
lavoro e di politiche attive, avente lo scopo di riordinare la
normativa in materia di servizi per il lavoro, per garantire la fruizione dei
servizi essenziali in materia di politiche attive del lavoro su tutto il
territorio nazionale, razionalizzando gli incentivi all’assunzione e
all’autoimpiego e istituendo una cornice giuridica nazionale che faccia da
riferimento anche per le normative regionali e provinciali. La delega prevede,
in particolare, con l’obiettivo di unificare la gestione delle politiche attive
e passive, l’istituzione dell’Agenzia nazionale per l’occupazione (con
competenze gestionali in materia di servizi per l’impiego, politiche attive e
ASpI, con il contestuale riordino degli enti operanti nel settore) e il
rafforzamento dei servizi per l’impiego, valorizzando le sinergie tra servizi
pubblici e privati; si prevedono, inoltre, la valorizzazione delle funzioni di
monitoraggio e valutazione delle politiche attive per il lavoro e interventi di
semplificazione amministrativa in materia di lavoro e politiche attive;
in materia di semplificazione
delle procedure e degli adempimenti, per conseguire obiettivi di
semplificazione e razionalizzazione delle procedure di costituzione e gestione
dei rapporti di lavoro, al fine di ridurre gli adempimenti a carico di
cittadini e imprese. In particolare, si vuole diminuire il numero di atti
amministrativi inerenti il rapporto di lavoro, attraverso specifiche modalità;
in materia di riordino delle forme
contrattuali e dell’attività ispettiva, finalizzata a rafforzare le
opportunità d’ingresso nel mondo del lavoro e ai riordinare i contratti di
lavoro vigenti per renderli maggiormente coerenti con le attuali esigenze del
contesto occupazionale e produttivo, nonché a rendere più efficiente l’attività
ispettiva. In particolare, si prevede la redazione di un testo organico di
disciplina delle varie tipologie contrattuali (con possibilità di superamento
di alcune di esse); la previsione, per le nuove assunzioni, del contratto a
tempo indeterminato a tutele crescenti in relazione all’anzianità di servizio;
l’introduzione, anche in via sperimentale, del compenso orario minimo; la
ridefinizione della disciplina vigente in materia di mansioni (con la
possibilità di “demansionamenti”) e controllo a distanza dei lavoratori;
in materia di tutela e
conciliazione delle esigenze di cura, di vita e di lavoro, avente lo
scopo di garantire adeguato sostegno alla genitorialità e favorire le
opportunità di conciliazione dei tempi di vita e di lavoro per la generalità dei
lavoratori. A tal fine si prevede, in particolare, l’estensione del diritto
alla prestazione di maternità alle lavoratrici madri cd. “parasubordinate”;
l’introduzione di un credito d’imposta per le donne lavoratrici, anche
autonome, che abbiano figli minori o disabili non autosufficienti (al di sotto
di una determinata soglia di reddito individuale complessivo) e
l’armonizzazione del regime delle detrazioni (dall’imposta sui redditi) per il
coniuge a carico; la promozione del telelavoro; l’incentivazione di accordi
collettivi volti a facilitare la flessibilità dell’orario di lavoro e l’impiego
di premi di produttività; la possibilità di cessione dei giorni di ferie tra
lavoratori per attività di cura di figli minori; la promozione
dell’integrazione dell’offerta di servizi per le cure parentali forniti dalle
aziende e dagli enti bilaterali nel sistema pubblico-privato dei servizi alla
persona.
Ora non resta che attendere i relativi decreti attuativi e la tabella di marcia prevede che i primi dovrebbero arrivare nel Consiglio dei Ministri del 24 dicembre, vigilia di Natale, ma prima è previsto un incontro tra Governo e sindacati per il 19 dicembre, con l'obiettivo di partire dal 1° gennaio 2015 con il contratto a tutele crescenti.
Ora non resta che attendere i relativi decreti attuativi e la tabella di marcia prevede che i primi dovrebbero arrivare nel Consiglio dei Ministri del 24 dicembre, vigilia di Natale, ma prima è previsto un incontro tra Governo e sindacati per il 19 dicembre, con l'obiettivo di partire dal 1° gennaio 2015 con il contratto a tutele crescenti.
NEL LINK SOTTOINDICATO IL TESTO DEFINITIVO DEL JOBS ACT:
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